83 research outputs found

    Landscape planning and biodiversity conservation of river habitats require vegetation analysis and mapping: the case of Cilento National Park (Italy)

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    Riparian and freshwater ecosystems are strongly endangered throughout Europe as they suffer the ongoing human pressure, habitat destruction, pollution and eutrophication. Monitoring species and habitats is essential to address conservation efforts and to evaluate the results of restoration actions. In this context we present the main results of a two-year (2010-2011) research project funded by the Cilento and Vallo di Diano National Park, focused on riparian habitat and vegetation mapping. Vegetation Mapping was performed within a 300 m width buffer along the main water bodies of the National Park; it was based on 2005 digital aero- images and GIS assisted; field surveys were stratified on water bodies, environmental unit and vegetation physiognomy and recorded using GPS with 2-5 m precision. We collected 273 relevès and detected 748 taxa of vascular plants (approx.1/3 of the overall regional flora) with several new findings for Cilento and Campania Region. A not negligible amount of these are alien species showing an invasive behavior in riparian habitats. 27 Natura 2000 habitats were identified accounting to 45% of the mapped area. The project results could contribute to assess the reference conditions of Southern Italian Peninsula water bodies to answer to the European Water Framework Directive (WFD 2000/60 CE). Furthermore they represent a first step of monitoring actions of species and riparian plant communities of the National Park that are essentials to address conservation efforts and to evaluate the results of management and restoration policies, as explicitly requested by art. 11 of Habitats Directive

    Landscape planning and biodiversity conservation of river habitats require vegetation analysis and mapping: the case of Cilento National Park (Italy)

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    Riparian and freshwater ecosystems are strongly endangered throughout Europe as they suffer the ongoing human pressure, habitat destruction, pollution and eutrophication. Monitoring species and habitats is essential to address conservation efforts and to evaluate the results of restoration actions. In this context we present the main results of a two-year (2010-2011) research project funded by the Cilento and Vallo di Diano National Park, focused on riparian habitat and vegetation mapping. Vegetation Mapping was performed within a 300 m width buffer along the main water bodies of the National Park; it was based on 2005 digital aero- images and GIS assisted; field surveys were stratified on water bodies, environmental unit and vegetation physiognomy and recorded using GPS with 2-5 m precision. We collected 273 relevès and detected 748 taxa of vascular plants (approx.1/3 of the overall regional flora) with several new findings for Cilento and Campania Region. A not negligible amount of these are alien species showing an invasive behavior in riparian habitats. 27 Natura 2000 habitats were identified accounting to 45% of the mapped area. The project results could contribute to assess the reference conditions of Southern Italian Peninsula water bodies to answer to the European Water Framework Directive (WFD 2000/60 CE). Furthermore they represent a first step of monitoring actions of species and riparian plant communities of the National Park that are essentials to address conservation efforts and to evaluate the results of management and restoration policies, as explicitly requested by art. 11 of Habitats Directive

    I dati Sentinel per un Framework GIS-based per la Gestione Integrata Costiera : una sperimentazione nel settore veneto della fascia costiera alto adriatica.

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    Il grande valore delle zone costiere e la loro potenzialit\ue0 hanno imposto di trovare soluzione ai problemi che le affliggono, quali la distruzione degli habitat, la contaminazione delle acque, l\u2019erosione costiera e l'impoverimento delle risorse (UE Commission: ICZM a strategy for Europe COM 2000, Agenda 21). L\u2019Integrated Coastal Zone Management (ICZM) sfrutta l\u2019analisi di vulnerabilit\ue0, di pericolosit\ue0 e di rischio, naturale e antropico, quali imprescindibili fondamenta conoscitive, specialmente per quelle risorse che hanno il carattere di beni comuni. Gli ambienti costieri sono sottoposti alla continua pressione esercitata da grandi masse d'acqua in continuo movimento e apporti sedimentari dei fiumi alla foce. Questi fattori, soprattutto nell\u2019alta fascia adriatica costiera, insieme ad eustatismo e subsidenza, determinano la notevole dinamicit\ue0 che pu\uf2 manifestarsi in differenti forme e in significativa rapidit\ue0 di cambiamento. Gli approcci tradizionali, nel ricorrere a delimitazioni cartografiche che non sono capaci di restituire i veloci cambiamenti che intervengono, evidenziano forti incongruenze con la realt\ue0 osservata. Quindi KPI, indici ed indicatori per le predette analisi \u2013 implementate mediante tecniche e strumenti di analisi geospaziale - necessitano di dati ad aggiornamento frequente che possono essere ottenuti dal telerilevamento satellitare impiegato come piattaforma informativa generalizzata. Nel paper viene presentata una sperimentazione che sfrutta i dati delle costellazioni Sentinel 1 e 2 del programma Copernicus dell\u2019ESA nel settore veneto della fascia costiera adriatica. Tale sperimentazione \u2013 mirata alla produzione di carte delle serie di vegetazione e all\u2019aggiornamento rapido della perimetrazione delle aree ambientali protette - costituisce un primo stato di avanzamento per la definizione di un framework ICZM generalizzabile per applicazioni sulle coste europee ed africane

    Nuove specie vegetali per la pianura veneta

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    Vengono presentate quattro segnalazioni floristiche per la pianura veneta. Tre delle specie riportate di seguito costituiscono nuove segnalazioni per la regione e rispondono a modalit\ue0 di diffusione ben note: Rostraria litorea e Brassica tournefortii rientrano nel novero di quelle specie con distribuzione meridionale che, nel nostro emisfero, si stanno diffondendo verso nord anche a causa dei cambiamenti climatici. Campanula porscharskyana \ue8 una specie che pur essendo originaria di aree piuttosto vicine (Alpi Dinariche), \ue8 stata diffusa volontariamente dall\u2019uomo come specie ornamentale e, nell\u2019area indagata, sembra aver trovato le condizioni per potersi espandere autonomamente. La quarta specie, non \ue8 nuova per la regione ma non per questo il suo ritrovamento \ue8 meno interessante: si tratta di Rhamnus saxatilis, specie che in pianura era conosciuta soltanto per le foci del Tagliamento, area ben nota per l\u2019eccezionale ricchezza di specie di origine alpina e montana. Ulteriore elemento di interesse per questo ritrovamento \ue8 dato dal fatto che, al contrario delle tre specie precedenti, la sua presenza lungo le sponde della Brenta non pu\uf2 essere troppo recente vista la dimensione degli individui rinvenuti

    Le NbS-Nature-based Solutions per l’architettura e la città. L’approccio prestazionale alle tecnologie vegetate. Atti della conferenza 2023

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    La pubblicazione raccoglie gli atti della conferenza “Le NbS-Nature-based Solutions per l’architettura e la città. L’approccio prestazionale alle tecnologie vegetate”, organizzata il 13 ottobre 2023 presso l’Università Iuav di Venezia. Da anni la CE-Commissione europea investe risorse economiche crescenti nella ricerca e nelle politiche per le NbS essendo stati dimostrati innumerevoli vantaggi ambientali derivanti dal loro utilizzo, fra cui il contributo all’adattamento ai cambiamenti climatici. La stessa CE, però, rileva un importante ostacolo alla loro diffusione: “Le NbS hanno il potenziale per stimolare le economie locali e creare opportunità di business. Tuttavia, molte autorità pubbliche segnalano una gamma di difficoltà nell’utilizzo degli appalti pubblici per attuare progetti NbS. Sono necessarie maggiore coerenza politica e trasversalità nella definizione delle priorità a livello dell’Unione europea, così come una maggiore progettualità” (Castellari et al., 2021). Il focus dell’evento ha riguardato gli aspetti funzionali e prestazionali della vegetazione e dei sistemi tecnologici vegetati, con prevalente riferimento alle coperture a verde e alle facciate vegetate, nonché ai sistemi vegetati e drenanti impiegabili al suolo. Gli obiettivi della conferenza sono stati: diffondere la conoscenza scientifica e la cultura tecnica delle NbS e riunire in dibattito le competenze interdisciplinari che si interfacciano nelle attività di ricerca sulle NbS

    An overview of the Italian forest biodiversity and its conservation level, based on the first outcomes of the 4th Habitat Report ex-Art. 17

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    In 2019 the 4th Report ex-Art. 17 on the conservation status (CS) of Annex I Habitats of the 92/43/EEC Directive was expected by every EU/28 country, with reference to the period 2013-18. In Italy, the process was in charge to the Italian Institute for Environmental Protection and Research (ISPRA), on behalf of the Ministry for Environment, Land and Sea Protection (MATTM), with the scientific support of the Italian Botanical Society (SBI). A large group of thematic and territorial experts elaborated the available data concerning the 124 types of terrestrial and inland water Habitats present in Italy, 39 of which are represented by Forest Habitats (Group 9),. The main aim of the work was the evaluation of the overall CS of each Habitat by Biogeographic Region (Mediterranean, Continental and Alpine), for a total amount of 294 assessments. A high proportion of these (92, corresponding to 31% of the total) referred to Forest Habitats, including 20 marginal types for which the CS was not requested. The analysis was carried out at different scales: a) administrative territory, through the data contained in the ISPRA database, whose compilation was in charge to the Regions and Autonomous Provinces; b) Natura 2000 site, with the latest updates available (Standard Data Forms updated to 2018); c) national scale, implementing the distribution maps for each Habitat based on the European grid ETRS89-LAEA5210 (10x10 km2 mesh); d) Biogeographic Region, scale of the final assessment. Cartographic outcomes, associated databases and additional data used for the assessments will be available online on the ISPRA Portal as soon as the validation process by the European Commission will be completed. A dedicated archive named "HAB_IT" has been created in the national database "VegItaly" (1), managed by the Italian Society of Vegetation Science, where the phytosociological relevés representative of the various Annex I Habitats in Italy will be archived and freely accessible. An overview of the results regarding the Forest habitats is here provided, including a comparison with the outcomes of the former reporting cycle, the 3rd Report ex-Art. 17 (2). In several cases (e.g. 9120, 91L0), the distribution maps have been remarkably improved due to better knowledge and more fitful interpretation. The conservation status resulted as Favourable (FV) for 6,7%, Inadequate (U1) for 58,7% and Bad (U1) for 32,0% of the 72 assessed forest Habitat types. In no case there was an improvement of the conservation status, while in 6 cases a worsening of the conditions resulted from the data analysis, pointing out the Habitats types with a higher need of action. Similarly to other projects carried out as a team by the network of Annex I Habitat experts of the Italian Botanical Society and the Italian Society for Vegetation Science (e.g. 3, 4), this is another step in the direction of supporting the implementation of the 92/43/EEC "Habitat" Directive in Italy and Europe. On this ground, the high biodiversity of the Italian forest Habitats could be emphasized, however results pointed out that some rare or endemic types (e.g. Alnus cordata or Betula aetnensis-dominated forests) are still scarcely acknowledged by the most prominent EU conservation tools such as the Annex I to the "Habitat" Directive. 1) F. Landucci et al. (2012) Plant Biosyst., 146(4), 756-763 2) P. Genovesi et al. (2014) ISPRA, Serie Rapporti, 194/2014 3) E. Biondi et al. (2009) Società Botanica Italiana, MATTM, D.P.N., http://vnr.unipg.it/habitat/ 4) D. Gigante et al. (2016) Plant Sociology, 53(2), 77-8

    Shedding light on typical species : implications for habitat monitoring

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    Habitat monitoring in Europe is regulated by Article 17 of the Habitats Directive, which suggests the use of typical species to assess habitat conservation status. Yet, the Directive uses the term “typical” species but does not provide a definition, either for its use in reporting or for its use in impact assessments. To address the issue, an online workshop was organized by the Italian Society for Vegetation Science (SISV) to shed light on the diversity of perspectives regarding the different concepts of typical species, and to discuss the possible implications for habitat monitoring. To this aim, we inquired 73 people with a very different degree of expertise in the field of vegetation science by means of a tailored survey composed of six questions. We analysed the data using Pearson's Chi-squared test to verify that the answers diverged from a random distribution and checked the effect of the degree of experience of the surveyees on the results. We found that most of the surveyees agreed on the use of the phytosociological method for habitat monitoring and of the diagnostic and characteristic species to evaluate the structural and functional conservation status of habitats. With this contribution, we shed light on the meaning of “typical” species in the context of habitat monitoring

    Lo studio delle serie di vegetazione per ottimizzare la riqualificazione ambientale delle aree calanchive di Civita di Bagnoregio attraverso l\u2019ingegneria naturalistica

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    Come vedremo in seguito, a proposito delle sistemazioni in Basilicata (Puglisi in Cornelini e Sauli, 2005) l\u2019occhio esperto di chi sa cosa cercare \ue8 spesso sufficiente a capire quali siano le specie vegetali pi\uf9 idonee da utilizzare in interventi di Ingegneria Naturalistica. \uc8 evidente per\uf2 che uno studio pi\uf9 approfondito consente di considerare un ventaglio pi\uf9 ampio di soluzioni e di operare scelte meglio ponderate. Il progetto di ingegneria naturalistica si presenta come un progetto multidisciplinare ove l\u2019esperto di ingegneria naturalistica lavora insieme agli esperti di altre discipline in una visione ecosistemica per individuare gli interventi per la stabilizzazione del suolo e per l\u2019aumento della biodiversit\ue0, nella consapevolezza dei limiti della disciplina. Per quanto riguarda l\u2019analisi botanica del sito vorremmo, per questo caso particolare e pi\uf9 complesso di altri, proporre un approccio capace di cogliere gli aspetti attuali e potenziali, attento alle naturali dinamiche, centrato sul riconoscimento delle \u201cserie di vegetazione\u201d
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