590 research outputs found

    Review of Petros Pizanias (ed), The Greek Revolution of 1821: A European Event

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    The text is a book review of Petros Pizanias' edited volume The Greek Revolution of 1821: A European Event, Istanbul: The Isis Press, 201

    Review of Petros Pizanias (ed), The Greek Revolution of 1821: A European Event

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    The text is a book review of Petros Pizanias' edited volume The Greek Revolution of 1821: A European Event, Istanbul: The Isis Press, 201

    Synergic Antioxidant Effects of the Essential Oil Component Îł-Terpinene on High-Temperature Oil Oxidation

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    The synergic antioxidant activity of γ-terpinene with α-tocopherol, its synthetic analogue 2,2,5,7,8-pentamethyl-6- chromanol (PMHC), BHT, TBHQ, and catechol was studied by measuring the O2 uptake and the hydroperoxide formation in stripped sunflower oil at 130 °C. Although γ-terpinene was inactive when used alone, it prolonged, in a concentration-dependent manner, the protecting activity of α-tocopherol and of PMHC, while it had no effect on BHT, TBHQ, and catechol. Mechanistic studies performed with alkylnitroxides hydroxy-TEMPO and acetamido-TEMPO, used as molecular probes, suggested that γ- terpinene generates hydroperoxyl (HOO•) radicals, that are responsible for the reduction of the tocopheroxyl radical by a H atom transfer. Experiments on commercial sunflower oil showed that γ-terpinene was able to prolong the induction time due to endogenous tocopherols, demonstrating that this terpene is a promising natural antioxidant for food applications at high temperature

    UTILIZZARE RISORSE GRAMMATICALI DELL’ITALIANO PER RIDURRE L’ANSIA LINGUISTICA: RIFLESSIONI E PROPOSTE OPERATIVE

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    Nonostante la notevole influenza dei fattori affettivi sull’apprendimento linguistico (motivazione, benessere, senso di ansia), la ricerca glottodidattica in Italia non ha dato largo spazio alla ricerca sull’ansia linguistica. Il seguente contributo si occupa di fornire una panoramica della letteratura sul tema, delineandole le cause e gli effetti. PoichĂ© esistono pochi studi che riflettono in maniera critica sulle pratiche e azioni in classe che possono ridurre gli effetti di questo fenomeno, questo contributo intende inoltre presentare una proposta operativa relativa all’implementazione di attivitĂ  nella classe di italiano L2 per minimizzarne gli effetti. Viene suggerito, in particolare, che alcune risorse linguistiche dell’italiano si prestino alla raccolta di «informazioni emotive» sui nostri apprendenti e che alcuni argomenti grammaticali possano essere utilizzati per formulare regole e strategie su come affrontare l’ansia linguistica, con l’obiettivo di sensibilizzare gli studenti al fenomeno e di sostituire emozioni negative con emozioni positive.   Using Italian grammatical resources to reduce linguistic anxiety: reflections and pratical proposals Despite the considerable influence of affective factors on language learning (motivation, well-being, sense of anxiety), glottodidactic research in Italy has not given much space to research on language anxiety. The paper provides an overview of the literature on the topic, outlining its causes and effects. Since there are few studies that critically reflect on classroom practices and actions that can reduce the effects of this phenomenon, this study also intends to present a practical proposal regarding the implementation of activities in the Italian L2 classroom to minimize its effects. It is suggested, in particular, that some linguistic resources of Italian lend themselves to collecting "emotional information" about our learners and some grammatical topics can be used to formulate rules and strategies for how to deal with language anxiety, with the aim to raise student awareness of the phenomenon and to replace negative emotions with positive ones

    Governance e sovranitĂ  alimentare: il caso Navdanya

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    Questa tesi vuole affrontare la tematica della questione alimentare, con un approccio interdisciplinare, declinandola sotto vari aspetti. In particolare, gli ambiti generali sono quelli della governance e della sovranità alimentare e verrà poi analizzato un caso di studio, frutto di un periodo di ricerca all'estero, contestualizzato nell'India contemporanea. Viene quindi analizzato il tema della governance alimentare in una dimensione storica e globale, nonché quello della sovranità alimentare sotto vari punti di vista. Quelli della sostenibilità, della biodiversità, della diversità culturale, del rapporto tra ecosistemi e sistemi sociali e della vulnerabilità alle crisi sono aspetti che attraversano il percorso di analisi. Il primo capitolo - “La governance alimentare tra concentrazione e crisi” - vuole fornire in linee generali un quadro storico e globale del sistema di produzione, distribuzione e consumo alimentare, con particolare attenzione agli aspetti che più riguardano l'evoluzione della governance alimentare globale, anche in termini di conflitto sociale. Verrà introdotta l'importanza che il cibo ricopre in molti aspetti della socialità umana e la necessità di un approccio interdisciplinare al suo studio. Poi, procedendo più o meno cronologicamente, si delineano gli eventi ed i processi storici che hanno influenzato una prima globalizzazione dei mercati alimentari e la formazione di regimi alimentari globalizzati. Vengono poi descritte le nuove dinamiche del periodo postbellico, come ad esempio lo sviluppo di economie di scala, la modernizzazione agricola e la rivoluzione verde, che videro l'emergere di un nuovo ordine alimentare basato su un sistema agricolo e su di una produzione alimentare di tipo industrializzato e ad alta intensità di capitale. In tale sistema, che fu protagonista di un progressivo processo di razionalizzazione, crescente centralizzazione e concentrazione di capitale, gli stati nazionali assunsero un ruolo di primaria importanza e accanto al modello contadino si diffuse un nuovo tipo di azienda agricola, sviluppata su modello industriale. Intanto, le politiche dello sviluppo e gli aiuti alimentari si rivolsero verso il Sud del mondo rappresentando un'importante flusso di beni alimentari che col tempo alimentarono una condizione di dipendenza dalle esportazioni. Con la crisi petrolifera del '73 e la crisi alimentare globale l'ordine alimentare postbellico fondato sugli aiuti alimentari si inceppò. La crisi del debito e l'applicazione della ricetta neoliberale rappresentò una spinta verso un nuovo ordine alimentare, che vide un più importante ruolo del settore privato e si consolidò la posizione delle grandi imprese nazionali e di una filiera alimentare industriale sempre più globalmente integrata. Una nuova architettura dell'ordine alimentare globale risultò dai processi di integrazione dei mercati internazionali e di concentrazione di potere di mercato a vantaggio dei colossi dell'agrobusiness, in particolare quelli della vendita al dettaglio. che assunsero un importante ruolo all'interno della governance agroalimentare globale: un esempio significativo si riscontra nell'ambito della food safery. Davanti ai fallimenti degli impegni presi in ambito di lotta alla fame, la comunità internazionale sostenne il bisogno di una nuova rivoluzione verde basata sulle nuove biotecnologie. La crisi dei prezzi alimentari del 2007-2008, oltre ad aver comportato un impatto significativo sulla popolazione più indigente e rivolte per il cibo in decine di paesi, comportò una serie di reazioni protettive in ambito di politica economica e l'esplosione del fenomeno del land grabbing, ma anche un processo di riforma istituzionale a livello della governance alimentare globale. Quello che è mancato in questa congiuntura, è una seria e tempestiva considerazione dei sistemi e dei modelli che contribuiscono alla produzione di diseguaglianza. L'aspetto più importante della gestione della crisi è rappresentato dal fatto che le radici che ne stanno alla base sono state non solo ignorate dai governi, quanto piuttosto rafforzate attraverso un appello ad un'ulteriore liberalizzazione dei mercati e all'utilizzo di nuove tecnologie che rischiano di produrre gli stessi risultati. Nel secondo capitolo – “Verso la sovranità alimentare” - dopo aver fornito una breve introduzione, mi concentro sulle quattro dimensioni della sicurezza alimentare, evidenziando come storicamente tale questione, in termini di presa di impegni politici, sia stata ridotta fondamentalmente a soltanto una di esse: la disponibilità di cibo. Per quanto essa risulti fondamentale, le cause dell'insicurezza alimentare sono da ricercarsi soprattutto nella dimensione dell'accesso al cibo, che dipendono da diverse condizioni strutturali e dalla dimensione dei diritti soggettivi, per cui la sicurezza alimentare può essere conseguita attraverso una strategia di lotta alla povertà che persegua un principio di democrazia economica. Altra importante dimensione è quella della misura in cui il cibo a cui si ha accesso fornisce un valore nutrizionale appropriato, considerate le problematiche sanitarie di derivazione alimentare diffusamente riscontrabili nelle popolazioni umane. Infine, la dimensione della stabilità dell'accesso al cibo introduce a un insieme di questioni attinenti alla sostenibilità, alla vulnerabilità e alla resilienza dei sistemi agroalimentari di fronte a crisi e shock improvvisi. Da questo punto di vista risulta cruciale la vulnerabilità legata a vari fattori di instabilità dei mercati quali: la dipendenza dall'utilizzo di prodotti ed energia di derivazione fossile, in termini di input agricoli, trasformazione industriale e trasporto; l'aumento del prezzo del petrolio e la produzione di biocarburanti; la pressione sulle terre derivata dall'internazionalizzazione della zootecnia industriale ed intensiva. La competizione food-feed-fuel, insieme alle dinamiche speculative finanziarie, sono infatti alla base della volatilità dei prezzi che ha determinato la crisi alimentare del 2007-2008. Per quanto riguarda la relazione tra cambiamento climatico e sistemi alimentari, il rapporto è a doppio senso. Il sistema agroalimentare globale rappresenta un grande produttore di gas serra. Allo stesso tempo, il settore agricolo risulta particolarmente vulnerabile agli effetti del cambiamento climatico in termini di produttività e, sebbene a seconda comunque della collocazione geografica, rappresenta un'importante minaccia in termini di sicurezza alimentare. La diffusione del modello agroalimentare industriale è alla base di varie crisi e la sua sostenibilità discutibile. Una sua critica, sotto vari punti di vista, può prendere facilmente le mosse dalla discussione dei miti che spesso accompagnano una sua valutazione positiva. L'agricoltura è al centro del rapporto tra uomo e ambiente, rappresenta la principale attività umana nella gestione delle risorse naturali e va sempre più minacciando l'ambiente in termini di sostenibilità. A fronte di una massiccia erosione della biodiversità, a cui si lega un'erosione culturale, attraverso un approccio agroecologico, la dimensione culturale assume un'importanza fondamentale nella gestione dell'agroecosistema, non solo dal punto di vista della sostenibilità ma anche in termini di produttività, attraverso un'arricchimento dell'agrobiodiversità coltivata. Da un punto di vista ecosociologico, possiamo valorizzare in questo senso la condizione contadina, in un'ottica di contributo alla sicurezza alimentare, alla resilienza e alla sovranità alimentare. Nell'ultima parte del capitolo prendo in analisi quest'ultimo concetto, in primo luogo dal punto di vista di modello di filiera. In secondo luogo, ripercorrorrendo le principali tappe che lo hanno visto accentrare su di sé un'attenzione non solo da parte della società civile organizzata, ma anche da parte delle istituzioni internazionali. Da una dinamica di opposizione al processo di globalizzazione neoloberista, i promotori del diritto alla sovranità alimentare sono infatti riusciti a confluire in un percorso costruttivo all'interno di nuovi e coraggiosi meccanismi di governance alimentare, capaci di ampliare gli spazi di agibilità politica. Quello che risulta da questi due capitoli è un conflitto strutturale sul futuro del cibo, tra uno scenario di ulteriore evoluzione del modello produttivista tramite l'applicazione delle scienze della vita ed uno fondato sull’approccio agroecologico e sulla centralità del modello di agricoltura di piccola e media scala vocata ai mercati di prossimità. Nel terzo capitolo - “L'India e il caso Navdanya”, presento uno studio di caso che prende in oggetto la realtà della Fondazione Navdanya, risultato da un periodo di ricerca in loco della durata di due mesi. Dopo una prima parte di contualizzazione storica che prende in analisi i processi che hanno interessato la situazione agroalimentare indiana, con particolare riferimento alla politica della Rivoluzione Verde, mi concentro sugli sviluppi delle campagne e della struttura di attività di Navdanya riconducibili alla promozione della sovranità alimentare. Una particolare attenzione viene data allo sviluppo e al funzionamento della rete di conservazione e scambio di sementi e di conoscenza, incentrata sul coordinamento di una rete di banche dei semi diffuse sul territorio nazionale, mettendo in luce vari aspetti che riguardano la promozione della sovranità alimentare

    IR-based satellite and radar rainfall estimates of convective storms over northern Italy

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    Convective precipitation events in northern Italy during 1996 and 1997 are analysed using two infrared-based geosynchronous satellite rainfall estimation methods to verify the level of applicability of the techniques for operational applications in the area, their quantitative results, and relative performances. The Negri–Adler–Wetzel (NAW) and the convective stratiform technique (CST) are applied to METEOSAT's thermal infrared (IR) data. C-band radar reflectivity fields detail the vertical and horizontal structure of the cloud systems, and radar rainfall data are retrieved. Satellite rain areas are checked against simultaneous radar rainfall retrievals through a contingency analysis procedure. A semi-quantitative analysis is presented. Positive brightness temperature differences between water vapour and thermal IR channels are also examined and related to the storms' development stage and rainrate. Results show that NAW and CST perform reasonably in delimiting rain areas during active convection and care should be used in the initial and final development stage when statistical parameters lose most of their significance. NAW tends to overestimate rainfall while CST approaches more closely radar measurements. Most common errors arise from considering only portions of the storm, contamination from cold non-precipitating cloud, and merging of two or more cloud masses of independent origin. Operational applications, though not completely quantitative, are also possible, including positive values of the difference between water vapour and IR brightness temperature

    Un catalizzatore per il paesaggio plurale di Zingonia. Strategie per la rigenerazione dell’area ex-TNT

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    Questo lavoro trae i presupposti teorici da quanto trattato nel corso del seminario LED 2016 (Landscape Education for Democracy) coordinato dal Prof. Deni Ruggeri della NMBU di Oslo, sul tema del rapporto tra paesaggio e democrazia. Parallelamente è stato condotto un percorso di avvicinamento e conoscenza della città di Zingonia e della sua comunità. Fondata nel 1965 ad opera del costruttore Renzo Zingone, essa ha vissuto una vicenda tanto breve quanto travagliata che restituisce oggi una realtà complessa dal punto di vista sociale ma al tempo stesso ricca di sfide ed opportunità. L’occasione di sintesi è stata il LED workshop che si tenuto a Zingonia a giugno 2016, sotto la responsabilità del Prof. Luigi Bartolomei dell’Università di Bologna. La tesi dunque muove da questa esperienza per formulare la proposta di una strategia di rigenerazione urbana che mira alla riconnessione della comunità con il proprio paesaggio

    Recent Applications of Melanin-like Nanoparticles as Antioxidant Agents

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    Nanosized antioxidants are highly advantageous in terms of versatility and pharmacokinetics, with respect to conventional molecular ones. Melanin-like materials, artificial species inspired by natural melanin, combine recognized antioxidant (AOX) activity with a unique versatility of preparation and modification. Due to this versatility and documented biocompatibility, artificial melanin has been incorporated into a variety of nanoparticles (NP) in order to give new platforms for nanomedicine with enhanced AOX activity. In this review article, we first discuss the chemical mechanisms behind the AOX activity of materials in the context of the inhibition of the radical chain reaction responsible for the peroxidation of biomolecules. We also focus briefly on the AOX properties of melanin-like NP, considering the effect of parameters such as size, preparation methods and surface functionalization on them. Then, we consider the most recent and relevant applications of AOX melanin-like NPs that are able to counteract ferroptosis and be involved in the treatment of important diseases that affect, e.g., the cardiovascular and nervous systems, as well as the kidneys, liver and articulations. A specific section will be dedicated to cancer treatment, since the role of melanin in this context is still very debated. Finally, we propose future strategies in AOX development for a better chemical understanding of melanin-like materials. In particular, the composition and structure of these materials are still debated, and they present a high level of variability. Thus, a better understanding of the mechanism behind the interaction of melanin-like nanostructures with different radicals and highly reactive species would be highly advantageous for the design of more effective and specific AOX nano-agents

    Effects of propagation conditions on radar beam-ground interaction: impact on data quality

    No full text
    International audienceA large part of the research in the radar meteorology is devoted to the evaluation of the radar data quality and to the radar data processing. Even when, a set of absolute quality indexes can be produced (like as ground clutter presence, beam blockage rate, distance from radar, etc.), the final product quality has to be determined as a function of the task and of all the processing steps. In this paper the emphasis lies on the estimate of the rainfall at the ground level taking extra care for the correction for ground clutter and beam blockage, that are two main problems affecting radar reflectivity data in complex orography. In this work a combined algorithm is presented that avoids and/or corrects for these two effects. To achieve this existing methods are modified and integrated with the analysis of radar signal propagation in different atmospheric conditions. The atmospheric refractivity profile is retrieved from the nearest in space and time radiosounding. This measured profile is then used to define the `dynamic map' used as a declutter base-field. Then beam blockage correction is applied to the data at the scan elevations computed from this map. Two case studies are used to illustrate the proposed algorithm. One is a summer event with anomalous propagation conditions and the other one is a winter event. The new algorithm is compared to a previous method of clutter removal based only on static maps of clear air and vertical reflectivity continuity test. The improvement in rain estimate is evaluated applying statistical analysis and using rain gauges data. The better scores are related mostly to the ``optimum" choice of the elevation maps, introduced by the more accurate description of the signal propagation. Finally, a data quality indicator is introduced as an output of this scheme. This indicator has been obtained from the general scheme, which takes into account all radar data processing steps
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