1,093 research outputs found
Communication policy in European projects: to what extent non-expert users can better and easier perceive and understand the European legal framework
Effective and clear communication on legal issues and related implications in EU-funded research and innovation projects is a fundamental requirement which allows partners to achieve project outcomes according to the EU legislation. As a matter of fact, law permeates every aspect of society and it has an undeniable impact in every daily activity under European projects tasks. Partners without legal background and expertise should be considered as “non-experts” when facing with legal information. In particular, the use of a specialized terminology, as it is language of the law, accentuates communication difficulties and prevents to this target group to understand and be understood
The e-learning approach and visualisation techniques in the judicial area
Online courses, webinars and other digital media open up a wide range of convenient, cost-effective training options for law professionals. Myriad combinations of technology, platforms, content and classrooms are nowadays possible. In particular, the e-learning approach can be considered as a tailored-made mean that aims to meet the needs of a specific target group, at the same time, reach the majority of stakeholders, and ensure the continuity of the acquired abilities and skills. The positive result of this approach depends largely on the way the content is presented. Thus, the visual design of materials and the way the content is structured and displayed are important elements when designing the e-learning modules. The article tries to point out how visual techniques interact with e-learning legal programmes, specifically focusing on legal practitioners (judges, prosecutors and lawyers)
Compound Adjectives In English. A descriptive approach to their morphology and functions
Lo studio esamina il fenomeno degli aggettivi composti in inglese(Compound adjectives)da una prospettiva morfologico-funzionale, atta ad individuare le proprietà morfologiche dei vari pattern combinatori, nonché ad investigarne il grado di aggettivalità e prototipicità. Lo studio ha principalmente uno scopo descrittivo di un fenomeno che, pur particolarmente produttivo e variegato, ha destato poco interesse negli studiosi fino a questo momento, tanto da essere ancora terreno inesplorato e adatto ad ulteriori investigazioni. Il capitolo I tratta i concetti basilari della composizione in inglese, il capitolo 2 costituisce un breve stato dell’arte sugli aggettivi composti, mentre i capitoli 3 e 4 sono più specificamente dedicati all’analisi sia morfologica (cap. 3)che funzionale(cap,4), su dati tratti dal BNC e da due sotto corpora dell’Icame Collection(FROWN e FLOB)
I tempi nel sistema verbale greco antico e il caso dell'imperativo
Premessa: Il sistema verbale greco, che \ue8 stato fin dall\u2019antichit\ue0 oggetto di studio, presenta tuttora questioni controverse, sulle quali non esiste un\u2019interpretazione unanime. La definizione del valore dei Tempi del verbo, alla luce delle teorie linguistiche contemporanee, costituisce ancora un fecondo campo di indagine. Il Modo Imperativo, sulla cui analisi si concentra la presente ricerca, rappresenta un esempio interessante di tale problematica, a causa della sua particolare natura semantica, che rende ardua l\u2019assegnazione di un esatto valore ai suoi Tempi verbali. Con questo lavoro si intende dare un contributo alla comprensione dei Tempi dell\u2019Imperativo e della posizione di questo Modo all\u2019interno del sistema verbale greco. Allo scopo di chiarire i punti spinosi della questione, si \ue8 ritenuto necessario intraprendere un esame sistematico, i cui risultati, per le implicazioni di carattere generale, possono rivelarsi utili al chiarimento della questione dei Tempi nel sistema verbale greco considerato nel suo complesso, e alla verifica dell\u2019ipotesi aspettuale. Il presente studio \ue8 diviso in due parti: da un lato vengono prese in considerazione le riflessioni teoriche sul verbo svolte dagli stessi antichi greci \u2013 nell\u2019ambito degli studi filosofici e grammaticali, dall\u2019et\ue0 alessandrina fino a quella bizantina \u2013; dall\u2019altro viene esaminato l\u2019uso dei Tempi dell\u2019Imperativo in un serie di testi letterari di autori di et\ue0 classica. La prima parte \ue8 dedicata ad un\u2019analisi approfondita di tutte le fonti grammaticali antiche riguardanti la definizione del verbo e la descrizione dei Tempi verbali, dei loro valori e del loro uso nei vari Modi. Si \ue8 inteso presentare una rassegna il pi\uf9 possibile completa dei testi grammaticali a noi pervenuti, e mostrare cos\uec l\u2019effettiva estensione del materiale su cui ci si pu\uf2 basare per la ricostruzione delle teorie antiche. L\u2019approfondito esame e il confronto tra le varie fonti hanno permesso di valutare attentamente i risultati raggiunti dai grammatici greci. Le loro articolate riflessioni si sono rivelate un valido strumento per l\u2019interpretazione dei Tempi verbali in generale e per la successiva indagine dell\u2019Imperativo. La seconda parte ha come suo principale scopo quello di chiarire i valori dei Tempi dell\u2019Imperativo, sia alla luce delle riflessioni degli antichi che, soprattutto, dell\u2019ampio dibattito teorico contemporaneo intorno ai problemi tempo-aspettuali. Si \ue8 ritenuto necessario svolgere un\u2019indagine sistematica su un corpus molto vasto e definito cronologicamente di forme imperative, data la mancanza di studi incentrati sulla verifica di tali ipotesi teoriche in campioni ampi e omogenei di dati. Sono state esaminate in modo esaustivo tutte le forme imperative presenti in cinque testi di quattro autori: il primo libro delle Storie di Erodoto, le Rane e le Tesmoforiazuse di Aristofane, il Simposio di Platone, l\u2019orazione Sulla corona di Demostene. Queste opere sono state scelte secondo i seguenti criteri: per la loro appartenenza a diversi generi, per la presenza di ampie porzioni di dialogo, e perch\ue9 si inseriscono in una fase cronologica delimitata, che va dal V al IV secolo. Sulle forme imperative, inserite e catalogate in un\u2019apposita banca-dati, sono state svolte analisi di diverso tipo, mediante l\u2019applicazione di numerosi parametri morfologici, sintattici e semantici, che hanno permesso di individuare alcune particolari caratteristiche nel funzionamento del Modo Imperativo e di far luce su aspetti meno chiari nell\u2019uso dei Tempi. I risultati ottenuti sono ampiamente illustrati, al termine di questo lavoro, con la discussione dei casi e il commento di un ricco apparato di esempi
Multicomponent Electron-Hole Superfluidity and the BCS-BEC Crossover in Double Bilayer Graphene
Superfluidity in coupled electron-hole sheets of bilayer graphene is predicted here to be multicomponent because of the conduction and valence bands. We investigate the superfluid crossover properties as functions of the tunable carrier densities and the tunable energy band gap E_g. For small band gaps there is a significant boost in the two superfluid gaps, but the interaction-driven excitations from the valence to the conduction band can weaken the superfluidity, even blocking the system from entering the Bose-Einstein condensate (BEC) regime at low densities. At a given larger density, a band gap E_g∼80-120 meV can carry the system into the strong-pairing multiband BCS-BEC crossover regime, the optimal range for realization of high-T_c superfluidity
Effects of intra-layer correlations on electron-hole double-layer superfluidity
We investigate the correlations acting within the layers in a superfluid
system of electron-hole spatially separated layers. In this system of
quasi-dipoles, the dominant correlations are Hartree--Fock. We find in the BEC
regime of the superfluid where screening is negligible, that the effect of the
correlations on superfluid properties is also negligible. However, in the
BCS-BEC crossover regime, where the screening plays a crucial role, we find
that the superfluid gap is significantly weakened because the correlations
significantly boost the number of low-energy particle-hole excitations
participating in the screening process. Finally, the intralayer correlations
are found in this system to suppress a predicted phenomenon in which the
average pair size passes through a minimum as the crossover regime is
traversed. In the presence of intralayer correlations, the minimum is either
extremely weak or completely absent
Josephson effect as signature of electron-hole superfluidity in bilayers of van der Waals heterostructures
We investigate a Josephson junction in an electron-hole superfluid in a
double layer TMD heterostructure. Observation of a critical tunneling current
is a clear signature of superfluidity. In addition, we find the BCS-BEC
crossover physics in the narrow barrier region controls the critical current
across the entire system. The corresponding critical velocity, which is
measurable in this system, has a maximum when the excitations pass from bosonic
to fermionic. Remarkably, this occurs for the density at the boundary of the
BEC to BCS-BEC crossover regime determined from the condensate fraction. This
provides, for the first time in a semiconductor system, an experimental way to
determine the position of this boundary
Epidemiological studies in idiopathic pulmonary fibrosis: pitfalls in methodologies and data interpretation
Data on incidence, prevalence and mortality of idiopathic pulmonary fibrosis (IPF) are sparse and vary across studies. The true incidence and prevalence of the disease are unknown. In general, the overall prevalence and incidence reported in European and Asian countries are lower than those reported in American studies. In recent years, the epidemiological approach to IPF has been difficult for many reasons. First, the diagnostic criteria of the disease have changed over time. Secondly, the coding system used for IPF in administrative databases, the most common data source used to study this aspect of the disease, has been modified in the past few years. Finally, the study design, the methodology and the population selected in each of the studies are very different. All these aspects make comparisons among studies very difficult or impossible. In this review, we list the main issues that might arise when comparing different studies and that should be taken into consideration when describing the state of epidemiological knowledge concerning this pathology
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