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    Rapporto energia 2014: monitoraggio sull’energia in Sicilia

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    Il Rapporto energia, curato dall’Osservatorio regionale e Ufficio statistico per l’energia, ha l’obiettivo di mettere in evidenza i fatti salienti che riguardano l’energia in Sicilia. La raffinazione in Sicilia ha avuto nel 2013 una forte contrazione rilevabile dal greggio giunto nei porti siciliani che si è ridotto di circa 4 milioni di tonnellate. Circa 1,66 Mt in meno di benzina rispetto ai 13,8 Mt del 2012 e una riduzione di circa 0,6 Mt per il gasolio. Contestualmente, il gasolio importato registra un fortissimo incremento passando dai 29.700 tonnellate del 2012 ai 154.060 del 2013. Per le raffinerie siciliane, un piano concreto di ristrutturazione è stato presentato dall’ENI unicamente per la Raffineria di Gela. I dati relativi a petrolio e gas fanno emergere una produzione di olio greggio in Sicilia pari al 13,0% che sommata alla produzione onshore siciliana costituisce il 18,5% del totale nazionale, mentre la produzione di gas naturale si attesta al 4,5%. Sui prodotti petroliferi anche quest’anno si riscontra una riduzione nei consumi più marcata per la benzina rispetto al gasolio. Le esportazioni di prodotti petroliferi raffinati, che rappresentano circa due terzi dell’export siciliano e il 44,6 per cento del totale nazionale del comparto, si sono ridotte del 13,9 %. La copertura del fabbisogno di gas naturale continua ad essere alimentata dalle importazioni; comunque è da sottolineare una forte riduzione delle importazioni dal Nord Africa (-51,4%). Il gas importato dal punto d'ingresso di Mazara del Vallo ha subito una riduzione del 39,6%, dell'11,8% è stata la riduzione dal punto d'ingresso di Gela. Anche i consumi di energia elettrica risultano in contrazione in tutti i settori a seguito di una diminuzione della domanda, verosimilmente legata alla crisi economica. La sicurezza del sistema elettrico siciliano, come negli anni precedenti, viene assicurata gestendo usualmente l'Isola in esportazione. L'export di energia elettrica è stato pari a 1.627 GWh, a fronte di una produzione netta (attribuibile in Sicilia per il 77,4% ad impianti termoelettrici) di 22.577 GWh. Il trend di produzione dalle centrali termoelettriche, per effetto dell’entrata in esercizio delle fonti rinnovabili, mostra una costante riduzione dal 2009. Il ruolo delle centrali termoelettriche continua, comunque, ad essere fondamentale per mantenere in equilibrio lo stato attuale della rete, compensando gli squilibri dovuti alla natura discontinua della produzione rinnovabile (eolica e fotovoltaica). Per quanto riguarda le isole minori della Sicilia, la fornitura di energia elettrica viene garantita attraverso centrali diesel, posizionate quasi sempre all’interno o nelle immediate vicinanze dei porti (a motivo della fornitura via mare del gasolio). Lo sviluppo delle rinnovabili, in tali contesti, risulta ancor oggi particolarmente complesso in quanto spesso in conflitto con la tutela del territorio per le chiare difficoltà di inserimento degli impianti nel contesto paesaggistico-culturale ed ambientale da cui derivano i vincoli di tutela. In realtà le rinnovabili in Sicilia, pur avendo registrato una certa espansione, occupano ancora oggi posizioni secondarie(sesto posto per numero di impianti, quinto posto per potenza installata e nono posto per produzione). Il trend di crescita, sia del numero d’impianti che della potenza installata ha subito una inversione di tendenza a partire dal 2012. Nel 2013, con una potenza installata di 1.750 MW per l’eolico e di 1.256 MW per il fotovoltaico, la produzione eolica è stata di 3.009 GWh mentre quella fotovoltaica di 1.754 per un totale di 4.763 GWh

    RAPPORTO ENERGIA 2015 Monitoraggio sull’energia in Sicilia

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    Il Rapporto energia, curato dall'Osservatorio regionale, anche quest’anno ci consente di fare il punto sui fatti salienti che riguardano l’energia in Sicilia. Il contributo siciliano al raggiungimento degli obiettivi europei passa attraverso una serie di opportunità che se colte consentiranno di pervenire sicuramente ai risultati indicati. In Sicilia, nel primo semestre del 2015, si registra una forte contrazione delle esportazioni ascrivibile prevalentemente al settore dei prodotti petroliferi raffinati (-18,5%) che rappresentano quasi i tre quinti delle esportazioni totali regionali, incidendo in modo pesante sul PIL siciliano. L’export petrolifero è diminuito in termini nominali a causa della discesa dei prezzi del settore sui mercati internazionali e si è ridotto l’export dei prodotti raffinati verso i paesi dell’area dell’euro (-40,8%) e verso il continente africano (-37%). Abbiamo registrato, nei pozzi siciliani, un leggero incremento nelle estrazioni di greggio con un’incidenza del 20% sul quantitativo prodotto in Italia, considerando anche le coltivazioni offshore. La copertura del fabbisogno di gas naturale, nell’isola, continua ad essere alimentata dalle importazioni, tuttavia è da sottolineare una forte riduzione di gas importato nel periodo compreso tra il 2012 e il 2014, rispettivamente, da 27 milioni di metri cubi di gas importato a 13 milioni di metri cubi con una contrazione in percentuale del 51,8 %. In Sicilia si continua a consumare circa 4 milioni di metri cubi di gas naturale, di cui il 60% è utilizzato per la produzione di energia elettrica mentre la restante parte per gli usi finali negli altri settori. Continua il decremento nei consumi di energia elettrica in contrazione in tutti i settori a seguito di una diminuzione della domanda, verosimilmente legata alla persistente crisi economica. La potenza netta di energia elettrica installata in Sicilia è di 9.200 MW di cui ben 5.439 in centrali termoelettriche, 1.743 in impianti eolici, 1.294 in fotovoltaici e 722 in idroelettrici. La produzione è di 22.536 GWh di cui 17.249 da centrali termoelettriche, 2.922 da fonte eolica, 1.893 da fonte fotovoltaica e 471 da fonte idroelettrica. I consumi sono stati di 19.790 GWh con un saldo in uscita di 1.492 GWh. Anche quest’anno la Sicilia gioca il ruolo di esportatrice netta di energia elettrica. Poiché il 21,5 % di energia rinnovabile immessa in rete non è programmabile, essa, non coincide con le specifiche richieste dei consumatori. Per tale ragione il sistema deve essere gestito in esportazione con le centrali termoelettriche sempre accese e con costi di gestione rilevanti. Tali circostanze richiedono consistenti opere di rinforzo della rete e l’interconnessione al Continente. La produzione da fonti energetiche rinnovabili mostra un leggero incremento rispetto al 2013 passando da 5.127,9 GWh a 5.221,3GWh. Sulle rinnovabili nel 2015 si registra un forte interesse per le tecnologie correlate al solare termodinamico. Con l’approvazione del Decreto 11 maggio 2015 del Ministero dello Sviluppo economico, il GSE e l’Enea hanno fornito i primi dati che concorrono alla verifica del grado di raggiungimento degli obiettivi regionali di consumo di energia da fonti rinnovabili, fissati dal DM 15/3/2012 cosiddetto "burden sharing", alla Regione Siciliana, com’è noto, è stato attribuito un obiettivo finale pari al 15,9% (al 2020) di consumo da fonti energetiche rinnovabili sul consumo finale lordo, obiettivo, che dovrà essere raggiunto passando da obiettivi intermedi: 7,0 % al 2012, 8,8% al 2014, 10,8% al 2016 e 13,1% al 2018. Dalle analisi effettuate risulta che l’obiettivo intermedio del 7% al 2012 è stato raggiunto, rilevandosi una percentuale del 9,6 %. Ciò nonostante, da una lettura più attenta, si evince che la Sicilia ha la minor crescita di energia da fonti rinnovabili rispetto alle altre regioni. Infatti confrontando i dati con le altre regioni, la Sicilia si colloca al quartultimo posto, molto al di sotto della media nazionale. Tale rallentamento risulta particolarmente evidente nel periodo 2012-2014 per via delle modifiche che hanno interessato i sistemi di incentivazione nazionali sulle tecnologie rinnovabili per la produzione di energia elettrica e dei numerosi interventi regionali in materia

    Modeling of the particle scattering structure factor for branched bio-polymers in solution: A X-ray scattering study

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    We present a study which illustrates the modeling of the Particle Scattering Structure Factor from Small Angle X-ray Scattering (SAXS) data. The studied sample was a poly(amidoamine) Pamam dendrimers in water solution. The intra-particle form factor P(q) has been analyzed employing an inverse Fourier transformation which allows to obtain the particle pair distance distribution function and to gain information about dendrimer shape. The experimental inter-dendrimer structure factor S(q) has been analysed in the framework of liquid integral equation theory for charged systems in solution. From that, we derive an effective interparticle interaction composed of a screened Coulombic plus hard-sphere repulsion potential, which allow the estimation of the dendrimer effective surface charge Zeff. The present analysis, applied to a Pamam dendrimers in water solution, strongly supports the finding that structures and interaction of dendrimer is strongly influenced by charge effects. As a result, this quantity can be considered as a crucial parameters for the modulation of the degree of structural organization in solution, suitable for a number of potential applications

    Antibodies to Lipopolysaccharides after Immunization of Humans with the Rough Mutant Escherichia coli J5

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    To investigate whether immunization with Escherichia coli J5 boiled cells induces antibodies directed at deep core structures, antibodies against JS lipopolysaccharide (LPS), Re LPSt and Iipid A were measured in the serum of 70 volunteers before and 2 weeks after immunization. To improve the sensitivity and the specificity ofELISAt complexes of core LPS with high-density lipoproteins were used instead of free core LPS as antigens. A median three-fold increase in antibodies directed against J5 LPS was observed, but no significant increase in the antibodies against Re LPS or lipid A was found. Since JS antiserum did not react with several smooth LPS or with Re LPS and lipid At cross-reactivity could not be demonstrated. Thus, immunization of volunteers with E. coli J5 produced a modest specific antibody response against J5 LPS. The mechanism of protection previously observed with J5 antiserum remains unclea

    Rapporto energia 2013: monitoraggio sull’energia in Sicilia

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    L’obiettivo della politica energetica europea è quello di abbassare le emissioni di CO2 e di operare una trasformazione del sistema che privilegi un'economia a basse emissioni di carbonio ed estremamente efficiente sotto il profilo energetico. A tal fine, l’U.E. ha allungato l’orizzonte temporale entro cui raggiungere questi virtuosi risultati e, con il Libro verde della Commissione «Un quadro per le politiche dell'energia e del clima all'orizzonte 2030», del 27 marzo 2013, ha aperto una consultazione sulle modalità con cui coniugare il soddisfacimento della sempre più crescente domanda di energia con le necessità di riduzione dei gas inquinanti e di fornitura di energia a prezzi contenuti, data l’attuale fase di crisi economica e finanziaria. I pilastri della politica energetica dell'U.E. sono la sostenibilità, la sicurezza dell'approvvigionamento e la competitività, elementi che, dapprima, hanno orientato la definizione del Pacchetto Clima 2020 (i cui obiettivi sono la riduzione del 20% delle emissioni inquinanti, la riduzione del 20% dei consumi finali energia prodotta da fonti rinnovabili, e l’incremento del 20% dell’efficienza energetica), e che ora ispirano la nuova strategia elaborata dalla Commissione europea per il post 2020 e contenuta nell’Energy Roadmap 2050. In aderenza al nuovo orizzonte temporale preso in considerazione dalla politica energetica europea, anche quella nazionale si prefigge il raggiungimento ed il superamento degli obiettivi del Pacchetto Clima-Energia 2020. Successivamente alla consultazione pubblica effettuata nel periodo compreso tra il 16 ottobre ed il 30 novembre 2012, con D.M. 8 marzo 2013, è stato approvato, il documento contenente la Strategia Energetica Nazionale (S.E.N.), che esplicita l’impegno italiano al raggiungimento, entro il 2050, dell’obiettivo di decabornizzazione dell’economia fissato dalla politica energetica europea. La Strategia enuclea quattro finalità principali che devono ispirare le azioni da intraprendere nel settore energetico: 1) ridurre significativamente il gap di costo dell’energia per i consumatori e le imprese, allineando prezzi e costi dell’energia a quelli europei al 2020, e assicurando che la transizione energetica di più lungo periodo (2030-2050) non comprometta la competitività industriale italiana ed europea; 2) raggiungere e superare gli obiettivi ambientali e di decarbonizzazione definiti dal Pacchetto europeo Clima-Energia 2020, ed assumere un ruolo guida nella definizione ed implementazione della Roadmap 2050; 3) continuare a migliorare la nostra sicurezza ed indipendenza di approvvigionamento; 4) Favorire la crescita economica sostenibile attraverso lo sviluppo del settore energetico. Dalla realizzazione delle iniziative previste nella S.E.N., si prevede di conseguire una progressiva e significativa trasformazione del sistema, dal punto di vista sia economico sia ambientale

    AI and blockchain as new triggers in the education arena

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    Several scholars have examined the potential use of AI and Blockchain in education, primarily focusing on the contributions of such technologies with a goal to improve learning possibilities and outcomes for students. Such technologies may be utilized to ensure that all students have equal access to education, including people with disabilities, refugees, and those living in isolated communities or rural areas. AI-empowered applications such as holograms and robotics may enable children with special needs to attend school from home or from hospital, as well as ensure learning continuity in emergencies or crises, such as during the recent COVID pandemic. Moreover, teachers and lecturers can utilize such new systems to monitor asynchronous discussion groups, boosting the involvement of the participants through Intelligent Tutoring Systems, making group discussions more engaging even at a distance, coupled with e-learning. In larger cohorts, AI can support the fast grading of tests and homework and can provide tools to prevent cheating.info:eu-repo/semantics/publishedVersio

    From antiferromagnetism to d-wave superconductivity in the 2D t-J model

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    We have found that the two dimensional t-J model, for the physical parameter range J/t = 0.4 reproduces the main experimental qualitative features of High-Tc copper oxide superconductors: d-wave superconducting correlations are strongly enhanced upon small doping and clear evidence of off diagonal long range order is found at the optimal doping \delta ~ 0.15. On the other hand antiferromagnetic long range order, clearly present at zero hole doping, is suppressed at small hole density with clear absence of antiferromagnetism at \delta >~ 0.1.Comment: 4 pages, 5 figure

    Charge fluctuations close to phase separation in the two dimensional t-J model

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    We have studied the t-J model using the Green Function Monte Carlo technique. We have obtained accurate energies well converged in the thermodynamic limit, by performing simulations up to 242 lattice sites. By studying the energy as a function of hole doping we conclude that there is no phase separation in the physical region, relevant for HTc superconductors. This finding is further supported by the hole-hole correlation function calculation. Remarkably, by approaching the phase separation instability, for Jc/t∼0.5J_c/t\sim 0.5,this function displays enhanced fluctuations at incommensurate wavevectors, scaling linearly with the doping, in agreement with experimental findings.Comment: To appear on Phys. Rev. Let
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