229 research outputs found

    Antropologia presente, attuale

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    Si è tenuto a Cremona (Lombardia) nei giorni 8-10 novembre 2018 il I° Convegnodella Società Italiana di Antropologia Culturale (SIAC, Presidente Prof. FerdinandoMirizzi, Segretario Generale Prof.ssa Rosa Parisi), associazione nata dalla fusione delledue precedenti società, AISEA e ANUAC. Il momento non facile della vita culturalee politica del nostro paese e il continuo ripetersi di episodi di discriminazione e intolleranzaverso gli immigrati, hanno suggerito di dedicare il Convegno al tema “Razza,Razzismi e discriminazione razziale”.Si è tenuto a Cremona (Lombardia) nei giorni 8-10 novembre 2018 il I° Convegnodella Società Italiana di Antropologia Culturale (SIAC, Presidente Prof. FerdinandoMirizzi, Segretario Generale Prof.ssa Rosa Parisi), associazione nata dalla fusione delledue precedenti società, AISEA e ANUAC. Il momento non facile della vita culturalee politica del nostro paese e il continuo ripetersi di episodi di discriminazione e intolleranzaverso gli immigrati, hanno suggerito di dedicare il Convegno al tema “Razza,Razzismi e discriminazione razziale”

    Prefacio de Alberto Sobrero al libro “Un paese che cambia. Saggi antropologici sull’Uruguay. Tra memoria e attualitá”

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    El trabajo de compilación presentado por Carla María Rita en este volumen es el resultado más significativo de la colaboración entre la Universidad degli Studi di Roma La Sapienza y la Universidad de la República, de Montevideo. El proyecto inicial de investigación y colaboración científica entre ambas instituciones se inspiraba originalmente, y casi que no podría haber sido de otro modo, en la constatación de aportes de los flujos migratorios italianos a la formación de la identidad uruguaya. Este parecía el tema casi natural (central) de un encuentro entre antropólogos italianos con colegas de Montevideo, considerando la historia de la emigración italiana hacia el Rio de la Plata. Luego, como ocurre a menudo durante una obra en curso, la empresa se reveló más compleja

    Studiare dopo internet

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    The internet changes our ways of both knowing and thinking. A person who has grown up using the internet, whether for school or simply to play videogames, tends to extend and reproduce the same model of knowing in other instances. The internet replaces a linear and centralized model with a circular and diffused framework for self-learning that presents certain familiar limits: it demands speed or, at least, not pausing. The internet user is omnivorous, in a rush, and develops a memory that is limited to the short term. However, there are some positive aspects of circular learning that should be emphasized: the possibility of constructing personal paths, comparing different opinions, innovating, overcoming old disciplinary divisions, surmounting the drawbacks of linear learning that often lead to uncritical and purely molecular thinking. La Rete modifica sia il modo di conoscere che di pensare. Una mente cresciuta sulla Rete, facendo ricerche per la scuola, o semplicemente giocando, tende a riprodurre anche in altre occasioni lo stesso modello di conoscenza. A un modello lineare la Rete sostituisce un modello circolare e diffuso di autoapprendimento che presenta alcuni noti limiti: richiede di correre, o per lo meno richiede di non fermarsi. L’utente della Rete è onnivoro e ha fretta e matura una memoria chiusa nel breve termine. Ci sono tuttavia aspetti positivi dell'apprendimento circolare che vanno sottolineati: la possibilità di costruirsi propri percorsi, sondare diverse opinioni, innovare, superare vecchie partizioni disciplinari, superando i difetti dell'apprendimento lineare che molto spesso induce a un pensiero acritico e premente molecolare

    L’ITALIANO DEI NUOVI ITALIANI

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    Recension

    Repensar a Michel De Certeau La imagen de la “conquista” como construcción de modelos antropológicos: Let’s reconsider Michel De Certeau Conquest’s image: a way to build up anthropologic models

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    No conozco la influencia del pensamiento de Certeau en América Latina. Pero en Italia por diferentes motivos (entre los cuales no es el último la centralidad de la institución católica) laobra de Certeau ha llegado muy tarde y a duras penas, y recién en la última década, ha superado el error de separar al Certeau estudioso de mística del Certeau estudioso y crítico de ciencias humanas. Basta observar, sin intenciones polémicas, su peripecia editorial. En términos generales, los ensayos sobre mística e historia de la mística han sido traducidos casi exclusivamente (en todos los casos, con mérito) por editoriales católicas. Es interesante a estos efectos observar, sin embargo, cómo han sido excluidos por las más grandes editoriales católicas los escritos más polémicos con respecto a las instituciones eclesiásticas, sí traducidos por editoriales menores y no siempre “alineadas”1. Claramente diferente es en Italia la suerte de los textos de ciencias humanas, traducidos por casas editoriales laicas de difusión nacional, e incluso, como L’invention du quotidien, por la editora sindical (Edizioni Lavoro, 2001)

    Raconter des histoires est une chose sérieuse : L’Afrique fantôme de Michel Leiris

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    Raconter des histoires est une chose sérieuse ; dès notre naissance et jusqu’à notre mort, nous ne faisons que raconter, nous sommes obsédés par le besoin de chercher du regard, avec les mots, le sens de ce qui arrive en nous et hors de nous, par le besoin de reconnaître le monde. Nous ne pouvons faire autrement. Les philosophes ont défini une telle disposition de la manière la plus neutre qui soit : in alium tendere, intentionnalité. Ils n’ont pas parlé de pensée, parce que l’acte de penser ..

    Scuola e alfabetizzazione in Italia. Caratteri e limiti di una correlazione spuria

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    The functional alphabetical competence and the competence in the matter of citizenship are closely interconnected in the training of the young person: their close functional link is well expressed and well-argued by the Recommendations of the Council of the European Union (in particular from that of 2018) within the general framework of key competences for learning, but in reality it occupies a strand of western thought that goes back so far as to be considered traditional, and takes up ideas and proposals advanced in the last half century mainly by Tullio De Mauro, through the principles of democratic linguistic education. The current cultural climate brings to the fore the link between language and citizenship and outlines a framework of educational obligations which the school cannot escape. But an examination of the limits and difficulties of the Italian school leads to downsizing the most advanced objectives, while aiming to respect the basic objectives indicated by the Council of the European Union. In conclusion, we propose a Decalogue of operational choices that take into account both the essential objectives that cannot be renounced and the current difficulties of the Italian school

    Raconter des histoires est une chose sérieuse : L’Afrique fantôme de Michel Leiris

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    Raconter des histoires est une chose sérieuse ; dès notre naissance et jusqu’à notre mort, nous ne faisons que raconter, nous sommes obsédés par le besoin de chercher du regard, avec les mots, le sens de ce qui arrive en nous et hors de nous, par le besoin de reconnaître le monde. Nous ne pouvons faire autrement. Les philosophes ont défini une telle disposition de la manière la plus neutre qui soit : in alium tendere, intentionnalité. Ils n’ont pas parlé de pensée, parce que l’acte de penser..

    L’ORALITÀ A SCUOLA, DA PLATONE AL PORTFOLIO EUROPEO DELLE LINGUE

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    L'oralità risulta primaria rispetto alla scrittura sia per quanto riguarda la razza umana (filogenesi) sia per quanto riguarda lo sviluppo individuale (ontogenesi), tuttavia essa ha sempre goduto di minor prestigio della scrittura. Nella prima parte di questo articolo sono ricostruiti i diversi momenti in cui questa gerarchia è stata fondata e si è affermata stabilmente: dai contrasti epocali tra Socrate e  Platone da una parte e i Sofisti dall'altra all'affermazione della centralità della scrittura da parte di Aristotele e degli aristotelici; fino, poi, all'Illuminismo, in cui l'oralità veniva ormai identificata con l'inciviltà, la rozzezza e l'arretratezza, posizione che in qualche misura permane ancora oggi. Nella seconda parte dell'articolo si ricostruisce il graduale recupero del valore dell'oralità nell'insegnamento linguistico, attraverso un'analisi dei programmi scolastici italiani, dalla Legge Casati del 1859 ai Programmi della scuola media e di quella elementare rispettivamente del 1979 e del 1985, alle più recenti "Indicazioni Moratti e infine alle "Indicazioni Fioroni". In queste ultime si sottolinea la necessità di finalizzare l'insegnamento dell'oralità anche a scopi interculturali più ampi, prioritari nella società attuale, quali il rispetto e la promozione delle differenze linguistiche e culturali, lo sviluppo del plurilinguismo; la centralità e l'autonomia dell'apprendente.   Historically, the oral tradition has been more important than writing, both in human history (philogenesis) and in individual, personal history (onthogenesis), but it has always had far less prestige. The first part of this paper surveys important moments in the formation and establishment of this hierarchy, starting from the fundamental contrast between the Sophists on the one hand, and Socrates and Plato from the other, to the centrality of Aristotle and Aristotelianism, up to the Age of Enlightenment and the identification between orality, barbarism and roughness, still common today. In the second part, the gradual rediscovery and positive reevaluation of the oral tradition in language teaching is mapped out. Italian school programmes are analyzed, from Legge Casati (1859)  to the Programmes of 1979 and 1985, up to the recent 'Indicazioni Moratti' and 'Indicazioni Fioroni'. These latest pieces of legislation underline the need to highlight the oral tradition within didactics to meet the wider intercultural  goals that today have become real priorities.  This in order to promote respect for linguistic and cultural diversity, the development of plurilingualism as well as the centrality and autonomy of learners within the learning process. &nbsp

    PER UN APPROCCIO VARIETISTICO ALL’INSEGNAMENTO DELL’ITALIANO A STRANIERI

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    L’insegnamento della lingua italiana ha proposto per lungo tempo lo studio della lingua letteraria e della grammatica normativa, che davano l’idea di una lingua stabile, monolitica, invariata nel tempo, nello spazio e nelle diverse situazioni comunicative. Oggi, da alcuni anni, si è spostato il fuoco dell’attenzione da una grammatica prescrittiva ad una descrittiva, mentre l’approccio grammaticale si è arricchito di una prospettiva sociolinguistica, adatta a favorire l’acquisizione della lingua e delle sue varietà in relazione alle loro differenti funzioni, cercando di rispondere, anche in ambito scolastico, ai bisogni linguistici reali di chi si accinge ad affrontare lo studio dell’italiano, immerso nella realtà linguistica del nostro paese. In questa sede si esaminano la lingua italiana e le sue varietà (diatopiche, diafasiche¸ diastratiche, diamesiche) in modo da fornire indicazioni sulla scelta e la selezione dei fenomeni da segnalare per un approccio varietistico che consenta allo straniero di diventare “padrone della nostra lingua”, in un percorso articolato, che tenga conto degli effettivi bisogni linguistico-comunicativi.  Si cerca, inoltre, di dare alcune indicazioni didattiche su strumenti e metodi che prevedono l’utilizzazione e l’analisi di testi autentici.     For a varietistic approach to the teaching of italian to foreigners   For a long time, the teaching of Italian involved the study of literary language and normative grammar, suggesting it was a stable, monolithic, language, unchanging in time, space and in different communicative situations. In recent years, the focus has switched from  prescriptive to  descriptive grammar, while the grammar approach has been enriched by a sociolinguistic perspective. This has promoted functional language learning,  in an attempt to respond to the real linguistic needs of Italian language learners immersed in the linguistic reality of our country. In this article Italian language and its varieties are examined (diatopic, diaphasic, diastratic, diamesic) so as furnish guidelines for the choice and screening of the phenomenon, to support a varietistic approach that leads foreigners to become “experts in Italian language”, always taking account of students’ real linguistic-communicative needs. A few didactic guidelines regarding tools and methods for the use and analysis of real texts are given
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