453 research outputs found

    Educare all'aperto nei servizi per l'infanzia: il pedagogista come risorsa professionale irrinunciabile per guardare al futuro

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    The contribution, starting from follow-ups related to a participatory research path that investigated a three-year aimed of a process of ‘teacher professional development Research’ at educational services, designed and co-built together with a group of municipal pedagogical coordinators and environmental educators of the Municipality of Bologna. The contribution was drawn up starting from a first follow-up meeting related to a teacher professional development Research path that investigated a three-year training process aimed at educators and teachers of 0-6 services designed and co-built together with a group of coordinators pedagogical and environmental educators of the Municipality of Bologna. At the basis of the initial training path there was an emerging educational need: the need to accompany infant-toddler centers and preschools to consider outdoor spaces, natural and urban, as privileged educational contexts to encourage a sustainable development perspective and guarantee a dimension of well-being learning through the recovery of the relationship with the environment and the territory in line with place-responsive education (Smith, 2002). Through the gaze of pedagogues, outdoor education appears to be in line with the renewed pedagogical guidelines focused on the need to promote collective and interinstitutional work to pay greater attention to the spaces and times of education. Directions also traced by the PNRR and essential for supporting the professional skills of educators and teachers who give, today more than ever, sense to the actions of pedagogical coordinators.Il presente contributo intende mettere in evidenza il ruolo cruciale della/del coordinatrice/ore pedagogica/o nell’avvio, nel sostegno e nel rilancio dei processi che prendono forma in ottica inclusiva e integrata tra servizi educativi, sociali e culturali inerenti al tema dell’educazione all’aperto. Il contributo è stato redatto partendo da un primo incontro di follow up relativo ad un percorso di Ricerca-Formazione che ha indagato un processo triennale di formazione rivolto ad educatori e insegnanti di servizi zero-sei progettato e co-costruito insieme ad un gruppo di coordinatori pedagogici ed educatori ambientali del Comune di Bologna. Alla base del percorso formativo inziale vi era un bisogno educativo emergente: la necessità di accompagnare nidi e scuole dell’infanzia a considerare gli spazi esterni, naturali e urbani, come contesti educativi privilegiati per incoraggiare una prospettiva di sviluppo sostenibile e garantire una dimensione di benessere dell’apprendere attraverso il recupero della relazione con l’ambiente e il territorio coerentemente con la place-responsive education (Smith, 2002). Attraverso lo sguardo dei pedagogisti, l’educazione all’aperto risulta essere in linea con le rinnovate linee pedagogiche incentrate sulla necessità di promuovere un lavoro collettivo ed interistituzionale per porre maggiore attenzione agli spazi e ai tempi dell’educazione. Direzioni tracciate anche dal PNRR ed essenziali per sostenere le competenze professionali di educatori e insegnanti che conferiscono, oggi più che mai, senso all’agire dei coordinatori pedagogici

    Il professionista in natura tra sguardi trasversali e prospettive inedite

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    Il volume, a partire dal binomio educazione/natura, approfondisce questioni in merito all’ampio campo dell’educazione all’aperto, in una lettura corale che intende restituire l’eterogeneità di approcci, scelte, sfumature possibili. Il testo, infatti, sviluppa la riflessione in diverse direzioni attraverso sguardi che provengono da ambiti disciplinari diversi (antropologico, architettonico, biologico, geografico, naturalistico, pedagogico e didattico, psicologico, politico...), ma unitamente tesi verso un superamento di visioni riduzioniste che rischiano di impoverire il dibattito sul tema e di non garantire possibilità di impatto e di cambiamento. Quel che ne emerge è una poliedricità, legittima e credibile, che, anziché sintetizzare e ridurre, apre ad ulteriori piste di ricerca un discorso pubblico non più rimandabile. In particolare il presente contributo approfondisce, attraverso un'analisi della letteratura di ricerche empiriche internazionali e nazionali, il tema del profilo professionale dell'operatore che attraversi luoghi naturali per fare educazione e didattica

    MOTIVARE, GIOCARE, APPRENDERE. UN ESPERIMENTO DI GAME BASED LEARNING TOTALE IN UN CORSO DI ITALIANO LS

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    Questo articolo presenta lo sviluppo e la valutazione di un’esperienza totale di uso di giochi digitali in un contesto di Italiano LS con un piccolo gruppo di discenti di livello superiore. Dopo la definizione dei concetti di Digital Game Based Learning e Gamification, si fornirà una panoramica sugli studi rilevanti nel campo, con particolare interesse all’aspetto motivazionale dell’apprendente e all’applicazione in contesti di insegnamento di una lingua straniera. Nella seconda parte dell’articolo verranno descritte le varie fasi della preparazione del gioco ”Venezia”, la cui creazione era l’obiettivo principale del corso, lasciando spazio anche ad una valutazione empirica dell’esperienza.” Motivate, play, learn. game based learning and italian FLThis article presents the development and assessment of a total digital gaming experience in an Italian FL context with a small group of top-level learners. After defining the concepts of Digital Game Based Learning and Gamification, we will provide an overview of relevant studies in the field, with particular focus on the motivational aspect for the learner and the application in foreign language teaching contexts. In the second part, we will describe the various stages of the preparation of the game “Venezia”, the creation of which was the main objective of the course, concluding with an empirical evaluation of the experience.

    Mycosporine-like Amino Acids and Other Phytochemicals Directly Detected by High-Resolution NMR on Klamath (Aphanizomenon flos-aquae) Blue-Green Algae

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    This study describes for the first time the use of high-resolution nuclear magnetic resonance (NMR) on Klamath (Aphanizomenon flos-aquae, AFA) blue-green algae directly on powder suspension. These algae are considered to be a "superfood", due to their complete nutritional profile that has proved to have important therapeutic effects. The main advantage of NMR spectroscopy is that it permits the detection of a number of metabolites all at once. The Klamath alga metabolome was revealed to be quite complex, and the most peculiar phytochemicals that can be detected directly on algae by NMR are mycosporine-like amino acids (porphyra-334, P334; shinorine, Shi) and low molecular weight glycosides (glyceryl \u3b2-d-galactopyranoside, GalpG; glyceryl 6-amino-6-deoxy-\u3b1-d-glucopyranoside, ADG), all compounds with a high nutraceutical value. The presence of cis-3,4-DhLys was revealed for the first time. This molecule could be involved in the anticancer properties ascribed to AFA

    Sostegno alla genitorialit\ue0. Il ruolo dei Centri per bambini e genitori

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    L'articolo argomenta la metodologia ed i risultati di una ricerca empirica che si \ue8 proposta di comprendere i vissuti delle famiglie fruitrici del servizio, di fornire sostegno alle responsabilit\ue0 familiari ed alle capacit\ue0 genitoriali, di riflettere sul ruolo di educatore di centri per bambini e genitori e di intervenire sui servizi coinvolti per favorirne l\u2019innovazione e la valenza educativa. Seguendo l\u2019orientamento fenomenologico, come chiave interpretativa e propositiva, il contributo parte dall'assunto che il primo elemento per costruire una scientificit\ue0 pedagogica sia da ricondurre al concetto di esperienza vissuta (Erlebnis) che rappresenta uno strumento fondamentale per comprendere i fenomeni umani senza ridurli a spiegazioni derivate da nessi estrinseci e precostituiti di causa effetto

    Education in nature andeducational evaluation: for a common design = Didattica in natura e educational evaluation: per una progettazione comune

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    Il presente contributo intende porre l\u2019attenzione sull\u2019incontro tra i principi teorici e le metodologie della didattica in natura e il paradigma dell\u2019educational evaluation. Alla prima la letteratura riconosce da sempre un ruolo chiave nella promozione dello sviluppo dei bambini; al secondo le recenti indagini riconoscono il merito indiscusso di sostenere gli insegnanti in una costante riflessione sulla qualit\ue0, in senso lato, della propria didattica. Verr\ue0 offerta una panoramica della pi\uf9 recente letteratura su entrambi temi sostenendo quanto l\u2019incontro tra una pratica educativa considerata innovativa e un approccio rigoroso alla valutazione formativa possa incidere sul ripensamento delle pratiche didattiche e sullo sviluppo della professionalit\ue0 dei docenti. In linea con tali presupposti il contributo si pone come primo tassello di un progetto che prevede la definizione e la validazione di strumenti di educational evaluation deputati al monitoraggio e alla promozione della qualit\ue0 della didattica in natura.This paper focus on the encounter between the theoretical principles and the methodologies of didactics in nature and the paradigm of educational evaluation. To the former literature has always recognized a key role in promoting children's development; to the latter recent investigations recognize the undisputed merit of supporting teachers in a constant deliberation on the quality, broadly speaking, of their own teaching capabilities. An overview of the most recent literature on both these themes will be offered, in the attempt to highlight how much the encounter between an educational practice, considered innovative, and a rigorous approach to formative assessment, can affect the rethinking of teaching practices and the development of professionalism of teachers. In line with these assumptions, this study can be considered as the first stage of a project that is aimed at providing tools for the definition and the validation of educational evaluation in monitoring and promoting the quality of didactics in nature

    Returning the body to the mind: Educating the living body

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    The article aims to contribute to the debate on corporeity education, focusing on the question of subjectivity, understood as mind-body unity, as developed by phenomenology and embodied approaches. This allows to rethink the educational settings in which the living body is embraced. Within a cross-curriculum design, particularly in primary school, it offers an overview of possible devices in which corporeity is pivotal. Through conceptual frameworks such as those of space and time, the article underlines the innovative contribution of OE and outdoor education, suggesting possible directions for teacher training

    Fleeing educators: the contribution of research in the training courses in early childhood education services

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    This paper aims at presenting a research training project on the subject of environmental education that took place in the nurseries. The collaboration between the University of Bologna and the Pedagogical Coordination of the city was born from the recognition of a demand, emerged while compiling a self-assessment tool about the quality of the service, through which a very limited use of the green areas of the nurseries and preschools was assessed. This problem, that was perceived by the administrators as a stringent limit to be removed, became the starting point from which the research training project was developed. The project involved, besides actual educators and pedagogical coordinators, also the environmental educators of an excellence centre in Bologna and the researchers of the Department of Educational Sciences. The results obtained during the first stage of the research, which involved the participants in a nature immersion experience, are presented.Educatrici in fuga: il contributo della ricerca nei percorsi di formazione dei servizi per l’infanziaIl presente contributo intende presentare un progetto di ricerca-formazione sul tema dell’educazione naturale svoltosi in alcuni nidi d’infanzia. La collaborazione tra Università di Bologna e Coordinamento Pedagogico del Comune nasce dalla rilevazione di una necessità emersa durante la compilazione dello strumento di autovalutazione della qualità del servizio: grazie a quest’ultimo veniva posto in evidenza un utilizzo scarso se non nullo degli spazi verdi dei servizi. A partire da questa constatazione percepita dai coordinatori come un limite sul quale occorreva lavorare, è stato progettato il percorso di ricerca-formazione che ha visto coinvolti oltre agli educatori e ai coordinatori, anche gli educatori ambientali di un centro di eccellenza di Bologna, e le ricercatrici afferenti alla cattedra di didattica generale del dipartimento di Scienze dell’Educazione. In questa sede verranno presentati i risultati della prima parte della ricerca che ha visto i partecipanti coinvolti in un’esperienza di immersione in natura

    Éduquer dans l'environnement pour construire une citoyenneté active

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    La crisi ambientale è sotto gli occhi di tutti e le sue manifestazioni sono ormai così numerose e potenti (dai cambiamenti climatici, alla crescente instabilità sociale e economica, dalla progressiva perdita di biodiversità, alla riduzione delle risorse…) da rendere inappellabile e urgente la necessità di un cambiamento capace di ‘soddisfare i bisogni della generazione presente, senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri’ (Brundtland, 1987). Nonostante l’evidenza dei fatti, le risposte appaiono però ancora troppo timorose. E’ sicuramente importante coinvolgere le nuove generazioni e fare in modo che attorno a questi temi possano costruire una loro esperienza, diretta e concreta. Che senso potrebbe, infatti, avere un’istituzione educativa pubblica che non fosse in grado di elaborare cultura sui problemi più urgenti del nostro tempo? Per promuovere un cambiamento è quindi necessario un impegno educativo costante e continuativo capace di tradursi in una riappropriazione e conoscenza dell’ambiente in cui viviamo. A partire da queste premesse, è stato costruito e condiviso con quattro Paesi europei ed extra europei1 , un progetto Erasmus Plus intitolato “School Territory Environment and Pedagogy” (STEP), il quale attraverso un processo di Ricerca-Formazione si è posto come macro-obiettivo quello di co-costruire un curricolo trans-nazionale sui temi della cittadinanza attiva a partire da quelle che possono essere considerate le tre dimensione fondative del concetto di citizenship: l’educazione al e nel territorio, il vivere insieme e la conoscenza e valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale. Nel presente contributo si porrà l’attenzione in particolare sulla dimensione dell’ambiente, inteso come occasione, strumento e interlocutore per promuovere riflessioni e percorsi di educazione alla sostenibilità.The environmental crisis is now evident and its manifestations are so numerous and powerful (from climate change, to the increasing social and economic instability, from the progressive loss of biodiversity, to the reduction of resources ...) to make unavoidable and urgent the necessity to make a change capable of satisfying the needs of the present generation, without compromising the possibility that future generations will be able to satisfy their own (Brundtland, 1987). Despite the hard evidence, the answers are still too timid. It is increasingly important to involve new generations in a process of awareness about these themes through which they can build their own experience, direct and concrete. What future could have a public educational institution that was not able to develop culture on the most urgent problems of our time? In order to promote change it is therefore necessary (to promote as well) a constant and continuous educational commitment capable of translating into a re-appropriation and knowledge of the environment in which we live. Starting from these premises, an Erasmus Plus project entitled "School Territory Environment and Pedagogy" (STEP) was built and shared with four European and non-European countries. The objective (of the project) is to (create) co-construct a trans-national curriculum on the themes of active citizenship, starting from what can be considered its three founding principles: sustainability education, civil coexistence, and tangible and intangible heritage. In the present contribution, attention will be paid in particular to the dimension of the environment, understood as an opportunity, tool and interlocutor to promote reflections and paths of education to sustainability.La crise de l’environnement est évidente et ses manifestations sont désormais tellement nombreuses et puissantes (depuis les changements climatiques jusqu’à l’instabilité sociale et économique croissante, depuis la perte progressive de la biodiversité jusqu’à la réduction des ressources …) qu’elle exige, sans appel et de façon urgente, la nécessité d’un changement capable de « satisfaire les besoins de la génération actuelle, sans compromettre la possibilité aux générations futures de satisfaire leurs propres besoins » (Brundtland, 1987). Malgré l’évidence des faits, les réponses paraissent toutefois encore trop timorées. Il est certainement important d’impliquer les nouvelles générations sur ces thèmes afin qu’elles puissent construire leur expérience personnelle, directe et concrète. En effet quel sens pourrait avoir une institution éducative publique qui ne soit pas en mesure d’élaborer la culture sur des problèmes plus urgents de notre époque ? Pour promouvoir un changement il s’avère nécessaire un engagement éducatif constant et continu capable de se traduire par une réappropriation et une connaissance de l’environnement où nous vivons. À partir de ces prémisses il a été élaboré et partagé avec quatre Pays européens et extra-européens1, un projet Erasmus Plus dénommé « School Territory Environment and Pedagogy » (STEP), qui à travers un processus de Recherche-Formation a comme objectif ambitieux de créer un curriculum transnational sur les thèmes de la citoyenneté active à partir des trois règles constitutives fondamentales qui peuvent être considérées comme le principe fondateur du concept de citizenship : l’éducation au et dans le territoire, la cohabitation et la connaissance et valorisation du patrimoine matériel et immatériel. Dans la présente contribution on mettra l’accent en particulier sur la dimension de l’environnement, entendue comme occasion, instrument et interlocuteur pour promouvoir des réflexions et des parcours d’éducation à la durabilité.Comisión EuropeaUniversità degli studi Milano BicoccaAlma Mater Studiorum Università di BolognaUniversité d’Aix-MarseilleSupsi LocarnoUniversidad de Sevill

    MRS study of meningeal hemangiopericytoma and edema: A comparison with meningothelial meningioma

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    Intracranial hemangiopericytomas (HPCs) are rare tumors and their radiological appearance resembles that of meningiomas, especially meningothelial meningiomas. To increase the knowledge on the biochemical composition of this type of tumor for better diagnosis and prognosis, we performed a molecular study using ex vivo high resolution magic angle spinning (HR-MAS) magnetic resonance spectroscopy (MRS) perfomed on HPC and peritumoral edematous tissues. Moreover, to help in the discrimination between HPC and meningothelial meningioma we compared the ex vivo HR-MAS spectra of samples from one patient with HPC and 5 patients affected by meningothelial meningioma. Magnetic resonance imaging (MRI), in vivo localized single voxel 1H-MRS was also performed on the same patients prior to surgery and the in vivo and ex vivo MRS spectra were compared. We observed the presence of OH-butyrate, together with glucose in HPC and a low amount of N-acetylaspartate in the edema, that may reflect neuronal alteration responsible for associated epilepsy. Many differences between HPC and meningothelial meningioma were identified. The relative ratios of myo-inositol, glucose and gluthatione with respect to glutamate are higher in HPC compared to meningioma; whereas the relative ratios of creatine, glutamine, alanine, glycine and choline-containing compounds with respect to glutamate are lower in HPC compared to meningioma. These data will be useful to improve the interpretation of in vivo MRS spectra resulting in a more accurate diagnosis of these rare tumors
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