152 research outputs found

    Agrifood and tourism. The collaboration between universities and business networks for the economic development of inner areas through relational, educational and experiential tourism initiatives.

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    Negli ultimi decenni, la conoscenza è diventato un fattore determinante per la crescita economica e la competitività. In questo contesto, gli Istituti di Istruzione Superiore, in quanto fonti di nuova conoscenza, hanno gradualmente ridisegnato le loro attività, passando da ruoli più tradizionali (insegnamento e ricerca) a un approccio più imprenditoriale e proattivo, comunemente identificato come terza missione (TM). La creazione di connessioni con il mondo delle imprese rappresenta uno dei mezzi più utili per le università per realizzare gli obiettivi della TM. Inoltre, lo sviluppo del modello della tripla elica e la sua evoluzione verso la quarta elica, e dunque il coinvolgimento anche della comunità locale, ha riformulato l’impegno delle università nella società civile e nel contesto economico. All'interno di questo processo, le università possono agire come mezzi di co-creazione a diversi libelli e sostenere l'innovazione e il raggiungimento dello sviluppo sostenibile, contribuendo all'aumento di conoscenze pratiche e transdisciplinari. Le collaborazioni tra gli attori della tripla e quadrupla elica possono assumere varie forme - come, ad esempio, university-business collaboration, university-industry linkages, university-industry-government interactions, Community-Academic Partnerships. Tutte queste forme di collaborazione possono essere include nel quadro delle public-private partnerships, che prevedono la condivisione di conoscenze, competenze, capitali e altre risorse in grado di innescare processi interattivi e affrontare politiche, progetti e questioni di servizio pubblico attraverso lo sviluppo congiunto. Queste collaborazioni potrebbero giocare un ruolo cruciale nel promuovere lo sviluppo locale nelle aree svantaggiate. Le aree svantaggiate, da un lato mostrano una fragilità legata a condizioni specifiche; dall'altro rappresentano bacini significativi di risorse non sfruttate, che potrebbero costituire un potenziale di sviluppo economico, sociale e culturale. In questo contesto, una collaborazione tra imprese e organizzazioni della conoscenza può aiutare i territori ad affrontare le esigenze della globalizzazione, a valorizzare i punti di forza culturali e sociali di un luogo e a facilitare il dialogo tra le imprese locali. In questo campo, le opportunità per le aree svantaggiate potrebbero anche riguardare il turismo. Considerando queste premesse, questo studio ha un duplice obiettivo. Innanzitutto, è un tentativo di analizzare i driver e le barriere alle collaborazioni tra gli attori della quadrupla elica rivolte allo sviluppo locale ed esplorare le sue potenzialità nello stimolare e implementare iniziative di turismo esperienziale e relazionale in aree svantaggiate, con un focus specifico sulle aree montane e alto-collinari della Regione Marche (Italia). Infatti, il turismo culturale e agroalimentare di tipo “community-based”, attraverso l'implementazione di collaborazioni tra diversi attori, può rendere le aree interne delle Marche una destinazione adatta ad esperienze immersive, relazionali e di apprendimento. In secondo luogo, lo studio mira a comprendere il ruolo potenziale delle ICT nell'innescare e sostenere questi processi. Partendo da questa ipotesi, il presente lavoro cerca di rispondere alle seguenti domande di ricerca: (1) Quale ruolo possono giocare le collaborazioni a quadrupla elica nella promozione del turismo esperienziale e relazionale nelle aree svantaggiate delle Marche? (2) Quale ruolo possono giocare le ICT nella promozione del turismo esperienziale e relazionale nelle aree svantaggiate delle Marche? Lo studio è diviso in tre sezioni. La prima parte si concentra sui driver, le barriere e le principali implicazioni delle collaborazioni università-imprese nelle aree svantaggiate. A tale scopo, il primo capitolo propone una ricognizione ragionata della letteratura su questi argomenti. I risultati della review sono stati applicati a due casi di collaborazione volti a promuovere iniziative di turismo esperienziale e relazionale in aree rurali delle Marche. La seconda parte analizza le potenzialità delle collaborazioni di quadrupla elica e delle ICT per promuovere il turismo esperienziale in un'area rurale. A questo scopo viene analizzato il caso del progetto Smart Marca, un esempio di public-private partnership, che ha coinvolto diversi attori attraverso processi partecipativi nella creazione di un'applicazione mobile per smartphone finalizzata a promuovere il Fermano come destinazione culturale e agroalimentare. La terza parte considera le potenzialità delle collaborazioni a quadrupla elica per favorire il turismo relazionale. In questa sezione viene presentato il caso di Agritur-Aso, un'associazione locale che opera in un'area rurale e composta da 22 strutture ricettive rurali e aziende agricole che offrono ospitalità attraverso la combinazione di attività di turismo esperienziale, relazionale e comunitario. Per quanto riguarda la metodologia, sono stati scelti sia approcci quantitativi che qualitativi. Il technology acceptance model è stato utilizzato come modello per un’indagine condotta su un campione di 128 studenti universitari per esplorare la predisposizione degli utenti ad adottare le app mobili per il turismo e visitare una destinazione (capitolo 3). Per quanto riguarda il caso Agritur-Aso è stato condotto un questionario con i partecipanti all'iniziativa Staffetta della cucina Ciocheciò, con l'obiettivo di esaminare il ruolo giocato dalla tecnologia, dalla componente locale e dalle tradizioni gastronomiche nel mantenere le relazioni esistenti e crearne di nuove all'interno di un sistema di offerta turistica relazionale (capitolo 5). Sono state condotte interviste semi-strutturate con il presidente dell'associazione Agritur-Aso (capitolo 4) e con gli organizzatori della Staffetta (capitolo 5). Inoltre, è stato organizzato un focus group con gli studenti internazionali che hanno partecipato alle iniziative di Agritur-Aso (capitolo 4). Nel capitolo 4, per ottenere una comprensione approfondita delle potenzialità di collaborazione tra l'università, una rete di imprese e i membri della comunità, sono stati applicati anche i metodi della Participatory Action Research (PAR). Lo studio dimostra che le università possono dare un contributo alla sistematizzazione dell'offerta di servizi e prodotti turistici tematici nelle aree svantaggiate, collaborando alla progettazione di un piano strategico che coinvolga tutti gli attori della QH, facilitando l'emergere di bisogni e la condivisione di idee, oltre a sostenere progetti comuni. Infatti, sia il caso Smart Marca che quello Agritur-Aso hanno dimostrato che la cooperazione tra tutti gli attori della quadrupla elica può favorire lo sviluppo economico delle aree svantaggiate, in quanto permette la condivisione e la messa in rete di risorse che non sarebbero disponibili ai singoli attori, stimola le relazioni, aumenta il capitale di conoscenza e permette la creazione di un sistema di offerta integrato, in grado di promuovere le aree svantaggiate come destinazioni appetibili, che forniscono esperienze coinvolgenti a stretto contatto con la comunità locale. Per quanto riguarda la seconda domanda di ricerca, entrambi i casi hanno dimostrato che le ICT possono giocare un ruolo cruciale nella promozione del turismo esperienziale e relazionale nelle aree svantaggiate. Il caso Smart Marca (capitolo 3) ha evidenziato che le app di viaggio possono creare e fornire esperienze immersive anche se a distanza. Il caso della Staffetta (capitolo 5) ha riconosciuto un ruolo essenziale alle tecnologie, poiché senza il format online e l'uso dei social media, l'iniziativa non avrebbe avuto luogo. Tuttavia, entrambi i casi assegnano alle ICT un ruolo strumentale nel contesto dell'esperienza turistica: lungi dall'essere un sostituto della realtà, la tecnologia può fungere da ponte per facilitare le interazioni faccia a faccia e stimolare visite reali a luoghi conosciuti solo virtualmente. Questo lavoro presenta alcuni limiti. Ulteriori ricerche dovrebbero fornire una panoramica sistematica sull'offerta turistica regionale nelle aree svantaggiate, concentrandosi sugli attuali flussi turistici, sulla domanda di turismo esperienziale e relazionale in questa porzione di regione e sull'impatto economico dell'attuale offerta turistica. Inoltre, potrebbe essere effettuata un'analisi accurata dell'impatto delle collaborazioni di quadrupla elica nello sviluppo economico e turistico delle aree svantaggiate delle Marche attraverso una ricerca sia desk che field e mediante il coinvolgimento di tutti gli attori della quadrupla elica di un processo di participatory action research

    Best of Intentions: The Historical Development of Education in Architectural Conservation

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    This thesis traces the origins, development and international spread of postgraduate architectural conservation education. Highlighting fundamental questions about the architect’s role in heritage conservation it also carefully considers the relationship between new design and the protection and care of historic buildings. It analyses the evolution of specific courses and the role of leading individual figures in light of intensifying discussion about principles and education at postwar conservation conferences. Based on historical archival material and interviews with participants, the thesis documents the educational backgrounds and roles of a series of key promoters of conservation education and underlines their subsequent influence on the field. The analysis of individual influence and the links between these actors constitutes a prosopography, or collective biography, for architectural conservation education. This collective biography crosses national borders and explains the common elements of postgraduate courses around the world. The network of relationships between key educators was particularly strong between those from Anglophone nations, facilitated by a common language and shared histories. By attending to conservation education the thesis documents the breadth and intensity of efforts to define the boundary between architectural education in the general sense and conservation specialisation. In doing so, it highlights the unstable boundary between architectural design and architectural conservation. Finally, taking this difficulty into consideration, the thesis examines the opportunities and the difficulties involved in establishing an accredited heritage conservation/historic environment profession

    Integration of Virtual Programming Lab in a process of teaching programming EduScrum based

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    Programming teaching is a key factor for technological evolution. The efficient way to learn to program is by programming and hard training and thus feedback is a crucial factor in the success and flow of the process. This work aims to analyse the potential use of VPL in the teaching process of programming in higher education. It also intends to verify whether, with VPL, it is possible to make students learning more effective and autonomous, with a reduction in the volume of assessment work by teachers. Experiments were carried out with the VPL, in the practical-laboratory classes of a curricular unit of initiation to programming in a higher education institution. The results supported by the responses to surveys, point to the validity of the model

    A score complete without themes: Henry Mancini and the frenzy experience

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    This dissertation examines the musical features of, and circumstances surrounding, the film score composed in 1971 by Henry Mancini for director Alfred Hitchcock's penultimate work, Frenzy. Mancini's music was rejected by Hitchcock, and replaced with a markedly different work written by British composer Ron Goodwin. A summation of characteristic traits emerging from Mancini's compositional style is herewith considered, as recurring features found in his thematic writing - aspects of melody, harmony, rhythm, timbre, and form - were most apparent to the non-musician film directors who engaged his services. This summation also includes an examination of the composer's dramatic underscore writing; an aspect of film music often overlooked in its minutiae by viewers and filmmakers alike, and, in the case of Mancini's Frenzy music, characteristic of his scores for Laslo Benedek's 1971 production, The Night Visitor, and Terrence Young's Wait Until Dark, from 1967. Mancini's Frenzy cue sheets, holograph, and recording were supplied by the composer's estate, allowing for an analysis which considers cue placement and length, systems of pitch and rhythmic organisation, aspects of arrangement and orchestration, and conducting and recording methods as practised by this composer. A comparison to the Goodwin score, reproduced by way of transcription from the film, is undertaken in order to explore aspects of filmic point-of-view as they play on the composer of its accompanying music, and to attempt a rationalisation of Hitchcock's displeasure with Mancini's music. Socio-cultural considerations pertaining to Mancini, Goodwin, and the three composer's most favoured by the director for his American productions - John Waxman, Dmitri Tiomkin and Bernard Herrmann - are included in a brief biographical study of each man, as are the musicological characteristics found in the work they undertook for Hitchcock; characteristics primarily of melodicism, and the subjection of melody-based thematic material to extensive modification and repetition. This work suggests that Mancini's admitted refusal, both in his 1987 autobiography Did They Mention the Music? and in subsequent interviews, to construct melodic themes as a unifying element within his score, opting instead to craft timbral unifiers through orchestration, was at the heart of his artistic conflict with Hitchcock

    Leg Ulcer Outcomes

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    Background Venous disease is the most common cause of leg ulceration. Treatment of superficial venous reflux has been shown to reduce the rate of ulcer recurrence but the effect of early endovenous ablation of superficial venous reflux on ulcer healing remains unclear. It is generally accepted that there is considerable global variation in the management of leg ulcers. Objectives To determine: the clinical and cost-effectiveness of early endovenous treatment of superficialvenous reflux in addition to standard care compared to standard care alone in patients with venous ulceration; the current standards of global management of venous leg management and the impact on these following the results of the randomised controlled trial. Methods i. The Early Venous Reflux Ablation Trial (EVRA) multi-centre randomised clinical trial of 450 participants compared early versus deferred intervention at 12 months and at 3.5 years. ii. Health professionals treating patients with leg ulcers globally were surveyed before and after the publication of the RCT results to gain insight on the management of venous leg ulceration, and subsequent impact on practice. Results i. EVRA: i. time to ulcer healing was shorter in the early group at 12 months; no clear difference in time to first ulcer recurrence at 3.5 years; early intervention at 3 years is 91% likely to be cost-effective at £20,000/QALY. ii. Surveys: ⁃ Pre/post-EVRA UK primary care: 90/643 responses received; Pre/post-EVRA global clinicians: 799/644 responses were received. Conclusions The EVRA RCT showed that early intervention reduces the time to healing of venous leg ulcers, does not affect the time to recurrent ulceration but is highly likely to be cost-effective and therefore is beneficial for both patients and healthcare providers. The surveys demonstrated that the management of venous ulceration is disparate globally. It is likely that the EVRA RCT results influenced the timing of intervention worldwide.Open Acces

    2019, UMaine News Press Releases

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    This is a catalog of press releases put out by the University of Maine Division of Marketing and Communications between January 23, 2019 and December 31, 2019
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