31 research outputs found
Retinoid X receptor gamma signaling accelerates CNS remyelination
The molecular basis of CNS myelin regeneration (remyelination) is poorly understood. We generated a comprehensive transcriptional profile of the separate stages of spontaneous remyelination that follow focal demyelination in the rat CNS and found that transcripts that encode the retinoid acid receptor RXR-Îł were differentially expressed during remyelination. Cells of the oligodendrocyte lineage expressed RXR-Îł in rat tissues that were undergoing remyelination and in active and remyelinated multiple sclerosis lesions. Knockdown of RXR-Îł by RNA interference or RXR-specific antagonists severely inhibited oligodendrocyte differentiation in culture. In mice that lacked RXR-Îł, adult oligodendrocyte precursor cells efficiently repopulated lesions after demyelination, but showed delayed differentiation into mature oligodendrocytes. Administration of the RXR agonist 9-cis-retinoic acid to demyelinated cerebellar slice cultures and to aged rats after demyelination caused an increase in remyelinated axons. Our results indicate that RXR-Îł is a positive regulator of endogenous oligodendrocyte precursor cell differentiation and remyelination and might be a pharmacological target for regenerative therapy in the CNS
Histoire transnationale de l'utopie litteÌraire et de l'utopisme
Per comprendere un genere, o meglio un fenomeno, cosiÌ stratificato come lâutopia non si puoÌ prescindere da una prospettiva dâindagine diacronica. Tuttavia, lâavere scelto di scrivere una âstoriaâ non deve indurre a pensare ad unâopera monolitica, che esclude, o addirittura elude, quesiti controversi. Al contrario: al di laÌ della lucida e precisa articolazione dellâHistoire transnationale de lâutopie litteÌraire et de lâutopisme, i lettori si troveranno a muoversi fra percorsi variegati, che sottendono modalitaÌ ermeneutiche diverse e stimolano a individuare nessi e operare confronti. Proprio nellâeterogeneitaÌ, si estrinseca la forza di unâopera che si avvale del contributo di studiosi che posseggono competenze diverse.
A partire dal Rinascimento si sono individuati i testi piuÌ rilevanti dal punto di vista della circolazione e della ricezione europea e trans-europea, partendo dal presupposto che da tali testi fondanti si genera un âgrappoloâ di influenze che eÌ possibile rintracciare sia a livello temporale che spaziale, in un discorso combinato, per lâappunto crono-topico. LâesportabilitaÌ dellâopera eÌ stata dunque adottata come parametro fondamentale per la scelta dei testi nelle sezioni intitolate LES ĆUVRES-PHARES, con le quali inizia ogni partizione cronologica. La scelta esaminare autori âminoriâ, che istituiscono un dialogo con gli utopisti canonici, presuppone di per seÌ un metodo di comparazione. Utopia di Thomas More eÌ esemplificativa: pubblicata nel 1516 in latino, lâopera dellâumanista si diffonde nei circoli europei degli eruditi che conoscevano la lingua e trova terreno fertile soprattutto nei paesi in cui essa era ancora diffusa. Le date diverse di pubblicazione delle traduzioni di Utopia sono una chiara testimonianza del fatto che la ricezione dellâopera si ramifica nelle singole storie nazionali con tempi diversi.
La seconda sezione, dedicata a LâUTOPISME ET LâHISTOIRE DES IDEÌES eÌ improntata ad unâindagine transdisciplinare che oltrepassa le utopies litteÌraires per allargarsi alla storia delle idee in una prospettiva diacronica. Lâindividuazione di temi specifici, che hanno caratterizzato la Weltanschauung di un dato periodo storico e che hanno generato speculazioni negli utopisti, ha spinto gli studiosi a riattraversare la loro disciplina nella prospettiva dellâutopismo e a utilizzare specifiche competenze per mettere a fuoco questioni legate alla matrice culturale e allâidentitaÌ nazionale.
PoicheÌ lâidentificazione di opere faro comportava il rischio di dare rilievo eccessivo a singole opere e ai grandi utopisti, e dunque di compiere generalizzazioni e semplificazioni, si eÌ voluto adottare uno sguardo dâinsieme: nella terza sezione, LE PAYSAGE UTOPIQUE : LES AIRES DOMINANTES, si daÌ conto dello sviluppo del genere letterario nelle aree culturali in cui lâutopia, in epoche storiche diverse, ha avuto un rilievo preponderante. Parlare di paesaggio utopico ha significato non solo tracciare la morfologia utopica facendo emergere gli epicentri di sviluppo, ma anche evidenziare i mutamenti morfologici nel tempo.
La SYNTHEÌSE, con la quale si conclude ogni sezione, offre al lettore uno strumento per mettere a confronto i risultati della prospettiva analitica, adottata in LES ĆUVRES-PHARES, con quella diacronica, utilizzata in LE PAYSAGE UTOPIQUE, presentando un quadro dâinsieme da cui emergono lâimpatto e lâevoluzione dellâutopia in specifici periodi e nei singoli paesi.
La scelta metodologica, volta a tracciare una storia delle utopie e dellâutopismo, in cui emergesse distintamente la storia delle idee, ha evidenziato quanto le rigide e canoniche distinzioni cronologiche siano labili, percheÌ le permanenze e le mutazioni dellâepisteme vanno al di laÌ di schematiche cronologie. I titoli delle partizioni cronologiche sono significativi: AUX ORIGINES, LE TEMPS DES HUMANISTES, DE LA FIN DE LA RENAISSANCE A LA FIN DES LUMIERES, DE LA REVOLUTION FRANÇAISE A LA « FIN DE SIECLE », LâERE DE TOUS LES POSSIBLES
Computer-based numerical analysis applied to E.S.R. spectroscopy.
Researches conducted with the help of the electron spin resonance spectroscopy have been very successful so far, in spite of some problems both in resolving power and in sensitivity. In order to overcome these, and to use the technique to its very far limits, we develop here a computer program which process the ESR data post-experimentaly. This work explains how to digitize and record the ESR spectra as well as how this software acts to reveal hyperfine splitting constants, the number of nuclei, and their spins out of complex spectra. This could be done by resolution enhancement (either addition of higher derivatives of the signal or linewidth narrowing by changing the lineshape function) or by CEPSTRAL analysis (modification of the ESR display in order to show out in a clearer may the hyperfine splitting constants). Other aids in the interpratation of spectra are obtained, with the same software, by addition or subtraction of experimental or simulated spectra, by reduction of the noise level and by simulation of spectra correct to second order and including quadrupolar corrections and non-colinear g and A tensors for systems with orthorhombic symmetry. In spite of the fact that the theory presented in the first part might strike one as familiar, we think worthwhile the effort of writting an entirely new computer program, as complete and versatile to use as possible, in order to match the major part of the needs encountered in the analysis of ESR results. Applications of the program have been performed to try to solve some puzzling ESR results. Evidences on the bridged structure of the ?-bromo radical (R2-CC(Br)-R'2) have been found, improvement of the resolution of spectra from spin-trap adduct radicals leads to better fingerprints of these compounds, and simulation of the spectrum from the Acetone radical cation enables us to determine the angle between the molecular bonds
Introduction
Negli ultimi decenni gli studi utopici appaiono caratterizzati da una specializzazione verso precise aree culturali e dallâesigenza di una riconcettualizzazione dellâutopia in rapporto allâinterpretazione che ne hanno dato i pensatori della seconda metaÌ del Novecento. In particolare, sono numerosi gli studi dedicati allâevoluzione del genere in Gran Bretagna e nelle Americhe, e alle relazioni fra utopia, distopia e generi affini, quali la fantasy e la science fiction: tali studi rivelano un interesse profondo per le interazioni con diversi codici espressivi quali il cinema e le arti, e con forme di letteratura di consumo. La tendenza allâiperspecialismo degli studi utopici ha causato la diminuzione di ricerche di vasto respiro : un fenomeno paradossale, se si considera che sono entrati nel linguaggio comune concetti quali âvisione planetariaâ e âglobalizzazioneâ, e che, per converso, imprese finalizzate alla sistematizzazione di una sapere sono viste con sospetto, percheÌ ritenute mai esaustive e inevitabilmente esposte al rischio della semplificazione e dello schematismo.
PercheÌ si eÌ scelto di parlare di storia transnationale e non internazionale? Scegliere âINTERnationaleâ avrebbe significato incentrare lâindagine sul rapporto âfraâ le nazioni. âTRANSnationaleâ invece mette a fuoco lââoltreâ, la possibilitaÌ di andare oltre alle singole identitaÌ nazionali e culturali per sviluppare comparazioni che intrecciano molteplici paesi e abbracciano i continenti nei quali la tradizione europea ha ritardato lâemergenza di una tradizione utopica aborigena, cioeÌ le Americhe, lâAustralia e la Nuova Zelanda, dove la massiccia immigrazione ha generato problemi di fusione e assimilazione fra i vari gruppi etnici.
Studiare lâutopia in una prospettiva transnazionale significa dunque riconsiderare concetti fondanti quali identitaÌ nazionale, comunitaÌ, appartenenza, memoria storica/memorie storiche, e soprattutto interrogarsi sulla crisi del concetto di stato/nazione e sul nesso fra utopia e globalismo/localismo. Il concetto di globalismo ha messo in discussione lâidea di utopia stessa, percheÌ, a partire dalla seconda metaÌ dellâOttocento molte utopie si sono presentate come modelli socio-politici universalmente applicabili e quindi esportabili. Parlare di âprospettiva globaleâ, intesa come sinonimo di âvisone universaleâ immobilizza lâutopia, percheÌ presuppone un atteggiamento omogeneizzante ed omologante. Lâutopia eÌ intrinsecamente âsituataâ, nasce da una specifica situazione storica che si vuole criticare e dunque modificare; per questo essa si pone come un modello, percheÌ parte dal presente per andare oltre. Studiare le diverse tradizioni utopiche occidentali diventa tanto piuÌ importante quanto piuÌ fortemente si avverte la necessitaÌ di contrapporre modelli alternativi a quello americano, presentato come libertario, piuÌ democratico e dunque piuÌ civilizzato, e di immaginare una ânuovaâ Europa come un progetto utopico che tragga forza da un laboratorio di idee.
Durante il Novecento il concetto di utopia come paradigma eÌ stato sottoposto ad una profonda revisione. Marc Bloch e Walter Benjamin hanno dimostrato che utopia e utopismo non possono essere disgiunti. Se lâutopia rischia di rimanere al di fuori del tempo storico, lâutopismo tenta di superarne i limiti percheÌ recupera la storia attraverso la memoria. Comprendere che fra passato e presente câeÌ discontinuitaÌ, non linearitaÌ, consente di assumere un atteggiamento critico verso cioÌ che eÌ stato e cioÌ che eÌ, e di acquisire una capacitaÌ attiva nei confronti del futuro. In questo senso lâutopismo non eÌ regressivo, consolatorio o nostalgico, ma possiede una forza critica propulsiva.
Le ultime decadi del Novecento e i primi anni del Duemila, segnati dalla crisi delle ideologie comuniste e da guerre nazionalistiche, hanno obbligato gli studiosi a interrogarsi sulla frattura fra cioÌ che eÌ e cioÌ che potrebbe/dovrebbe essere e sulla possibilitaÌ dellâutopia di rinnovarsi attraverso la storia
Histoire transnationale de l'utopie littéraire et de l'utopisme
Per comprendere un genere, o meglio un fenomeno, cosĂŹ stratificato come lâutopia non si puĂČ prescindere da una prospettiva dâindagine diacronica. Tuttavia, lâavere scelto di scrivere una âstoriaâ non deve indurre a pensare ad unâopera monolitica, che esclude, o addirittura elude, quesiti controversi. Al contrario: al di lĂ della lucida e precisa articolazione dellâHistoire transnationale de lâutopie littĂ©raire et de lâutopisme, i lettori si troveranno a muoversi fra percorsi variegati, che sottendono modalitĂ ermeneutiche diverse e stimolano a individuare nessi e operare confronti. Proprio nellâeterogeneitĂ , si estrinseca la forza di unâopera che si avvale del contributo di studiosi che posseggono competenze diverse.
A partire dal Rinascimento si sono individuati i testi piĂč rilevanti dal punto di vista della circolazione e della ricezione europea e trans-europea, partendo dal presupposto che da tali testi fondanti si genera un âgrappoloâ di influenze che Ăš possibile rintracciare sia a livello temporale che spaziale, in un discorso combinato, per lâappunto crono-topico. LâesportabilitĂ dellâopera Ăš stata dunque adottata come parametro fondamentale per la scelta dei testi nelle sezioni intitolate LES ĆUVRES-PHARES, con le quali inizia ogni partizione cronologica. La scelta esaminare autori âminoriâ, che istituiscono un dialogo con gli utopisti canonici, presuppone di per sĂ© un metodo di comparazione. Utopia di Thomas More Ăš esemplificativa: pubblicata nel 1516 in latino, lâopera dellâumanista si diffonde nei circoli europei degli eruditi che conoscevano la lingua e trova terreno fertile soprattutto nei paesi in cui essa era ancora diffusa. Le date diverse di pubblicazione delle traduzioni di Utopia sono una chiara testimonianza del fatto che la ricezione dellâopera si ramifica nelle singole storie nazionali con tempi diversi.
La seconda sezione, dedicata a LâUTOPISME ET LâHISTOIRE DES IDĂES Ăš improntata ad unâindagine transdisciplinare che oltrepassa le utopies littĂ©raires per allargarsi alla storia delle idee in una prospettiva diacronica. Lâindividuazione di temi specifici, che hanno caratterizzato la Weltanschauung di un dato periodo storico e che hanno generato speculazioni negli utopisti, ha spinto gli studiosi a riattraversare la loro disciplina nella prospettiva dellâutopismo e a utilizzare specifiche competenze per mettere a fuoco questioni legate alla matrice culturale e allâidentitĂ nazionale.
PoichĂ© lâidentificazione di opere faro comportava il rischio di dare rilievo eccessivo a singole opere e ai grandi utopisti, e dunque di compiere generalizzazioni e semplificazioni, si Ăš voluto adottare uno sguardo dâinsieme: nella terza sezione, LE PAYSAGE UTOPIQUE : LES AIRES DOMINANTES, si dĂ conto dello sviluppo del genere letterario nelle aree culturali in cui lâutopia, in epoche storiche diverse, ha avuto un rilievo preponderante. Parlare di paesaggio utopico ha significato non solo tracciare la morfologia utopica facendo emergere gli epicentri di sviluppo, ma anche evidenziare i mutamenti morfologici nel tempo.
La SYNTHĂSE, con la quale si conclude ogni sezione, offre al lettore uno strumento per mettere a confronto i risultati della prospettiva analitica, adottata in LES ĆUVRES-PHARES, con quella diacronica, utilizzata in LE PAYSAGE UTOPIQUE, presentando un quadro dâinsieme da cui emergono lâimpatto e lâevoluzione dellâutopia in specifici periodi e nei singoli paesi.
La scelta metodologica, volta a tracciare una storia delle utopie e dellâutopismo, in cui emergesse distintamente la storia delle idee, ha evidenziato quanto le rigide e canoniche distinzioni cronologiche siano labili, perchĂ© le permanenze e le mutazioni dellâepisteme vanno al di lĂ di schematiche cronologie. I titoli delle partizioni cronologiche sono significativi: AUX ORIGINES, LE TEMPS DES HUMANISTES, DE LA FIN DE LA RENAISSANCE A LA FIN DES LUMIERES, DE LA REVOLUTION FRANĂAISE A LA « FIN DE SIECLE », LâERE DE TOUS LES POSSIBLES