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    A bijection for tuples of commuting permutations and a log-concavity conjecture

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    Let A(p,n,k)A(p,n,k) denote the number of pp-tuples of commuting permutations of nn elements whose permutation action results in exactly kk orbits or connected components. We provide a new proof of an explicit formula for A(p,n,k)A(p,n,k) which is essentially due to Bryan and Fulman, in their work on orbifold higher equivariant Euler characteristics. Our proof is self-contained, elementary, and relies on the construction of an explicit bijection, in order to perform the p+1→pp+1\rightarrow p reduction. We also investigate a conjecture by the first author, regarding the log-concavity of A(p,n,k)A(p,n,k) with respect to kk. The conjecture generalizes a previous one by Heim and Neuhauser related to the Nekrasov-Okounkov formula.Comment: 10 page

    La geografia economica al Terzo congresso geografico internazionale di Venezia : conferenza del prof. Attilio Brunialti tenuta il 29 gennaio 1882

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    La geografia economica al Terzo congresso geografico internazionale di Venezia : conferenza del prof. Attilio Brunialti tenuta il 29 gennaio 1882 °S.l. : s.n.!, stampa 1882 (Milano : P. B. Bellini e Co.) 31 p. ; 21 cm

    Paesaggi di recupero

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    La tesi di dottorato affronta la tematica delle aree industriali dismesse, realtà urbane dove il fenomeno dismissione ha assunto la valenza di “processo di degradazione progressivo” e, spesso, inesorabile che, partendo dalla scomparsa delle attività produttive in aree anche limitate e circoscritte, ha investito in maniera rapidissima il contesto paesaggistico - ambientale, ma anche economico, sociale e culturale. Con la crisi petrolifera del 1973 e con il generale riorientamento della politica industriale si è assistito ad un declino di aree industriali, specialmente nelle nazioni omunemente ritenute più avanzate. Obiettivo generale della tesi è la gestione sostenibile dell’ambiente e delle risorse attraverso l’avanzamento della conoscenza delle interazioni tra biosfera, ecosistemi e attività umane, sviluppando nuove tecnologie, strumenti e servizi, al fine di affrontare le tematiche ambientali in modo globale. Due tra le attività previste dall’area tematica sono: affrontare il problema delle pressioni sull’ambiente, analizzando e quantificando i rischi alla salute ambientale ed individuando strategie di prevenzione. La seconda mira alla conservazione e gestione sostenibile delle risorse naturali e artificiali, alla protezione e gestione della biodiversità e del suolo, approcci quindi contro la degradazione del paesaggio. In particolare la volontà di indagare volge quanto più possibile nella direzione del recupero a nuove destinazioni di aree prevalentemente industriali dismesse o con gravi problemi di inquinamento. Partendo da questi assunti teorici, attraverso una ricognizione sullo stato dell’arte relativo ai sistemi di valutazione, alla normativa vigente, e da applicazioni pratiche con l’analisi di progetti di valore, è possibile estrapolare criteri e parametri qualitativi e quantitativi per definire un supporto metodologico e applicativo alla progettazione. Gli obiettivi raggiunti della tesi mirano a contribuire in maniera specifica e pertinente alcuni assunti progettuali già sperimentati: l’analisi dei luoghi, il progetto per inserzioni puntuali, il salto di scala, lo spazio pubblico come connettivo, l’uso dei materiali vegetali, e altri. Nell’analisi dei progetti studiati, si riscontrano volontà di fare innovazione, nuove formule per la sostenibilità, nuovi definizioni di composizione, e alcune scelte che trovano nell’uso dell’intelligenza e nella ricostruzione di un rapporto di intelligibilità con le parti il fondamento del progetto di paesaggio. In quest’ottica un altro aspetto che deve essere fatto notare è l’attenzione di questi progetti sia per le questioni riguardanti l’ordinarietà della paesaggio esistente, sia per casi con caratteristiche eccezionali. Lo sguardo è volto a questioni come il recupero di grandi insediamenti dismessi, il discorso degli spazi di risulta tra reti infrastrutturali ed insediamenti, la riqualificazione e la fruizione dello spazio pubblico. Un primo aspetto critico che deriva da questo studio è la riflessione per cui senza una politica ambientale alle spalle, chiara e complessiva gran parte di questi discorsi sul disegno e sulla composizione, la forma e la fruibilità dello spazio perdono di significato e di efficienza. In Europa, principalmente, si sono riscontrati i risultati migliori perché questo approccio è inserito in un contesto normativo, urbanistico e processuale sperimentato e consolidato negli anni. Il progetto di paesaggio funziona effettivamente come uno strumento di conoscenza e riqualificazione della città e del territorio, che ha consolidato nel tempo una tradizione operativa efficace. Non è però possibile pensare di esportare questi strumenti da un paese all’altro, né tantomeno in Italia, senza avviare un processo generale su questioni alla morfologia urbana e del paesaggio, istanze sociali e di partecipazione, tematiche ambientali. L’eterogeneità dei paesaggi non ha impedito però, di poter tentare la ricostruzione di un orizzonte di senso comprensibile e di una forma unitaria. Dove le altre discipline non vedono che caos, giustapposizione di oggetti e omogeneizzazione, il progetto di paesaggio è in grado di orientare un nuovo cammino progettuale specialmente se, come nei casi sperimentali trattati, esso è in grado di allearsi con metodi e strategie del progetto urbanistico, ambientale, tecnico-scientifico e filosoficoculturale. Il tema progettuale-processuale affrontato si presta ad essere approfondito a partire da alcuni punti di vista possibili e secondo alcune tematiche che sono state trattate qui a volte in modo marginale o non completo. Il naturale sbocco della ricerca, che vuole inserirsi nell’area tematica n°6 del VII programma quadro: ambiente, risiede nella possibilità di un approfondimento dei casi analizzati, ad un ampiamento degli stessi, nonché la valutazione di nuovi progetti, non ancora conclusi, da comparare a quelli qui analizzati. Struttura ed articolazione della tesi: L’obiettivo è una lettura parametrica dei casi di studio rintracciabili, e l’elaborazione di strumenti che illustrino strategie d’intervento, modalità d’azione e linee guida di riferimento nell’ambito della riqualificazione dell’aree dimesse, in modo tale che il paesaggio diventi il caposaldo da cui operare la riqualificazione delle aree dimesse. La tesi s’inserisce nella categoria di progetto integrato di ricerca e dimostrazione, dividendo il lavoro in tre fasi principali: una teorico conoscitiva, una metodologica strumentale e una di sintesi valutativa

    Dal linguaggio agli oggetti, dagli oggetti al linguaggio

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    Sin dall’antichità ed a partire da una molteplicità di prospettive differenti, la storia del pensiero filosofico e scientifico e costellata da tentativi reiterati di individuare una strutturazione più o meno sistematica di porzioni di realtà. Uno dei punti di partenza fondamentali e spesso stato lo studio, la ricerca e la messa a pun-to di linguaggi irreggimentati – adeguati e non ambigui – che fungessero da ideale cornice concettuale di lavoro per esplicitare le loro proprietà e strutture. Tuttavia, lo stesso dibattito sull’individuazione di quella characteristica universalis che rimanda`ad un’indagine piu approfondita sulle basi e le finalità teoriche che risultano costitutivi di tale dibattito: il caso esemplare che si vuole presentare e quello delle assun-zioni ontologico-metafisiche retrostanti al «programma logicista» di Gottlob Frege, all’interno alle dispute filosofico-matematiche di fine Ottocento, nella costruzione diun linguaggio formale che permettesse di rilevare ed estrinsecare in modo precisole basi logiche del ragionamento (e dello stesso linguaggio naturale) per poter dare fondamento adeguato alla matematica. A cio verrà contrapposta la presentazione di una panoramica del sistema formale di Stanislaw Leśniewski (mereologia estensionale), che prende avvio da assunzioni teoriche opposte e si orienta verso una profonda revisione metafisica sia delle entità che la teoria va a trattare, che della loro concettualizzazione

    Human monocytes tolerant to LPS retain the ability to phagocytose bacteria and generate reactive oxygen species

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    Tolerance to lipopolysaccharide (LPS) occurs when animals or cells exposed to LPS become hyporesponsive to a subsequent challenge with LPS. This mechanism is believed to be involved in the down-regulation of cellular responses observed in septic patients. The aim of this investigation was to evaluate LPS-induced monocyte tolerance of healthy volunteers using whole blood. The detection of intracellular IL-6, bacterial phagocytosis and reactive oxygen species (ROS) was determined by flow cytometry, using anti-IL-6-PE, heat-killed Staphylococcus aureus stained with propidium iodide and 2',7'-dichlorofluorescein diacetate, respectively. Monocytes were gated in whole blood by combining FSC and SSC parameters and CD14-positive staining. The exposure to increasing LPS concentrations resulted in lower intracellular concentration of IL-6 in monocytes after challenge. A similar effect was observed with challenge with MALP-2 (a Toll-like receptor (TLR)2/6 agonist) and killed Pseudomonas aeruginosa and S. aureus, but not with flagellin (a TLR5 agonist). LPS conditioning with 15 ng/mL resulted in a 40% reduction of IL-6 in monocytes. In contrast, phagocytosis of P. aeruginosa and S. aureus and induced ROS generation were preserved or increased in tolerant cells. The phenomenon of tolerance involves a complex regulation in which the production of IL-6 was diminished, whereas the bacterial phagocytosis and production of ROS was preserved. Decreased production of proinflammatory cytokines and preserved or increased production of ROS may be an adaptation to control the deleterious effects of inflammation while preserving antimicrobial activity.Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo (FAPESP)Universidade Federal de São Paulo (UNIFESP) Escola Paulista de Medicina Divisão de Moléstias InfecciosasUNIFESP, EPM, Divisão de Moléstias InfecciosasFAPESP: 2006/58744-1SciEL
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