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La nuova Anuac: editoriale
Editorial article from the new Editor-in-Chief
Criteri per la valutazione della ricerca nelle scienze umane e sociali
Si ripercorre la vicenda recente che ha portato alla “proposta” del Consiglio Universitario Nazionale del 25 febbraio 2010 circa i “Criteri identificanti il carattere scientifico delle pubblicazioni” universitarie, in ottemperanza alla L. 1/2009: cd ‘valutazione’, che produrrà modificazioni rilevanti su alcuni aspetti della vita universitaria italiana, come ad esempio la partecipazione dei docenti alle commissioni di valutazione comparativa e la concessione degli scatti retributivi biennali dei docenti. L’analisi storica di tale vicenda, è accompagnata dalla riflessione sulla diversa natura, storicamente determinatasi, tra la valutazione ‘quantitativa’ della ricerca di tipo ‘scientifico’, affidata in preponderanza a criteri bibliometrici quali Impact Factor e indici ISI, e la valutazione ‘qualitativa’ della ricerca di tipo ‘umanistico’, affidata a criteri come quelli di una diversità valutativa delle tipologie dei prodotti (monografie e articoli) e del sistema di peer reviewing
Rapporto 2013 sullo stato della ricerca scientifica all’Università di Trieste
Università degli Studi di Trieste
Commissione per la Valutazione della ricerca
"Rapporto 2013 sullo stato della ricerca scientifica all’Università di Trieste. Primo esercizio di valutazione delle
pubblicazioni scientifiche 2008-2011", Trieste, EUT Edizioni Università di Trieste, 201
L’ “R-Factor”: un nuovo modo di valutare la ricerca scientifica
As pointed out in Amin e Mabe (2000, p. 1), the journal impact factor (IF) “has moved in recent years from an obscure bibliometric indicator to become the chief quantitative measure of the quality of a journal, its research papers, the researchers who wrote those papers, and even the institution they work in.” However, the use of this index for evaluating individual scientists is dubious and may “skew the course of scientific research” (Monastersky, 2005, p, 1). Moreover the IF is, at most, able to measure only the quality of a very restricted range of research activities: namely, publishing journal articles. In the present work a new indicator of a researcher quality, named the Researcher Impact Factor (RF), is introduced. It is constructed as a function of the number and quality of publications (articles, books and working papers) and of the “other activities” usually associated with being a researcher (attending and/or organizing conferences, being the Editor, Associate Editor or referee for a journal, teaching or supervising at graduate level, coordinating research groups and so on). To show the characteristics of the new index, a numerical example is carried out to rank two hypothetical scientists. The main conclusion is that by replacing the IF with the RF in hiring, tenure decisions and awarding of grants would greatly increase the number of topics investigated and the number and quality of long run projects. The Excel spreadsheet used for the computations is available on demand from the authors.Impact factor, bibliometric indices, research evaluation, researcher impact factor
Le forme di collaborazione per la rigenerazione di beni e spazi urbani
Il contributo si sofferma sul nuovo strumento dei patti di collaborazione evidenziandone il fondamento oltre che nel principio di sussidiarietà orizzontale, in quello di solidarietà. Inoltre ci si interroga sulla natura giuridica dei patti di collaborazione e sui percorsi critici in relazione alla negoziazione di tipo urbanistico ed alle altre fattispecie descritte nel codice dei contratti pubblic
Hobbes schmittiano o Schmitt hobbessiano? Sul «cambio di orientamento» nelle «Note a Carl Schmitt» di Leo Strauss
I. Un’ipotesi sul change of orientation di Leo Strauss. II. Il ritorno a Hobbes e la critica radicale del liberalismo. III. La storia del «concetto di cultura». IV. L’isomorfismo tra la polemica hobbesiana e l’ostilità nello stato di natura. V. L’isomorfismo tra critica e crisi del liberalismo: lo «storicismo radicale» di Strauss
Editoriale
Questo numero di Sociologia Italiana-Ais Journal of Sociology si presenta ai suoi lettori con un nuovo organigramma e una nuova direzione. Conformemente, infatti, con lo Statuto della Associazione, il Direttivo Ais eletto a Verona lo scorso novembre assume le funzioni di Comitato di redazione e la nuova Presidente quella di Direttrice della rivista. Pur nel cambiamento, resta però salvaguardata la continuità, in quanto Marita Rampazi diventa co-direttrice e Davide Borrelli continua a lavorare nella Segreteria di redazione, continuità favorita dal costante impegno e dall’ottimo lavoro fin qui svolto
Intelligenza, personalit\ue0, coscienza in "Una vita". Svevo e Taine
Il saggio presenta una lettura del primo romanzo di Svevo alla luce delle categorie
filosofiche e psicologiche di Taine, prendendo in esame in particolare le
nozioni di percezione, coscienza e personalit\ue0 nel De l\u2019Intelligence. Rispetto alla psicologia
di origine sensistica degli Id\ue9ologues che presiedeva alla narrazione di Stendhal
(uno dei modelli di Una vita), la rivoluzione epistemologica di Taine induce
non solo mutamenti profondi di ordine narrativo e strutturale, ma influisce sui
ruoli del narratore e del personaggio, e sulla costruzione dell\u2019identit\ue0 romanzesc
Le riviste di antropologia culturale in Italia: problemi e prospettive
Le riviste italiane nel settore M-DEA/01 o11/A5 sono moltissime. Oltre 20 ne classifica l’ANVUR solo nella classe A (contandone anche alcune multidisciplinari);ma ne esistono anche altre che non sono (o non sono ancora) incluse in questo elenco,per scelta o per mancanza di alcuni requisiti oggettivi ma non certo per minore qualità e vivacità. Il costante incremento quantitativo degli ultimi anni è dovuto da un lato al progressivo ampliamento della comunità antropologica (come effetto di una trentina, ormai, di cicli di dottorato di ricerca e di vent’anni di corsi di laurea magistrale, anche se solo una parte minima degli studiosi così formati è stata assorbita dall’università); dall’altro lato, alle opportunità offerte dai formati digitali e dalla rete.
La ricchezza del panorama dei periodici è certamente un segno di vivacità intellettuale. Non mancano tuttavia problemi, tensioni e difficoltà, che scaturiscono proprio da quelle nuove forme di produzione, trasmissione e diffusione della conoscenza che negli ultimi venti anni hanno trasformato radicalmente il volto dell’università – in Italia forse più che altrove. Organizzerò le mie osservazioniarticolandole nei seguenti punti: - si scrive troppo e si legge poco;
- le valutazioni ANVUR e la natura della produzione scientifica; - l’accessibilità delle riviste, gli editori e la rete; - il sistema della peer review; - La lingua: italiano o inglese
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