Introduction: Five years of Earth sciences and art at the EGU General Assembly (2015–2019)

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Global warming between science and fiction

Author of popular bestsellers, some of them also successful movies, Michael Crichton with his last book State of Fear contributes to heat the debate over Global Warming, a long standing debate recently exasperated by the USA’s refusal of ratifying Kyoto protocol. Crichton’s last techno-thriller is an interesting literary experiment, because the author inserted in the text graphs coming from excellent research centres. The book contains footnotes where quotes from scientific articles are used to validate the story. The bibliography is a long list of references to scientists’ works. An analysis of how science has been used in this context will lead to more general considerations. The scientific community is claiming at large that Global Climate Change will lead to more frequent extreme events. Can the fiction help citizens to get aware of the role played by science in this context, getting them also involved in the problem solving? Rather than considering the fiction as conceived merely for entertaining, we suggest to consider it as an intriguing tool to promote a debate between people and the scientific community. In the past when human beings were facing a violent planet, without the help of science, myths and tales have saved lives. In the same way, we should welcome stories as a way to involve people in scientific issues of vital importance for the contemporary world

Comunicare la scienza in situazioni di rischio: scienziati, media e pubblico

Cosa succede quando gli scienziati devono comunicare i risultati delle loro ricerche riguardo argomenti che riguardano l'ambiente e la nostra salute? E che ruolo hanno i media e le organizzazioni ambientaliste nell'ambito di una comunicazione cruciale ma allo stesso tempo complessa e delicata? Il presente intervento fatto durante una giornata di studio sulla comunicazione e percezione del rischio con particolare riguardo all'elettrosmog offre degli spunti di riflessione sia a chi deve comunicare (in questo caso gli scienziati) sia a chi invece effettivamente attua la comunicazione (i media) e sia a chi di questa comunicazione è il diretto fruitore, cioè il pubblico

Colfiorito un anno dopo

La tesi è una raccolta di documenti, testimonianze e curiosità sul terremoto che ha colpito l'Italia centrale (Umbria e Marche) a partire dal settembre 1997. Oltre a una divulgazione vera e propria dell'evento sismico così come si è sviluppato nel corso di un anno dalla scossa principale, lo studio focalizza la sua attenzione sulla comunicazione della scienza durante un evento sismico lasciando una testimonianza dell'Italia di ieri alle prese con un'emergenza quando non c'era ancora la consapevolezza di tanti temi cruciali (comunicazione del rischio, psicologia dell'emergenza) accompagnata da una scarsa educazione della popolazione all'evento sismico

Experimental Pharmacology of Glucosamine Sulfate

Several clinical studies demonstrated that glucosamine sulfate (GS) is effective in controlling osteoarthritis (OA), showing a structure-modifying action. However, little is known about the molecular mechanism(s) by which GS exerts such action and about the effects of GS at a tissue level on osteoarthritic cartilage and other joint structures. Here we provide mechanistic evidence suggesting that in vitro GS attenuates NF-κB activation at concentrations in the range of those observed after GS administration to volunteers and patients, thus strengthening previous findings. Furthermore, we describe the effects of GS at a tissue level on the progression of the disease in a relevant model of spontaneous OA, the STR/ort mouse. In this model, the administration of GS at human corresponding doses was associated with a significant decrease of OA scores. Histomorphometry showed that the lesion surface was also significantly decreased, while the number of viable chondrocytes within the matrix was significantly increased. GS improved the course of OA in the STR/Ort mouse, by delaying cartilage breakdown as assessed histologically and histomorphometrically

The Science of rumors

This work, with a soft scientific cut, talks about rumors, hoaxes and urban legends. Social psychology, more elegantly, uses the latin word rumor (rumour in British English) which means sound, voice, gossip. Rumors, in social, economical, political, cultural and scientific communication, indicate a news, presumably true, that circulates without being confirmed or made evident. The scientific history of rumors is briefly described starting from Ancient Rome period, throughout the Second World War and the Internet era, up to today. We will try to answer some questions that can be useful to scientists today. What are rumors? How are they born? How do they spread? By which laws are they regulated? How to fight them? A final question regards the collocation of rumors into modern science. Science today is divided into hard and soft science (that lacks generally a basic mathematical structure), these terms, respectively, indicate natural sciences, which investigate nature, and social/human sciences, that investigate man in all his facets. Maybe rumors can be imagined as a bridge suspended between two banks: “scientific truth” and “human truth”

Rumors, dalla guerra dei mondi alla fine del mondo

What are the rumors, as they grow, how they spread. A brief story of rumors. How to combat rumors

Un'esperienza di teatro scientifico all'elementari

Obiettivo: Facendo seguito a uno studio portato avanti nell’ambito di Miti e Geologia (Lanza & Negrete 2007) si sono volute sperimentare alcune conclusioni di quello studio che caldeggiava l’utilizzo di miti e leggende popolari in ambito scolastico per la diffusione della conoscenza riguardante il nostro pianeta. Il target che era all’inizio rappresentato dai bambini di seconda e quarta elementare (della Scuola primaria Federico Di Donato di Roma) si è poi esteso anche agli insegnanti e persino ai genitori di quegli alunni vedendoli tutti coinvolti come soggetti attivi nell’ambito di questo progetto. Il coinvolgimento e l’entusiasmo partecipativo si è sviluppato anche in seguito alla modalità di realizzazione di questo progetto iniziale. La leggenda del pescatore Colapesce è stata ripresa e riadattata in uno script per celebrare il centenario del terremoto di Messina (1908) ai fini di una vera e propria rappresentazione teatrale fatta dai bambini. Dunque lo script alla fine conteneva non soltanto la favola con i suoi protagonisti classici: un Re, una principessa e un pescatore ma anche una parte più moderna dove i protagonisti erano un gruppetto di sismologi interpretati da alcuni bambini di quarta elementare. L’inserimento di contenuti scientifici all’interno della rappresentazione è stata resa agevolmente possibile con l’introduzione di oggetti, quali una mappa della sismicità in Italia e un sismometro. Oggetti che hanno consentito agli alunni di comprendere non soltanto come si studiano i terremoti ma anche che la prevenzione è il metodo migliore per conviverci. Dopo tre mesi di preparazione ottenuta anche grazie alla collaborazione di un regista di Messina coadiuvato da un esperto in psico-dramma, gli alunni erano pronti per recitare davanti a tutta la scuola nell’ambito della XIX settimana della cultura scientifica (il 27 Marzo 2009). A giudicare dall’entusiasmo generale di tutti, attori, spettatori e organizzatori è stato un successo. Tuttavia se la rappresentazione finale costituisce l’ultima tappa, di fondamentale importanza sarà valutare come si è sviluppato l’apprendimento nel corso dei tre mesi di preparazione a questo evento e quanto rimarrà a qualche mese di distanza soprattutto del contenuto scientifico agito sulla scena. Mentre un altro aspetto assumerà valutare quanto il contenuto favolistico abbia ben disposto gli alunni ad accogliere nozioni nuove e quanto invece li abbia distratti (soprattutto i più piccoli, quelli di seconda elementare). Si può far notare che l’apprendimento ha coinvolto attivamente anche gli insegnanti che non soltanto si sono mostrati piacevolmente disponibili ad approfondire i contenuti scientifici ai fini della rappresentazione, ma hanno utilizzato gli stessi per scegliere gli attori e per suggerire modifiche allo script iniziale. Attualmente sono in corso delle analisi con questionari per alunni e insegnanti al fine di individuarne l’efficacia comunicativa e tirare le conclusioni di questa esperienza

Radiation Genes: a database devoted to microarrays screenings revealing transcriptome alterations induced by ionizing radiation in mammalian cells

The analysis of the great extent of data generated by using DNA microarrays technologies has shown that the transcriptional response to radiation can be considerably different depending on the quality, the dose range and dose rate of radiation, as well as the timing selected for the analysis. At present, it is very difficult to integrate data obtained under several experimental conditions in different biological systems to reach overall conclusions or build regulatory models which may be tested and validated. In fact, most available data is buried in different websites, public or private, in general or local repositories or in files included in published papers; it is often in various formats, which makes a wide comparison even more difficult. The Radiation Genes Database (http://www.caspur.it/RadiationGenes) collects microarrays data from various local and public repositories or from published papers and supplementary materials. The database classifies it in terms of significant variables, such as radiation quality, dose, dose rate and sampling timing, as to provide user-friendly tools to facilitate data integration and comparison

Copper(II) Coordination Abilities of the Tau Protein’s NTerminus Peptide Fragments: A Combined Potentiometric, Spectroscopic and Mass Spectrometric Study

Copper(II) and nickel(II) complexes of the N-terminal peptide fragments of tau protein have been studied by potentiometric and various spectroscopic techniques (UV-vis, CD, ESR and ESI-MS). The octapeptide Tau(9-16) (Ac-EVMEDHAG-NH2) contains H14 residue of the native protein, while Tau(26-33) (Ac-QGGYTMHQ-NH2) and its mutants Ac-KGGYTMHK-NH2 and Ac-KGGATMHK-NH2 include H32. To compare the binding ability of H14 and H32 in a single molecule the decapeptide Ac-EDHAGTMHQD-NH2 has also been synthesized and studied. Histidyl residues are the primary metal binding sites for both metal ions, but in the case of Tau(9-16) the side chain carboxylate functions can enhance the stability of the M-Nim coordinated complexes. Deprotonation and metal ion coordination of amide groups occur around the physiological pH range for copper(II) and in slightly alkaline samples for nickel(II). The formation of the amide coordinated species with (Nim,N–,N–,N–) binding mode changes the metal ion preference and the complexes formed with the peptides containing H32 residue predominate over those of H14 in alkaline samples