2,076 research outputs found

    Tempio e persona: antropomorfismo e cristocentrismo nell'architettura cristiana (secoli XII-XVI)

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    La ricerca si inserisce in un progetto di ricerca interdisciplinare sul rapporto tra persona e luoghi di culto nelle diverse religioni, sulle relazioni tra antropologie e architetture religiose. Il saggio sviluppa il tema dell'architettura cristiana, analizzando la trattatistica architettonica e teologica dei secoli compresi tra il Duecento e la Controriforma, affrontando in particolare l'utilizzo della pianta antropomorfica (a croce, essenzialmente), letto nelle chiavi di lettura teologica e liturgica. Il riferimento cristologico implicito nell'uso della forma antropomorfica e cruciforme viene progressivamente ripensato e abbandonato nel passaggio alla cultura teologica e architettonica controriformista, in cui alla metafora fisica della Chiesa interpretata come corpo (antropomorfo) di Cristo subentra una rinnovata attenzione teologica al Corpo di Cristo inteso come Eucaristia,tema attorno a cui gravita la rinnovata architettura post-tridentin

    La committenza di Pio VI a Subiaco. Giulio Camporese e l'appartamento nella Casa della Missione

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    Cardinal Giovanni Angelo Braschi, commendatory Abbot of Subiaco, became Pope Pius VI in 1775; shortly, after his election, he started a great urban renovation of the town. Among the lesser-known works, there was an intervention in the House of Fathers of the Mission, which contained an apartment reserved for commendatory abbot: it was expanded, restored and adjoined with a chapel below, thanks to an opening in the vault. The work also included remarkable frescoes, already known and attributed to Liborio Coccetti, the favorite painter of the Pope. The intervention is related to an unrealized project, recently discovered by Jörg Garms and attributed to Pietro Camporese for the erection of a new church annexed to the same House of the Mission. The resulting reflections allow to propose, for the intervention on the apartment, an attribution to Giulio Camporese, the eldest son of Pietro, who is not well-studied in Roman architecture of the late eighteenth century, in the transition phase between late Baroque and Neoclassicism

    Roma alla fine del Settecento. Cultura, storia, urbanistica

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    San Giovanni Maggiore. Architettura e arte alle porte della Napoli antica

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    [English]:An examination of the literature sources, of the archival documents, of the iconographic and cartographic repertoire to reconstruct the key moments of the fascinating architectural and artistic history of one of the most famous monuments of our city. The Basilica of San Giovanni Maggiore is now the result of often ominous and even criminal events, or of some imprudent interventions, that the recent renovations have been able to remedy only partially. Nevertheless, thanks to the constant care and to the appropriate use by the Engineers Order of Naples, it has been lately given back to the city: not only as an important place of worship, but also as a cultural center and a social gathering site, placed in such a significant area of the historic center of Naples, UNESCO World Heritage since 1995. The architectural and artistic analysis of the Basilica has been preceded by a description of urban history in late Antiquity and in the early Middle Ages; it had its fulcrum in the hill of Monterone, now largo of San Giovanni Maggiore, with an irregular and tortuous web, preserved up to us. This work proposes in the second part an updated summary analysis of existing artistic works in the Basilica, as well as those placed in some other locations in order to be preserved or restored. / [Italiano]:Una disamina delle fonti bibliografiche, dei documenti archivistici, del repertorio iconografico e cartografico utile a ricostruire le fasi salienti dell’affascinante storia architettonica e artistica di uno dei monumenti più insigni della nostra città. La Basilica di San Giovanni Maggiore è il risultato di eventi spesso infausti e persino delittuosi, di interventi a dir poco incauti a cui i recenti restauri solo in parte hanno potuto porre rimedio. Eppure, è stato restituito alla città non solo un importante luogo di culto ma, grazie alla cura costante e all’uso adeguato da parte dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli, un polo di cultura e di aggregazione sociale sito in un’area così significativa del centro storico di Napoli, Patrimonio dell’Umanità dal 1995. Alla descrizione dell’architettura e dell’arte della Basilica è stato anteposto un quadro delle vicende urbanistiche che, in età tardoantica e nell’Alto Medioevo, ebbero quale fulcro l’altura di Monterone, oggi largo di San Giovanni Maggiore, seguendo un disegno irregolare e tortuoso, conservatosi intatto sino a noi. L’opera propone nella seconda parte un’analisi sintetica e aggiornata del repertorio delle opere d’arte esistenti tuttora nella Basilica, nonché di quelle collocate in altre sedi allo scopo di preservarle o di eseguirne gli opportuni restauri

    Il restauro del monumento Gravina Bonanno di Montevago nel camposanto di S. Orsola a Palermo

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    Oggetto della pubblicazione è la tomba mausoleo nel cimitero di S. Orsola di Palermo per Pellegra Gravina Bonanno di Montevago, ultima discendente ed unica erede dei principi di Montevago, tra i cui congiunti erano illustri personalità come il generale Federico Carlo Gravina (lo sconfitto della battaglia di Trafalgar) e il Cardinale Pietro, arcivescovo di Palermo. Il monumento, che si configura come un tempio distico in antis dorico siculo e risente anche di influenze canoviane, viene qui attribuito alla progettazione dell’architetto Emmanuele Palazzotto (1798-1872), autore di importanti architetture a Palermo, tra cui i campanili neogotici sul Palazzo Arcivescovile, e all’esecuzione di Giuseppe Monroy conte di Ranchibile, ora inedita figura di dilettante di architettura. Inoltre si definisce con precisione la datazione dell'opera posticipandola di quasi vent'anni al 1855, rispetto a quanto riportato finora dagli studi specifici. I testi si avvalgono delle indagini diagnostiche e delle osservazioni compiute durante i lavori di restauro, nonché dei numerosi documenti d’archivio reperiti per questa occasione, in maniera da contestualizzare le ragioni della committenza, il decorso del cantiere e l’esito artistico dello stesso in generale e nel contesto della produzione dell'architetto Palazzotto

    Il restauro della chiesa di Ognissanti: il barocco a Mantova. Storia e arte. Note sul restauro

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    Storia della chiesa di Ognissanti in Mantova alla luce dei documenti e dei nuovi restaur

    Monumenti, prospettive e architetture nelle incisioni di Giovanni Battista Piranesi: una proposta di itinerario turistico a partire dalle “Vedute di Roma”

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    L'elaborato ha come risultato un itinerario turistico, basato sul confronto dei luoghi della Roma di oggi con quelli incisi nella raccolta "Vedute di Roma" di Giovanni Battista Piranesi, incisore veneziano del XVIII secolo. Alla base dell'itinerario c'è un lavoro di ricerca sulla vita, le opere, le peculiarità artistiche e le tecniche del suddetto artista.The written work has as its result a tourist itinerary, based on a comparison of the places in today's Rome with those engraved in the collection "Views of Rome" by the 18th century Venetian engraver Giovanni Battista Piranesi. At the basis of the itinerary, there is a research work on the life, works, artistic peculiarities and techniques of the abovementioned artist

    Ottaviano Mascarino a Tivoli. La chiesa di San Nicola

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    Il saggio costituisce una breve analisi storico-critica della chiesa di San Nicola a Tivoli, piccolo edificio situato all’estremità orientale del centro storico, in prossimità dell’antica Porta del Colle. Il suo carattere di chiesa privata (oggi sconsacrata ed annessa ad un’abitazione civile) e la sua collocazione in una piazzetta esclusa dai percorsi turistici costituiscono il principale motivo per cui rimane sconosciuta ai più. La nobiltà delle linee architettoniche della sua facciata in mattoni e l’originalità tipologica della struttura che si cela dietro di essa hanno suggerito un approfondimento documentario finalizzato a far luce sul nome dell’architetto a cui si deve l’idea progettuale. Questa presenta caratteri tipici della miglior produzione architettonica romana della fine del secolo XVI, non privi di anticipazioni a tendenze che troveranno la piena affermazione nei primi vent’anni del secolo successivo. La conoscenza di questa chiesa sconsacrata aggiunge, infine, un nuovo tassello alla storia architettonica di Tivoli nel XVI secolo, dominata dalla fabbrica della celeberrima villa estense, ma in cui non vanno dimenticati episodi architettonici meno conosciuti che, come in questo caso, raggiungono alti livelli qualitativi
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