3,755 research outputs found

    The Synonmy of Diargia and Hyponeura with the Genus Argia (Odonata: Coenargrionidae: Argiinae)

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    The generic distinctness of Diargia and Hyponeura has long been questioned but, because venational characters have largely formed the basis of classification of the higher taxa in the Odonata, authors have been reluctant to admit exceptions and to act contrariwise. The evidence given below leaves little or no doubt that venational differences are not adequate to separate the species of these genera from those of Argia. Diargia is represented by the dwarf bicellulata Calvert, and Hyponeura by two species, the giant type species funckii Selys and the slightly smaller lugens (Hagen)

    Gynandromorphism in the Odonata

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    In the Odonata, gynandromorphism has been rarely observed or mentioned in the literature. In 1929, Ris reported that only three cases were known to him. Two were in the Calopterygidae, and one in the Libellulidae. Since the gynandromorphic specimens have been recorded for one species of Aeshnidae and five more for the Libellulidae. For the latter family, I can add another record which is the first for the subfamily Corduliinae and the second for North America

    An example of a constructive specification of a queue, preliminary report, appendix B

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    An example is presented of the constructive specification of a queue which is done in the style of (Jones 80) using the Vienna Development Method. The basic approach is that of data type refinement. The techniques used are not restricted to those used by Jones, particularly with respect to the method for proving properties of the retrieve function for linked lists, however the notation is consistent with his

    Polarization dependent Brillouin gain in randomly birefringent fibers

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    An extensive study of the alignment between the pump, the signal and the polarization dependent gain (PDG) vectors in stimulated Brillouin amplification in randomly birefringent fibers is realized by numerically integrating the equations governing the propagation. At the fiber output, the signal tends to align to the PDG vector for large pump power because of the nonlinear polarization pulling effect. The PDG vector, for large random birefringence, aligns to a state that has the same linear component of the pump but opposite circular component.Comment: 3 pages submitted to IEEE Photonics Technology Letter

    Coherencias cognitivas vs matemáticas en el estudio del cambio

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    Se indaga en los desplazamientos entre herramientas de comunicación que ponen en juego profesores a la hora de comunicar qué y cómo cambia en una situación, en el marco de una línea de investigación en Pensamiento y Lenguaje Variacional (Proyecto Fondecyt Nº1030413 y Proyecto Diumce 06/07). Adscribimos a una mirada sistémica en la que entendemos a las matemáticas como una actividad humana en donde cobra vital importancia la persona haciendo matemáticas y no sólo el producto matemático. Por ello resulta relevante considerar -en la praxis educativa- las negociaciones y búsqueda de consenso entrelazadas éstas, con las acciones cognitivas de la persona al momento de enfrentarse a la solución de un problema. Asumimos una naturaleza de la noción de variación como red semántico operacional transversal, que imbrica distintos contenidos escolares de ciencia experimental y de matemática, particularmente aquellos de tiempo y velocidad. Entendemos al tiempo cotidiano formado por una red compleja de intencionalidades y coordinaciones que se estructuran a partir de las necesidades de coordinación con lo otro, con los otros y de las proyecciones intencionales hacia un futuro y un pasado, y, al tiempo matemático en su calidad de parámetro y figurado sobre la base de la metáfora de una distancia horizontal. A continuación se analizan, desde ese marco conceptual, las herramientas a que recurren profesores para comunicar cambios en una situación específica desarrollada en el marco las actividades del Proyecto de Investigación Las representaciones docentes del Cambio

    Safe home canning in Sweden

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    Att konservera ett livsmedel innebär att bevara dess hållbarhet under en längre tid. Att skapa en konserv är möjligt även i hemmiljö och kallas då hemkonservering. När vi konserverar hemma är det viktigt att veta om att vissa faror såsom bakterier likt Clostridium botulinum som under rätt förutsättningar kan skapa ett dödligt gift. Men det finns vissa metoder och recept framtagna för att undvika faror som dessa. Detta arbete syftar till att tillgängliggöra information om vissa faror som finns men också att tillgängliggöra en del information om hur säker hemkonservering kan gå till för att undvika dessa faror. Arbetet tittar också på hur hemkonservering gått till under tidigt 30-tal samt ger en inblick i hur konservering går till i vissa intressegrupper på Facebook idag. Utöver detta ger arbetet en inblick i utbudet av vilken teknik ämnad för hemkonservering som finns tillgänglig idag för privatpersoner med sin bas i Sverige.The shelf life of food can be increased with food preservation. This process is also possible to do in a home environment and is then called home preservation. When we preserve at home, it is important to know that certain dangers exist, like certain bacterias like Clostridium botulinum that given the right circumstances, produce a deadly toxin. But there are certain methods and recipes that have been developed to avoid dangers like these. This study aims to highlight information about safe home preservation and how dangers can be avoided. The work also presents how home conservation was done in the early 1930s and gives an insight into how conservation is done today based on a study in selected interest groups on Facebook. In addition to this, the work provides an insight into the range of technology intended for home conservation that is available today for private individuals based in Sweden

    Scale-up di processo produttivo in ambito farmaceutico da scala kilo-lab a scala industriale

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    La presente tesi è stata sviluppata sulla base del tirocinio da me svolto tra settembre 2015 e aprile 2016 , presso Lusochimica S.p.a, azienda appartenente al Gruppo Menarini, situata a Pisa, località La Vettola. L’azienda Lusochimica è uno dei produttori italiani dei maggiori principi attivi (API, Active Pharmaceutical Ingredients) e prodotti intermedi per l'industria farmaceutica. L’azienda possiede gli uffici commerciali a Milano e due stabilimenti produttivi a Lomagna e Pisa, i quali processi di produzione sono rigorosamente conformi agli standard internazionali GMP. Lusochmica S.p.a è stata fondata nel 1964, dal 1984 appartiene al Gruppo Menarini e a partire da gennaio del 2009, ha incorporato gli ex Laboratori Guidotti di Pisa. Una fase estremamente importante dell’industria farmaceutica, per cui i chimici e gli ingegneri si scontrano ogni giorno con le difficoltà che essa presenta, è rappresentata dallo “scale-up”. Lo scale-up è la procedura che permette di passare dalla produzione nell’ordine di milligrammi o grammi a kilogrammi o tonnellate. Lo scopo fondamentale di questa procedura è rappresentato dalla necessità di ottimizzare tutti i parametri coinvolti nel processo di sintesi del principio attivo (temperatura, tipo di solvente, reagenti, tempi di reazione, formazione di sottoprodotti e loro eventuale allontanamento, ecc) in modo da avere una buona resa e, soprattutto, una buona riproducibilità del processo. La messa a punto di tutti i parametri e della procedura da utilizzare è condotta a partire da milligrammi fino ad arrivare gradualmente a quantità maggiori, controllando come le condizioni di reazione variano al crescere delle quantità. Ad un aumento delle quantità, infatti, spesso corrispondono variazioni anche consistenti nelle condizioni di reazione, con la possibilità, che si abbiano tempi più lunghi per avere la formazione del prodotto desiderato o che si possano formare sottoprodotti non visibili nella reazione condotta “in piccolo”. Il cuore dell’industria farmaceutica è il reattore agitato, quindi occorre porre maggiore attenzione nello sviluppo dello scale-up di questa apparecchiatura. Molti sono i problemi connessi allo scale-up dei processi di miscelazione, in quanto la dinamica e la meccanica di agitazione e miscelazione di un liquido sono spesso poco conosciute. Recentemente è stato introdotto l’utilizzo di un nuovo strumento per risolvere i problemi dell’industria farmaceutica, la fluidodinamica computazionale (Computational Fluid Dynamics, CFD), questa è in grado di portare ad uno sviluppo più veloce del prodotto, all’ottimizzazione di processi già esistenti, alla riduzione del fabbisogno energetico, ad una progettazione più efficiente di nuovi prodotti e processi e alla riduzione dei tempi di mercato. Il campo di moto che si genera all’interno dei reattori agitati può essere molto complesso e difficile da misurare, per questo motivo c’è bisogno di metodi di analisi affidabili per studiare e progettare questo tipo di apparecchiature. La simulazione numerica delle apparecchiature basata su metodi CFD riduce la necessità di ricorrere a prototipi per lo studio dei sistemi e permette di gestire in modo semplificato i cambiamenti nella configurazione delle apparecchiature e nelle condizioni operative; lo scale-up e l’analisi dell’effetto delle singole variabili sul processo globale. Durante il tirocinio in Lusochimica ho affrontato i problemi relativi allo scale-up di un processo industriale, prendendo parte alla produzione di un nuovo principio attivo, fornendo un contributo ingegneristico allo sviluppo di questo. In particolare, ho seguito lo scale-up del reattore agitato, cuore del processo di sintesi del principio attivo, dalle prime fasi di sperimentazione in laboratorio, alle due fasi intermedie su scala pilota (Pilota 1 e Pilota 2), fino alla valutazione del possibile processo su scala industriale. Nei primi mesi di tirocinio ho preso visione dei fogli di lavorazione relativi al processo di sintesi dell’API, venendo a conoscenza della sua complessità, dovuta alla presenza di molte fasi, di reazione e isolamento. Ho assistito alla realizzazione del processo di sintesi su scala di laboratorio, su scala Pilota 1 e su scala Pilota 2. Durante lo sviluppo del processo su scala Pilota 2, ho contribuito alla messa a punto dell’impianto, valutando l’inserimento di sistemi di misurazione di portata, temperatura, pressione, l’aggiunta di un sistema di agitazione e la messa in sicurezza dell’impianto. Nei mesi successivi ho effettuato delle analisi termiche, sulla base dei dati registrati durante il processo su scala Pilota 2, confrontandoli poi con i dati forniti dallo studio calorimetrico, effettuato da una ditta specializzata. Sulla base dei calcoli e delle analisi effettuate su scala di laboratorio e pilota, ho svolto una valutazione dell’ipotetico reattore da impiegare in futuro nel processo su scala industriale. A supporto dell’analisi sperimentale, ho condotto un analisi CFD sul reattore agitato impiegato su scala pilota2, per evidenziare la presenza di zone morte, il tipo di agitazione fornita dalla girante in uso e l’efficienza del sistema di raffreddamento del reattore. Per le simulazioni svolte è stato impiegato il software Fluent 16.2 della Ansys Inc. In primo luogo, sulla base degli articoli presenti in letteratura sui reattori agitati, ho realizzato il disegno della geometria del reattore. Noto che il fluido contenuto nel reattore è in contatto con elementi mobili (albero e girante) e con parti fisse (pareti esterne, fondo, coperchio, setti frangi vortice) è stato necessario suddividere il dominio di calcolo in due diverse zone: una che include la zona della girante e l’altra il resto del reattore. Una volta realizzate le due griglie di calcolo, sono state ricongiunte tramite interfacce nel programma risolutore (Fluent), andando ad inserire i relativi modelli di turbolenza e di rotazione della girante. Infine per simulare l’effetto della camicia di raffreddamento sul calore sviluppato durante la reazione è stata attivata l’equazione di energia. Per motivi di riservatezza, in questa tesi non verrà nominato esplicitamente l’API in questione ed il processo verrà descritto senza menzionare i composti utilizzati e ottenuti. Il principio attivo verrà chiamato X e i prodotti intermedi, che portano al suo ottenimento, Prodotto 1 e Prodotto 2

    Matrices de sentido para las nociones de velocidad y tiempo

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    Las distancias entre saberes de la vida diaria, los escolares y los eruditos, afincan sus raíces en matrices de sentido de epistemes propias. Tal ocurre para las nociones de velocidad y tiempo de la matemática del cambio. Una didáctica crítica es desafiada a deconstruirlos, desentrañando su presencia en el sentido común del estudiantado y en los saberes escolares de los que debe apropiarse éste, de modo de proporcionar antecedentes para diseñar y validar puentes de diálogo entre estos cuerpos de saberes. Para colaborar en esta línea, se presentan matrices de sentido para las nociones de velocidad y de tiempo obtenidas en investigaciones de la Matemática del Cambio

    Construyendo relaciones benéficas entre imaginarios culturales y aprendizajes matemáticos

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    El desafío de democratizar los saberes de la modernidad, en particular, de lograr entendimientos matemáticos significativos en orden a empoderar a la mayoría de nuestros ciudadanos, resta inconcluso de cara a las demandas que plantea el proceso globalizador en marcha en las sociedades de nuestra América Latina, cuyos cimientos se constituyen sobre mixturas de premodernidad y modernidad. Vemos por ejemplo que la extensión de la educación formal en varios de los países latinoamericanos ha reducido a niveles mínimos las estadísticas de analfabetismo básico, no obstante en esos mismos países ha aparecido un “analfabetismo matemático” que se expresa en que una gran mayoría de ciudadanos en la región no puede resolver problemas sencillos de matemática tales como: leer gráficos que ilustran situaciones de delincuencia, tendencias económicas, intereses de créditos, descuentos porcentuales de sueldos, costos de planes de salud o elección de fondos previsionales, a pesar de la certificación de los procesos de enseñanza llevados a cabo, en poblaciones que ostentan hasta diez y más años de escolaridad en promedio

    Including All Tiers and All Participants in the RTI/MTSS Process

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    RTI/MTSS interventions for all tiers will be a journey that starts at Tier 1 and moves through tier 3. Tier 1 is the most important to evaluate, and sometimes it is the last to be discussed when looking at RTI/MTSS. This session will start with Tier 1 information focusing on universal screening, classroom management, rigor of academics, PBIS, and motivating students. When tier 1 is implemented with success, implementing tiers 2 through 4 become a natural process. Behavior interventions have common threads that are very individual to students. How can a school manage behavior interventions with all of the academic interventions that are required? Parents may seem frustrated when their students are not being successful at school, however parents hold valuable information when we are trying to implement behavior interventions at school. Schools need to talk with parents to ensure they understand family history and what has been tried at home. Parents can share the community resources they are interacting with and make sure that everyone is working on the same concepts and in the same way. This session will explore ways to communicate with parents and community members
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