22 research outputs found

    Tuning an Earthworm phase picker: some considerations on the pick_ew parameters

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    Although the Earthworm project started with the initial mission of replacing the old real time picker by Rex Allen, as developed by Jim Ellis [Allen, 1978; Allen, 1982; USGS et al., 2010], that picker is still in use in many networks. The name of the procedure that implements the Allen’s algorithm is pick_ew. Despite its long-lived use, configuring this picker still seems not so immediate and easy. We discuss here a few simple rules to define some of the numerous (18) parameters of pick_ew, interpreting their physical meaning

    Integrated SEED data archive for temporary seismic experiments

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    One of the most valuable results achieved during the work on S5 project is the implementation of a new temporary network data management that allows the integration in the National Data Center together with all other seismological data produced by INGV. This makes all data gathered during temporary experiments immediately available from the same source and in the same data format (SEED) increasing the availability for processing and analysis. Moreover the data are distributed to the scientific community using the EIDA (European Integrated Data Archive http://eida.rm.ingv.it/). The first application has been carried out for the Messina 1908-2008 experiment (WP2.2) http://dpc-s5.rm.ingv.it/en/Database-MessinaFault.html where has been achieved the complete integration of permanent networks (National Seismic Network, MedNet and Peloritani Local Network), temporary deployments (INGV-CNT and INGVCT mobile networks) and OBS data. All the procedures were used and further improved during the L'Aquila sequence (Task 4) where data was available for processing together with permanent network data as soon as it was gathered from the field giving to the scientific community the opportunity to study the evolution of the seismic sequence with higher density of stations (WP4.2) ( h t t p : / / d p c - s 5 . r m . i n g v . i t / e n / D a t a b a s e - AquilaFaultSystem.html).UnpublishedSede Ispra | Via Curtatone 7, Roma1.1. TTC - Monitoraggio sismico del territorio nazionaleope

    MedNet status report

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    MedNet is a network of very broadband seismic stations installed in countries bordering the Mediterranean area. The project started in 1987, with a final goal of 12-15 stations and a spacing of about 1000 km between stations. It was motivated both by research interest and by seismic hazard monitoring. The network presently comprises 23 operating stations, all of them equipped with state of the art seismographic stations. Presently, fully automatic network functions include: - daily monitoring of state of health; - data recover after link failures; - triggered retrieval of event waveforms; - update of web pages (http://mednet.ingv.it) for events and station information.PublishedS. Fernando (SPAIN)1.1. TTC - Monitoraggio sismico del territorio nazionaleope

    RU03 | WP 2.1-2.2: Deployment of an on-land, off-shore seismic network to builD up an integrated seismic data archive

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    A passive seismic experiment to monitor the Messina Strait and the whole Calabrian arc began in October 2007 and it is still in progress. Overall about 16 temporary seismic stations were installed on land around the the Strait of Messina and 5 ocean bottom seismometers (OBS) to better monitor the area largely covered by the sea. The network incorporates and upgrades existing seismic stations (more than 20) of the permanent networks located in area. All the data gathered in the Messina 1908-2008 project together with all metadata will be archived in the same SEED data bank and will be accessible by the whole scientific community trough an ArcLink server.'s assemblage of a database and integration of innovative technologies could transform our understanding of the crust and mantle structure of the active tectonics and seismic hazards of the Strait of Messina

    MEDNET NETWORK: 2008 STATUS REPORT

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    La rete sismica MedNet (Mediterranean Network) nasce alla fine degli anni ’80 con due obiettivi principali: migliorare la conoscenza della struttura tettonica del Mediterraneo attraverso lo studio della sorgente di terremoti forti e moderati e applicare queste conoscenze per la mitigazione del rischio sismico nella regione mediterranea. A questi obiettivi se ne aggiunge uno di carattere più generale ma non per questo meno importante, la diffusione della cultura sismologica a larga banda nella regione. Il progetto MedNet si proponeva inizialmente di installare 12-15 stazioni a larga banda con una spaziatura di circa 1000 km. Nel 1988 il progetto è stato incorporato all’interno del World Laboratory di Losanna (Svizzera), un’organizzazione che aveva come scopo quello di promuovere la scienza nei paesi in via di sviluppo. Il supporto del World-Lab portò ad una rapida crescita della rete MedNet con la realizzazione di accordi scientifici con i paesi nord-africani e l’apertura di stazioni in Marocco, Algeria, Tunisia ed Egitto. Negli ultimi 15 anni il cambiamento delle condizioni politiche, e l’impressionante sviluppo tecnologico ha portato ad un ampliamento delle prospettive del progetto MedNet, che, pur mantenendo invariati i due obbiettivi iniziali, ha espanso l’area di interesse alla regione balcanica, un’area interessata da una forte sismicità e con una tradizione sismologica importante ma povera di stazioni sismiche a larga-banda. Fin dall’inizio particolare enfasi è stata posta sulla scelta dei siti, ricercando miniere, gallerie abbandonate o siti in luoghi molto remoti per esaltare le qualità del sismometro scelto, lo Streckeisen STS-1, il miglior sismometro a larghissima banda mai prodotto. Fino all’avvento dei sistemi di trasmissione in tempo reale per i dati sismici, i dati erano esclusivamente registrati in sito su nastri magnetici e spediti via posta. Questo ha avuto il non trascurabile effetto collaterale di rendere difficile la manutenzione della stazione, sia per la difficoltà (logistica ed economica) di raggiungimento del sito, sia perché spesso passavano mesi tra il guasto, il ricevimento del nastro magnetico e l’identificazione del guasto stesso. Una connessione telefonica con la maggior parte dei siti garantiva la possibilità di scaricare dati “on demand” in caso di terremoto e la procedura automatica Muscles fornì nel 1997 una stima rapida della magnitudo del terremoto di Colfiorito dopo pochi minuti. Oggi la trasmissione dati è assicurata da un robusto sistema in “real time” basato sul protocollo SeedLink, uno standard de-facto per la trasmissione dati sviluppato nell’ambito del progetto europeo Meredian. Tale protocollo garantisce la fruibilità dei dati in tempo reale, la continuità del dato archiviato e il monitoraggio in tempo reale delle stazioni. Il Progetto MedNet fin dagli albori si è integrato nella Federazione di reti digitali a larga banda (FDSN), è partner di IRIS ed Orfeus e, distribuendo i dati alla comunità internazionale in modo rapido e automatico, ha contribuito e contribuisce allo studio della sismologia sia a scala globale che regionale e locale. Particolare enfasi si è cercato di dare fin dall’inizio e con continuità alla fruibilità dei dati da parte dei partner stranieri ospitanti la stazione al fine di contribuire con la stazione MedNet alla loro rete sismica locale e fornire così uno strumento in più per il monitoraggio e lo studio della sismicità del loro paese. Oggi la rete MedNet conta 28 stazioni installate, di cui 25 funzionanti, in 14 paesi. Le stazioni contribuiscono al monitoraggio in tempo reale dell’Italia e di tutti i paesi ospitant

    “Messina 1908-2008”: Progetto di ricerca integrato per l’area Calabro - Peloritana. L’esperimento di sismica passiva

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    Il 28 dicembre 1908 un forte terremoto colpì duramente le città di Messina e di Regg io Calabria e molteplici centri abitati limitrofi. L’evento sismico di Mw=7.1 generò un maremoto e causò circa 100.000 morti. Durante il 2008 numerose sono state le iniziative per rievocare tale importante terremoto che è ricordato nella storia come il più forte avvenuto in Italia. Tra le iniziative promosse dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia vi è il progetto di ricerca “Messina 1908-2008” le cui finalità sono far convergere i dati sismici e geodetici g ià a disposizione dei singoli gruppi di ricerca in un’unica banca dati e nel contempo promuoverne l’acquisizione di nuovi. In questo rapporto è descritto l’esperimento di sismica passiva integrato mare-terra iniziato ad ottobre 2007 e ter minato nel gennaio 2010 avente l’obiettivo di acquisire nuovi dati di alta qualità e dettaglio per ottenere una migliore definizione della microsismicità locale. Ciò consentirà di raggiungere una migliore comprensione di come inter ag iscano il processo di subduzione e le dinamiche superficiali nell’area dell’arco Calabro Peloritano ed in particolare nello stretto di Messina

    “Messina 1908-2008”: Progetto di ricerca integrato per l’area Calabro - Peloritana. L’esperimento di sismica passiva

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    Il 28 dicembre 1908 un forte terremoto colpì duramente le città di Messina e di Regg io Calabria e molteplici centri abitati limitrofi. L’evento sismico di Mw=7.1 generò un maremoto e causò circa 100.000 morti. Durante il 2008 numerose sono state le iniziative per rievocare tale importante terremoto che è ricordato nella storia come il più forte avvenuto in Italia. Tra le iniziative promosse dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia vi è il progetto di ricerca “Messina 1908-2008” le cui finalità sono far convergere i dati sismici e geodetici g ià a disposizione dei singoli gruppi di ricerca in un’unica banca dati e nel contempo promuoverne l’acquisizione di nuovi. In questo rapporto è descritto l’esperimento di sismica passiva integrato mare-terra iniziato ad ottobre 2007 e ter minato nel gennaio 2010 avente l’obiettivo di acquisire nuovi dati di alta qualità e dettaglio per ottenere una migliore definizione della microsismicità locale. Ciò consentirà di raggiungere una migliore comprensione di come inter ag iscano il processo di subduzione e le dinamiche superficiali nell’area dell’arco Calabro Peloritano ed in particolare nello stretto di Messina.Istituto Nazionale di Geofisica e VulcanologiaPublished1.1. TTC - Monitoraggio sismico del territorio nazionaleope

    Emergenza “L’Aquila2009”: la campagna di acquisizione dati della Rete Sismica Mobile stand-alone del Centro Nazionale Terremoti

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    Il 6 aprile 2009 (3.32 locali) un terremoto di Mw 6,3 ha colpito la regione Abruzzo (Italia centrale) producendo un enorme danno alla città de L'Aquila e ai paesi limitrofi causando circa 300 morti e 60.000 senza fissa dimora. A seguito di questo evento sismico, la struttura di Pronto Intervento dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), si è rapidamente attivata installando in area epicentrale due reti sismiche temporanee (Re.Mo.Tel. in real-time e Re.Mo. in stand-alone) ed il Centro Operativo Emergenza Sismica. In questo lavoro presentiamo come si e’ svolta la campagna sismica della Re.Mo., avente l’obiettivo di acquisire dati di alta qualità e dettaglio per studiare le sorgenti sismiche, l’evoluzione spazio temporale della sequenza e caratterizzare attraverso la microsismicita’ le strutture di faglia attivate ed le proprieta’ del mezzo circostante. Saranno descritte nel dettaglio l’installazione compiuta a poche ore dal mainshock, il suo sviluppo legato all’evoluzione della sequenza sismica, fino alla sua dismissione nel Marzo 2010.Istituto Nazionale di Geofisica e VulcanologiaPublished1.1. TTC - Monitoraggio sismico del territorio nazionaleope

    Emergenza “L’Aquila2009”: la campagna di acquisizione dati della Rete Sismica Mobile stand-alone del Centro Nazionale Terremoti

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    Il 6 aprile 2009 (3.32 locali) un terremoto di Mw 6,3 ha colpito la regione Abruzzo (Italia centrale) producendo un enorme danno alla città de L'Aquila e ai paesi limitrofi causando circa 300 morti e 60.000 senza fissa dimora. A seguito di questo evento sismico, la struttura di Pronto Intervento dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), si è rapidamente attivata installando in area epicentrale due reti sismiche temporanee (Re.Mo.Tel. in real-time e Re.Mo. in stand-alone) ed il Centro Operativo Emergenza Sismica. In questo lavoro presentiamo come si e’ svolta la campagna sismica della Re.Mo., avente l’obiettivo di acquisire dati di alta qualità e dettaglio per studiare le sorgenti sismiche, l’evoluzione spazio temporale della sequenza e caratterizzare attraverso la microsismicita’ le strutture di faglia attivate ed le proprieta’ del mezzo circostante. Saranno descritte nel dettaglio l’installazione compiuta a poche ore dal mainshock, il suo sviluppo legato all’evoluzione della sequenza sismica, fino alla sua dismissione nel Marzo 2010
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