167 research outputs found

    Il "Fair Value" e l'applicazione nel FTSE MIB 40

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    La tesi tratta il principio contabile internazionale IFRS 13, alla luce delle recenti modifiche in vigore dal 1 gennaio 2013, e della sua applicazione nelle aziende del FTSE MIB 40. Inizialmente si tratta di un esposizione del nuovo principio e delle modifiche che la nuova formulazione porta ai bilanci che adottano i principi internazionali. Abbiamo posto l'attenzione ai nuovi metodi di valutazione del fair value, dei vari livelli stabiliti dalla nuova gerarchia e degli input utilizzati come riferimento per la misurazione. Dopo di che abbiamo svolto un analisi statistica della sua applicazione da parte dei management della maggiori aziende italiane, per analizzare se le novità inserite nel principio sono state recepite. Per fare ciò abbiamo diviso il campione di riferimento in 2 grandi settori al fine di andare ad individuare quelle aziende con maggior attività o passività, e quindi che le dirette interessate delle modifiche apportate dal principio. Inoltre abbiamo fatto un analisi anche su quelle aziende che non hanno molte attività o passività per capire l'utilizzo di tale principio

    Luigi Pacinotti (1807-1889) professore di Fisica all'UniversitĂ  di Pisa

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    Le rare biografie su Luigi Pacinotti ne tracciano la vita e l'opera in poche righe e di lui non vi è traccia neppure su diverse enciclopedie importanti. L'articolo più ampio (14 pagine) su Luigi è a firma di Sebastiano Timpanaro (1888-1949) che lo scrisse durante la sua direzione della Domus Galilaeana a Pisa negli anni '40, avendo a disposizione l'Archivio Pacinotti sistemato da Giovanni Polvani (1892-1970) una quindicina di anni avanti . Inoltre in tutti questi pochi e brevi scritti mancano le indicazioni alle fonti primarie, sulle quali invece si è particolarmente focalizzato questo lavoro di ricerca con l'intento di porre su basi solide il racconto della vita del professor Luigi Pacinotti e della sua attività didattico-scientifica svolta per mezzo secolo - dal 1831 al 1882 - all'interno dell'Università pisana. Per la ricostruzione della vita di Pacinotti sono risultati essenziali i documenti dell'Archivio Arcidiocesano di Pisa, dell'Archivio Diocesano di Pistoia, dell'Archivio di Stato di Pistoia, dell'Archivio della Parrocchia di San Sisto di Pisa e dell'Archivio di Villa Pacinotti di Caloria (Pt), mentre per le sue attività hanno contribuito molto i materiali dell'Archivio di Stato di Pisa, dell'Archivio Pacinotti e dell'Archivio del Liceo Classico Forteguerri di Pistoia. Molte le trascrizioni di documenti presenti in questa tesi, in particolare di quelli redatti dallo stesso Luigi, la cui scrittura chiara, semplice e diretta risulta molto più efficace di qualsiasi commento o riassunto. Comunque, per non appesantire troppo la lettura la maggior parte delle trascrizioni e delle citazioni è stata inserita alla fine di ogni capitolo in un'appendice dedicata. La tesi inizia con l'attività didattica del nostro professore per poi passare alla biografia e infine alla ricerca, all'interno della quale ho ritenuto importante presentare per intero tutte le sue pubblicazioni, con un'attenzione specifica ai 4 volumi del Corso di Fisica Tecnologica e Meccanica Sperimentale: si tratta del primo elenco completo e corretto delle pubblicazioni di Luigi Pacinotti. Molti degli strumenti utilizzati da Luigi fortunatamente si sono conservati fino ai nostri giorni presso l'Università di Pisa e costituiscono un patrimonio inestimabile per la storia della scienza e della tecnologia; alcuni di questi strumenti vengono descritti nell'appendice B e messi a confronto con i disegni presenti sulle pubblicazioni dello stesso Pacinotti. Il ritratto di Luigi che scaturisce da questo lavoro di tesi è quello di una persona legata fortemente alla famiglia, radicata nel territorio dove vive e lavora, e con ottime capacità intellettive e pratiche. Sin da ragazzo, non ancora laureato, pensò a trovarsi un lavoro vincendo la cattedra per l'insegnamento di matematica presso il Collegio Forteguerri di Pistoia che aveva precedentemente frequentato, e poi, oltre a laurearsi in Scienze matematiche, si laureò anche in Legge e iniziò a fare pratica in uno studio legale per poter avviare la carriera di procuratore; alla fine però fu la strada della scienza che percorse per il resto della sua vita. Il suo matrimonio con la contessina Caterina Catanti di Calci (PI) portò alla nascita di 11 figli, dei quali il primogenito fu il famoso Antonio Pacinotti. Per i documenti consultati il legame più forte sembra lo abbia avuto proprio con Antonio ma non è da escludere che fosse legato allo stesso modo anche agli altri. In certe sue lettere, in cui parla con e dei suoi figli, traspare un atteggiamento di padre premuroso, che indirizza i figli, li favorisce nello loro scelte, consigliandoli continuamente ma senza imporre la propria volontà. Anche nella lettura del testamento si ritrova questo senso di amore filiale di Luigi per tutti i figli in maniera indistinta. La sua attività presso l'Università di Pisa, iniziata alla cattedra di Fisica Sperimentale, fu incessante; egli si prodigò per migliorare la dotazione degli strumenti, acquistandoli in Italia e all'estero o facendoli costruire direttamente da tecnici pisani, fiorentini e anche bolognesi (quando il figlio Antonio insegnava all'Istituto Tecnico Piercrescenzi di Bologna) e molto si diede da fare per sistemare i locali che gli vennero assegnati per il Gabinetto. Non da meno fu la sua opera per dar vita al nuovo Gabinetto di Fisica Tecnologica, che inizialmente raccolse gli strumenti meno importanti del Gabinetto di Fisica passato sotto la direzione di Carlo Matteucci, ma che con il passare del tempo si riempì di nuova strumentazione e aumentò lo spazio disponibile andando ad occupare alcune stanze del nuovo Istituto di Fisica fatto costruire proprio dal Matteucci nel 1844. Alla cura del Gabinetto scientifico Luigi non fece mancare neanche lo studio teorico dei fenomeni, come dimostrano alcune sue pubblicazioni, e per tener vivi i suoi studi nei primi anni '40 partecipò settimanalmente a delle conversazioni scientifiche che, probabilmente, si tenevano in casa sua dopo cena e forse erano state istituite per sua iniziativa. Nel tempo i suoi studi lo resero un'autorità indiscussa nel campo di varie problematiche tecniche, in particolare di quelle legate al territorio; ad esempio lo si consultava o lo si chiamava a partecipare a commissioni quando si volevano risolvere problemi inerenti a fiumi e torrenti della pianura fra Pisa e Firenze, oppure si richiedeva il suo parere per un impianto a gas da costruire per la città di Pisa. Il corso di Fisica Tecnologica, che tenne per circa 40 anni, lo portò ad essere, oltre che fisico, anche un po' ingegnere idraulico ed edile; d'altra parte gli argomenti che trattava a lezione erano essenzialmente basi di fisica, di idraulica e di edilizia e l'introduzione della Fisica Tecnologica come materia di insegnamento, operata con la riforma Giorgini nel 1840, era stata pensata proprio per la formazione di ingegneri. Nonostante il suo ottimo insegnamento cinquantennale, diverse pubblicazioni e un'intensa attività sul territorio, di Luigi non si è scritto nè parlato molto, probabilmente perché il nome dei Pacinotti da tutti è da sempre associato alla Macchinetta, la prima dinamo a corrente continua, e quindi al nome di Antonio Pacinotti, il suo primogenito. Spero che questo mio lavoro possa contribuire a sollecitare nuovi studi su questo importante professore di Fisica, troppo a lungo dimenticato

    Ceserani e la scuola

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    On «Il materiale e l'immaginario», by Remo CeseraniQuando cominciò a uscire, alla fine degli anni settanta, Il materiale e l’immaginario (a cura di Ceserani e De Federicis, Loescher, Torino 1979-1988), ne parlai subito alla radio (tenevo una rubrica culturale su RAI 3). Non fui l’unico. Ne discussero poi, negli anni successivi, diversi altri studiosi: ricordo, fra gli altri, Giovannetti su Tirature, Fortini sul Corriere della sera, Zinato su Allegoria. Il dibattito culturale, insomma, non si era ancora del tutto estinto. E, d’altra parte, ciò che colpiva, nella operazione di Ceserani e De Federicis, era appunto la dimensione culturale alta, insolita nei manuali di letteratura. I due autori avevano non solo un disegno didattico, ma un progetto culturale nuovo e ambizioso. I manuali non erano ancora diventati un mero prodotto della cucina redazionale degli editori, in cui lo studioso di turno appone la propria firma, come accadrà sempre più spesso negli ultimi dieci-dodici anni, ma potevano essere il banco di prova di un metodo e addirittura, come nel caso in questione, di una nuova ipotesi interpretativa della storia

    Inquinamento marino da rifiuti solidi galleggianti: monitoraggio e analisi della problematica nel Mar Tirreno Settentrionale

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    I rifiuti solidi sono considerati a livello mondiale una minaccia per l’ambiente, ma anche per la salute dell’uomo e per il suo sostentamento. Questa crescente consapevolezza ha portato alla selezione dei rifiuti marini come uno degli 11 Descrittori della Direttiva quadro 2008/56/CE sulla strategia per l’ambiente marino, o Marine Strategy, per la valutazione del buono stato ambientale (Good Environmental Status, GES). In particolare, il Descrittore 10 “rifiuti marini” definisce come target di raggiungimento del buono stato ambientale entro il 2020, una realtà in cui “Le proprietà e le quantità di rifiuti marini non provocano danni all’ambiente costiero e marino.”. Con il termine rifiuti marini (o marine litter) si definisce qualunque materiale solido, persistente nel tempo, prodotto dall’uomo che si accumula nell’ambiente marino. Possono essere rifiuti visibili (macro marine litter) o invisibili (micro marine litter) all’occhio umano e provenire da scarichi in mare intenzionali o accidentali, diretti o indiretti. Per riuscire a raggiungere il target ambientale prefissato dalla Marine Strategy, è necessario partire da una valutazione dello status attuale della problematica, trovando risposta ad alcune domande: Quanti sono i rifiuti marini? Che tipo di rifiuti sono presenti in mare? Dove sono localizzati? Da dove provengono? Per rispondere a questi quesiti è essenziale formulare dei metodi di monitoraggio, di raccolta e di analisi dei dati. Questo studio propone una metodologia di monitoraggio dei rifiuti marini galleggianti con dimensioni maggiori di 20 cm, o floating macro marine litter, che oltre ad essere campionabile con un monitoraggio visivo, può fornire informazioni sulla sorgente dell’immissione e sulla tipologia di microinquinanti a cui i detriti possono dare origine, in seguito alla degradazione fisica, chimica e biologica. Per l’applicazione del metodo è stata utilizzata una piattaforma di osservazione non dedicata, quali i traghetti di linea della Corsica & Sardinia Ferries, che permettono la ripetitività del campionamento, una grande mole di miglia monitorate con costi di lavoro ridotti. Inoltre il traghetto passeggeri come piattaforma d’osservazione permette il campionamento in aree di mare profondo, altrimenti difficili da indagare con altri tipi di imbarcazione. I rifiuti sono stati classificati in relazione alla loro tipologia, quindi al materiale del quale sono costituiti: plastica, vetro, legno, metallo, tessuto, carta, gomma e materiale organico; alla loro dimensione, alla galleggiabilità e verrà identificata la provenienza quando possibile. Per ogni tipologia di materiale sono state individuate delle categorie per poter classificare a maggior dettaglio il rifiuto. Ogni dato raccolto viene georeferenziato, grazie all’utilizzo di un GPS dedicato alla raccolta dati e successivamente archiviato e analizzato con un sistema informatico territoriale, quale la piattaforma GIS (Geographic Information System). Il transetto preso in esame è costituito dalla tratta Livorno – Bastia. Questa area di studio è di particolare interesse poiché ricade completamente nel Santuario Pelagos, costeggia l’Area Marina Protetta “Secche della Meloria” e il Parco dell’Arcipelago Toscano. Ha inoltre un elevato valore per il settore turistico del diporto e rilevanza commerciale per la presenza del porto industriale e turistico di Livorno. Scopo dello studio è quello di creare delle cartine tematiche grazie all’interpolazione del dato raccolto con parametri antropici e ambientali, raccolti dalla stessa piattaforma o ottenuti da archivi preesistenti. Le mappe evidenziano la distribuzione e la densità delle diverse tipologie di rifiuto nell’area indagata, mettendo in luce le zone particolarmente impattate e se queste coincidono con aree di particolare interesse ecologico (aree protette e zone con elevato tasso di incontro con mammiferi marini e grandi pelagici) o di elevato pregio turistico. Interpolando i dati campionati con le carte delle correnti dell’area di studio vengono prodotte mappe focalizzate sulla movimentazione dei detriti galleggianti, utili alla formulazione delle ipotesi sulle vie di ingresso nell’ambiente marino dei rifiuti. Le conoscenze che vengono acquisite con questo studio, possono risultare importanti per la formulazione di strategie di gestione a larga scala volte alla riduzione degli impatti, da parte delle amministrazione e degli enti preposti

    Littérature, anthropologie et critique thématique

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    Depuis un quart de siècle, du moins à partir d’un colloque parisien et d’un numéro spécial de Poétique qui en publiait les actes, Du thème en littérature , puis d’un livre édité par Werner Sollors au titre significatif, The Return of Thematic Criticism , la forme la plus commune et la plus fréquente adoptée par l’anthropologie culturelle pour faire son entrée dans le domaine de la critique littéraire est celle de la recherche thématique, qui s’est affirmée sur une grande échelle, surtout dans..

    Littérature, anthropologie et critique thématique

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    Depuis un quart de siècle, du moins à partir d’un colloque parisien et d’un numéro spécial de Poétique qui en publiait les actes, Du thème en littérature , puis d’un livre édité par Werner Sollors au titre significatif, The Return of Thematic Criticism , la forme la plus commune et la plus fréquente adoptée par l’anthropologie culturelle pour faire son entrée dans le domaine de la critique littéraire est celle de la recherche thématique, qui s’est affirmée sur une grande échelle, surtout dan..

    Bosonization and the lattice Gross-Neveu model

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    We consider a lattice version of the bosonized Gross-Neveu model. It is explicitely chiral symmetric and its numerical simulation does not involve any anticommuting field. We study its non trivial 1/N1/N expansion up to the next-to-leading term comparing the results with explicit numerical simulations.Comment: 12 pags, IFUP-TH \ 62/9

    Construcción de un biosensor amperométrico y su instrumentación usando microelectrodos de 4 pozos

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    Este artículo presenta el desarrollo de un sistema de lectura amperometrica usando una Matriz de Microelectrodos; sé busca mostrar una idea general del proceso que fue implementado para un biosensor amperométrico orientado al área comercial. Se muestra la idea conceptual, la interpretación del fenómeno bioquímico, una breve explicación del diseño y la construcción del instrumento. Se muestran además algunos parámetros que se deben considerar y que forman parte de la cadena comercial como: la vista del instrumento con los componentes más importantes y el software de adquisición de datos. Para el desarrollo del sensor se ha utilizado el MEA (Matriz de Micro-electrodos), este dispositivo tiene ciertas características que son aprovechadas para realizar mediciones en el área biomédica y ambiental. Las áreas que están directamente relacionadas con la instrumentación son descritas brevemente, se presentan pruebas de calibración para el sensor, se comparan los resultados obtenidos con un instrumento calibrado de referencia con respecto al instrumento fabricado y por último se realizan algunas pruebas del biosensor MEA con respecto un sensor SPE para verificar que la señal se encuentra dentro de la zona de trabajo. Palabras clave: MEA, Instrumentación, Amperometria, Sensor, Calibración, Biosensores biomédicos.ABSTRACTThis article presents the development of an amperometric analysis system by means of a Micro-electrodes array; the objective is to provide a general idea of the process that was implemented for an amperometric biosensor that will be commercially orientated. Here is shown the conceptual idea, the interpretation of the biochemical phenomenon and a brief explanation of the instrument, its design and construction. Some of the parameters that should be considered as part of the commercial mix are featured: the input software, the design of the instrument and its more important components. MEA (Array of micro-electrodes) has been used for the development of the sensor; this device encloses certain characteristics that may exploit measurements for biomedical and environmental fields. The areas that are directly related to the instrumentation are briefly described, illustration of calibration tests of the sensor, results obtained with a calibrated reference instrument are compared with regard to the manufactured sensor and finally, in order to check if the instrumentation works within the correct range are proposed some tests performed with the MEA biosensor compared to a SPE (Screen Printed Electrodes) sensor.Keywords: MEA, Instrumentation, Amperometry, Biomediator,  alibration, biomedical Biosensors

    The Association Between Reading and Emotional Development: A Systematic Review

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    Reading practice is associated with numerous psychological benefits. However, its influence over individual emotional dimensions has generally been underestimated by research. Only recently has it been recognized across different developmental stages but evidence is still scarce. The aim of this systematic review is to shed light over the association between reading and the several (and sometimes hardly distinguishable) socio-emotional constructs that we have identified in literature: interpersonal skills and prosocial behavior; emotional and behavioral symptoms; emotional regulation and expression; empathy and theory of mind; emotional knowledge and comprehension; and emotional responses. A total of 50 studies were analyzed, including all age groups, various settings, research drawings, and different emotional constructs in order to create a comprehensive view of the association between reading and emotions. Results show that overall reading practice has a positive impact on socio-emotional development, whatever its declination, regardless of age, gender or setting of implementation

    Dynamical mass generation by source inversion: Calculating the mass gap of the Gross-Neveu model

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    We probe the U(N) Gross-Neveu model with a source-term JΨˉΨJ\bar{\Psi}\Psi. We find an expression for the renormalization scheme and scale invariant source J^\hat{J}, as a function of the generated mass gap. The expansion of this function is organized in such a way that all scheme and scale dependence is reduced to one single parameter d. We get a non-perturbative mass gap as the solution of J^=0\hat{J}=0. In one loop we find that any physical choice for d gives good results for high values of N. In two loops we can determine d self-consistently by the principle of minimal sensitivity and find remarkably accurate results for N>2.Comment: 13 pages, 3 figures, added referenc
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