495 research outputs found

    Il retail come condizione di modificazione dello spazio urbano

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    Il retail negli ultimi anni ha ricoperto un ruolo significativo all’interno di uno scenario sociale fortemente modificato, al quale corrispondono alcuni cambiamenti nella forma degli spazi delle nostre città. La progettazione dei luoghi del commercio non può più rispondere soltanto alle necessità funzionali e promozionali della vendita, ma deve immaginare ambienti che corrispondono a valori più articolati e selettivi, nei quali si riconoscano le diverse identità sociali. Una nuova complessità sembra andare di pari passo ad una nuova qualità urbana, secondo la quale lo spazio tipologico è stato sostituito da uno spazio incompleto, imperfetto, reversibile, espansivo e in continua trasformazione. In queste condizioni, l’architettura non è più una categoria capace di riassumere in se l’intero senso dello spazio, ma rappresenta soltanto una parte di un più complesso sistema di relazioni, tra soggetti di differente natura, naturali e artificiali, animati e inanimati, reali e virtuali

    Sottosistemi pianificatori per un abitare sostenibile

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    La frequente condizione di insostenibilità del nostro sviluppo e la conseguente dimensione delle nostre città, ci suggeriscono la necessità di ritrovare un processo virtuoso che ristabilisca nuovi equilibri tra lo spazio costruito e la vita degli individui. Dobbiamo imparare un nuovo modo di abitare più sostenibile, che sappia agire nella civiltà contemporanea, nelle sue politiche e nei suoi spazi. Un abitare intelligente che eviti sprechi, che agisca negli spazi con flessibilità e saggezza, in modo non aggressivo o parassitario. E’ una nuova società che abita lo spazio in maniera più libera e aperta, una società più errante, capace di entrare indifferentemente negli spazi immateriali della rete, come negli spazi costruiti della città; capace di abitare in un modo non sedentario, itinerante e trasversale, che adotta un più ampio sistema di riferimenti. Parlo di una nuova forma di mobilità dell’abitare, che a differenza del nomadismo classico, si esprime in una generale movimentazione di masse di persone, come una sorta di migrazione continua che va dal turismo alla mobilità professionale, dalla circolazione dei prodotti alle immagini e alle informazioni. E’ il curioso effetto di un mondo in cui, teoricamente, stando fermi, si può fare qualunque cosa, ottenendo gli stessi risultati forniti dalla mobilità reale degli individui. La realtà a cui ci riferiamo è sempre più mobile, anche se curiosamente coincide ancora con l’impianto fisso delle nostre città. Lo spazio si frammenta e si espande in tutte le direzioni indifferentemente e il termine abitare non ha più un significato univoco. Possono essere abitati molti luoghi contemporaneamente e lo spazio abitato non è soltanto quello fisico, ma è anche quello immateriale, quello virtuale della rete, quello a cui accediamo in via provvisoria, come in una sorta di multitasking spaziale. Possiamo affermare che la condizione di dinamicità e flessibilità della società contemporanea si identifica in una classe di nuovi soggetti abitatori, che utilizzano in modo trasversale le architettura della città, modificandone spesso l’uso e adattandole a qualunque tipo di funzione voglia assegnargli il suo abitatore. Ne derivano spazi caratterizzati da un basso grado di identità, che trovano spesso la loro condizione salvifica in una nuova serie di manufatti e nel sistema diffuso degli oggetti e degli arredi mobili, intesi come sottosistemi ambientali, capaci di esercitare la loro influenza oltre i propri limiti. Così, la progettazione degli interni supera i confini della disciplina dell’arredamento per trasformarsi in un una sorta di nuovo sistema pianificatorio adatto al funzionamento complessivo della città

    Pratiche inclusive

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    Il saggio indaga il tema della inclusività e gli effetti da essa prodotti sugli spazi della città e sull’architettura. Vengono messe in evidenza le drammatiche rotture con il passato che la nuova condizione inclusiva impone e le diverse pratiche partecipative ora determinanti nei processi di cambiamento delle città e dei sui spazi, sia esterni che interni. La descrizione di alcuni casi studio supporta gli argomenti trattati

    Arquitectura y Teatro

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    Al habitar los espacios de muchas de nuestras ciudades nos damos cuenta de que ya no se pueden describir únicamente en términos de su morfología, sus materiales y su diseño. En su lugar, una nueva condición ha generado una fenomenológica experiencia y una comunicativa puesta en escena. Después de la profunda investigación en espacios alternativos que el teatro ha llevado a cabo en la segunda mitad del siglo XX, con una renuncia a la reproducción literal de la realidad, la arquitectura está comenzando a tomar la responsabilidad de la representación.Universidad de Málaga. Campus de Excelencia Internacional Andalucía Tech

    #Nevicata14

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    Nel 2104 l’amministrazione del Comune di Milano decide di incaricare la Triennale di Milano di coordinare il cosiddetto progetto Atelier Castello per analizzare proposte di riassetto provvisorio dello spazio del Foro Bonaparte. Atelier Castello nasce come percorso partecipato e aperto, con il coinvolgimento dei residenti, dei cittadini, dei comitati e del consiglio di zona. La pedonalizzazione della cosiddetta Piazza Castello era già in atto da qualche tempo, ma senza un progetto architettonico che la supportasse e il progetto da realizzare per la sola durata dell’imminente EXPO, avrebbe dovuto rappresentare un campo di prova per mettere a punto in modo cosciente i criteri per la futura e più definitiva sistemazione della piazza. Sono stati messi a confronto 11 studi di architettura, invitati da Triennale ad esporre le proprie idee e alla fine del processo il progetto scelto da una giuria di esperti è risultato quello dello studio Guidarini & Salvadeo che per l’occasione ha coinvolto SNARK. (SNARK si occupa di design relazionale, di processi decisionali, di co-progettazione, di percorsi partecipati e di comprensione di fenomeni complessi.) Il progetto ha assunto fin da subito un brand espresso attraverso il nome “#Nevicata14”, con il quale abbiamo voluto esprimere sia il carattere di provvisorietà sia la capacità del progetto di modificare, come dopo una nevicata, l’aspetto dello spazio e il suo uso. Il 13 dicembre 2014 una giuria nominata da Triennale di Milano, composta dal prof. arch. Marco Romano, prof. arch. Franco Purini, prof. arch. Paola Viganò, arch. Francesca Bavestrelli, alla presenza del presidente della Triennale di Milano ing. Claudio De Albertis e del coordinatore del progetto “Atelier Castello” prof. Arch. Alberto Ferlenga, ha assegnato il primo premio al progetto #Nevicata14

    Endothelial function, blood pressure control, and risk modification: impact of irbesartan alone or in combination

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    Irbesartan, an angiotensin II type 1 receptor antagonist, is approved as monotherapy, or in combination with other drugs, for the treatment of hypertension in many countries worldwide. Data in the literature suggest that irbesartan is effective for reducing blood pressure over a 24-hour period with once-daily administration, and slows the progression of renal disease in patients with hypertension and type 2 diabetes. Furthermore, irbesartan shows a good safety and tolerability profile, compared with angiotensin II inhibitors and other angiotensin II type 1 receptor antagonists. Thus, irbesartan appears to be a useful treatment option for patients with hypertension, including those with type 2 diabetes and nephropathy. Irbesartan has an inhibitory effect on the pressor response to angiotensin II and improves arterial stiffness, vascular endothelial dysfunction, and inflammation in hypertensive patients. There has been considerable interest recently in the renoprotective effect of irbesartan, which appears to be independent of reductions in blood pressure. In particular, mounting data suggests that irbesartan improves endothelial function, oxidative stress, and inflammation in the kidneys. Recent studies have highlighted a possible role for irbesartan in improving coronary artery inflammation and vascular dysfunction. In this review we summarize and comment on the most important data available with regard to antihypertensive effect, endothelial function improvement, and cardiovascular risk reduction with irbesartan

    Participation of the tourism sector in the protection of the paleontological heritage of a protected natural area. Support case: Sanagasta Geological Natural Park, La Rioja

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    El propósito del artículo es conocer, a través de la normativa, cómo se vincula el sector turístico con la protección del patrimonio paleontológico, en un área natural protegida. El caso de apoyo es el Parque Natural Geológico Sanagasta, La Rioja, República Argentina. Tres variables fueron analizadas en la legislación: control, fomento y sanción sobre patrimonio, ambiente y turismo. Entre los resultados se obtuvo: el sector científico expuso el hallazgo y propuso la creación legal del área protegida; posteriormente, el sector turístico fomenta su desarrollo en torno al patrimonio paleontológico, creando el Parque de Dinosaurios Sanagasta, dentro la unidad; existe escaso control de los órganos con competencia en área; constan numerosas políticas de fomento del sector turístico provincial y nacional, no así de protección in situ del patrimonio para el parque. Finalmente, se proponen acciones de participación del sector turístico para el mismo.The purpose of the article is to know, through regulations, how the tourism sector is linked to the protection of paleontological heritage in a protected natural area. The support case is the Sanagasta Geological Natural Park, La Rioja, Argentine Republic. The legislation analyzed three variables: control, promotion, and sanction of heritage, environment, and tourism. Among the results obtained: the scientific sector exposed the finding and proposed the legal creation of the protected area; subsequently, the tourism sector promoted its development around the paleontological heritage creating the Sanagasta Dinosaur Park within the unit; there is little control of the bodies with competence in the area; there are numerous policies for the promotion of the local and national tourism sector, but not for in situ protection of heritage for the park. Finally, participation actions of the tourism sector are proposed for it.Fil: Salvadeo, Victoria. Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Técnicas; Argentina. Universidad Nacional de la Rioja. Museo de Cs. Naturales; Argentin

    Enhancement of paleozoic geosites of the JagĂĽĂ© Bolson for its integration in the touristic product of laguna Brava, La Rioja province, Argentina

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    El Bolsón de Jagüé en el noroeste de la provincia de La Rioja (departamento Vinchina), guarda un importante registro geológico de la Era Paleozoica, particularmente de los períodos Devónico, Carbonífero y Pérmico (419-252 Ma). Este intervalo estuvo caracterizado por fuertes contrastes climáticos que variaron desde condiciones frías de tundra, pasando por climas templados húmedos hasta desérticos, en un paisaje marcadamente cambiante con frecuentes ingresiones marinas, afectado por el tectonismo y volcanismo que caracterizaron este margen de Gondwana. El objetivo del presente trabajo es la puesta en valor de sitios geológico/paleontológicos (geositios) del Bolsón de Jagüé, con el fin de integrarlos a un producto turístico existente: Laguna Brava. Se aplicaron criterios científicos y turísticos, utilizando una metodología que contempló relevamiento de fuentes secundarias, análisis del marco legal y aplicación de fichas elaboradas para este caso. De los geositios analizados sólo un número reducido, además de su importancia científica, reúne una serie de aspectos (accesibilidad, cercanía al circuito turístico existente, valor paisajístico, conservación, entre otros), que permitirían su integración al producto turístico Laguna Brava. Conclusiones preliminares indican que el registro fosilífero y la diversidad geológica convierten al Bolsón de Jagüé en un área con potencial para el turismo educativo y científico.The Bolsón de Jagüé in the northwest of the province of La Rioja (district of Vinchina), keeps an important geological record of the Paleozoic Era, particularly of the Devonian, Carboniferous, and Permian periods (419-252 Ma). This interval was characterized by strong climatic contrasts ranging from cold tundra to desert climates, going through humid and moderate climates, in a markedly changing landscape with frequent marine ingressions, affected by the tectonism and volcanism that characterized this Gondwana margin. The purpose of this work is the enhancement of geological and paleontological sites (geosites) of the Bolsón de Jagüé, in order to integrate them into an existing tourism product: Laguna Brava. Scientific and touristic criteria were applied, using a methodology that included a survey of secondary sources, analysis of the legal framework, and application of files prepared for this case. In addition to its scientific importance, only a small number of the geosites analyzed, brings together a number of aspects (accessibility, proximity to the existing tourist circuit, landscape value, conservation, among others), which would allow its integration into the Laguna Brava tourism product. Preliminary conclusions indicate that fossil record and geological diversity make the Bolsón de Jagüé an area with potential for educational and scientific tourism.Fil: Salvadeo, Victoria. Universidad Nacional de La RiojaFil: Cisterna, Gabriela A.. Universidad Nacional de La RiojaFil: Vaccari, Emilio. Universidad Nacional de La Rioj

    Enhancement of Paleozoic Geosites of the JagĂĽĂ© Bolson for its Integration in the Touristic Product of Laguna Brava, La Rioja Province,Argentina

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    El Bolsón de Jagüé en el noroeste de la provincia de La Rioja (departamento Vinchina), guarda un importante registro geológico de la Era Paleozoica, particularmente de los períodos Devónico, Carbonífero y Pérmico (419-252 Ma). Este intervalo estuvo caracterizado por fuertes contrastes climáticos que variaron desde condiciones frías de tundra, pasando por climas templados húmedos hasta desérticos, en un paisaje marcadamente cambiante con frecuentes ingresiones marinas, afectado por el tectonismo y volcanismo que caracterizaron este margen de Gondwana. El objetivo del presente trabajo es la puesta en valor de sitios geológico/paleontológicos (geositios) del Bolsón de Jagüé, con el fin de integrarlos a un producto turístico existente: Laguna Brava. Se aplicaron criterios científicos y turísticos, utilizando una metodología que contempló relevamiento de fuentes secundarias, análisis del marco legal y aplicación de fichas elaboradas para este caso. De los geositios analizados sólo un número reducido, además de su importancia científica, reúne una serie de aspectos (accesibilidad, cercanía al circuito turístico existente, valor paisajístico, conservación, entre otros), que permitirían su integración al producto turístico Laguna Brava. Conclusiones preliminares indican que el registro fosilífero y la diversidad geológica convierten al Bolsón de Jagüé en un área con potencial para el turismo educativo y científico.The Bolsón de Jagüé in the northwest of the province of La Rioja (district of Vinchina), keeps an important geological record of the Paleozoic Era, particularly of the Devonian, Carboniferous, and Permian periods (419-252 Ma). This interval was characterized by strong climatic contrasts ranging from cold tundra to desert climates, going through humid and moderate climates, in a markedly changing landscape with frequent marine ingressions, affected by the tectonism and volcanism that characterized this Gondwana margin. The purpose of this work is the enhancement of geological and paleontological sites (geosites) of the Bolsón de Jagüé, in order to integrate them into an existing tourism product: Laguna Brava. Scientific and touristic criteria were applied, using a methodology that included a survey of secondary sources, analysis of the legal framework, and application of files prepared for this case. In addition to its scientific importance, only a small number of the geosites analyzed, brings together a number of aspects (accessibility, proximity to the existing tourist circuit, landscape value, conservation, among others), which would allow its integration into the Laguna Brava tourism product. Preliminary conclusions indicate that fossil record and geological diversity make the Bolsón de Jagüé an area with potential for educational and scientific tourism.Fil: Salvadeo, Victoria. Universidad Nacional de La Rioja; Argentina. Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Técnicas; ArgentinaFil: Cisterna, Gabriela Adriana. Universidad Nacional de La Rioja; Argentina. Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Técnicas; ArgentinaFil: Vaccari, Norberto Emilio. Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Técnicas. Centro Científico Tecnológico Conicet - Córdoba. Centro de Investigaciones en Ciencias de la Tierra. Universidad Nacional de Córdoba. Facultad de Ciencias Exactas Físicas y Naturales. Centro de Investigaciones en Ciencias de la Tierra; Argentin
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