55 research outputs found

    Il progetto “statuale” di Giovanni Antonio Orsini del Balzo.

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    Partendo dalla categoria concettuale del "Machiavellismo prima di Machiavelli" l'articolo mette in evidenza come nell'Italia rinascimentali fosse pronunciata la tendenza all'affermazione di quelle che Riccardo Fubini chiamava "audacissime affermazioni di sovranità". Il Mezzogiorno - ovvero lo spazio politico del Regno di Napoli - non fu estraneo a queste dinamiche. E il saggio le considera con riferimento all'esperienza dell'insieme dei domini di Giovanni Antonio Orsini del Balzo, principe di Taranto, conte di Lecce, e signore di un vasto aggregato feudale nel Regno, con aspirazioni alla sovranità

    Depression in Diabetic Patients: What Is the Link With Eating Disorders? Results of a Study in a Representative Sample of Patients With Type 1 Diabetes

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    Comorbidity between diabetes and depression, and diabetes and eating disorders (ED) conveys significant diagnostic, clinical and therapeutic implications. The present study was conducted on a sample of adult outpatients affected by Type 1 Diabetes (T1DM) to assess lifetime prevalence of ED; current prevalence of depression and Disturbed Eating Behaviors (DEB) and their impact on glycemic control. We hypothesized that patients with depression would have higher rates of lifetime ED and current DEB. We hypothesized a significant and independent association between DEB and the prevalence of depression

    Barriers in care pathways and unmet mental health needs in LGBTIQ + communities

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    Lesbian, gay, bisexual, transgender, intersex, queer people and minority gender identities and sexualities (LGBTIQþ) are often stigmatized and experience discrimination in health care settings, leading to poorer mental health outcomes and unmet needs compared to heterosexual and cisgendered peers. It is thus imperative that mental health providers consider and address structural challenges in order to reduce mental health inequalities of this population. This narrative review assessed the barriers that may prevent access to care and the pathways for care in LGBTIQþ communities. PubMed, PsycInfo, Embase, and Scopus were searched for papers published between December 2021 and February 2022. A total of 107 papers were included with studies reflecting five themes: (1) Unmet mental health needs; (2) Young people; (3) Substance abuse and addiction; (4) Barriers and pathways to care; and (5) Interventions. Findings demonstrate that LGBTIQþ people experience stigmatization and higher rates of substance misuse and mental ill health, which may lead to barriers in accessing health care services, and fewer tailored interventions being provided. These findings have implications for policy, health care screening, and how specialist services are structured. Substantial gaps in the evidence-base exist, and future research should examine how mental health care providers can challenge social issues that maintain discriminatory and stigmatizing practices, and support LGBTIQþ individuals to sustain their resilience

    An hybrid Operating Theater setting for major surgery in an Extremly Low Birth Weight Infants: a case report

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    Transfer critically ill newborn to the operating theater is a very difficult challenge for nurses, anesthesiologists, neonatologists and surgeons. Most of these patients are mechanically ventilated and cardiocirculatory supported. The biggest challenge for premature infants that need to leave the incubator, while outside the Neonatal Intensive Care Unit (NICU), is maintaining temperature homeostasis. A male preterm newborn, born at 28 gestational week with a birth weight of 700 g underwent a major surgical procedure due to a type C esophageal atresia. This case report is focused on two points: the multidisciplinary approach and the preparation of the patient and settings. Favorable logistic and expertise of the staff can make a difference in this process. An hybrid OT combines the advantages of both the bedside surgery and the OT setting

    Filippo Maria e la svolta del 1435

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    ITALIANO: A Ponza, il 5 agosto 1435, la flotta genovese del duca di Milano, Filippo Maria Visconti, conseguì una grande vittoria sulla flotta del re di Aragona, Alfonso il Magnanimo. Gli uomini del duca catturarono lo stesso Alfonso ed il fratello Giovanni, re di Navarra, assieme a più di cento altri importanti principi e baroni provenienti dal Regno di Napoli e dai molti regni che gravitavano attorno alla corona di Aragona. Messa così in ginocchio la potenza aragonese, il Visconti avrebbe potuto farsi arbitro dei destini del Regno di Napoli (conteso fra Alfonso e Renato d’Angiò), imporsi come dominus dell’intero scacchiere politico peninsulare ed assicurarsi, al tempo stesso, un ritorno economico, chiedendo un cospicuo riscatto per i suoi nobili prigionieri. Ma il duca scelse invece di liberare i principi senza alcun riscatto e di concludere con Alfonso una strana e frettolosa alleanza, che fu certo decisiva nel risollevare le sorti aragonesi senza grandi vantaggi politici per il Visconti. Il saggio analizza le premesse (le relazioni del Visconti con Angioini ed Aragonesi), ricostruisce lo svolgimento (la battaglia di Ponza e gli eventi che ne seguirono) e considera le conseguenze di questa strana vicenda, che cambiò il corso della storia italiana e in parte anche europea, rivelando al tempo stesso limiti e contraddizioni delle scelte politiche di Filippo Maria. / ENGLISH: On 5th of August 1435, near Ponza’s island, the Genoese fleet of Filippo Maria Visconti, duke of Milan, met the Aragonese ships. Alfonso, king of Aragon, was defeated and taken prisoner along with his brother John, King of Navarra, and with more than one hundred important barons and lords from Aragon, Catalonia, Valencia, Mallorca, Sicily, Naples and elsewhere. The Aragonese power was brought to its knees. The duke of Milan could have been the very kingmaker of the kingdom of Naples (for which Alfonso and René of Anjou were competing), becoming simultaneously the master of the Italian geopolitical chessboard and the recipient of the remarkable ransoms taken from the noble prisoners. Filippo Maria, though, released the princes without any ransom. He drew up with Alfonso a strange and hurried alliance, thanks to which the Aragon crown renewed claims to the kingdom of Naples, whereas the Milanese duchy got no real benefit. The paper analyses the antecedents (the Visconti relationships with both Alfonso and the Angevins), reconstructs the events and weigh up the effects of this peculiar event, which modified Italian and (partially) European history showing, at the same time, limits and contradictions in Filippo Maria’s political choices

    Bibliografia degli scritti (1994-2012)

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    La pluralità delle geografie (e delle cartografie) possibili

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    L’articolo considera innanzitutto le molteplici declinazioni assunte negli ultimi decenni dalle discipline geografiche e la molteplicità degli approcci che ne derivano. Ci si sofferma quindi sull'utilità di ciascuno di questi approcci con riferimento all’analisi del passato. Si affronta inoltre il tema della polivalenza degli spazi, toccando concetti come quelli di inter-spazialità e co-spazialità; e quindi la questione della pluralità delle percezioni (da parte di attori diversi e a differenti livelli di scala) e dei criteri con cui misurare l’effettualità delle diverse rappresentazioni spaziali possibili. Infine, si accenna alle potenzialità conoscitive e applicative dello strumento informatico ai fini di una cartografia storica che voglia dar conto di tale pluralità

    La coscienza politica del baronaggio meridionale alla fine del Medio Evo. Appunti su ruolo, ambizioni e progettualità di Giovanni Antonio Orsini Del Balzo, principe di Taranto (1420-1463)

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    ItMachiavelli e altri autori rinascimentali pensavano al grande baronaggio del Regno di Napoli della fine del Medio Evo come ad una forza anarchica e turbolenta, priva di ogni reale coscienza politica. Questo assunto ha influenzato diverse generazioni di storici, ma esso risente di alcuni limiti di tipo ideologico. Il primo di questi limiti è l'idea della centralità della Corona, per cui i baroni non sarebbero stati nulla di più che una componente sociale essenzialmente parassitaria. L'articolo, a tale riguardo, è incentrato sulla progettualità politica del Principe di Taranto, e sulla sua capacità di mettere in moto, in concorrenza con la Corona, un serio processo di costruzione statale, mirante ad una sostanziale indipendenza politica. Ciò dimostra come questo grande vassallo possedesse un chiaro progetto politico: il che contraddice l'ipotesi di un cieco e gretto particolarismo. Inoltre, l'insistenza su queste valenze progettuali suggerisce che per comprendere un attore come il principe, occorrerebbe considerare non soltanto il dato della sua condizione giuridica in rapporto al Regno, ma anche il suo proporsi come un possibile fattore di cambiamento costituzionale. Ciò porta a concludere che sul tema della coscienza politica dei baroni Machiavelli era probabilmente in errore.EnMachiavelli and other Renaissance authors used to think to the late medieval Neapolitan barons as an anarchic and turbulent aristocracy, without any real political conscience. This idea influenced historians for a long time, but it is mainly based on a sort of ideological bias: the assumption of the monarchical centrality, for which the barons were above all an egotistic obstacle. The article is focused on the ability of the Prince of Taranto (before the dissolution of his extended dominion) to plan, versus the Crown, a serious state building process, aiming at a substantial independence. This demonstrates that this huge vassal at least had a clear political project, which seemed to deny the hypothesis of a blind and stingy self-centeredness. Furthermore, the theme of planning ability of the Prince suggests that, in order to understand such an historical actor, we had better to analyze not only his juridical condition within the Neapolitan Kingdom but also his role as a potential factor of a constitutional change. And it entails that about the topic of the political conscience of those barons, Machiavelli was probably wrong
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