8 research outputs found

    Development and validation of a stability indicating method for S-carboxymethyl-L-cysteine and related degradation products in oral syrup formulation

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    A stability-indicating method for the determination of S-carboxymethyl-L-cysteine and related degradation impurities in Exputex® 250mg/5mL syrup was developed in anion-exchange liquid chromatography mode. A forced degradation study supported the method development to ensure stability indicating conditions. Aqueous solutions of the active pharmaceutical ingredient and syrup samples at different pH-values were stress-tested in different thermal, light exposure and headspace conditions. One degradation product was detected in thermal stress studies at 60°C and 80°C in the pH range 5.0-7.0 and was identified by mass spectrometry as 5-oxo-thiomorpholine-3-carboxylic acid (lactam of carbocysteine). A second degradation product was only generated in moderately strong oxidizing conditions (0.5% H2O2 aqueous solution) and was identified as S-carboxymethyl-L-cysteine-(R/S)-sulphoxide (carbocysteine sulphoxide). The method was developed on a Zorbax SAX column, in isocratic mode. The mobile phase consisted of 200mM phosphate solution at pH 4.0 and acetonitrile (50:50 v/v) and UV detection was performed at a wavelength of 205nm. The method was linear for carbocysteine (R>0.9982) over a concentration range of 2.5-50μg/mL and 0.4-0.6mg/mL. Linearity for the impurities was shown from the LOQ to 50μg/mL. Specificity was verified and accuracy demonstrated for the active ingredient and its degradation products in syrup samples at 3 levels around their respective specification limits. Repeatability, intermediate precision and inter-laboratory reproducibility were assessed on three commercial batches, analyzed in triplicate by two operators at both the transferring and the receiving site and demonstrated a successful method transfer to the manufacturing quality control laboratory.publisher: Elsevier articletitle: Development and validation of a stability indicating method for S-carboxymethyl-l-cysteine and related degradation products in oral syrup formulation journaltitle: Journal of Pharmaceutical and Biomedical Analysis articlelink: http://dx.doi.org/10.1016/j.jpba.2015.06.031 content_type: article copyright: Copyright © 2015 Elsevier B.V. All rights reserved.status: publishe

    Spettrometria di massa

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    Prefazione all’edizione italiana Dai nostri colloqui riguardanti letture, studio e aggiornamento sulla spettrometria di massa abbiamo spesso sentito il bisogno di fare riferimento a un testo di riconosciuta autorevolezza, ma che fosse anche completo. E all’avvicinarsi della pubblicazione di questa traduzione sono stati molti i ricordi rievocati: quando ho cominciato a occuparmi di spettrometria di massa (ED) esisteva un libro in italiano. Era “un’opera edita in forma di dispense” scritta da Danieli e Frigerio e pubblicata da Tamburini nel 1973. All’università non avevo studiato la tecnica e ricordo ancora benissimo le figure 1 e 2 del testo, che riportiamo qui sotto , come una chiara spiegazione, illuminante, del processo di separazione degli ioni e di formazione ed interpretazione dello spettro di massa.Il libro che citiamo, nonostante la spettrometria di massa sia stata introdotta in Italia nell’immediato dopoguerra , rimane al momento, uno dei pochi testi in italiano disponibili e, per quanto ormai sia datato, rimane ancora valido per i concetti di base e per diversi anni vedevo che chi arrivava nel mio laboratorio, e generalmente non era un chimico, approfittava del libro e lo sfogliava un po’. E anche nei corsi universitari, la spettrometria di massa era studiata in modo molto limitato. Quando (CM) mi capitò di imbattermi nella versione italiana dell’”Interpretazione degli spettri di massa” di Mc Lafferty su una bancarella, mi sembrò quasi una bizzarria. Approfittando delle risorse umane tra i soci di IMaSS, Italian Mass Spectrometry Society, abbiamo deciso di tradurre un libro di testo, con il maggior numero di informazioni possibile in italiano. Abbiamo scelto un testo fra i più aggiornati e che coprisse sia la parte di strumentazione, delle tecniche di ionizzazione e dei diversi metodi di accoppiamento con i sistemi cromatografici che quella di interpretazione degli spettri di massa. E’ interessante notare come, se nel libro di Danieli e Frigerio vi siano circa 100 pagine sulla strumentazione e sulle “tecniche ausiliarie” e ben 280 sull’interpretazione degli spettri di massa, su questo testo di Jurgen Gross, il capitolo sulla frammentazione è di 50 pagine su oltre 700 pagine di testo. Questo riflette due grandi cambiamenti che ci sono stati negli anni in questa tecnica. Il primo è che le interpretazioni degli spettri di massa sono rimaste ormai una nicchia per pochi che si occupano di analisi “untarget”, di composti sconosciuti, o di chimica organica, mentre la maggioranza si affida, con più o meno successo, alle librerie o alle analisi “target”, alla misura di composti noti. Il secondo cambiamento è stato nella grande evoluzione della strumentazione, che, oltre ad avere portato nuovi tipi di tecniche di separazione degli ioni nei laboratori (ad esempio l’orbitrap), ha sviluppato le tecniche complesse, “in tandem”, in maniera impressionante regalandoci strumentazione con potenzialità inimmaginabili fino a qualche anno fa. Certamente questo testo è stato pensato anche per i corsi universitari. La spettrometria di massa è sempre più importante anche per discipline diverse dalla Chimica come Biologia, Medicina, Agronomia, Scienze della Terra, ecc. e stanno nascendo corsi ad essa dedicati. Alcuni corsi di studio vengono oggi tenuti in inglese. E’ ancora utile proporre un testo tradotto? Ci siamo detti di sì. La grande diffusione degli spettrometri di massa ha creato una forte richiesta di personale tecnico e le persone che non hanno studiato la tecnica durante il loro percorso scolastico, troveranno in questo volume molte delle risposte ai loro quesiti e un aiuto concreto ai loro problemi, senza le difficoltà della lingua straniera. L’intento di IMaSS era proprio quello di offrire, a chi utilizza la spettrometria di massa, un testo semplice, aggiornato e completo. Un testo che possa servire sia chi deve studiare la spettrometria di massa che a chi la deve utilizzare. Ringraziamo i traduttori, gli editori e soprattutto Piero Traldi per la rilettura e correzione complessiva: l’ausilio di uno dei pionieri della spettrometria di massa in Italia e i suoi commenti ci hanno convinto dell’utilità di questo lavoro

    Stereoselective Synthesis of 3‑Substituted Tetra­hydro­pyrazino­iso­quinolines via Intramolecular Cyclization of Enantiomerically Enriched Dihydro‑2<i>H</i>‑pyrazines

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    The preparation of 3-substituted tetra­hydro­pyrazino­iso­quinolines using the tributyltin hydride mediated intramolecular radical cyclization of suitably protected 2-substituted 3,4-dihydropyrazines is reported. The compounds are obtained as single enantiomers, as the relative configuration of the new generated stereogenic center is driven by the stereochemistry of the 2-substituted carbon in the starting materials, which is in turn derived from naturally occurring amino acids

    Selectivity of d[Cha(4)]AVP and SSR149415 at human vasopressin and oxytocin receptors: evidence that SSR149415 is a mixed vasopressin V(1b)/oxytocin receptor antagonist

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    1. A possible role of arginine vasopressin (AVP) V(1b) receptor subtype in stress-related disorders has been recently highlighted by the discovery of the agonist [1-deamino-4-cyclohexylalanine] AVP (d[Cha(4)]AVP) and the antagonist SSR149415. Both compounds have been proposed to target specifically V(1b) receptors, since the reported affinities for the related V(1a), V(2) and oxytocin receptors are in the micromolar or submicromolar range. In the present study, we further investigated the binding affinities of d[Cha(4)]AVP and SSR149415 at recombinant human vasopressin V(1b) (hV(1b)) and oxytocin (hOT) receptors expressed in Chinese hamster ovary (CHO) cells and functional properties of both compounds at hV(1b), hV(1a), hV(2) and hOT receptors. 2. d[Cha(4)]AVP bound to hV(1b) receptors and hOT receptors with pK(i) values of 9.68±0.06 and 7.68±0.09, respectively. SSR149415 showed pK(i) values of 9.34±0.06 at hV(1b) and 8.82±0.16 at hOT receptors. 3. d[Cha(4)]AVP stimulated [Ca(2+)](i) increase in hV(1b)-CHO cells with a pEC(50) value of 10.05±0.15. It showed pEC(50) values of 6.53±0.17 and 5.92±0.02 at hV(1a) and hV(2) receptors, respectively, and behaved as a weak antagonist at hOT receptors (pK(B)=6.31±0.12). SSR149415 inhibited the agonist-induced [Ca(2+)](i) increase with pK(B) values of 9.19±0.07 in hV(1b)-CHO and 8.72±0.15 in hOT-CHO cells. A functional pK(i) value of 7.23±0.10 was found for SSR1494151 at hV(1a) receptors, whereas it did not inhibit 20 nM AVP response at hV(2) receptors up to 3 μM. 4. Data obtained confirmed the high potency and selectivity of d[Cha(4)]AVP at hV(1b) receptors, but revealed that SSR149415, in addition to the high potency at hV(1b) receptors, displays a significant antagonism at hOT receptors
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