236 research outputs found

    Nuovi giardini a Parigi : un percorso fotografico

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    Rassegna sui nuovi giardini a Parig

    Pellegrino Tibaldi e il disegno per la facciata del Santuario di Saronno conservato al Victoria & Albert Museum

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    The drawing for the main façade of the Sanctuary of Saronno in the Victoria and Albert Museum in London is quite unknown, except for a mention by Maria Cristina Loi.The small drawing is sometimes also cited as «Disegno alla sacrata della Madonna di Savona», as this is the registration which appears in the first inventory of the Moody collection, donated in 1872 to the Victoria Albert Museum.The drawing shows both the front and the plane of the façade, with some small differences compared to what was actually built, especially on the second level: for example, the lateral niches and – less important – the decoration of the tympanum and of the frame.In addition, the drawing is quite similar to the one preserved in the Albertina collection in Wien and the same size leads us imagine that the two drawings come from the original drawing by Pellegrino Tibaldi.The London drawing – as with many other drawings now existent in the main Milanese collections – may represent one of the exercises of architectural design planned for students in the «Accademia a beneficio de’ pittori, scultori ed architetti» founded by Federico Borromeo in 1620, in connection with the Biblioteca Ambrosiana, as had already happened in Rome and Bologna.The «Disegno della faciata della Madona di Sarono copiata dal disegno di Pelegrino» can be discussed in relation to the work of Pellegrino Tibaldi and characteristics of church façades in the late 16th century.Se si eccettua un breve accenno di Maria Cristina Loi, il disegno della facciata del Santuario di Saronno conservato al Victoria Albert Museum di Londra è ancora praticamente sconosciuto e inedito. Il piccolo foglio appare a volte ancora schedato come «Disegno alla sacrata della Madonna di Savona», perché così è registrato nel primo inventario dei disegni del fondo Moody donati nel 1872 alle collezioni del Victoria Albert.Il disegno rappresenta la fronte e la planimetria della facciata con leggere variazioni, soprattutto nel secondo ordine, rispetto a quanto poi realizzato: per esempio nel disegno delle nicchie laterali, e, con minore importanza, nella decorazione del timpano e nella cornice. Inoltre non presenta sostanziali differenze da quello conservato nella raccolta dell’Albertina di Vienna e la pressoché identica misura fa pensare ad una diretta dipendenza dei due fogli da quello originale.Circa la funzione del disegno possiamo ipotizzare che appartenga, alla pari di molti altri conservati nelle principali raccolte milanesi, alle esercitazioni di disegno architettonico previste per gli studenti della «Accademia a beneficio de’ pittori, scultori ed architetti», fondata da Federico Borromeo nel 1620 a fianco della Biblioteca Ambrosiana, ad imitazione di quanto già avveniva a Roma e Bologna.Il «disegno della faciata della Madona di Sarono copiata dal disegno di Pelegrino» merita dunque di essere discusso in relazione sia all’attività di Pellegrino Tibaldi, sia ai caratteri di una facciata di chiesa alla fine del Cinquecento

    Pellegrino Tibaldi e il disegno per la facciata del Santuario di Saronno conservato al Victoria & Albert Museum

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    Se si eccettua un breve accenno di Maria Cristina Loi, il disegno della facciata del Santuario di Saronno conservato al Victoria & Albert Museum di Londra è ancora praticamente sconosciuto e inedito. Il piccolo foglio appare a volte ancora schedato come «Disegno alla sacrata della Madonna di Savona», perché così è registrato nel primo inventario dei disegni del fondo Moody donati nel 1872 alle collezioni del Victoria & Albert. Il disegno rappresenta la fronte e la planimetria della facciata con leggere variazioni, soprattutto nel secondo ordine, rispetto a quanto poi realizzato: per esempio nel disegno delle nicchie laterali, e, con minore importanza, nella decorazione del timpano e nella cornice. Inoltre non presenta sostanziali differenze da quello conservato nella raccolta dell’Albertina di Vienna e la pressoché identica misura fa pensare ad una diretta dipendenza dei due fogli da quello originale. Circa la funzione del disegno possiamo ipotizzare che appartenga, alla pari di molti altri conservati nelle principali raccolte milanesi, alle esercitazioni di disegno architettonico previste per gli studenti della «Accademia a beneficio de’ pittori, scultori ed architetti», fondata da Federico Borromeo nel 1620 a fianco della Biblioteca Ambrosiana, ad imitazione di quanto già avveniva a Roma e Bologna. Il «disegno della facciata della Madona di Sarono copiata dal disegno di Pelegrino» merita dunque di essere discusso in relazione sia all’attività di Pellegrino Tibaldi, sia ai caratteri di una facciata di chiesa alla fine del Cinquecento

    The PROVENT-C19 registry: A study protocol for international multicenter SIAARTI registry on the use of prone positioning in mechanically ventilated patients with COVID-19 ARDS

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    Background The worldwide use of prone position (PP) for invasively ventilated patients with COVID-19 is progressively increasing from the first pandemic wave in everyday clinical practice. Among the suggested treatments for the management of ARDS patients, PP was recommended in the Surviving Sepsis Campaign COVID-19 guidelines as an adjuvant therapy for improving ventilation. In patients with severe classical ARDS, some authors reported that early application of prolonged PP sessions significantly decreases 28-day and 90-day mortality. Methods and analysis Since January 2021, the COVID19 Veneto ICU Network research group has developed and implemented nationally and internationally the "PROVENT-C19 Registry", endorsed by the Italian Society of Anesthesia Analgesia Resuscitation and Intensive Care. . .'(SIAARTI). The PROVENT-C19 Registry wishes to describe 1. The real clinical practice on the use of PP in COVID-19 patients during the pandemic at a National and International level; and 2. Potential baseline and clinical characteristics that identify subpopulations of invasively ventilated patients with COVID-19 that may improve daily from PP therapy. This web-based registry will provide relevant information on how the database research tools may improve our daily clinical practice. Conclusions This multicenter, prospective registry is the first to identify and characterize the role of PP on clinical outcome in COVID-19 patients. In recent years, data emerging from large registries have been increasingly used to provide real-world evidence on the effectiveness, quality, and safety of a clinical intervention. Indeed observation-based registries could be effective tools aimed at identifying specific clusters of patients within a large study population with widely heterogeneous clinical characteristics. Copyright

    Leonardo e la cittĂ  ducale

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    Il volume raccoglie i risultati della giornata di studi promossa dal Politecnico di Milano nell’ambito del programma di celebrazioni per il V centenario della morte di Leonardo da Vinci e dedicata alla Milano sforzesca e al tema delle relazioni fra il potere ducale e i modi di rappresentazione e costruzione della città. In particolare, oltre al ruolo svolto da Leonardo da Vinci nel dare forma a una“politica delle immagini” degli Sforza, viene affrontato lo studio degli strumenti legislativi e delle forme cerimoniali e teatrali che nell’età sforzesca furono elaborati dal potere ducale, volti a legittimare lo status principesco sia nei confronti dei propri sudditi, sia degli altri potentati italiani ed europei

    Maffiolo da Giussano, architetto e notaio

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    Nella Milano ducale e poi francese e spagnola le indagini archivistiche degli ultimi anni hanno documentato l’attività di numerosi ingegneri e architetti. Molti tra questi, sconosciuti ai repertori biografici, possono essere considerati a tutti gli effetti «architetti senza architetture» in quanto è possibile documentare la loro attività professionale unicamente attraverso stime e relazioni, senza poter loro attribuire con sicurezza il progetto di opere. Su queste figure, tranne qualche eccezione, la storiografia ha da tempo costruito l’immagine dell’ingegnere lombardo: un tecnico con competenze più vicine a quelle di un capomastro, al quale raramente è stata riconosciuta una capacità progettuale e grafica. Lo studio di alcuni di questi professionisti della Milano tra Quattrocento e Cinquecento ci offre una visione più ampia e allo stesso tempo dettagliata proprio sugli aspetti delle prassi del cantiere (tradizioni, lessico, materiali e tecniche), dello status della professione di architetto, oltre che sulle vicende costruttive di alcune fabbriche. Un ruolo, quello dell’ingegnere-architetto, che non muta per tutto il periodo preso in esame, semmai si trasforma a seconda della complessità degli incarichi
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