336 research outputs found

    Il ponte delle Teste sul fiume Oreto

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    Il fortuito ritrovamento al di sotto del terreno di riporto, di un antico ponte in muratura ancora perfettamente integro, ha sollecitato una ricerca sull\u2019epoca e le tecniche di costruzione adottate. Attraverso l\u2019analisi delle fonti antiche, della cartografia attuale e storica, delle cronache del tempo si \ue8 delineata la storia del sistema di attraversamento del fiume Oreto, l\u2019espansione della citt\ue0 fino all\u2019area del ponte, ritrovando quelle pratiche sociali che hanno fatto attribuire il nome non consueto. Lo studio ha inoltre ripercorso le vicende costruttive delle diverse strutture che si sono susseguite nel sito, dalla fine del XVI secolo a pochi anni addietro. Si sono ritrovate informazioni ed immagini inedite, utili per interpretare le questioni puramente tecniche, insieme a quelle connesse alla viabilit\ue0 ed allo sviluppo della citt\ue0Abstract. The fortuitous discovery below the backfill, of an old still perfectly intact stone bridge, called us for a search on the age and construction techniques employed. Through the analysis of ancient sources, the historical current mapping, chronicles of the time, it has outlined the history of the river Oreto crossing system, the expansion of the city to the area of the bridge, finding those social practices that have made that peculiar name. The study also traced the building phases of the different structures that have taken place on the site, by the end of the sixteenth century, up to a few years ago. We have found new information and unpublished images, useful for interpreting the purely technical issues, along with those related to the viability and development of the city

    Palermo cittĂ  delle Culture. Contributi per la valorizzazione di luoghi e architetture

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    La coraggiosa ed ambiziosa candidatura della città di Palermo a Capitale europea della Cultura ha sollecitato l’intera comunità ad interrogarsi sulle effettive condizioni e sulle immediate prospettive della cultura cittadina, ed insieme sul significato profondo del termine visto da diverse angolazioni. Al di là della retorica ampiamente abusata sulla Sicilia “crogiolo di razze e culture”, riferita essenzialmente al contributo dei popoli che nelle diverse epoche hanno lasciato su questa terra segni fisici ed immateriali che tra loro si mescolano in modo spesso mirabile ed inconsueto, in questa sede ci limitiamo a toccare alcuni punti del vasto ambito che comprende il territorio palermitano ed i manufatti che lo segnano, in particolar modo le architetture che dell’ambiente urbano contribuiscono a determinare l’aspetto e la qualità. Come la nostra città si mostra composita per convivenze, meticciati ed incontri di mondi sociali, etnici, intellettuali tra loro talmente diversi da apparire talvolta inconciliabili, così nei nostri ambiti disciplinari la cultura non può che essere strumento di conoscenza e di confronto, ma anche di rapporto disponibile verso quegli spunti (che esistono anche se non sempre manifesti) che si protendono nelle direzioni più diverse. Insieme alle certezze maturate per lungo tempo, si rivela sempre più necessario liberare lo spazio per dare voce a “culture” limitrofe, ma sostanzialmente diverse per approccio, procedura e finalità: stimolare le curiosità che possano tradursi in idee utili a migliorare la città e la quotidianità della comunità che la abita e la vive, dal miglioramento della qualità ambientale, ad una fruizione turistica più efficiente ed attraente, ma anche alla maggiore sostenibilità delle attività correnti. Questa chiave di lettura, che relaziona le ricerche nei campi dell’architettura con la realtà fisica, sociale ed economica della città di Palermo e della comunità che la vive, è all’origine di questo volume che raccoglie i contributi della maggior parte dei componenti della Sezione “Progetto e Costruzione” del Dipartimento di Architettura della nostra Università. Oltre ai componenti strutturati e tuttora in servizio, si è voluto aprire a docenti recentemente andati in quiescenza e ad un buon numero di giovani che hanno completato la loro formazione nelle nostre aule col dottorato, assegni o contratti di ricerca. Ne è venuto fuori un libro che contiene 37 saggi brevi uniti dall’unico vincolo costituito dal tema generale (e volutamente generico) “Palermo-Cultura-Architettura”, coniugato da ogni autore secondo i propri interessi scientifici e le proprie sensibilità, che abbracciano aspetti tra loro assai diversi e manifestamente non omogenei. Si è cercato di raggruppare gli articoli a maggiore affinità in capitoli sufficientemente riconoscibili, dai titoli emblematici di “Patrimonio”, “Fruizione”, “Progetto” e “Gestione”, pur nella consapevolezza delle larghe fasce di sovrapposizione tra i capitoli, inevitabili ed in alcuni casi assai vaste. Ad esempio il termine “Progetto”, preso alla lettera, potrebbe adattarsi a quasi tutti i contributi presenti nel libro, ma in questa occasione si è preferito attribuirgli il significato prevalente di “idea progettuale di nuova architettura”. Del Patrimonio storico ed artistico, di cui la città è particolarmente ricca, alcuni articoli suggeriscono percorsi urbani per scoprirne alcune specificità meno conosciute, altri ne analizzano i caratteri di originalità, dagli ambienti ipogei e camere dello scirocco ai teatri minori, ad episodi costruttivi o stilistici emblematici. Un particolare interesse è dimostrato per le ricerche sul tema del miglioramento della Fruizione dei beni monumentali: l’uso intelligente di materiali e strumenti adatti alla comunicazione, della luce artificiale ed in generale della tecnologia possono contribuire alla valorizzazione dei siti urbani di maggiore importanza, anche ai fini di un riconoscimento ufficiale in ambito internazionale. Numerosi gli interventi volti a sottolineare il ruolo della nuova architettura di qualità nel processo di rigenerazione e di riqualificazione di ambiti marginali: gli esempi spaziano dalla ricerca di un nuovo ruolo urbano per le aree ferroviarie o commerciali dismesse, alla capacità del Progetto di offrire soluzioni a carenze nell’offerta culturale e turistica cittadina. Hanno riscosso un evidente interesse anche i temi legati alla Gestione ed alla manutenzione, ma ciò era facilmente prevedibile in considerazione della qualità e delle attuali condizioni di gran parte del costruito storico e recente. Il capitolo raccoglie contributi sulla cultura della riqualificazione architettonica, ambientale ed energetica, dalla ridefinizione di norme regolamentari, a progetti orientati al miglioramento delle condizioni d’uso ed alla sostenibilità del costruire, anche con l’utilizzo intelligente del verde, dei sistemi impiantistici e tecnologici di nuova concezione. Insieme alla disponibilità di tutti i colleghi, giovanissimi e meno giovani, ho potuto portare a conclusione questa iniziativa grazie alla continua, generosa ed attenta collaborazione dell’ing. Tiziana Campisi e, specie per le scelte generali, alla competenza ed esperienza dei professori Maria Luisa Germanà ed Antonino Margagliotta. Un particolare ringraziamento all’arch. Giuseppe Castrovinci che, più che svolgere il ruolo di editore, in questa vicenda ha fortemente contribuito al buon esito del lavoro con preziosi suggerimenti, idee originali, abilità grafiche e soprattutto capacità di risolvere rapidamente i tanti piccoli problemi che via via si presentavano. Giovanni Fatta* *Coordinatore della Sezione “Progetto e Costruzione” del Dipartimento di Architettura dell’Università di Palerm

    Paediatric non-alcoholic fatty liver disease: impact on patients and mothers' quality of life

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    Background: Non-alcoholic fatty liver disease (NAFLD) is one of the causes of fatty liver in adults and is currently the primary form of chronic liver disease in children and adolescents. However, the psychological outcome (i.e. the behavioural problems that can in turn be related to psychiatric conditions, like anxiety and mood disorders, or lower quality of life) in children and adolescents suffering of NAFLD has not been extensively explored in the literature. Objectives: The present study aims at evaluating the emotional and behavioural profile in children suffering from NAFLD and the quality of life in their mothers. Patients and Methods: A total of 57 children (18 females/39 males) with NAFLD were compared to 39 age-matched control children (25 females/14 males). All participants were submitted to the following psychological tools to assess behavior, mood, and anxiety: the Multidimensional Anxiety Scale for Children (MASC), the Child Behavior Checklist (CBCL), and the Children's Depression Inventory (CDI). Moreover, the mothers of 40 NAFLD and 39 control children completed the World Health Organization Quality of Life-BREF (WHOQOL-BREF) questionnaire. Results: NAFLD children scored significantly higher as compared to control children in MASC (P = 0.001) and CDI total (P < 0.001) scales. The CBCL also revealed significantly higher scores for NAFLD children in total problems (P = 0.046), internalizing symptoms (P = 0.000) and somatic complaints (P < 0.001). The WHOQOL-BREF revealed significantly lower scores for the mothers of NAFLD children in the overall perception of the quality of life (P < 0.001), and in the "relationships" domain (P = 0.023). Conclusions: Increased emotional and behavioural problems were detected in children with NAFLD as compared to healthy control children, together with an overall decrease in their mothers' quality of life. These results support the idea that these patients may benefit from a psychological intervention, ideally involving both children and parents, whose quality of life is likely negatively affected by this disease

    Recommendations to derive quality standards for chemical pollutants in reclaimed water intended for reuse in agricultural irrigation

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    The reuse of treated municipal wastewater (herein referred to as reclaimed water) in agricultural irrigation (RWAI) as a means to alleviate water scarcity is gaining increasing policy attention, particularly in areas where water demand mitigation measures have proved insufficient. However, reclaimed water reuse in practice is lagging behind policy ambition, with <2.5% of it reused in a European context. A key barrier identified as limiting its full valorisation is concern over its impact on human and environmental health. To address this concern, and to meet further objectives including achieving parity between current reclaimed water reuse guidelines operational in various Member States, the European Commission has proposed a regulation which identifies minimum quality requirements (MQR) for a range of microbiological and physico-chemical parameters but the inclusion of compounds of emerging concern (CECs) in terms of the determination of quality standards (QS) is missing. This paper reviews the existing pertinent EU legislation in terms of identifying the need for CEC QS for RWAI, considering the scope and remit of on-going pan-European chemicals prioritisation schemes. It also evaluates opportunities to link in with the existing EQS derivation methodology under the EU WFD to address all protection targets in the environmental compartments exposed via potential pathways of RWAI. Finally, it identifies the main data gaps and research needs for terrestrial ecosystems, the removal efficiency of CECs by WWTPs and transformation products generated during the wastewater reuse cycle

    Insulin-like growth factor-1 is a negative modulator of glucagon secretion

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    Glucagon secretion involves a combination of paracrine, autocrine, hormonal, and autonomic neural mechanisms. Type 2 diabetes often presents impaired glucagon suppression by insulin and glucose. Insulin-like growth factor-I (IGF-1) has elevated homology with insulin, and regulates pancreatic β-cells insulin secretion. Insulin and IGF-1 receptors share considerable structure homology and function. We hypothesized the existence of a mechanism linking the inhibition of α-cells glucagon secretion to IGF-1. Herein, we evaluated the association between plasma IGF-1 and glucagon levels in 116 nondiabetic adults. After adjusting for age gender and BMI, fasting glucagon levels were positively correlated with 2-h post-load glycaemia, HOMA index and fasting insulin, and were negatively correlated with IGF-1 levels. In a multivariable regression, the variables independently associated to fasting glucagon were circulating IGF-1 levels, HOMA index and BMI, explaining 20.7% variation. To unravel the molecular mechanisms beneath IGF-1 and glucagon association, we investigated whether IGF-1 directly modulates glucagon expression and secretion in an in vitro model of α-cells. Our data showed that IGF-1 inhibits the ability of low glucose concentration to stimulate glucagon expression and secretion via activation of the phosphatidylinositol-3-kinase/Akt/FoxO1 pathway. Collectively, our results suggest a new regulatory role of IGF-1 on α-cells biological function

    Can solar water-treatment really help in the fight against water shortages?

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    In the face of increasing global population, rising industrialization and the inescapable reality of climate change, the demand for access to clean, safe water has never been greater. Solar wastewater remediation technologies and solar water-treatment have the potential to contribute significantly towards affordable and sustainable solutions to this seemingly intractable problem. They do this by using solar energy to treat water from sources that previously would have been considered unsuitable for further use. In this article we reveal the basic principles surrounding the design and application of solar remediation reactors for urban wastewater treatment and reuse and then show how even simpler technologies are being used in low-income communities to provide affordable and safe potable water

    Cancer pain management in an oncological ward in a comprehensive cancer center with an established palliative care unit.

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    Abstract BACKGROUND: This survey was performed to draw information on pain prevalence, intensity, and management from a sample of patients who were admitted to an oncologic center where a palliative care unit (PCU) has been established for 13 years. METHODS: Cross-sectional survey in an oncological department performed 1 day per month for six consecutive months. RESULTS: Of the 385 patients, 69.1, 19.2, 8.6, and 3.1 % had no pain, mild, moderate, and severe pain, respectively. Inpatients and patients with a low Karnofsky score showed higher levels of pain intensity (p < 0.0005). One hundred twenty-eight patients with pain or receiving analgesics were analyzed for pain management index (PMI). Only a minority of patients had negative PMI score, which was statistically associated with inpatient admission (p = 0.011). Fifty of these 128 patients had breakthrough pain (BTP), and all of them were receiving some medication for BTP. CONCLUSION: It is likely that the presence of PCU team providing consultation, advices, and cultural pressure, other than offering admissions for difficult cases had a positive impact on the use of analgesics, as compared with previous similar surveys performed in oncological setting, where a PCU was unavailable. This information confirms the need of the presence of a PCU in a high volume oncological department
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