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    anticorpi anti-tireoglobulina nel carcinoma differenziato della tiroide:significato dei bassi titoli in associazione con tireoglobulina indosabile dopo tiroidectomia totale e effetto sulla clearance della tireoglobulina

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    La Tireoglobulina (Tg) è il marcatore del carcinoma differenziato della tiroide di origine follicolare (DTC) dopo l’intervento di tiroidectomia totale. La sua presenza indica la persistenza di tessuto tiroideo residuo, la sua assenza la remissione della malattia. Il limite principale del dosaggio della Tg è rappresentato dall’interferenza esercitata dagli anticorpi anti-tireoglobulina circolanti (AbTg), che solitamente inducono una sottostima dei valori di Tg circolante fino a valori inappropriatamente indosabili. Questo lavoro ha avuto un duplice scopo: 1. chiarire il significato clinico dei bassi valori di AbTg circolanti nel carcinoma differenziato della tiroide e definire l'interferenza degli AbTg sulla misurazione della Tg sia in-vitro che in-vivo; 2. indagare il loro ruolo nella clearance della Tg circolante. Per chiarire il significato clinico dei bassi valori di AbTg (studio 1), abbiamo correlato le concentrazioni di Tg e i livelli degli AbTg con la stadiazione post-tiroidectomia di 177 pazienti con carcinoma differenziato della tiroide di origine follicolare. Mentre la Tg veniva misurata con un’unica metodica, di tipo immunometrico (IMA), che è la metodica attualmente di riferimento, gli AbTg venivano misurati con 6 metodi diversi (3 IMA non competitivi e 3 radioimmunologici [RIA] competitivi). Un ulteriore scopo dello studio era il confronto dei diversi metodi di dosaggio nella misurazione dei bassi livelli di AbTg. Tutti i pazienti presentavano tessuto tiroideo residuo e 10 avevano una malattia metastatica. Pertanto la Tg circolante doveva risultare dosabile in tutti i pazienti, mentre risultava indosabile in 128 casi. A seconda del kit utilizzato per il dosaggio degli AbTg, i valori mediani della Tg erano 7,0-10,9, 0,0-5,3 e 0,0-0,0 ng/ml nei pazienti con autoanticorpi indosabili, borderline (valori compresi tra la sensibilità funzionale e il cut-off di positività) e positivi (p<0,001). Valori di Tg indosabile si associavano a livelli di AbTg borderline in 5 metodi di dosaggio. La Tg risultava indosabile solo in 2 pazienti con metastasi, entrambi con AbTg positivi in almeno 3 metodi. Al contrario, nessun paziente con Tg indosabile e AbTg indosabili o borderline aveva metastasi. Per determinare se l’indosabilità della Tg era dovuta all’interferenza degli AbTg sul dosaggio della Tg in-vitro, abbiamo incubato i sieri di 67 pazienti con Tg indosabile e AbTg a basso titolo con 4 campioni contenenti Tg ad alta concentrazione che erano stati diluiti a concentrazioni comprese fra 0,1 e 330 ng/ml. La percentuale di recupero della Tg permetteva di definire l’entità dell’interferenza degli AbTg. Gli AbTg interferivano in maniera significativa con il recupero della Tg (p<0,001 per tutte le concentrazioni), ma livelli più bassi di anticorpi non precludevano il recupero della Tg. Pertanto i bassi titoli degli AbTg, mentre influenzano parzialmente il dosaggio della Tg in-vitro, possono renderla indosabile, in-vivo in pazienti con residuo tiroideo post-tiroidectomia. Comunque, l’associazione di Tg indosabile con titoli bassi di AbTg (misurati con i metodi più sensibili) esclude la presenza di una malattia metastatica. Sulla base di questi risultati, abbiamo deciso di valutare il ruolo svolto dagli AbTg nella clearance della Tg. Nei modelli animali sperimentali di tiroidite autoimmune è stato infatti dimostrato che gli AbTg accelerano la clearance della Tg in-vivo. Sulla base di questi dati nell’animale e dei nostri risultati che gli AbTg interferiscono con il dosaggio della Tg in-vivo ma non in-vitro, abbiamo deciso di utilizzare come modello umano i soggetti che vengono sottoposti al trattamento con I131 per ipertiroidismo autoimmune (da morbo di Basedow-MB). Questo potrebbe accadere anche nell'uomo, gli autoanticorpi potrebbero legare la Tg, rimuoverla dal circolo e quindi renderla indosabile. Alla luce dei risultati descritti sopra, che evidenziavano l’interferenza di AbTg a basso titolo solo in-vitro ma non in-vivo, abbiamo deciso di indagare il comportamento della Tg in presenza e in assenza di anticorpi diretti contro di essa in pazienti affetti da Morbo di Basedow (MB). Venivano raccolti i sieri di 30 pazienti trattati con I131 al momento del trattamento e a intervalli di 15 giorni fino a 90 giorni, La Tg e gli AbTg venivano misurati con metodiche IMA. La Tg, dosabile in tutti i pazienti, aumentava fino al giorno 30, per poi diminuire, mentre gli AbTg rimanevano stabili fino al giorno per poi aumentare fino al giorno 90. Vi era una correlazione inversa, significativa tra concentrazione della Tg e livelli degli AbTg in tutti i prelievi tranne che al giorno 15. Quando i pazienti venivano suddivisi in due gruppi, uno con AbTg indosabili al tempo 0 e uno con AbTg dosabili, nel secondo gruppo le concentrazioni della Tg erano più basse al tempo 0 e in tutti i prelievi tranne al giorno 15 e al giorno 90. La media delle concentrazioni della Tg era più bassa nel gruppo con AbTg dosabili rispetto a quello con AbTg indosabili. Questi risultati evidenziano che nell’uomo, come nell’animale, gli AbTg accelerano la clearance della Tg e ne determinano la scomparsa. Pertanto gli AbTg inducono una Tg indosabile in-vitro non per una mera interferenza analitica ma perché ne hanno determinato la scomparsa in-vivo

    Leveraging substrate flexibility and product selectivity of acetogens in two-stage systems for chemical production

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    Carbon dioxide (CO2 ) stands out as sustainable feedstock for developing a circular carbon economy whose energy supply could be obtained by boosting the production of clean hydrogen from renewable electricity. H2 -dependent CO2 gas fermentation using acetogenic microorganisms offers a viable solution of increasingly demonstrated value. While gas fermentation advances to achieve commercial process scalability, which is currently limited to a few products such as acetate and ethanol, it is worth taking the best of the current state-of-the-art technology by its integration within innovative bioconversion schemes. This review presents multiple scenarios where gas fermentation by acetogens integrate into double-stage biotechnological production processes that use CO2 as sole carbon feedstock and H2 as energy carrier for products' synthesis. In the integration schemes here reviewed, the first stage can be biotic or abiotic while the second stage is biotic. When the first stage is biotic, acetogens act as a biological platform to generate chemical intermediates such as acetate, formate and ethanol that become substrates for a second fermentation stage. This approach holds the potential to enhance process titre/rate/yield metrics and products' spectrum. Alternatively, when the first stage is abiotic, the integrated two-stage scheme foresees, in the first stage, the catalytic transformation of CO2 into C1 products that, in the second stage, can be metabolized by acetogens. This latter scheme leverages the metabolic flexibility of acetogens in efficient utilization of the products of CO2 abiotic hydrogenation, namely formate and methanol, to synthesize multicarbon compounds but also to act as flexible catalysts for hydrogen storage or production

    Evaluation of the use of serological and bacteriological investigation for monitoring and controlling Salmonella in Italian pig herds

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    At the European level the control of foodborne diseases is defined by the new zoonoses legislation (Directive 20031991EC and Regulation (EC) No 2160/2003), which points out the necessity to establish surveillance programmes for zoonotic agents in animal populations. Recently Commission Decision 2006/6681EC concerning a baseline study on the prevalence of Salmonella in slaughter pigs has been published. Many different strategies have been developed and applied by EU Member States in order to Implement momtoring and/or control programmes for Salmonella in pigs; these strategies are mamly based on bacteriological analysis (performed on caecal content, ileo caecal lymph nodes or carcass swabs collected at slaughterhouse) and/or on serological analysis (mainly performed on meat juice obtained from diaphragm muscle)

    Segnalazioni di maltrattamento in età infantile: valutazione qualitativa sul territorio calabrese

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    Il presente lavoro si propone di indagare il fenomeno del maltrattamento in età pediatrica sul territorio calabrese, fornendo una lettura qualitativa “indiretta” del fenomeno ed individuando cause e fattori di rischio in grado di determinare la “predisposizione” dei minori all’essere vittima di violenza.È stato condotto uno studio retrospettivo, nel quale sono stati arruolati casi di segnalazioni provenienti dai servizi sanitari territoriali. Il confronto dei risultati del nostro studio con i dati di letteratura mostra un andamento del fenomeno sostanzialmente sovrapponibile. La conoscenza delle caratteristiche qualitative delle segnalazioni di maltrattamento consente altresì la possibilità di suggerire programmi di prevenzione

    Repensar o Feminino em contexto lusófono e italiano / Ripensare il femminile in ambito lusofono e italiano

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    Esta obra se propõe conhecer e discutir os diferentes liames entre a cultura lusófona e a italiana, tendo como foco esse feixe de acontecimentos que emana das relações culturais, linguísticas e literárias, subsidiadas, maioritariamente, pelos estudos de género

    Il gozzo multinodulare

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    SommarioSi definisce gozzo l'incremento diffuso o nodulare della ghiandola tiroidea. Il suo sviluppo è legato a fattori genetici e ambientali, di cui il più importante è rappresentato dalla carenza iodica. L'inquadramento clinico prevede un'attenta valutazione dei sintomi, dei segni, dei risultati degli esami ormonali, delle caratteristiche ecografiche e citologiche. Il trattamento deve essere poi individualizzato tenendo conto della disponibilità di molteplici opzioni terapeutiche

    Thyroid autoimmunity, thyroglobulin autoantibodies and thyroid cancer prognosis

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    Relevance of thyroid autoimmunity to prognosis of papillary thyroid carcinoma is still unsettled. We decided to investigate the impact of thyroid autoimmunity on prognosis of papillary thyroid carcinoma and the handling of TgAbs. We evaluated the clinical course of a large group of patients according to the presence (PTC-LT) or absence (PTC) of lymphocytic thyroiditis at histology. We studied 194 consecutive patients with a diagnosis of PTC and treated with total thyroidectomy plus ¹³¹I ablation between 2007 and 2009. Median follow-up (with 25th-75th percentiles) was 84·0 (56·4-118·0) months. The remission criteria were: basal Tg &lt;0·2 ng/mL (or stimulated Tg &lt;1), TgAbs &lt;8 IU/mL (otherwise "decreasing TgAb trend", a decline of ≥20% in sequential TgAb measurements) and unremarkable imaging. PTC-LT and PTC patients had comparable treatment.TgAbs were detectable in 72·5% of PTC-LT and 16·5% of PTC patients. Time to remission was longer in the detectable than in the undetectable TgAb cohort (28·5 vs· 7·5 months [median]; HR 0·54, CI 0·35-0·83, p=0·005). When comparing PTC-LT to PTC patients the difference was maintained in the detectable TgAb (29·3 vs 13·0 months; HR 0·38, CI 0·18-0·80; p=0·01), but not in the undetectable TgAb cohort (7·7 vs 7·3 months; HR 0·90, CI 0·55-1·47; p=0·68). Using the decreasing TgAb trend, the influence of detectable TgAbs on time to remission was abolished. Thyroid autoimmunity does not influence the prognosis of papillary thyroid carcinoma. A decreasing TgAb trend seems an appropriate criterion to establish the remission of papillary thyroid carcinoma

    Aiding the conservation of two wooden Buddhist sculptures with 3D imaging and spectroscopic techniques

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    The conservation of Buddhist sculptures that were transferred to Europe at some point during their lifetime raises numerous questions: while these objects historically served a religious, devotional purpose, many of them currently belong to museums or private collections, where they are detached from their original context and often adapted to western taste. A scientific study was carried out to address questions from Museo d'Arte Orientale of Turin curators in terms of whether these artifacts might be forgeries or replicas, and how they may have transformed over time. Several analytical techniques were used for materials identification and to study the production technique, ultimately aiming to discriminate the original materials from those added within later interventions

    Effect of thyroglobulin autoantibodies on the metabolic clearance of serum thyroglobulin

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    Background: In order to establish whether thyroglobulin autoantibodies (TgAb) influence the metabolic clearance of thyroglobulin (Tg) in humans, serum Tg and TgAb were correlated shortly after radioiodine (131I) treatment. Methods: Samples were collected from 30 consecutive patients undergoing 131I activity for Graves' hyperthyroidism at the time of treatment and every 15 days thereafter, up to 90 days. Tg and TgAb were measured by immunometric assays (functional sensitivities: 0.1 ng/mL and 8 IU/mL). Results: Tg was detectable in all patients at day 0. Tg concentrations rose from a mean of 33.2 ng/mL [confidence interval (CI) 17.8–61.0 ng/mL] at day 0 to a mean of 214.6 ng/mL [CI 116.9–393.4 ng/mL] at day 30 and then steadily decreased, reaching the lowest concentration at day 90 (M = 10.9 ng/mL [CI 5.5–20.9 ng/mL]). Compared to their levels at day 0 (M = 23.6 IU/mL [CI 10.5–52.9 IU/mL]), TgAb remained stable through day 15 and then gradually increased up to a mean of 116.6 IU/mL [CI 51.9–262.2 IU/mL] at day 90. Patients were then split into two groups according to their TgAb status at day 0: undetectable (&lt;8 IU/mL; 9 patients) or detectable (≥8 IU/mL; 21 patients) TgAb. Compared to the other cohort, patients with detectable TgAb showed significantly lower Tg concentrations at day 0 (M = 20.3 ng/mL [CI 10.1–40.2 ng/mL] vs. M = 101.8 ng/mL [CI 36.6–279.8 ng/mL]), similar at day 15, lower levels at day 30 (M = 146.5 ng/mL [CI 74.3–287.8 ng/mL] vs. M = 514.8 ng/mL [CI 187.8–1407.9 ng/mL]), at day 45 (M = 87.5 ng/mL [CI 43.1–176.6 ng/mL] vs. M = 337.9 ng/mL [CI 120.1–947.0 ng/mL]), at day 60 (M = 61.6 ng/mL [CI 31.0–121.4 ng/mL] vs. M = 255.8 ng/mL [CI 79.0–823.8 ng/mL]), and at day 75 (M = 24.5 ng/mL [CI 11.9–49.2 ng/mL] vs. M = 249.5 ng/mL [CI 63.5–971.1 ng/mL]), and similar levels at day 90. Patients with detectable TgAb showed a lower (M = 182.5 ng/mL [CI 92.0–361.0 ng/mL] vs. M = 514.8 ng/mL [CI 187.8–1407.9 ng/mL]) and an earlier (day 15 vs. day 30) peak of Tg. The mean Tg concentration was lower in patients with detectable TgAb than in those with undetectable TgAb (area under the curve: 17,340 ± 16,481 ng/mL vs. 36,883 ± 44,625 ng/mL; p = 0.02). Conclusions: TgAb influence the changes in Tg concentrations observed immediately after 131I treatment, inducing lower levels and an earlier peak of Tg. These observations indicate that TgAb significantly influence the metabolic clearance of Tg, supporting the concept that their interference in the measurement of Tg is mainly due to an in vivo effect
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