19 research outputs found

    Valutazione di Sistemi AgroEcologici e Tutela della Biodiversit\ue0

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    Il progetto \ue8 finalizzato ad incrementare la sostenibilit\ue0 ambientale, economica e sociale dei sistemi agrari, recuperare e valorizzare specie vegetali a rischio di erosione genetica (es. fagiolo, cereali, specie arboree, ortive) e sottoprodotti/prodotti secondari. Attraverso un approccio sito-specifico, applicabile ai diversi comprensori agricoli regionali, saranno valutati sistemi agroecologici nei quali le interazioni tra le diverse componenti (suolo, microrganismi, piante, animali) generano effetti sinergici che si traducono in benefici tangibili su fertilit\ue0 del suolo, capitale naturale, produttivit\ue0, resilienza, capacit\ue0 di soddisfare le esigenze delle generazioni future. Speciale attenzione sar\ue0 rivolta all\u2019impatto dell\u2019innovazione sul paesaggio rurale e sull\u2019attrattiva turistica. Le attivit\ue0 pianificate dal GO si raccorderanno con le strutture di trasformazione presenti nel territorio (es. stabilimenti di condizionamento e confezionamento, mulini a pietra, frantoi, cantine). I risultati consisteranno in sistemi agroecologici dimostrativi, capaci di garantire un\u2019elevata efficienza dell\u2019uso delle risorse naturali ed una drastica riduzione degli input esterni. I risultati ottenuti nelle aziende del GO pi\uf9 virtuose rappresentano uno stimolo per le altre, che hanno deciso di intraprendere la via della conversione ai principi dell\u2019AgroEcologia. Le azioni intraprese convergeranno in un Progetto di trasferimento tecnologico veicolato verso i membri del GO e l\u2019agricoltura regionale, attraverso un processo di trasmissione trasversale del sapere. Il programma di disseminazione dei risultati sar\ue0 realizzato in maniera capillare su tutto il territorio regionale. Per le imprese agricole destinatarie dirette delle innovazioni aderenti al GO saranno organizzati specifici Incontri Tecnici di Formazione che si svolgeranno, in aula e in campo, al fine di aggiornare e trasferire conoscenze sui sistemi e le pratiche AgroEcologiche

    Gestione efficiente della chioma e dell\u2019acqua per contrastare l\u2019impatto del cambiamento climatico nella Viticoltura calabrese

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    Il progetto proposto risponde alla necessit\ue0 di implementare, in vitigni autoctoni calabresi coltivati mediante metodi altamente sostenibili, strategie innovative di gestione della chioma e dell\u2019acqua in grado di mitigare gli impatti del cambiamento climatico migliorando le caratteristiche qualitative delle uve e del vino, controllando gli stress abiotici (idrico, termico) e biotici (fitopatie) con metodi a basso impatto e riducendo, cos\uec, il ricorso a fitofarmaci, migliorando la qualit\ue0 dell'acqua e del suolo. Le soluzioni individuate includono l\u2019applicazione di potature, cimature e defogliazioni tardive e strategie efficienti di impiego dell\u2019acqua al fine di migliorare l\u2019equilibrio vegeto-produttivo e lo stato sanitario delle viti, incrementare la qualit\ue0 e salubrit\ue0 delle uve e del vino. Il programma di disseminazione dei risultati sar\ue0 realizzato in maniera capillare nelle aree viticole del territorio regionale. Per le aziende destinatarie dirette delle innovazioni aderenti al GO saranno organizzati specifici Incontri Tecnici di Formazione che si svolgeranno, in aula e in campo, al fine di aggiornare e trasferire conoscenze sulle innovazioni proposte. Sar\ue0 stimolata un\u2019attivit\ue0 di networking utilizzando i moderni mezzi a disposizione (e-mail, gruppi WhatsApp, video registrazioni su YouTube, facebook). Saranno organizzate visite guidate partecipate ai vigneti dimostrativi. Speciale attenzione sar\ue0 rivolta alla formazione dei giovani, disoccupati o in fase di riconversione verso l\u2019agricoltura da altra attivit\ue0. E\u2019 pianificata attivit\ue0 di divulgazione anche nell\u2019ambito di sagre paesane ed altri eventi. In uno specifico evento, sar\ue0 lanciato il presente progetto (Brattir\uf2, VV, 10 Agosto 2018; Sagra del Vino)

    Valutazione di innovative strategie di adattamento in vigneto e in cantina al mutato contesto climatico

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    The project, based on a systematic approach on both levels of the production chain, wine-growing and oenology, aims to transfer to manufacturers effective solutions, already tested in the process of "prototyping" to counter the impact of climate change, to limit the release of pollutants, to improve water quality and soil, and to control the adversity with agronomic techniques with low impact on the environment

    Valutazione dell'impronta carbonica in relazione a strategie viticole ad alta sostenibilit\ue0.

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    Agricultural production is one of the main sources of greenhouse gas, however few information on the energy use and Co2 emission on the fruit tree systems is available. This condition deeply affect the vineyards, especially those located in the Emilia-Romagna Region. The planned work aims to get a deeper insight on the carbon footprint in vineyards in relation to highly sustainable agricultural systems which are able to reduce carbon emission and enhance carbon sequestration

    Participatory Agroecology School System (PASS)

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    Il progetto si propone di consolidare le relazioni accademiche esistenti tra l\u2019Alma Mater e 9 Universit\ue0 con le quali sono vigenti accordi di cooperazione a vari livelli (Ateneo, Scuola, Dipartimento), promuovendo diverse azioni e iniziative finalizzate alla creazione di un Joint Lab trans-frontaliero, innovazioni dell\u2019offerta didattica, potenziamento delle capacit\ue0 trasversali degli studenti e dell\u2019azione dell\u2019Ateneo nella Societ\ue0 (Terza Missione) sul tema \u201cParticipatory Agroecology School System\u201d (PASS). L\u2019idea di proporre un Progetto sull\u2019AgroEcologia nasce da riflessioni, ormai mature, sul posizionamento delle attuali attivit\ue0 di ricerca e didattica e sulla loro efficacia rispetto alle emergenze ambientali, economiche, culturali e sociali. Un\u2019analisi delle conoscenze scientifiche e pratiche, e delle capacit\ue0 trasversali acquisite, al termine dei ciclo di studio, dagli studenti iscritti ai corsi offerti dalla Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria dell\u2019Universit\ue0 di Bologna, porta ad una definizione di laureato in scienze agrarie, futuro agronomo, ed anche di quello in Medicina Veterinaria, ai quali difetta una conoscenza olistica dell\u2019ambiente in cui si trovano ad operare. La proposta progettuale riconosce all\u2019AgroEcologia un ruolo essenziale per la salvaguardia dell\u2019agricoltura, dell\u2019ambiente e del pianeta e la identifica, al tempo stesso, come potente strumento formativo, altamente funzionale alla trasmissione del sapere scientifico. Si ritiene che l\u2019approccio agroecologico, nella ricerca e nell\u2019insegnamento, sia in grado di stimolare la curiosit\ue0 scientifica negli studenti e nelle persone, e la capacit\ue0 di cogliere l\u2019essenza dei processi, la complessit\ue0 del mondo, abilit\ue0, purtroppo, interessate da gravi fenomeni di erosione, che l\u2019Universit\ue0 ha il dovere di contrastare. Il progetto persegue 4 obiettivi incentrati sull\u2019AgroEcologia: 1. Creazione di un Joint lab trans-frontaliero in grado di unificare la rete di collaborazioni UNIBO e potenziare gli scambi accademici. 2. Proposta di un\u2019offerta Didattica Innovativa. 3. Sviluppo di competenze trasversali tramite l\u2019AgroEcologia. 4. Trasmissione del valore dell\u2019AgroEcologia nel territorio e nella societ\ue0 (Terza Missione). Il conseguimento di tali obiettivi si concretizza attorno a quattro target: \u2022 Avanzamento della ricerca sugli ambiti tematici del progetto \u2022 Formazione di studenti e dottorandi \u2022 Azione specifica sulle competenze trasversali \u2022 Attivit\ue0 agroecologiche nel territori

    Evaluation of sustainable management techniques for preventing iron chlorosis in the grapevine

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    Background and Aims: The control of iron(Fe) chlorosis by synthetic Fe chelates is costly and their application can have adverse environmental impacts. We investigated the effectiveness of alternative vineyard strategies to prevent Fe chlorosis in grapevines. Methods and Results: An experiment was conducted over two consecutive seasonson VitisviniferaL. cv.Cabernet Sauvignon grafted on the Fe- chlorosis susceptible Vitis riparia grown in pots \ufb01lled with calcareous soil. Intercropping with Festuca rubra enhanced leaf chlorophyll index and reduced the root activity of phosphoenolpyruvate carboxylase enzyme, a physiological marker of Fe de\ufb01ciency. This response was similar to that of supplying Fe-ethylenediamineN,N\u2019-bis(2-hydroxyphenyl)acetic acid to soil. Application of ammonium with 3,4-dimethylpyrazole phosphate (a nitri\ufb01cation inhibitor) increased leaf chlorophyll index and stomatal length, and induced root biochemical responses similar to those with Fe-ethylenediamine-N,N\u2019-bis(2-hydroxyphenylaceticacid) application. Leaf-applied Fe-ethylenediaminetetraacetic acid induced a high root citric acid concentration, suggesting a limited translocation of Fe from leavesto roots. Intercropping with Festuca rubra decreased the leaf \ufb02uorescence-derived parameters in the \ufb01rst year and increased the leaf stomata conductance in the second year of the experiment. Conclusions: The results demonstrate the potential for preventing grapevine Fe chlorosis more sustainably through managing ammonium nutrition and adopting intercropping with Fe-ef\ufb01cient grasses. Signi\ufb01cance of the Study: The data provide evidence of the effectiveness and physiological responses of agronomic strategies, alternative to synthetic Fe chelates, for preventing Fe de\ufb01ciency in the grapevine

    Evaluation of sustainable management techniques for preventing iron chlorosis in the grapevine

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    Background and Aims: The control of iron(Fe) chlorosis by synthetic Fe chelates is costly and their application can have adverse environmental impacts. We investigated the effectiveness of alternative vineyard strategies to prevent Fe chlorosis in grapevines. Methods and Results: An experiment was conducted over two consecutive seasonson VitisviniferaL. cv.Cabernet Sauvignon grafted on the Fe- chlorosis susceptible Vitis riparia grown in pots \ufb01lled with calcareous soil. Intercropping with Festuca rubra enhanced leaf chlorophyll index and reduced the root activity of phosphoenolpyruvate carboxylase enzyme, a physiological marker of Fe de\ufb01ciency. This response was similar to that of supplying Fe-ethylenediamineN,N\u2019-bis(2-hydroxyphenyl)acetic acid to soil. Application of ammonium with 3,4-dimethylpyrazole phosphate (a nitri\ufb01cation inhibitor) increased leaf chlorophyll index and stomatal length, and induced root biochemical responses similar to those with Fe-ethylenediamine-N,N\u2019-bis(2-hydroxyphenylaceticacid) application. Leaf-applied Fe-ethylenediaminetetraacetic acid induced a high root citric acid concentration, suggesting a limited translocation of Fe from leavesto roots. Intercropping with Festuca rubra decreased the leaf \ufb02uorescence-derived parameters in the \ufb01rst year and increased the leaf stomata conductance in the second year of the experiment. Conclusions: The results demonstrate the potential for preventing grapevine Fe chlorosis more sustainably through managing ammonium nutrition and adopting intercropping with Fe-ef\ufb01cient grasses. Signi\ufb01cance of the Study: The data provide evidence of the effectiveness and physiological responses of agronomic strategies, alternative to synthetic Fe chelates, for preventing Fe de\ufb01ciency in the grapevine

    Gestione del suolo e della chioma in sistemi viticoli altamente sostenibili.

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    Since 2008 a long term research is in progress in a hilly organically managed vineyard (Tebano, Ravenna) of cv. Sangiovese, with the aim of innovating and improving the production process, by establishing highly sustainable viticultural systems. Different soil (e.g. intercropping) and canopy management (e.g. post-veraison trimming and defoliation, \u201csemi-ballerina\u201d effect) strategies and the use of biodynamic preparations are being evaluated. Neither fertilizers nor irrigation water are used. The physiological status, the susceptibility to pathogens and environmental stresses of vines and the biochemical and sensory parameters of grapes have been assessed. The vines have gradually achieved an appropriate vegetative-productive balance, as proved by the satisfactory yields, optimal nutritional status, high quality of grapes and wines, degree of shoots lignification. The use of biodynamic preparations (500, fladen, 500k, trunk paste) did not modify fruit yield, soluble solid concentration, pH and titratable acidity of the berry juice. Noteworthy, post-veraison trimming reduced bunch weight and fruit yield as compared to trimming performed at fruit set

    Evaluation of Soil and Canopy Management Strategies in Highly Sustainable Viticultural Systems..

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    Since 2008, long term research has been conducted in a hilly, organically managed vineyard of cv. Sangiovese located in Northern Italy (Faenza, Ravenna), with the aim of innovating and improving the production process, by establishing highly sustainable viticultural systems. Different soil (e.g. intercropping) and canopy managements (e.g. post-veraison trimming and defoliation, \u201csemi-ballerina\u201d effect) strategies and the use of biodynamic preparations have been evaluated. Neither fertilizers nor irrigation water were used. The vines have gradually achieved an appropriate vegetative-productive balance, with a satisfactory yield, optimal nutritional status, high quality grapes and wines. The use of biodynamic preparations (500, 500k, fladen, 501) did not modify fruit yield, soluble solid concentration, pH and titratable acidity of the berry juice. Post-veraison trimming reduced bunch weight and fruit yield compared to trimming at fruit set. The effects of biodynamic production practices on composition and sensory attributes of Sangiovese wines were examined in the 2 years (2009 and 2010) during conversion from organic (ORG) to biodynamic (DYN) cultivation method. During the first year (2009), the DYN wines were characterized by low alcohol strength, colour intensity, total polyphenols, monomeric anthocyanins and catechin. Conversely, in the second year, DYN wines differed from the organic wines being lower in terms of total polyphenols and phenolic compounds, including polymeric pigments, co-pigmentation, tannins and iron-reactive polyphenols. The ORG wine produced on 2009 showed a more complex aroma profile; however, sensory differences between ORG and DYN wines were almost indistinguishable during the second year. The concentrations of ochratoxin A and biogenic amines were far below health-hazard threshold. Overall, the data indicate that the highly sustainable cultivation methods enable the attainment of healthy, productive vines producing good wines
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