97 research outputs found

    Prototype of a Dsp-Based Instrument for In-Service Wireless Transmitter Power Measurement

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    Abstract A prototype of a DSP-based instrument for in-service transmitter power measurements is presented. The instrument implements a signal-selective algorithm for power measurements that is suitable for use in wireless environments, where possible uncontrolled interfering sources are present in the radio channel and are overlapped to the signal emitted by the transmitter under test, possibly in both time and frequency domain. The measurement method exploits the principles of cyclic spectral analysis, which are briefly recalled in the paper. Potentialities, as well as limitations of the prototype use are discussed, and the results of experiments with both modulated and unmodulated interfering sources are presented

    NeVoCGPS network: contributions to the Deformation Analysis in Neapolitan Volcanic area based on Continuous GPS measurements

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    Osservatorio Vesuviano, department of Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, installed a permanent GPS network (NeVoCGPS), constituted of 25 stations, in Neapolitan volcanic area, where three active volcanoes (Somma-Vesuvius, Campi Flegrei caldera and Ischia Island) rise, each characterized by a peculiar type of ground movements activity. The Somma-Vesuvius system exhibits now a low level of ground deformation; the Campi Flegrei, caracterized from over 2000 years by slow up and down vertical movements (bradyseism), at present is in a very slow uplift phase; Ischia, finally, shows subsidence in the specific areas (Southern and North-West sectors of the island). The presence of these volcanoes and the dense urbanization of the area make the ground deformation monitoring a crucial point for risk mitigation and modelling aims. The 3D ground displacements are calculated using CGPS data, acquired with a 30s rate and with the daily and weekly vertexes position estimate. All the stations are managed by remote control and the data are automatically downloaded and processed using Bernese software package. The entire chain of acquisition, processing and data analysis is accurately described and some results obtained in the last years are shown

    Seismological monitoring of the February 2007 effusive eruption of the Stromboli volcano

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    On February 27, 2007, the Stromboli volcano, which has usually been characterized by moderate explosive activity, started an effusive eruption with a small lava flow down the NW flank. The permanent broadband network installed on the island allowed the revealing of anomalies in the seismicity before the effusive eruption and for the phenomena to be followed over time, thus obtaining meaningful information about the eruption dynamics. During the effusive phase, a major explosion occurred on March 15, 2007. On that occasion, two strainmeters deployed on the volcano in the previous year recorded a strain increment before the blast. After this explosion, which further destabilized the upper part of the edifice, swarms of Long-Period (LP) and hybrid events were recorded. The characteristics and locations of these events suggest that they were associated with the fracturing processes that affected the summit area of the cone. During the effusive phase, changes in the Very Long Period (VLP) event location were recorded. This type of events accompanied the change in the eruptive style, providing information about the magmatic conduit involved in their seismogenetic processes. The effusive phase stopped on April 2, 2007, and the typical Strombolian activity restarted some months later

    Rendiconto di sorveglianza sismica anno 2002

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    La Rete Sismica dell’Osservatorio Vesuviano (RSOV) è una rete regionale costituita da stazioni sismiche analogiche a corto periodo e stazioni digitali a larga banda con trasmissione continua dei segnali al Centro di Acquisizione (fig. 1). La rete è progettata per il monitoraggio delle aree vulcaniche attive della Campania (Vesuvio, Campi Flegrei, Ischia) e fornisce informazioni relative alla sismicità a scala regionale rilevata dalla Rete Sismica Nazionale Centralizzata (INGV – Centro Nazionale per il Monitoraggio della Sismicità). Il miglioramento e la standardizzazione della rete iniziato nella prima metà del 2000 è continuato nel 2002. In particolare è stata effettuata l'installazione di adeguate protezioni elettriche per proteggere la strumentazione da sovratensioni e scariche atmosferiche. Futuri miglioramenti ed espansioni della rete sono inseriti nel piano triennale delle attività dell’I.N.G.V. e prevedono la conversione in larga banda di alcune stazioni analogiche e la ridondanza dei sistemi di trasmissione (telemetria UHF e telefonica digitale) per garantire la continuità dell’acquisizione dei segnali.INGV Sezione di NApoli "Osservatorio Vesuviano"Published1IT. Reti di monitoraggio e sorveglianz

    VULCANI DELL’AREA NAPOLETANA E DI STROMBOLI - MONITORAGGIO SISMICO (a cura dell’INGV – Osservatorio Vesuviano, Napoli) . Rendiconto dell'attività svolta nel secondo semestre 2006.

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    La Rete Sismica dell’Osservatorio Vesuviano (RSOV) è costituita da stazioni sismiche a corto periodo (20 a componente verticale e 12 a 3 componenti analogiche, una a 3 componenti digitale), da stazioni digitali a larga banda (8 a 3 componenti), da dilatometri (6 volumetrici in pozzo), da un array sismico (16 elementi a 3 componenti e corto periodo) e da un microfono infrasonico. La Rete è progettata per il monitoraggio delle aree vulcaniche attive della Campania (Vesuvio, Campi Flegrei, Ischia) e fornisce informazioni relative alla sismicità a scala regionale, in collaborazione con la Rete Sismica Nazionale Centralizzata (INGV – Centro Nazionale Terremoti). L'attuale geometria della rete, in condizioni di basso rumore sismico di fondo, consente di localizzare in maniera affidabile nelle aree del Vesuvio e dei Campi Flegrei anche alcuni eventi sismici con M<=1. I segnali delle stazioni della RSOV sono centralizzati presso il Centro di Monitoraggio di Via Diocleziano, in parte transitando per il Centro di Acquisizione di Posillipo in via Manzoni. Il Centro di Posillipo, che è collocato provvisoriamente dal febbraio 2004 in un container messo a disposizione del Dipartimento di Protezione Civile, centralizza le stazioni analogiche sia in trasmissione radio che su linee telefoniche dedicate ed ospita i sistemi di acquisizione in formato numerico dei segnali ricevuti. Nello stesso Centro vengono acquisiti anche i dati di alcune stazioni digitali del Vesuvio, tra cui l’array sismico, trasmessi tramite un ponte wireless dalla sede storica dell’OV. Dal Centro di Posillipo tutti i segnali sono convogliati al Centro di Monitoraggio in via Diocleziano tramite rete intranet e protocollo TCP/IP su linea numerica dedicata da 2 Mb/s. Le rimanenti stazioni broadband digitali che utilizzano per la trasmissione dei segnali linee ADSL e rete GARR, la stazione broadband SOB ed il microfono SFB, che trasmettono i segnali via wireless, sono direttamente centralizzati al Centro di Monitoraggio di Via Diocleziano. Il flusso dati complessivo realizzato dalla rete RSOV è di circa 3.7 GBytes/giorno. In Tab.1 sono riportati i dettagli di configurazione delle stazioni della rete permanente OV e nella Fig.1 è rappresentata la relativa mappa. Le stazioni analogiche sono equipaggiate con sismometri a corto periodo (1s); quelle a componente verticale con sensori Mark L4-C o Geotech S13, mentre quelle a tre componenti sono dotate di sensori Mark L4-3D o terne di sensori Geotech S13. Gli apparati di amplificazione e modulazione sono stati sviluppati e realizzati dal Laboratorio di Manutenzione e Sviluppo della Rete Sismica (sistema MARCAP). La trasmissione dei segnali è effettuata prevalentemente mediante telemetria UHF, con apparati radio sintetizzati a banda stretta (ERE PMDU2000), programmabili via porta RS-232 su tutta la banda operativa (430-450 MHz). Per 1 A cura di: M. Martini, G. Borriello, C. Buonocunto, M. Capello, A. Caputo, L. D’Auria, W. De Cesare, A. Esposito, F. Giudicepietro, D. Lo Bascio, M. Orazi, R. Peluso, P. Ricciolino, G. Scarpato, G. Talarico 54 alcune stazioni (NIS, STH, DMP, SFT, PE9 e TR9) la trasmissione è realizzata mediante linea telefonica dedicata (CDA). Le stazioni digitali a larga banda sono equipaggiate con sensori a 3 componenti Guralp CMG-40T con risposta tra 60s e 50Hz, quelle a corto periodo (array Vesuvio e stazione OV2) con sensori Lennartz LE3D da 1s. I dati sono acquisti localmente in formato numerico a 100 cps da apparati di acquisizione realizzati dall’INGV e trasmessi in continuo via porta seriale RS-232 a 9600 baud mediante telemetria UHF e wireless.ingv sezione di Napoli "Osservatorio Vesuviano"Published1IT. Reti di monitoraggio e sorveglianz

    VULCANI DELL’AREA NAPOLETANA E DI STROMBOLI - MONITORAGGIO SISMICO (a cura dell’INGV – Osservatorio Vesuviano, Napoli) . Rendiconto dell'attività svolta nel primo semestre 2006.

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    La Rete Sismica dell’Osservatorio Vesuviano (RSOV) è costituita da stazioni sismiche analogiche a corto periodo (20 a una componente e 12 a 3 componenti), stazioni digitali a larga banda (4 a 3 componenti) e dilatometri (6) con trasmissione continua dei segnali al Centro di Monitoraggio. La Rete è progettata per il monitoraggio delle aree vulcaniche attive della Campania (Vesuvio, Campi Flegrei, Ischia) e fornisce informazioni relative alla sismicità a scala regionale in collaborazione con la Rete Sismica Nazionale Centralizzata (INGV – Centro Nazionale Terremoti). L'attuale geometria della rete, in condizioni di basso rumore sismico di fondo, consente di localizzare in maniera affidabile anche alcuni eventi sismici con M<=1, nelle aree del Vesuvio e dei Campi Flegrei. La ricezione dei segnali delle stazioni della RSOV è centralizzata presso un punto di raccolta dati sito in via Manzoni ed è basato prevalentemente su trasmissione radio e subordinatamente su linee telefoniche dedicate. Da qui i dati sono trasmessi al Centro di Monitoraggio, sito in via Diocleziano mediante protocollo TCP/IP su linea dedicata. In Tab. 1 sono riportati i dettagli di configurazione delle stazioni della rete permanente OV e nella Fig. 1 è rappresentata la relativa mappa. Le stazioni analogiche sono equipaggiate con sismometri a corto periodo (1s); quelle a componente verticale con sensori Mark L4-C o Geotech S13, mentre quelle a tre componenti sono dotate di sensori Mark L4-3D o terne di sensori Geotech S13. Gli apparati di amplificazione e modulazione sono stati sviluppati e realizzati dal Laboratorio di Manutenzione e Sviluppo della Rete Sismica (sistema MARCAP). Questi apparati hanno sostituito i precedenti modulatori in esercizio (Lennartz Mars-66), ormai obsoleti. La trasmissione dei segnali è effettuata prevalentemente mediante telemetria UHF con apparati radio sintetizzati a banda stretta (ERE PMDU2000) programmabili via porta RS-232 su tutta la banda operativa (430-450 MHz). Per alcune stazioni (NIS, STH, DMP, SFT, PE9 e TR9) la trasmissione è realizzata mediante linea telefonica dedicata (CDA). Le stazioni digitali a larga banda sono equipaggiate con sensori a 3 componenti Guralp CMG-40T con risposta tra 60s e 50Hz. I dati sono digitalizzati a 100 cps da un acquisitore locale costituito da una stazione Kinemetrics K2 e trasmessi in continuo via porta seriale RS-232 a 9600 baud mediante telemetria UHF. Gli apparati ricetrasmettitori sono costituiti da radio-modem SATEL mod. SATELLINE 3AS a banda stretta con canalizzazione a 12.5 kHz. Per tutte le stazioni il sistema di alimentazione primaria è garantito dalla linea elettrica o da pannelli solari da 75W.ingv sezione di napoli "Osservatorio Vesuviano"Published1IT. Reti di monitoraggio e sorveglianz

    A myeloma paraprotein with specificity for platelet glycoprotein IIIa in a patient with a fatal bleeding

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    Abstract Impaired platelet aggregation, normal shape change, and agglutination and normal ATP secretion and thromboxane synthesis in response to high concentrations of thrombin or arachidonic acid were found in a patient with multiple myeloma and hemorrhagic tendency. The purified IgG1 kappa or its F(ab&apos;}2 fragments induced similar changes when added in vitro to plateletrich plasma from normal subjects. In addition, the paraprotein inhibited adhesion to glass microbeads, fibrin clot retraction, and binding of radiolabeled fibrinogen or von Willebrand factor to platelets exposed to thrombin or arachidonic acid without affecting intraplatelet levels of cAMP. The radiolabeled paraprotein bound to an average of 35,000 sites on normal platelets but it bound to &lt;2,000 sites on the platelets from a patient with Glanzmann&apos;s thrombasthenia. Immunoprecipitation studies showed that the platelet antigen identified by the paraprotein was the glycoprotein IlIa. Furthermore, binding of radiolabeled prostaglandin El (PGEI) to resting platelets as well as binding of von Willebrand factor to platelets stimulated with ristocetin were entirely normal in the presence of patient&apos;s inhibitor. These studies indicate that bleeding occurring in dysproteinemia may be the result of a specific interaction of monoclonal paraproteins with platelets. In addition, our data support the concept that the interaction of fibrinogen and/or von Willebrand factor with the platelet glycoprotein Ilb-IIla complex is essential for effective hemostasis
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