11 research outputs found
Co-Designing the Accessibility: from Participatory Mapping to New Inclusive Itineraries Through the Cultural Heritage of Bologna
Accessibility is one of the greatest challenges facing Cultural Heritage sites today. Yet, experiencing culture means being part of our society, as it brings people together, and it should be universally granted. Departing from a participatory process focusing on engaging local stakeholders to regenerate the University District by promoting its Cultural Heritage and public spaces, this paper analyses how the City of Bologna has been able to bring accessibility at the centre of its development programme. Starting from the living lab (U-Lab) created within an European funded project (ROCK), Bologna is working to remove any physical, sensorial and cultural barrier that could impede or discourage the access to the area. In doing so, all the institutions and actors involved relied on the co-design method to create a service with the ultimate aim to make the University area a Cultural District universally accessible
Partecipazione e condivisione
Il saggio è costituito da una serie di contributi predisposti e condivisi dai tre autori: un inquadramento generale del tema (Paola Savoldi), un approfondimento monografico sull’esperienza del Laboratorio di progettazione partecipata dell'area ex-Mercato Ortofrutticolo di Bologna (Giovanni Ginocchini), un secondo approfondimento monografico sull’esperienza del Laboratorio di progettazione partecipata dei quartieri Prato e Stazione di Jesi (Andrea Di Giovanni)
Disegniamo sul Prato. Un laboratorio di progettazione partecipata nel quartiere Prato-Stazione
Il Laboratorio di progettazione partecipata Prato-Stazione si è configurato come un’attività a carattere sperimentale, tesa ad esplorare forme innovative dell’azione pubblica in relazione a pratiche progettuali, procedure amministrative, strumenti di dialogo e confronto fra i cittadini e l’istituzione che promuove operazioni di trasformazione del territorio.
Il Laboratorio è stato investito del compito di occuparsi di una parte di città in cui la comunicazione fra cittadini e istituzioni si era indebolita (tale almeno era la percezione degli abitanti) e in cui le condizioni complessive di abitabilità risultano oggi poco soddisfacenti e soggette ad un degrado progressivo.
Esso è parte integrante del nuovo processo di pianificazione urbanistica intrapreso dalla città e al contempo strumento del programma di riqualificazione “Borghi storici” già parzialmente avviato dall’Assessorato ai Lavori Pubblici del Comune di Jesi; costituisce pertanto un primo punto di contatto fra le strategie complessive di ristrutturazione della mobilità e dello spazio pubblico individuate dal Piano idea e i programmi di riqualificazione della città storica promossi dalla Amministrazione
Nuovi strumenti di pianificazione comunale per la città storica
Dalla metà degli anni ‘60 del secolo scorso l’Amministrazione ha affrontato il tema della rigenerazione del centro storico attraverso piani urbanistici e altri programmi (il “Piano del centro storico” del 1969, un piano di edilizia sociale nel centro storico adottato nel 1973, il “Piano d’intervento pubblico per la riorganizzazione e ristrutturazione dei servizi” del 1973-75) che nel loro insieme hanno realizzato significativi successi per quanto riguarda il risanamento igienico, strutturale e ambientale degli edifici, mentre hanno raggiunto solo parzialmente gli obiettivi di carattere funzionale, sociale e tipologico. Nel 1989 la Variante generale al Piano Regolatore Generale, ha confermato sostanzialmente le scelte di tutela del centro storico contenute nella precedente pianificazione, riservando attenzione a tutti gli edifici, estendendo la tutela dei singoli manufatti anche fuori dalle vecchie mura. Nel 2000 la Regione Emilia-Romagna emana la nuova legge sul governo del territorio, che riforma in maniera significativa i modi di pianificare, considerando le nuove esigenze di sostenibilità e la nuova stagione dello sviluppo urbano, più orientato alla riqualificazione dell’esistente che alla realizzazione di nuove addizioni urbane. Tra il 2005 e il 2009 la città di Bologna progetta e approva i nuovi strumenti di pianificazione e regolazione urbanistica comunale: il Piano Strutturale Comunale (approvato nel 2008), il Regolamento Urbanistico Edilizio e il Piano Operativo Comunale (approvati nel 2009)
Accessibility as design tool: a comfortable environment through the public space / L'accessibilit\ue0 come strumento di progetto: il benessere ambientale attraverso lo spazio pubblico
The paper describes the methodological approach proposed within H2020 ROCK project, on the adaptive reuse of public spaces in the historic city, particularly focussing on accessibility. The methodology is applied in a test-bed site of the historical context with the aim to identify integrated and effective strategies capable of shifting attention from the single building to the urban scale, following a performance-oriented approach. The goal is to contribute, through a light infrastructure, enabling technologies and new services, to the de"nition of a barrier-free built environment suitable to satisfy the citizen\u2019s environmental well-being in an equitable manner. The integrated approach involved users and key factors such as: disabled associations, sectors of the Municipality, representatives and operators of cultural institutions
Co-design Inclusive Relations Between Humans and Environments Adopting a Citizen Science Approach
The primary objective of the Innovative Renewable Energy book series is to highlight the best-implemented worldwide policies, projects, and research dealing with renewable energy and the environment. The books are developed and published in partnership with the World Renewable Energy Network (WREN). WREN is one of the most influential organizations in supporting and enhancing the utilization and implementation of renewable energy sources that are both environmentally safe and economically sustainable. Contributors to books in this series come from a worldwide network of agencies, laboratories, institutions, companies, and individuals, all working together towards an international diffusion of renewable energy technologies and applications. With contributions from most countries in the world, books in this series promote the communication and technical education of scientists, engineers, technicians, and managers in this field and address the energy needs of both developing and developed countries.
Each book in the series contains contributions from WREN members and covers the most up-to-date research developments, government policies, business models, best practices, and innovations from countries all over the globe. Additionally, the series publishes a collection of best papers presented during the annual and bi-annual World Renewable Energy Congress and Forum
Collective-political creativity around the world : A relay interview
The five authors of the relay interview, through their contribution, stimulate a comprehensive reflection on the issue of collective and political creativity from the situational specificities of four different contexts. From the dialogue, a profoundly evolving scenario emerges in which collective creativity, multidimensional co-design and inclusion are key to sustainable action.
ROCK. Co-design workshops and self-built transformation of public space in Bologna with students and professionals. Urban regeneration of Piazza Rossini. Le Cinque Piazze experience
The dataset contains the presentation and preparatory materials presented within the co-design workshop and self-built transformation of public space “Le Cinque Piazze. Un workshop per prendersi cura della zona U” held in March 2019 in Bologna, and the project of urban regeneration of Piazza Rossini, co-developed by students and professionals during the Self-construction workshop workshop "Le Cinque Piazze" held in September 2019.
The data represent the design proposals for temporary urban transformations, developed during the workshop Le Cinque Piazze, by the students of the Architecture and Advanced Design students of the University of Bologna. The 24 students involved worked together with the University of Bologna – Architecture Department researchers, the Municipality of Bologna staff, Foundation for Urban Innovation and Fondazione Rusconi staff.
Data can be used by both university researchers (as methodology to be replicated in similar workshops) or by city staff to take inspiration for projects to be realized in similar parts of the city
Bologna citt\ue0 storica/Bologna Historic City
Nel 1970 il Comune di Bologna pubblic\uf2 il volume \u201cBologna centro storico\u201d contenente le metodologie e i criteri che avevano guidato il Piano della conservazione del centro storico, approvato nel 1969, unitamente alle analisi e agli approfondimenti sulla citt\ue0, di tipo fotografico, morfologico, tipologico e sociologico. Un\u2019indagine ampia, documentata, convincente, al fine non di congelare una situazione ritenuta inamovibile, ma di creare, al contrario, \uabuna citt\ue0 antica per una societ\ue0 nuova\ubb, come la defin\uec Pier Luigi Cervellati. Il volume accompagn\uf2 una mostra dallo stesso titolo presso Palazzo d\u2019Accursio, in cui vennero esposte tutte le tavole del Piano, in un\u2019accurata operazione di comunicazione e divulgazione rivolta alla cittadinanza.
Alla citt\ue0 di Bologna va riconosciuto il merito di aver perseguito nel corso del Novecento buone pratiche di gestione e sviluppo del territorio, tali da porla a livello locale come esempio virtuoso di governance urbana e a livello nazionale come sede culturale di particolare fermento per quanto riguarda la disciplina urbanistica. A quarant\u2019anni di distanza, l\u2019avvio di un forum di discussione sulla citt\ue0 storica di Bologna rappresenta l\u2019occasione per una riflessione critica sui contenuti e sulla metodologia del Piano nonch\ue9 sugli esiti delle sue applicazioni nel contesto urbano, al fine di promuovere, a partire dal progetto \u201cBologna centro storico\u201d, la visione di una \u201cBologna citt\ue0 storica\u201d rinnovata e adeguata alla contemporaneit\ue0.
La prima parte del numero, nella sezione HISTORIC CITIES, contiene gli atti del convegno svoltosi il 10-11 Dicembre 2009 presso la Facolt\ue0 di Ingegneria di Bologna, promosso dal Dipartimento di Architettura e Pianificazione Territoriale e dal Corso di dottorato in Ingegneria edile-architettura dell'Universit\ue0 di Bologna. L'evento \ue8 stato patrocinato dall'Istituto Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna.
La seconda parte del numero, nella sezione FORUM, contiene gli esiti del forum di discussione, avviato a seguito del convegno nel corso del 2010, fra diversi interlocutori. Il Forum intende dare l'avvio ad un processo, che si immagina pi\uf9 ampio e articolato, in grado di raccogliere criticit\ue0, idee e orientamenti riguardo la citt\ue0 storica, a diversi livelli, da parte di soggetti, attori, utenti e fruitori, al fine di individuare le possibili azioni di riqualificazione, trasformazione e rinnovamento dei valori storici
Esigenze Strategiche nella Città Metropolitana di Roma
Il 2016 è un anno cruciale ed ideale per discutere, valutare e ripensare strumenti e metodi orientati al raggiungimento di uno sviluppo sostenibile, coerente, integrato ed equo per il territorio europeo.
La nuova Agenda Urbana per la UE (Patto di Amsterdam, 2016), e la Nuova Agenda Urbana (Habitat III, Quito 2016) sono due riferimenti essenziali per la pianificazione urbana e territoriale. Questi documenti, frutto di percorsi partecipativi multi-stakeholder e inter-istituzionali, sintetizzano principi e problemi della pianificazione contemporanea per le città e per le aree metropolitane, e ispirano il disegno di modelli e strumenti che aiutano i pianificatori a gestire ed indirizzare le sfide e cambiamenti dei giorni nostri.
Interpretare il cambiamento riuscendo a massimizzarne i risultati sembra uno slogan, ma mai come oggi è il momento di guardare e promuovere lo sviluppo territoriale tenendo conto degli impatti delle politiche europee e globali sulle problematiche urbane e le conseguenti trasformazioni. Le aree urbane e il loro sviluppo in forma inclusiva, responsabile e partecipata sono al centro delle politiche, dei programmi e dei progetti dell’Unione Europea per il corrente periodo di programmazione 2014-20. Aree urbane come potenziale motore trainante la competitività dei territori europei, inseguendo, come ci ricorda la strategia EU 2020, il bisogno di perseguire una crescita sostenibile, inclusiva e smart.
Gli obiettivi di coesione, espressi come coesione urbana sociale ed economica, sono orientati ad azioni di coordinamento e integrazione alla base delle quali non può che esserci una visione di lungo termine, fatta di progetti materiali e immateriali, che si fa carico di declinare e assumere gli obiettivi necessari per uno sviluppo sostenibile. In questo ambito, si staglia la pianificazione strategica quale strumento di Governance Urbana Metropolitana necessario e indispensabile, posto a monte della pianificazione di area vasta e urbanistica dei territori.
È dai territori, dai soggetti che li reggono e li attraversano, dalle realtà ambientali, economiche, sociali e culturali che li caratterizzano, dalle comunità locali, che prendono forma i piani strategici quali strumenti di indirizzo e progettualità. Grazie a questi strumenti si può arrivare a siglare un patto per lo sviluppo delle stesse comunità. La pianificazione strategica è un processo partecipativo e di coordinamento inter-istituzionale allargato che, nelle sue linee di principio, deve essere in grado di accogliere e ascoltare gli abitanti dei territori e di promuovere e decidere una visione condivisa del futuro, in particolare nelle aree metropolitane, dove strumenti operativi adatti a creare e gestire la governance territoriale, complessa, inter-settoriale e multi-level, specialmente nel contesto italiano, sono ancora da sperimentare.
La proposta per una giornata di studi prende avvio da queste sintetiche premesse per conoscere e approfondire esperienze nazionali e internazionali già avviate e in alcuni casi consolidate attorno alle quali avviare un confronto e un percorso di formazione seppure non esaustivo, alla pianificazione strategica, possibile premessa per avviare una nuova stagione di pianificazione territorial