17 research outputs found
IN CONVERSATION WITH L.H. JEFFERY: A MULTIFACETED LOOK AT THE EARLY GREEK ALPHABETS - (R.) Parker, (P.M.) Steele (edd.) The Early Greek Alphabets. Origin, Diffusion, Uses. Pp. xviii + 350, figs, ills, maps. Oxford: Oxford University Press, 2021. Cased, ÂŁ75, US$100. ISBN: 978-0-19-885994-9
An abstract is not available for this content. Please use the Get access link above for information on how to access this content
Decreto per i discendenti dei gamoroi dallâarea di Palazzolo Acreide
Decree engraved on a bronze tablet in a fragmentary state found in the area of Palazzolo Acreide and now preserved at the Metropolitan Museum. The text reports mention of a series of privileges (ateleia/isoteleia; enktesis) granted to an individual or a group by another polis (now lost) in which the group of gamoroi â known from the sources as landowners belonging to the Syracusan aristocracy â must have had a central role. The decree has been dated by most scholars between 491 and 485. However, from the palaeographic point of view, there are several elements that would allow us to date it to the end of the 6th century BC
Dallâalfabetizzazione alla permeabilitĂ selettiva. Per una proposta di lettura della documentazione epigrafica del Mendolito
Lâanonimo sito c.d. del Mendolito di Adrano, posto a ovest del vulcano Etna e dominante lâalveo del Simeto,
ha restituito quattro testimonianze epigrafiche in alfabeto greco ma in lingua non greca, una delle quali
costituisce lâunica iscrizione civica nota tra i documenti epigrafici in lingua non greca della Sicilia preromana.
Nonostante lâinterpretazione dei documenti sia ad oggi condivisa, restano dalla difficile decifrazione le
ragioni e le modalitĂ dello sviluppo e dellâuso della pratica epigrafica nel centro etneo, cosĂŹ come lâorizzonte
culturale e sociale allâinterno del quale questa pratica è sorta e si è diffusa. Uno studio complessivo dei
documenti e una parziale disamina del materiale archeologico ben noto restituito dal sito, mostrano la
necessitĂ di ripensare i modelli interpretativi che sono stati sinora applicati per analizzare il contesto del
Mendolito.The so-called Mendolito di Adrano site, an anonymous native centre, flourished between the 9th - 8th and the 5th
century BC and located in the Mount Etna region, overlooking the Simeto riverbed, has brought forth four
inscriptions on different items in the Greek alphabet but in a non-Greek language, among which includes the
only civic inscription in a non-Greek language from pre-Roman Sicily. Even if there exists a shared opinion
among scholars on the interpretation of the documents, their historical context, including the cause, purpose
and means of dissemination of the epigraphic practice remain obscure. A comprehensive analysis of this
evidence within its well known archaeological context shows the need for re-analysis using a new theorical
approach, which gives value to the peculiarity of the Mendolito site
Digital Epigraphy at the Greek Epigraphy Laboratory, Ca' Foscari University of Venice
Description of ongoing research activities at the Ca' Foscari University of Venice associated with the Laboratory of Greek Epigraphy of the Department of Humanities. In particular, the Venice Squeeze project and the Axon: Greek historical inscriptions project are presented
Rethinking the polis. Space society and political agency in the Syracuse of the tyrants
This paper starts from the urgency, evident in todayâs studies, of rethinking the shape of the polis, freeing the investigation of its spaces and urban landscapes from the heuristic preconception of the existence of recurrent and/or pre-constituted schemata. But it also attempts to respond, starting from the fertile ground created by the mobility turn and by the rethinking of
the spatial turn in historical studies, to the need to secure an interpretative model for the polis, in which spatial and social investigation can complement each other. The case examined is that of the polis of Syracuse - in particular the area of Ortygia - in the years of the tyrannies of Gelon (485-478 BCE) and Dionysius (407-367 BCE), periods in which there was a surprising interdependence between the political actions of the tyrants, the consequent spatial organisation and the social landscape of the city
Da una sponda all'altra del Canale di Sicilia. Alcune considerazioni a margine di IAS 288 (ISic020288) e IAS 307 (ISic020307)
A recent study of the Archaic epigraphic evidence in the Segesta area, carried out as part of the ERC Project âCrossreadsâ (Grant Agreement no. 885040), has revealed the existence of a few documents that can be read as transcriptions in Greek characters of Libyan names. Based on this scarce but significant evidence, already highlighted by M. Lejeune and R. Rebuffat, my paper will analyse the issue of the relations between western Sicily and North Africa in the Archaic period. The role of Segesta in the wider Mediterranean context will be examined, highlighting a geographical dimension often forgotten for the Archaic period - that of North Africa - but which was certainly present in the cultural landscape of western Sicily, and showing how Segesta was a crucial point in a dense network of contacts and relations that has yet to be fully addressed for the Archaic period
When war changes a city. Fortifications and urban landscapes in tyrant-ruled Syracuse
La storia della cittaĚ di Siracusa greca eĚ caratterizzata da una numerosa serie di conflitti che ne condizionano lâevoluzione politica sociale e demografica. Le conseguenze della guerra si possono leggere anche nel paesaggio della polis: i conflitti, direttamente e indirettamente, ridisegnano confini, spazi pubblici, spazi fruibili, vie di comunicazione e di accesso della cittaĚ, oltre a modificare la stessa percezione del paesaggio da parte degli abitanti. Gli studi sulla topografia di Siracusa hanno permesso di delineare con una certa sicurezza lâarticolazione della cittaĚ greca. Risulta per questa ragione possibile, a partire da essi, approfondire il modo in cui la cittaĚ â intesa come âpaesaggio geograficoâ abitato e come comunitaĚ civica â sia stata condizionata dalla guerra. In questo contributo ci proponiamo di rileggere i conflitti che caratterizzano la cittaĚ durante il periodo storico compreso tra la presa di potere di Gelone e la tirannide dionigiana facendo âreagireâ le due componenti fondative della polis, gli uomini e il loro territorio, con la âcomponente esternaâ della guerra, evidenziando, di volta in volta, cause e conseguenze dei cambiamenti del volto della cittaĚ, leggibili tanto sul terreno quanto nelle fonti letterarie
Alfabeti e scritture nella Siracusa arcaica: per un superamento della prospettiva identitaria
Lâalfabeto, o meglio, gli alfabeti, che caratterizzano la storia epigrafica di Siracusa arcaica e delle sue âsub-colonieâ sono stati al centro di un lungo dibattito tra gli studiosi di epigrafia e, in particolare, di epigrafia siceliota, a causa delle apparenti discrepanze paleografiche che mostrano i pochi documenti a noi pervenuti. A partire dal piuĚ antico documento, lâunico di evidente ascendenza corinzia, lâiscrizione graffita su pisside, passando per la nota iscrizione sul crepidoma del tempio di Apollo, fino ad arrivare ai documenti iscritti donati a Olimpia e Delfi, si assiste infatti a una evoluzione dellâalfabeto che sembra mostrare i segni di un adattamento al contesto politico economico e culturale di insediamento piuĚ spiccato di quanto non si rilevi in altre poleis, sia in occidente che in Grecia propria. GiaĚ Arena ha rilevato questa evoluzione, attribuendola a ragioni pratiche: la maggiore intelligibilitaĚ dellâalfabeto, quando Siracusa assunse un ruolo centrale tra Sicilia e Grecia; fenomeni che potremmo definire di âassimilazione epigraficaâ, quando Gela si espanse verso oriente, avvicinandosi ai domini siracusani e ad Akrai. Il mio intervento intende contribuire alla discussione oggetto della tavola rotonda presentando il caso studio dellâepigrafia di Siracusa e delle sue âsub-colonieâ sotto una luce nuova, che permetta di guardare ai documenti nel piuĚ ampio contesto di insediamento della cittaĚ â e dunque al coevo sviluppo paleografico delle altre poleis e degli insediamenti indigeni â riflettendo anche sulla convenienza di un parametro interpretativo come quello identitario per studiare le modalitaĚ di scrittura e sulla necessitaĚ di indagare gli aspetti paleografici dei testi attraverso chiavi di lettura piuĚ pragmatiche, come lâintelligibilitaĚ della scrittura, la materialitaĚ degli oggetti, la diffusione delle âmodeâ epigrafiche a seguito delle relazioni politiche ed economiche storicamente documentate
Ideological ousting or Nativist purge? How democratic Syracuse treated its immigrants (466-5/454-3 ca. BCE)
This paper delves into the intricate connection between migration and democracy in Syracuse's historical landscape, specifically exploring the period following the downfall of the Deinomenid tyranny (466/465 BCE) until the year of the tyrannical attempt by Tyndarides (454/453 BCE). Relying predominantly on literary sources, the study investigates the nuanced relationship between new and established citizens. It centers on the challenges that immigration posed to the city's fragile social and political balance, offering an in-depth analysis of the socio-political dynamics forged by Gelon's forced population movements and the subsequent establishment of a democratic regime. Additionally, the research scrutinizes the diverse statuses of immigrants, encompassing mercenaries, forced migrants, and indigenous populations, providing insights into their respective roles within Syracuse's societal and political framework
ISic030002
Epidoc TEI edited recor