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    Psicologi a Scuola. Un'indagine nella Provincia di Modena.

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    La scuola Italiana presenta una grave mancanza rispetto a tutti i principali Paesi Europei: l’assenza di un Servizio di Psicologia Scolastica, come presenza stabile, specifica e autonoma, di supporto alla scuola e ai suoi attori principali (alunni, genitori, famiglie, insegnanti e personale scolastico) (cfr. Jimerson, Oakland, & Farrell, 2007). In Italia se ne parla da anni, senza risultati: l’Italia Ăš rimasta il solo Paese Europeo a non avere veri e propri psicologi tra i banchi di scuola. Anche indagini internazionali (N.E.P.E.S., 2010) confermano che in tutti i Paesi Europei – tranne l’Italia - gli psicologi scolastici hanno un ruolo significativo nel supportare il sistema educativo e contribuiscono anche al miglioramento della performance del sistema scolastico (dati PISA, OCSE). La psicologia scolastica e gli psicologi scolastici possono intervenire efficacemente nella prevenzione del disagio scolastico e giovanile, e della dispersione scolastica, grazie alle loro competenze professionali specifiche. Varie associazioni internazionali, fra le quali l’international School Psychology Association (ISPA), incoraggiano l’adozione dei principi della psicologia scolastica nei contesti educativi, al fine di promuovere il benessere e la salute psicofisica dei bambini e dei giovani nei contesti educativi. In Italia, a partire dal 2004, anno in cui il Ministro dell’Istruzione istituĂŹ una Commissione ministeriale per l’Istituzione di Servizi di Psicologia Scolastica (SPS), sono state varie le proposte di legge che, fino ai giorni nostri, sono state avanzate senza mai essere perĂČ discusse. Di conseguenza, in mancanza di una legislazione nazionale, le Regione hanno agito autonomamente, attraverso la stipula di accordi, convenzioni o attraverso l’emanazione di leggi regionali, come nel caso della Regione Abruzzo o della Regione Puglia. In Emilia-Romagna non Ăš stata emanata alcuna legge regionale ma, malgrado ciĂČ, precedenti indagini hanno rilevato una presenza considerevole di psicologi che lavorano nelle scuole e per le scuole, realizzando prevalentemente attivitĂ  di consulenza, formazione, valutazione (2014) Il progetto nasce quindi alla scopo di esplorare la presenza di attivitĂ  di tipo psicologico in Emilia-Romagna ed, in particolare in Provincia di Modena, realizzando uno studio approfondito nelle scuole della provincia e intervistando alcuni testimoni significativi del territorio. L’avvio dell’indagine Ăš stato preceduto dalla stipula di un accordo fra l'Ufficio regionale per l'Emilia Romagna- Ufficio VIII di Modena e il Dipartimento di Psicologia. Oggetto dell’accordo era la collaborazione fra le parti per sviluppare attivitĂ  di ricerca-intervento nel supportare le Istituzioni Scolastiche nell’arricchimento e nell’ampliamento dell’offerta formativa e nelle loro funzioni di progettazione e realizzazione di interventi educativi. Il presente Report illustra i principali risultati emeri dall’indagine svolta nell’anno scolastico 2015/2016

    Psicologi scolastici in Emilia-Romagna

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    Gli psicologi scolastici sono presenti nei sistemi educativi di diverse nazioni a livello mondiale, tuttavia esistono notevoli differenze da paese a paese. In Italia, gli psicologi operano nel contesto scolastico dal 1970, in generale come consulenti a contratto. Recenti indagini (Matteucci & Farrell, 2018) hanno rilevato una presenza considerevole di psicologi che lavorano nelle scuole e per le scuole, realizzando prevalentemente attivitĂ  di consulenza e formazione. Malgrado ciĂČ, le conoscenze rispetto a tale ambito professionale e alle caratteristiche dell'attivitĂ  degli psicologi che lavorano nelle scuole sono ancora limitate.. Il presente report illustra i principali risultati di un'indagine realizzata nel 2019 che intendeva approfondire la conoscenza delle pratiche professionali e delle principali sfide della professione di "psicologo scolastico"

    La valutazione d’impatto socio-economico e culturale della ricerca nelle scienze umane e sociali: uno studio di caso in una Università del Regno Unito

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    The aim of this paper is to describe the impact of research on society, economy and culture in the Humanities and Social sciences. In the first part of the paper, we describe the principal characteristics of the evaluation of research impact in the United Kingdom (UK), with a special focus on the new national exercise of research evaluation: the ‘Research Excellence Framework’ (REF2014). In the second part of the paper we present a case study in a British university campus where good practices of impact evaluation have been recently introduced. The main results of this study show that impact evaluation of Social sciences and Humanities research is a today’s key challenge for the academia, especially due to the difficulty in identifying the appropriate indicators for research impact measurement. Finally, we present the main themes of the current debate about the evaluation of the impacts in different fields of research.The  aim  of  this  paper  is  to  describe  the  impact  of  research  on  society,  economy  and culture in the Humanities and Social sciences. In the first part of the paper, we describe the principal characteristics  of  the  evaluation  of  research  impact  in  the  United  Kingdom  (UK),  with  a  special focus on the new national exercise of research evaluation: the ‘Research Excellence Framework’ (REF2014). In the second part of the paper we present a case study in a British university campus where good practices of impact evaluation have been recently introduced. The main results of this study show that impact evaluation of Social sciences and Humanities research is a today’s key challenge  for  the  academia,  especially  due  to the  difficulty  in  identifying  the  appropriate  indicators for research impact measurement. Finally, we present the main themes of the current debate about the evaluation of the impacts in different fields of researc

    Insegnanti e pandemia

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    A partire da febbraio 2020, l'emergenza sanitaria causata dal COVID-19 ha portato a provvedimenti di contenimento della diffusione del virus con restrizioni della mobilitĂ  dei cittadini, confinamento e chiusura delle scuole di ogni ordine e grado su tutto il territorio nazionale. A causa della chiusura delle scuole, inoltre, gli insegnanti hanno dovuto attivare repentinamente modalitĂ  di Didattica a Distanza (DaD), senza alcun tipo di preparazione o formazione preliminare. Il presente report illustra i principali risultati di un'indagine svolta durante la chiusura delle scuole che ha coinvolto piĂč di 1000 insegnanti italiani. L'obiettivo era studiare se e come tale richiesta improvvisa di modifiche al proprio lavoro, la mancanza di competenze per l'insegnamento a distanza, unitamente alla condizione di confinamento, abbiano influito sul benessere psicologico e lavorativo e sul senso di autoefficacia degli e delle insegnanti
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