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    Red mark syndrome of trout (Oncorhynchus mykiss; Walbaum, 1792): Histopathological scoring and correlation with gross lesions

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    Red mark syndrome (RMS) is a skin disorder affecting rainbow trout (Oncorhynchus mykiss). The present work aimed to correlate the gross skin lesions affecting 46 fish sampled from farms surveyed for RMS with their microscopic features, identifying histological parameters that may be suggestive of disease progression. Skin lesions were grossly included in one of three categories (types I, II and III) according to the progressive degree of severity. Histological parameters and anti-proliferating cell nuclear antigen (PCNA) tissue immunoreactivity were semi-quantitatively assessed. In the dermis, PCNA-positive lymphocytes, fibroblasts and endothelial cells were indicative of active phlogosis. A significant increase in PCNA-immunoreactive lymphocytes, from gross type I to type III cases, was found only in the hypodermis. The histological parameters significantly associated with the gross lesion severity were progressive loss of the epithelium and scales, recruitment of inflammatory cells in the stratum compactum, loss of architecture of the stratum compactum, perivascular and perineural granulomatous inflammation and increase in lymphocyte infiltration of the muscular layer. In the type II and type III categories, inflammation in the hypodermis and muscle displayed a granulomatous pattern, reinforcing the hypothesis of an immunopathological mechanism. The morphological diagnosis of “deep chronic dermatitis associated to panniculitis and myositis, characterised by lympho-histiocytic and granulomatous reaction” is suggested

    Malattia nodulare branchiale, patologia emergente negli allevamenti italiani di trota iridea (Oncorhynchus mykiss)

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    A partire dal 2012 \ue8 stato riscontrato un aumento della mortalit\ue0 negli allevamenti trentini di trota iridea (Oncorhynchus mykiss). I pesci colpiti manifestavano i sintomi tipici da malattia branchiale (opercoli divaricati, ipermucosit\ue0 ed anemia) con mortalit\ue0 fino al 60% durante i mesi invernali. Allo scopo di studiarne l\u2019eziologia sono state eseguite analisi delle acque nelle vasche di alcune troticolture in Provincia di Trento seguite da esami necroscopici, batteriologici, istologici e parassitologici di tessuto branchiale da pesci che presentavano sintomatologia clinicamente evidente. Dalla valutazione dei parametri delle acque, effettuata tra febbraio e aprile 2014, non \ue8 emersa alcuna alterazione chimico-fisica significativa correlabile alla patologia. Gli esami batteriologici delle branchie erano finalizzati alla ricerca di mixobatteri. Non sono stati riscontrati legami evidenti tra microrganismi del genere Flavobacterium e malattia branchiale. All\u2019istologia le branchie mostravano intensa reazione proliferativa epiteliale con fusione delle lamelle e, nei casi pi\uf9 gravi, dei filamenti. Il quadro sintomatologico era simile a quanto descritto nella \u201cAmoebic gill disease\u201d di salmoni allevati in acque marine dell\u2019Australia (Tasmania), America settentrionale (Canada e Stati Uniti), Europa (Irlanda, Francia, Spagna, Scozia e Norvegia), America meridionale (Cile) ed Africa (Sudafrica) e nella \u201cNodular Gill Disease\u201d di trote iridee allevate in Europa settentrionale (Danimarca, Germania, Polonia e Repubblica Ceca) e Nord America (Canada e Stati Uniti). All\u2019esame istologico con colorazione di Giemsa sono stati individuati microrganismi unicellulari appartenenti all\u2019ordine delle amebe. L\u2019esame parassitologico con semina di tessuto branchiale a fresco ha permesso di rilevare numerose amebe in replicazione. Studi per la tipizzazione del parassita sono tutt\u2019ora in corso. La ricerca \ue8 proseguita fino ad aprile 2015, quantificando le lesioni istologiche e il grado di infestazione del parassita. Da quanto esaminato fino ad ora risulta evidente una correlazione tra le lesioni proliferative e il numero di amebe presenti nel tessuto branchiale

    Red mark syndrome in trota iridea (O. Mykiss) allevata in italia: descrizione anatomoistopatologica.

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    La Red Mark Syndrome (RMS) è una dermatite che colpisce la trota iridea (O. mykiss), descritta per la prima volta in Scozia nel 2003; in Italia, da alcuni anni, la malattia è sporadicamente segnalata e colpisce soggetti adulti a temperature inferiori a 15°C. L’eziologia della malattia non è ancora stata accertata, anche se, di recente, un organismo rickettsia-like (RLO) è associato alle lesioni eritematose. Finalità di questo contributo è documentare alcuni episodi di malattia intercorsi, da maggio a dicembre 2011, in 4 allevamenti del nord Italia con morbosità tra il 10 e il 15%. Macroscopicamente le lesioni cutanee sono state classificate in: morfotipo I, lesioni poco estese e non rilevate, caratterizzate da scarsi fenomeni emorragici e desquamativi; morfotipo II, lesioni più estese, leggermente rilevate, con vari livelli di arrossamento e centralmente ulcerate; morfotipo III, lesioni molto estese, marcatamente emorragiche e rilevate, profondamente ulcerate. Campioni di cute di ciascun morfotipo e organi interni sono stati fissati in formalina tamponata al 4%/in Bouin per le indagini istologiche e in glutaraldeide al 2% per la TEM. Le lesioni infiammatorie, in sintesi, sono caratterizzate dal reclutamento di un forte infiltrato cellulare, costituito prevalentemente da linfociti, plasmacellule e macrofagi. La dinamica della lesione lascia ipotizzare un’origine nell’ipoderma e successiva progressione verso il derma e l’epidermide, con coinvolgimento del tessuto muscolare. Oltre alla descrizione delle lesioni, alcuni aspetti relativi alla eziopatogenesi della malattia saranno discussi

    Red Mark Syndrome in trota iridea (O. mykiss) allevata in Italia: descrizione anatomoistopatologica

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    La Red Mark Syndrome (RMS) \ue8 una dermatite che colpisce la trota iridea (O. mykiss), descritta per la prima volta in Scozia nel 2003; in Italia, da alcuni anni, la malattia \ue8 sporadicamente segnalata e colpisce soggetti adulti a temperature inferiori a 15\ub0C. L\u2019eziologia della malattia non \ue8 ancora stata accertata, anche se, di recente, un organismo rickettsia-like (RLO) \ue8 associato alle lesioni eritematose. Finalit\ue0 di questo contributo \ue8 documentare alcuni episodi di malattia intercorsi, da maggio a dicembre 2011, in 4 allevamenti del nord Italia con morbosit\ue0 tra il 10 e il 15%. Macroscopicamente le lesioni cutanee sono state classificate in: morfotipo I, lesioni poco estese e non rilevate, caratterizzate da scarsi fenomeni emorragici e desquamativi; morfotipo II, lesioni pi\uf9 estese, leggermente rilevate, con vari livelli di arrossamento e centralmente ulcerate; morfotipo III, lesioni molto estese, marcatamente emorragiche e rilevate, profondamente ulcerate. Campioni di cute di ciascun morfotipo e organi interni sono stati fissati in formalina tamponata al 4%/in Bouin per le indagini istologiche e in glutaraldeide al 2% per la TEM. Le lesioni infiammatorie, in sintesi, sono caratterizzate dal reclutamento di un forte infiltrato cellulare, costituito prevalentemente da linfociti, plasmacellule e macrofagi. La dinamica della lesione lascia ipotizzare un\u2019origine nell\u2019ipoderma e successiva progressione verso il derma e l\u2019epidermide, con coinvolgimento del tessuto muscolare. Oltre alla descrizione delle lesioni, alcuni aspetti relativi alla eziopatogenesi della malattia saranno discussi

    Malattia proliferativa branchiale da amebe in trote iridee (Oncorhynchus mykiss) allevate in trentino: primi casi in italia.

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    La malattia proliferativa branchiale da amebe risulta uno dei maggiori problemi sanitari negli allevamenti marini di salmonidi in Tasmania ed Australia ed \ue8 segnalata in Scozia, Nuova Zelanda, Stati Uniti, Canada, Francia, Spagna, Irlanda, Cile e Norvegia. Gravi episodi di mortalit\ue0 in trote iridee (Oncorhynchus mykiss) allevate in acqua dolce, conseguenti ad infezioni branchiali da amebe, sono descritti in Danimarca, Polonia, Germania, Stati Uniti e Canada. In quest\u2019ultimo paese la malattia \ue8 descritta anche nel salmerino alpino (Salvelinus alpinus). Negli ultimi tre anni in alcune troticolture del Trentino si \ue8 manifestata una nuova forma di malattia branchiale in esemplari giovanili ed adulti di trota iridea, con elevati tassi di mortalit\ue0 durante tutto l\u2019anno e con particolare incidenza nel periodo invernale. A partire da novembre 2013 fino all\u2019estate 2014 sono stati effettuati prelievi in alcuni allevamenti del Comprensorio delle Valli Giudicarie e dell\u2019alto bacino idrografico del fiume Brenta allo scopo di individuare l\u2019eziologia della patologia. Campioni di trote sono stati sottoposti in laboratorio ad esame necroscopico, parassitologico, istologico e batteriologico. I soggetti con sintomatologia clinica all\u2019esame necroscopico mostravano branchie caratterizzate da un aspetto proliferativo con ipermucosit\ue0, alternanza di aree anemiche e congeste, presenza di noduli biancastri, margini dilatati e porzione degli apici dei filamenti ricurvi e collabiti fra loro. Sulla superficie branchiale detriti di sostanza organica venivano talvolta osservati frammisti a muco. Le lesioni riscontrate a livello anatomo-patologico sono state valutate secondo un indice di gravit\ue0. In alcuni campioni l\u2019esame microscopico a fresco ha evidenziato nelle branchie di alcuni soggetti la massiva presenza di elementi rotondeggianti riferibili ad amebe di dimensioni intorno a 20\u3bcm. La semina di porzioni di branchie su piastre di Trypticase Soy Agar preventivamente inoculate con un ceppo di Escherichia coli ha permesso di osservare dopo 24-48 ore numerose amebe, spesso in replicazione, morfologicamente simili agli elementi riscontrati a fresco negli stessi campioni. Il clonaggio delle amebe non ha avuto esito positivo. All\u2019esame istologico le branchie hanno mostrato marcata proliferazione dell\u2019epitelio di tutto o parte del filamento, maggiormente nella porzione distale. Si \ue8 osservata ipertrofia cellulare e fusione delle lamelle. I filamenti nei casi pi\uf9 gravi risultavano totalmente coalescenti, talvolta interessando l\u2019intero arco branchiale. La porzione apicale del filamento iperplastico presentava marcata spongiosi, spesso accompagnata da sfaldamento cellulare. Organismi riferibili ad amebe sono stati osservati adesi alla superficie dell\u2019epitelio branchiale, pi\uf9 frequentemente nella porzione apicale. In alcuni casi le amebe sembravano essere in profondit\ue0 nel tessuto epiteliale con reazioni flogistiche diffuse. Frequentemente, nelle aree in proliferazione, si rilevano cavit\ue0 interlamellari contenenti amebe. I parassiti venivano maggiormente evidenziati con il metodo di colorazione di Giemsa. L\u2019esame batteriologico delle branchie ha messo in evidenza la scarsa correlazione tra presenza batterica e la sindrome branchiale in studio. A differenza della malattia branchiale da amebe descritta nei salmoni allevati in mare, le conoscenze su questa patologia nella trota iridea sono ancora scarse. Pertanto studi approfonditi appaiono necessari per chiarire gli aspetti ezio-patogenetici della malattia e per individuare gli eventuali co-fattori di natura ambientale, gestionale e biologica che favoriscono l\u2019instaurarsi della malattia proliferativa branchiale da amebe

    First descriptions of nodular gill disease in italian farmed rainbow trout (Oncorhynchus mykiss)

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    FIRST DESCRIPTIONS OF NODULAR GILL DISEASE IN ITALIAN FARMED RAINBOW TROUT (ONCORHYNCHUS MYKISS) F. QUAGLIO 1 *, A. PEROLO 1 , P. BRONZATTI 2 , A. GUSTINELLI 3 , V. MENCONI 3 , G. CAVAZZA 3 , M. CAFFARA 3 , A. MANFRIN 4 , E. GALLO 1 , M.L. FIORAVANTI 3 1 University of Padova, Italy 2 Veterinarian fish pathologist 3 Alma Mater Studiorum University of Bologna, Italy 4 Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, Padova, Italy Amoebic gill disease is a severe parasitic condition affecting salmonid farming in marine and freshwater environment. Several outbreaks of nodular gill disease associated with amoebic infections in freshwater farms of rainbow trout (Oncorhynchus mykiss) have been reported in Denmark, Poland, Germany, USA and Canada. Some cases of nodular gill disease in juvenile and adult rainbow trout have been observed during the last three years in some trout farms in northern and central Italy. High mortality rates occurred throughout the year, with a higher severity and incidence at low temperatures. Clinical signs were indicative of respiratory distress. Gross pathology observations of gills showed excessive mucus production, whitish nodules in the distal regions of filaments and alternated anemic and congested areas. The nodules commonly were composed of several adjacent filaments clubbed and fused together, suggesting diffuse and severe epithelial hyperplasia. The lesions observed were evaluated utilizing a categorical field evaluation of gross gill score. In some samples examined in spring 2014 the microscopic exam of fresh gill showed the presence of roundish elements of about 20 \ub5m in diameter referable to amoebae lined up along the gill surface or piled between the secondary lamellae. The identity of amoebae has not been determined so far and is still under study. Histological examination of gills revealed extensive proliferation of the epithelial and mucous cells, often with complete fusion of the lamellae. Lamellar oedema and leucocyte infiltration in the hyperplastic tissue were found. The filaments in severe cases were totally coalescing, sometimes affecting the entire gill arch. The apical portion of the filament showed marked spongiosis accompanied by cellular sloughing. Amoebae, better evidenced by Giemsa staining, were observed adhering to the gill epithelium surface and within interlamellar spaces. Bacteriological exams of the gills did not support a correlation between presence of bacteria and amoebic infections. Nodular gill disease of trout is an emerging problem which requires particular attention by fish pathologists. Studies are in progress to clarify etiopathogenesis and main environmental and biological determinants of the disease in order to define appropriate measures for its prevention and control

    Nodular gill disease in farmed rainbow trout (Oncorhynchus mykiss) in Italy

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    Nodular gill disease (NGD) is a serious parasitic condition associated with amoebic infection affecting farmed rainbow trout (Oncorhynchus mykiss) in several countries worldwide. Outbreaks of NGD have been recently observed in several rainbow trout farms in Italy, with clinical signs strongly indicative of respiratory distress and high mortality registered mainly during winter. From December 2013 to April 2015 a total of 494 rainbow trout were collected from 13 Italian farms and subjected to anatomo-pathological and histological exams. Gross gill lesions consisted in excessive mucus production, swelling, whitish nodules in the distal parts of filaments and presence of alternate discolored and congested areas. In 261 (52.8%) fish histology allowed to identify the presence of amoebae as showed also by the parasitological exam of fresh gill samples. Histological lesions, in presence of amoebae, consisted in strong hyperplasia of the gill epithelial cells producing extensive lamellar fusion with obliteration of interlamellar spaces. In more severe cases mucous cell hypertrophy, lamellar edema, necrosis and exfoliation of epithelial cells were observed. Among the epithelial cells, inflammatory infiltrate with numerous lymphocytes, macrophages and eosinophilic granule cells/mast cells was detected. Further analyses are in progress in order to identify the species of amoebae involved as causative agent of NGD in Italy

    Photovoltaic solar energy in hospitals: Review of literature and some international experiences Adoção da energia solar fotovoltaica em hospitais: Revisando a literatura e algumas experiências internacionais

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    The sun has an extremely important role in the existence of human beings, and Brazil has a privileged geographical position to explore sunlight. The union of these two factors favors the use of solar cells for converting solar energy into electricity by photovoltaic technology: it is a great alternative energy source, especially for being a clean one, causing less damage to the environment. This paper addresses the photovoltaic technology with a focus on hospitals, through case studies found in international literature, because hospitals, even running all important services to society, have a potential for pollution capable of causing damage to human health and the environment that is around them. It is estimated that the Brazilian oil reserves are sufficient for twenty-two years. This makes the search for alternative sources for power generation a necessity
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