12 research outputs found

    Ugo Spirito e la "rivoluzione passiva". Note a margine

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    Il saggio prende spunto dal libro di Danilo Breschi "Spirito del Novecento" (Rubbettino, 2010), per trattare il tema della relazione fra le posizioni politiche e ideali del filosofo aretino e il comunismo. In particolare viene chiamato in causa il giudizio di Gramsci, secondo cui il corporativismo spiritiano è un riflesso ideologico tipico della "rivoluzione passiva" in atto. Queste pagine procedono altresì ad una critica dell'eccessiva enfatizzazione con cui, secondo l'autore, una parte della storiografia e della pubblicistica guarda alle componenti di "sinistra" del fascismo, rimuovendo talvolta la sua funzione di reazione sociale ai processi di democratizzazione non gerarchica

    Black Mirror o della biopolitica postdemocratica

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    Il presente contributo indaga, le implicazioni biopolitiche del neo-liberismo all’interno delle relazioni interpersonali, della politica ecc. In particolar modo, «questi processi di incarnazione biopolitica» vengono analizzati prendendo in esame la rappresentazione iconica di alcuni episodi della serie Black Mirror: al limite con la surrealtà e l'apocalittico, le immagini, gli effetti visivi e sonori emotivamente destabilizzanti che vengono riprodotti pongono in evidenza l'assorbimento delle emotività fisiche e psichiche di soggetti in una posizione di costrizione e ipercontrollo. This contribution investigates, the biopolitical implications of neo-liberalism within interpersonal relations, politics, etc. In particular, "these processes of biopolitical embodiment" are analysed by examining the iconic representation of certain episodes of the Black Mirror series: bordering on the surreal and apocalyptic, the emotionally destabilising images, visual and sound effects that are reproduced highlight the absorption of the physical and psychic emotionalities of subjects in a position of constraint and hypercontrol

    L’origine delle divergenze politiche fra Croce e Gentile (The origins of the political divergences between Croce and Gentile)

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    The essay deals with the differences between Croce and Gentile regarding the origin of their political thought before fascism. In his youth Croce was a liberal leftist, politically close to socialism. When Umberto I was killed he justified the murder talking of Bava Beccaris’s repression. His cultural model was a modernist one. On the contrary Gentile put forward a conservative social vision. He was afraid of the labour moviment. In the beginning of first word war, Gentile was facsinated by interventionist rethoric: on the contrary Croce criticize it

    A cento anni dalla Grande Guerra. Vol. 2

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    The volumes on the Great War that are here published are the result of a series of seminars held at the Department of Political and Social Sciences of the University of Florence between 2014 and 2015. Starting from the occasion of the centennial, the authors wanted to take stock of some specific aspects of the studies related to the First World War. To this purpose, historians, military analysts, political scientists and sociologists have questioned the meaning of the fracture that marks the beginning of the twentieth century and, consequently, the basic aspects of the new policy of the “short century”, from both an Italian and European perspective

    The term “populism” in Gramsci’s Prison Notebooks

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    The article opens by underlining that Laclau’s juxtaposition of Gramsci and populism is in part analogous to the operation carried out some decades ago by Alberto Asor Rosa and Rosario Romeo, although their evaluation was contrary to that of Laclau. We then attempt to demonstrate the limits of these interpretations, through a reconstruction of the national-popular theme in Gramsci: the correct interpretation of this category goes back not to the romantic imaginary of the Volkstum but to a development linked to the most enlightened circles of Russian culture. The national-popular thus alludes to a historically and nationally determined dimension, albeit one capable of universalization. This is confirmation of the non-“populist” nature of Gramsci’s argument. In his view, folklore has to be not idealized, but studied seriously, with the aim of superseding it in a paradigm that fuses together spontaneity and leadership, popular and high culture. As corroboration of this thesis we look at the ways in which the word “populism” is actually used in the Notebooks. The conclusion is that Gramsci, following Lenin’s example, referred “populism” to politico-cultural and literary phenomenologies unable to emancipate the people while, at the same time, he argued that it was necessary to understand and develop in a truly democratic perspective the social needs that populism expresses. This thesis is of great current relevance for those who believe that the social necessities lying behind the current “populist moment” must be understood in order to develop a higher “popular” perspective

    Il «Regno della bestia trionfante». La rivoluzione di Lenin fra nazionalismo e prefascismo

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    Guerra e rivoluzione Allo scoppio della Rivoluzione del marzo, Benito Mussolini, più che mai impegnato negli infuocati interventi sul «Popolo d’Italia» a sostegno del conflitto, non sembra preoccupato dei suoi possibili sviluppi socialisti. Il problema centrale è, appunto, la continuazione della guerra. Il favore o meno verso la rivoluzione dipende sostanzialmente da questo. È indicativo che nel luglio del ’17, di fronte ad una vigorosa ripresa delle operazioni belliche da parte dell’esercito..

    La Relazione di Leopoldo Galeotti sulle scuole del Comune (1870) e le ambivalenze del moderatismo toscano

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    The essay deals with Leopoldo Galeotti’s 1870 report about Florentine public schools, a report which so far has not been sufficiently studied by historians. It is useful to study the ambivalence of Tuscan post-Union moderates, divided between a discourse on the acculturation of the lower classes and a different anti-democratic practice. The essay also argues that in the second part of nineteenth-century liberalism was inspired by a view that differs from that of contemporary neoliberalism. While the paradigm of liberalism was based on “exchange”, the neo-liberal one builds upon competition.Cet essai analyse le rapport Leopoldo Galeotti sur quelques écoles de la ville de Florence, en 1870, qu'il n'a pas été assez étudiée par les historiens. Ce texte se confronte avec le problème de l'ambivalence de la Toscane modérée après 1861, divisée entre un discours ouvert à l’acculturation des classes inférieures et une pratique de clôture. L’essai souligne que le rapport de 1870 témoigne aussi des changements entre le paradigme libéral du XIX e siècle et la phase néolibérale actuelle: un paradigme basé sur l’«échange» dans le premier cas, sur la «concurrence» sélective dans le deuxième.Il saggio è incentrato sulla Relazione di Leopoldo Galeotti sulle scuole del comune di Firenze, del 1870, finora non sufficientemente studiata dalla critica. Questo testo viene messo in relazione con il problema dell’ambivalenza del moderatismo toscano postunitario, diviso fra un discorso aperto all’acculturazione dei ceti subalterni e una prassi di chiusura. Si rileva anche che la relazione del 1870 testimonia dei cambiamenti del paradigma liberale dell’Ottocento e l’attuale fase neoliberistica: un paradigma basato sullo “scambio” nel primo caso, sulla “concorrenza” selettiva nel secondo

    A cento anni dalla Grande Guerra. Vol. 3 : Fra Diplomazia e Stati Maggiori

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    The volumes on the Great War that are here published are the result of a series of seminars held at the Department of Political and Social Sciences of the University of Florence between 2014 and 2015. Starting from the occasion of the centennial, the authors wanted to take stock of some specific aspects of the studies related to the First World War. To this purpose, historians, military analysts, political scientists and sociologists have questioned the meaning of the fracture that marks the beginning of the twentieth century and, consequently, the basic aspects of the new policy of the “short century”, from both an Italian and European perspective.I volumi sulla Grande Guerra che qui si pubblicano sono il frutto di una serie di seminari tenuti presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Universit\ue0 di Firenze tra il 2014 e il 2015. A partire dall’occasione del centenario, si \ue8 voluto fare il punto su alcuni aspetti specifici degli studi relativi al primo conflitto mondiale. Storici, analisti militari, politologi e sociologi si sono altres\uec interrogati sul senso della frattura che ha inaugurato il Novecento e, di conseguenza, sui tratti di fondo della nuova politica propria del ‘secolo breve’, in una prospettiva sia italiana che europea

    A cento anni dalla Grande Guerra. Vol. 2

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    Considerazioni etiopatogenetiche e cliniche sulle cisti luteiniche del corpo luteo

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    Gli Autori riportano un caso clinico di emoperitoneo da rottura di cisti luteinica del corpo luteo e colgono da questa loro osservazione lo spunto per puntualizzare le caratteristiche principali di questa evenienza patologica. Le cisti ovariche rappresentano la patologia più frequentemente osservabile a carico degli annessi; esse vanno distinte in cisti follicolari, cisti luteiniche e cisti luteiniche del corpo luteo. La loro evoluzione, influenzata tanto da fattori endocrini che da stimoli flogistici, passa attraverso tre momenti essenziali: - obliterazione per rapida cicatrizzazione dello stigma follicolare; - versamento ematico e rammollimento centrale; - incremento del liquido intracavitario che si interrompe con la costituzione del tessuto fibroso. Nella seconda fase del ciclo mestruale avvengono modificazioni anatomo-funzionali che portano o alla formazione del corpo luteo gravidico o alla formazione del corpo luteo mestruale. Le cisti luteiniche del corpo luteo rappresentano l’esito dell’evoluzione cistica del corpo luteo. Sono cisti caratterizzate da un’intensa attività endocrina e pertanto possono frequentemente produrre un eccesso di steroidi, in particolar modo di progesterone. Possono essere causa di emorragie, spesso di lieve entità ma anche imponenti; queste rappresentano una frequente e pericolosa complicanza specie nelle donne sottoposte a terapia anticoagulante con warfarin. Questo farmaco può infatti determinare un aumento della pressione intracistica con conseguente rottura sulla capsula ed emoperitoneo, rendendo necessario quindi, come nel caso descritto, l’intervento chirurgico d’urgenza
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