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Efficienza dei terminali di trasporto intermodale strada-rotaia italiani
Come evidenziato da ampia letteratura relativa alle infrastrutture di trasporto, tra i fattori che ne caratterizzano l’efficienza vi sono elementi di forte variabilità legati alla posizione geografica ed alla inclusione in reti di scambio internazionale di merci. L’articolo intende verificare se tali fattori sono osservabili per i terminali intermodali strada-ferrovia italiani. Utilizzando modelli con dati panel di frontiera stocastica è stata stimata l’efficienza tecnica dei terminali selezionati e verificato se essa è significativamente influenzata da elementi, oltre che dimensionali, di contesto operativo e di mercato. Attenzione particolare è stata posta alla verifica dell’evoluzione dell’efficienza nel tempo e se l’efficienza tecnica ha risentito di effetti di progresso tecnologico nel periodo 2007-2011. Con riferimento a tale periodo temporale, di forte variabilità della domanda di trasporto intermodale strada-ferro in Italia, sono stati applicati diversi modelli econometrici per valutare l’efficienza tecnica dei terminali intermodali e studiarne il relativo trend evolutivo nel tempo. I risultati dello studio mostrano un progresso tecnologico che ha negativamente contribuito alla produttività dei terminali nel periodo e che tutti i modelli applicati allo scopo hanno riscontrato un declino nell’efficienza tecnica
IntermodalitĂ marittimo-ferroviaria e competitivitĂ nel mercato dei servizi Ro-Ro dei porti italiani
Il mercato dei servizi di trasporto intermodale ferroviario terrestre e marittimo, presenta caratteristiche
particolari tali da suggerire l’analisi e lo studio degli specifici fattori distintivi al fine di definire se esiste
un confine di demarcazione o se
gmentazione del mercato dell’intermodalità nel suo complesso.
Molti
studi a livello internazionale in effetti operano tale distinzione con particolare riferimento al trasporto
intermodale o combinato terrestre e marittimo. Il presente lavoro ha voluto inda
gare se anche nel contesto
italiano una tale distinzione contraddistingue il mercato sia dal lato dell’offerta sia dal lato della domanda.
La cosiddetta “regionalizzazione portuale” si è verificata in molte realtà internazionali come fase di
espansione dei
porti verso l’entroterra con la creazione di strutture satelliti ad essi fortemente connessi. In
Italia, invece, si è assistito in molti casi alla nascita di infrastrutture per l’intermodalità strada
-
ferrovia
“indipendenti” con scarse relazioni con i port
i. I fornitori di servizi logistici, le linee di navigazione, gli
operatori dei terminali e gli operatori di trasporto terrestre, in tale fase negativa del ciclo economico,
stanno affrontando una sfida importante nel ridisegno della struttura dei costi di
produzione (sistemi di
tariffazione, costi di carburante, costo del lavoro, ecc.) e della affidabilitĂ e sincronizzazione dei servizi di
inoltro terrestre. Gli operatori del mercato in molti casi si aspettano interventi di regolamentazione e di
liberalizza
zione per sostenere i loro sforzi e per creare efficienti reti di trasporto tra porti ed inland
terminal. I porti non sono piĂą considerati unicamente centri di trasferimento, ma stanno diventando aree
di transito all'interno delle catene logistiche legate
in via funzionale agli sviluppi della distribuzione
nell'hinterland.
Di specifico interesse del lavoro è l’analisi della possibilità di effettuare servizi di trasporto intermodali
marittimo
-
ferroviari direttamente in ambito portuale ed in particolare serv
izi “Ro
-
Ra” (Ro
-
Ro/Rail)
ovverosia il trasporto di semirimorchi stradali trasportati con navi Roll on
-
Roll off e successivamente
instradati tramite ferrovia dai porti per l’inoltro interno e viceversa.
Tale possibilità in Italia è stata molto
poco esplor
ata, se non del tutto ignorata, mentre potrebbe rappresentare una significativa quota di mercato
per il traffico merci nord
-
sud sempre meno “catturato” dalla ferrovia e dal trasporto intermodale strada
-
ferro. Il trasporto di autovetture e di veicoli commer
ciali nuovi, largamente effettuato con navi Ro
-
Ro nel
Mediterraneo, potrebbe ad esempio rappresentare una interessante tipologia di carico per servizi
intermodali marittimo
-
ferroviari.
Si è indagato quindi sulla capacità dei porti italiani di competere ne
l segmento di mercato del traffico
Ro
-
Ro attraverso un modello di valutazione della competitivitĂ dei porti italiani specializzati nel traffico
Ro
-
Ro fondato sulla analisi in componenti principali (ACP) per la determinazione di uno specifico indice
denomin
ato PCI
-
RO
-
RO
CompetitivitĂ ed efficienza delle infrastrutture terminali del trasporto marittimo: analisi del sistema dei porti nel Mediterraneo e livello di integrazione logistica
The choice processes of maritime terminals included in the networks have become, in recent times, a significant importance due to the general improvement of accessibility that has characterized most of the infrastructure. The high degree of interconnection of the terminals, achieved thanks to the logistics innovation processes, revealed other attributes of the terminal activity, other than the localisation of facilities, which may be decisive for the users. In this context, considerable importance have strategies adopted by operators of shipping terminals whose level of competitiveness and efficiency is the key element in the process of selection of ports. Therefore the organizational and functional complexity of most of the ports may prove extremely useful to the analysis of characteristics of terminal for its right collocation in the network.port, Mediterranean, logistics, value-chain
Technical efficiency with several stochastic frontier analysis models using panel data
The paper discusses technical efficiency analysis of italian rail terminals for a panel data from 2007 to 2011 considering variables related to production factors with a dynamic vision over time. To use of panel date makes the researchers think about whether inefficiency represented by the one-sided part of the error term varies true time or is constant true time. This paper use techniques, time varying and time invariant relating to estimation of stochastic production function and of technical effiency in order to analyze the production performance of rail road modal interchange terminal in Italy
Metodologie di valutazione dei potenziali di sviluppo logistico economico del territorio: il modello ACIT
The paper presents a model of economic and logistics analysis - ACIT - aimed at assessing potential logistic development that have the territory and metropolitan areas in particular. The model is developed as part of a research funded by the Italian Ministry of Infrastructure and Transport to Department of Economics of University of Naples Federico II. The potential factor of logistic development has been assessed at provincial and regional levels through the measurement of indicators related to economic variables recorded by official sources for each context. The model used considers the explanatory variables of spatial attributes that express the degree of attractiveness, competitiveness, connectivity and potential strategic development of the territory, acting on several actions/levers for logistics development. Indicators of transportation, logistical and spatial attributes were included in specifics data-set developed with reference to each lever in question.spatial competitiveness, economic logistics, distripark, city logistics
Technical efficiency with several stochastic frontier analysis models using panel data
The paper discusses technical efficiency analysis of italian rail terminals for a panel data from 2007 to 2011 considering variables related to production factors with a dynamic vision over time. To use of panel date makes the researchers think about whether inefficiency represented by the one-sided part of the error term varies true time or is constant true time. This paper use techniques, time varying and time invariant relating to estimation of stochastic production function and of technical effiency in order to analyze the production performance of rail road modal interchange terminal in Italy
Infrastructure and logistics divide: regional comparisons between North Eastern & Southern Italy
Only recently has the inequity among territories in terms of infrastructures and logistics services for freight transport become the subject of several studies regarding measurement and assessment of operational functionality and correspondence of supply for real mobility needs. The efficiency and competitiveness of territories are features that may be analysed through various parametric-type and non-parametric-type methodologies and with the construction of composite indicators. In reviewing recent literature, this article tackles the theme of measurement and assessment of the logistics and infrastructure divide with reference to the search for greater logistic efficiency and territorial competitiveness, in function of the specificities of local production systems and pursuable models of development in the global context. The purpose of this paper is twofold: to review the prevailing methods used to estimate regional efficiency and logistics competitiveness and to focus on an Italian case study. Focusing on the application of an original composite index to the Italian case study, the main insight of our analysis is that composite indicators could help policy-makers to evaluate the requirements of infrastructural interventions and logistics services, in close keeping with the characteristics of the local economic system
INFRASTRUTTURE E SERVIZI DI TRASPORTO E LOGISTICA PER IL RILANCIO STRATEGICO DEL MEZZOGIORNO
Rapporto 2011 sull'economia del Mezzogiorn
La governance dei sistemi infrastrutturali tra centralizzazione e decentramento: il caso della riforma portuale in Italia
La letteratura specialistica fa riferimento ad un’organizzazione dello Stato che si caratterizza per il trade-off tra accountability e coordinamento istituzionale: in un sistema politico accentrato il coordinamento istituzionale è massimo, laddove il livello di accountability è minimo. Al contrario, il decentramento amplifica le sovrapposizioni istituzionali ma aumenta il grado di accountability della politica. Siffatta circostanza ha spinto a ritenere che la devolution ad un livello intermedio, ad esempio regionale, possa costituire il miglior compromesso in termini di responsabilizzazione della classe politica e di coordinamento tra le istituzioni. Nel caso delle infrastrutture portuali in Italia con la legge 84/94, la cosiddetta prima liberalizzazione dei porti, si è scelto un modello di decentramento che ha dato, nel tempo, una sempre maggiore autonomia organizzativa alle Autorità portuali, istituzioni locali molto lontane dai modelli di Authority come organismi regolatori dei mercati, fino alla loro quasi completa autonomia finanziaria. Tale autonomia ha mostrato notevoli limiti principalmente in termini di produttività , efficienza e sfruttamento della capacità multiservizi dei singoli porti, di fatto allontanandoli da logiche sinergiche di sistema, tipici fattori di competitività nel caso di reti infrastrutturali di trasporto interconnesse a livello globale. L’attuale fase di lenta uscita dalla crisi globale e del conseguente riassetto dei traffici internazionali di merci, vedono l’attuazione della seconda riforma portuale ispirata fondamentalmente al principio della “ricentralizzazione” di funzioni e poteri decisionali. Le scelte, però, in tali contesti, sono prevalentemente dipendenti da variabili esogene al sistema economico-amministrativo locale e nazionale. Il posizionamento competitivo dei porti non è di per sé sufficiente a garantire domanda di servizi in relazione all’andamento dei traffici commerciali su scala internazionale, alle strategie dei grandi operatori globali, al contenuto tecnologico innovativo richiesto, alla produttività ed all’efficienza tecnica ed economica di funzioni e servizi offerti. L’articolo vuole offrire un contributo di riflessione sull’effettiva capacità e/o necessità dei sistemi economici di adeguare la governance di complessi sistemi infrastrutturali ai mutamenti che intervengono su scala globale. Sistemi che vedono la partecipazione di numerosi soggetti economici le cui scelte sono influenzate dal modello di regolazione e controllo esercitato dal soggetto pubblico decentrato, le Autorità portuali, nei confronti dei soggetti privati facenti parte del mercato di riferimento, a sua volta derivante da deleghe autonomistiche più o meno ampie date dal livello amministrativo centrale