19 research outputs found

    Studio per la definizione del bilancio idrico del bacino transfrontaliero del fiume Roja

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    L'area indagata è il bacino idrografico del Fiume Roja (670 km2) situato nella Regione Liguria (Italy) e nel distretto francese delle Alpi Marittime; l’indagine è stata eseguita in adempimento del D.Lgs. 152/2006 ed è inserita nel Progetto della Comunità Europea Interreg IIIA Alcotra “Eurobassin - Piano di bacino transfrontaliero del Fiume Roja”. Scopo dello studio è la valutazione delle risorse idriche complessive del bacino e della loro ripartizione in superficiali e sotterranee con riferimento all’anno idrologico medio 1969-1998. I risultati del bilancio idrico mostrano che la risorsa idrica potenzialmente utilizzabile alla foce è pari a 372 x 106 di m3/anno; la somma della risorsa totale interna con l'apporto sotterraneo esterno fornisce la risorsa rinnovabile totale naturale, che è risultata pari a 504 x 106 m3/anno. Lo studio ha anche evidenziato che l’importanza strategica del bacino giustifica la progettazione e la programmazione di un sistema integrato italo-francese di rilevamento finalizzato ad incrementare le conoscenze su usi e spostamenti dei quantitativi d’acqua, per commisurare i consumi alle effettive disponibilità della risorsa rinnovabile, ed a realizzare un’adeguata distribuzione delle stazioni pluvio-termometriche, oggi disomogenea ed insufficiente per valutazioni di maggior dettaglio.The investigated drainage basin of the River Roja lies in the Liguria Region of Italy and in the French Maritime Alps ; the study was completed within the context of the European Community Project Interreg IIIA Alcotra “Eurobassin - Piano di bacino transfrontaliero del Fiume Roja”. The study aimed to estimate the total water resource in the basin and its surface and ground water distribution and referring to the average hydrological year 1969-1998. Water budget results indicate that the potential water resource at the mouth is equal to 372 x 106 m3/year; the sum of the total internal resource and the external input of groundwater yields the total renewable natural resource, which is equal to 504 x 106 m3/year. Findings suggest that the strategic importance of the basin is such that an integrated Italian-French monitoring system must be planned and implemented

    S.I.P.S.: Sistema parametrico semplificato per la valutazione della vulnerabilitĂ  degli acquiferiall'inquinamento alla scala di area vasta

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    Per la rappresentazione cartografica della vulnerabilità intrinseca degli acquiferi all’inquinamento della Provincia di Siena è stato messo a punto un nuovo sistema parametrico semplificato. Il sistema è contraddistinto con l’acronimo S.I.P.S. dalle iniziali dei quattro parametri presi in considerazione per valutare la vulnerabilità intrinseca del primo acquifero: Soggiacenza, Infiltrazione, Permeabilità, acclività della Superficie topografica. Questa nuova applicazione prende spunto dal già ben noto e collaudato S.I.N.T.A.C.S. (Civita e De Maio, 1997) e ne rappresenta una nuova lettura e semplificazione. Il modello S.I.P.S. si basa sullo stesso principio di altri modelli già ampiamente diffusi e applicati: 1. Vengono selezionati i parametri mediante i quali si intende valutare la vulnerabilità degli acquiferi all’inquinamento, tenendo ben in conto l’effettiva tipologia, frequenza e validità delle informazioni di base necessarie esistenti ed ottenibili nel territorio di interesse; 2. A ciascun parametro selezionato, suddiviso per intervalli di valori e/o tipologie dichiarate, viene attribuito un punteggio crescente in funzione dell’importanza che esso assume nella valutazione complessiva finale; 3. I punteggi ottenuti per ciascun parametro possono essere sommati tra loro o incrociati in una matrice o ancora, moltiplicati per stringhe di pesi che descrivano la situazione idrogeologica e/o d’impatto, enfatizzando in misura diversa l’azione e l’importanza dei vari parametri. Questo metodo rappresenta quindi un ottimo compromesso fra il metodo GNDCI-CNR (zonazione per aree omogenee) e la metodologia strettamente parametrica S.I.N.T.A.C.S quando la valutazione della vulnerabilità viene effettuata con finalità strategiche e pianificatorie, per grandi aree, con una non uniformità della distribuzione di dati idrogeologici come può essere un territorio provinciale.In order to map the intrinsic vulnerability to pollution of the aquifers in the province of Siena, a new parametric system has been elaborated distinguished by the acronym S.I.P.S. given by the initials of the four parameters considered in the evaluation of the intrinsic vulnerability of the first aquifer: Depth to water, Infiltration, Permeability, Slope. This new application is inspired by the well known SINTACS of which it represents a new simplified interpretation. The S.I.P.S. model is based on the same principal as others: each parameter chosen, divided into intervals of values, is given an increasing number of points according to its importance in the overall final evaluation; the points obtained for each parameter can be summed together or crossed in a matrix, or even multiplied by a string of weights that describe the hydrogeological situation and/or situation of impact, distinctly emphasizing the action and importance of the various parameters

    L'acquifero alluvionale della piana costiera del fiume Roja a Ventimiglia: definizione del modello concettuale

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    La zona di studio è collocata poco a monte dell’abitato di Ventimiglia e si estende per circa 1,5 km a nord e a sud della confluenza tra il F. Roja ed il T. Bevera. La ricostruzione della geometria dell’acquifero si è basata sulle perforazioni geognostiche e sulle prospezioni geofisiche realizzate nell’ambito dei progetti Eurobassin e Risknat. Con queste informazioni sono state elaborate 9 sezioni idrogeologiche dove emerge la presenza di un unico acquifero a falda libera costituito da ghiaie sabbiose con ciottoli con matrice limoso-argillosa. Per la caratterizzazione idrodinamica dell’acquifero, è stata effettuata una campagna di rilevamento della superficie piezometrica in 20 punti. Sono stati inoltre valutati gli interscambi idrici tra il fiume Roja e la falda ad esso idraulicamente collegata. In conclusione è stato realizzato il modello concettuale dell’acquifero, dove sono schematizzate e quantificate le entrate e le uscite, dal quale è risultato un bilancio idrico sempre attivo.The area studied is situated slightly upriver from the city of Ventimiglia and stretches for approximately 1.5 km to the north and south of the confluence of the rivers Roja and Bevera. The geometrical reconstruction of the aquifer was based on data obtained from geognostic drilling and on geophysical surveys carried out in the ambit of the Eurobassin and Risknat projects. From this information 9 hydrogeological cross-sections were developed, showing the presence of a single unconfined aquifer composed of sandy gravel with pebbles of a silty-clayey matrix. In order to define the hydrodynamic characterization of the aquifer, a survey of the piezometric surface was carried out, with 21 points of measurement. The flows of water between the river Roja and the aquifer hydraulically linked to it were also evaluated. As a result a conceptual model was developed, schematically illustrating and quantifying the inflows and outflows, from which it was seen that the water balance is always positive

    Valutazione delle risorse idriche dell'acquifero contenuto nelle vulcaniti del Monte Amiata attraverso criteri strettamente idrologici

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    Il presente studio si prefigge lo scopo di evidenziare come la valutazione delle risorse idriche dell’acquifero contenuto nelle vulcaniti del M. Amiata attraverso criteri strettamente idrogeologici, sia molto attendibile sopratutto a carattere previsionale. Una volta definito il ciclo dell’acqua sull’apparato vulcanico, prendendo come riferimento Anni Idrologici medi all’interno di una finestra temporale che va dal 1939 al 2007, si è dapprima proceduto alla valutazione quantitativa dei parametri idroclimatici di input (corrispondente alla ricarica naturale dell’acquifero): piogge, temperature, evapotraspirazione reale, piogge efficaci e stima dell’infiltrazione totale potenziale interna per mezzo dei coefficienti di infiltrazione potenziale come porzione delle piogge efficaci; per l’area in oggetto, si è ipotizzato che l’aliquota di infiltrazione corrisponda mediamente al 90%. Successivamente, prendendo in esame lo stesso riferimento temporale, si è valutato il deflusso sotterraneo utilizzando dati reali di portata misurata alle sorgenti che emergono intorno all’apparato vulcanico. Dopo aver affrontato separatamente le problematiche connesse alle valutazioni dell’input e output del bilancio idrogeologico, si è proceduto a verificare se tali processi sono tra loro correlati e sono stati ricavati i seguenti risultati: Infiltrazione = 50.1 * 106 m3/anno e Deflusso sotterraneo = 52.5 * 106 m3/anno. Tali valori differiscono tra loro di soli 2.4 * 106 m3/anno, vale a dire meno del 5% (l’uguaglianza del bilancio idrogeologico si assume verificata ottimamente quando lo scarto tra i rispettivi valori di input e output è dell’ordine del +/-10%). Tutti i dati trattati relativi ad infiltrazione e deflusso sotterraneo, hanno dimostrato come le due variabili individuano un'analoga evoluzione temporale ed una netta corrispondenza dei rispettivi trend; inoltre hanno comprovato una stretta e chiara interdipendenza tra i valori dell’alimentazione meteorica e quelli del deflusso sotterraneo in uscita dall’acquifero amiatino

    GQ-16, a novel peroxisome proliferator-activated receptor (PPAR ) ligand, promotes insulin sensitization without weight gain

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    ABSTRACTBackground: PPAR agonists improve insulin sensitivity but also evoke weight gain. Results: GQ-16 is a PPAR partial agonist that blocks receptor phosphorylation by Cdk5 and improves insulin sensitivity in diabetic mice in the absence of weight gain. Conclusion: The unique binding mode of GQ-16 appears to be responsible for the compound’s advantageous pharmacological profile. Significance: Similar compounds could have promise as anti-diabetic therapeutics

    PIANIFICAZIONE E GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE MEDIANTE LA MODELLAZIONE ED IL MONITORAGGIO DELLE ACQUE SOTTERRANEE: L’ESEMPIO DELL’ACQUIFERO ALLUVIONALE DEL FIUME ROIA A VENTIMIGLIA

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    L’importanza dell’acqua sia per la vita, sia come componente dell’ecosistema globale sta diventando sempre più evidente. Essa è una risorsa che non solo soddisfa i bisogni fondamentali della popolazione umana, ma è anche vitale per tutti gli ecosistemi globali. Una domanda ricorrente è quella di trovare soluzioni per sopperire alla carenza di acqua che si avverte nei periodi estivi; questo “stato di calamità” va a dimostrare la scarsa conoscenza idrogeologica della risorsa idrica disponibile. Il tutto si traduce in una mancanza di strumenti idonei per affrontare con competenza e con tranquillità anche le situazioni più critiche che si possono presentare. L’obiettivo fondamentale di questo progetto è quello di mostrare come il monitoraggio delle falde sotterranee e l’applicazione della modellazione numerica allo studio degli acquiferi possa fornire un valido supporto scientifico alla progettazione e alle politiche di gestione per il corretto utilizzo e la salvaguardia delle risorse idriche del territorio. Nello specifico, è stato preso come riferimento il territorio del Bacino trasfrontaliero del Fiume Roia concentrando le analisi soprattutto nella parte sud dello stesso, in un’area di circa 1,8 km2, collocata poco a nord dell’abitato di Ventimiglia, dove il Fiume Roia si incontra con il suo maggiore affluente, il Torrente Bevera. L’acquifero presente in quest’area, per quantità e qualità, è uno dei più importanti serbatoi naturali della Liguria. Per quanto riguarda l’utilizzo della risorsa, infatti, le sue acque soddisfano i fabbisogni idrici sia del territorio francese (Mentone, Nizza, Montecarlo, ecc.) sia del territorio italiano (Ventimiglia, Bordighera, Imperia, Sanremo, ecc.), “dissetando” circa 350.000 utenze in Italia e circa 120.000 utenze in Francia. In particolare, questo studio idrogeologico, dopo una preventiva analisi ed un monitoraggio di dati di natura idrologica e idrogeologica (dati pluviometrici, idrometrici, piezometrici, di portata fluviale e di qualità delle acque sotterranee), ha affrontato la ricostruzione geometrico-strutturale del sottosuolo sulla base delle indagini geognostiche a disposizione grazie alle quali è stata evidenziata la presenza di un unico corpo acquifero, a falda libera, di spessore medio di circa 29,8 m, composto in prevalenza da ghiaie sabbiose, talvolta limose, con ciottoli e caratterizzato da un elevato grado di permeabilità (0,8-1 × 10-2m/s), limitato alla base da un substrato a bassa permeabilità costituito dai Flysch di Ventimiglia. E’ stata definita la caratterizzazione idrodinamica dell’acquifero mediante l’utilizzo dei dati raccolti durante una campagna di rilevamento piezometrica su 28 punti di misura nel periodo Luglio 2012 – Luglio 2013. Sulla base di queste conoscenze è stato realizzato il modello concettuale dell’acquifero, base fondamentale della modellazione numerica. Il sistema acquifero è stato quindi rappresentato, per mezzo di un modello numerico tridimensionale ad elementi finiti (FEM), con l’utilizzo del codice numerico FEFLOW (Finite Element subsurface FLOW system), operando in regime permanente e transitorio. I dati di input sono stati inseriti el sistema attraverso l’assegnazione di condizioni ai limiti (Boundary Condition) di carico idraulico, di trasferimento di flussi, di emungimenti e delle proprietà dei materiali (Material Properties) come la permeabilità, la porosità e l’infiltrazione. I risultati finali hanno permesso di stimare i quantitativi d’acqua presenti all’interno della porzione di acquifero in studio mettendo in risalto l’importanza e il ruolo che ricopre il fiume Roia e la quantità d’acqua che esso scambiata con la falda idrica che riesce a bilanciare e a mantenere in equilibrio tutto il sistema anche a fronte dei circa 44 × 106 m3 annui (circa 1,4 m3/s) prelevati dai pozzi presenti. Al fine di mostrare le potenzialità di questa tipologia di studio e ipotizzare possibili scenari di sfruttamento futuro 3 scenari di flusso dove si è ipotizzato un incremento dello sfruttamento della falda a scopo idropotabile. I risultati hanno messo in evidenza le enormi potenzialità di questo acquifero, il quale risulta in grado di sostenere fino ad un incremento del 70% delle attuali portate emunte, purché esse siano ben distribuite e non concentrate in un unico punto. Infine è stata effettuata la modellazione di trasporto dove sono stati analizzati due probabili scenari di inquinamento che hanno messo in evidenza quanto l’acquifero risulti essere suscettibile all’inquinamento idroveicolato da cui deriva, conseguentemente, la necessità di progettare adeguate misure per la sua salvaguardia, anche per l’importanza che esso ricopre come fonte strategica di approvvigionamento idropotabile

    Water resources provided by the major aquifers in the Province of Siena within the framework of the Provincial Territorial Plan (PTCP)

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    La gestione delle risorse idriche, soprattutto a fini idropotabili, non è più demandata ai singoli Comuni o a consorzi tra essi, dato che la legislazione comunitaria, nazionale e regionale ha individuato Autorità ed Enti che, a vario titolo, perseguono lo stesso obbiettivo di gestione delle risorse idriche. Davanti ad un problema così strategico come è quello dell’acqua le Amministrazioni locali della Toscana devono necessariamente contribuire a definire le strategie pianificatorie così come è nello spirito della Legge Regionale 65/14. Questo studio trova quindi collocazione in ricerche che, nell’ambito della Pianificazione Territoriale,sono finalizzate alla disciplinata gestione delle risorse idriche. L’area oggetto di indagine comprende il territorio dell’intera Provincia di Siena all’interno della quale, in occasione della redazione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, abbiamo valutato le risorse idriche superficiali e sotterranee dell’intero territorio, con particolare riferimento a quelle riferibili agli acquiferi che, per la Regione Toscana, sono da ritenersi quelli più significativi (CISS), e conseguentemente strategici, per la Provincia stessa. Si è proceduto, infine, a confrontare tale risorsa sotterranea con la domanda d’acqua complessiva del territorio provinciale al fine di valutare la sostenibilità delle attività connesse a tale domanda.The management of water resources, particularly for drinking water purposes, is no longer delegated to individual Municipalities or to consortia between municipalities, as the community, national and regional legislation has identified the Authorities and Basins, in their various capacities, which pursue the same water resource management objectives. Faced with such a strategic issue such as water, local administrations in Tuscany must necessarily contribute to determine the planning strategies as defined by the spirit of the Regional Law 65/14. This work therefore, falls within the scope of research finalised to a disciplined management of water resources within the framework of the Territorial Plan. The area subject to research includes the entire territory of the Province of Siena, within which, when drawing up the Provincial Territorial Plan, we assessed the surface and groundwater resources of the whole territory, with particular reference to those which concern the aquifers which are most significant (CISS – Significant Groundwater Bodies) for the Tuscan Region, and therefore, strategic for the Province itself. Finally, we compared this groundwater resource with the total demand for water in the provincial territory in order to assess the sustainability of the activities linked to said demand

    Individuazione del substrato impermeabile dell'acquifero della Montagnola Senese con l'ausilio di un sondaggio esplorativo

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    IIl sondaggio profondo effettuato ha esaminato le varie problematiche di ordine geologico – idrogeologico e ha consente di esplorare la formazione acquifera della montagnola senese. Il Sondaggio profondo nel complesso litologico dell’acquifero della Montagnola Senese, si prefiggeva due obiettivi principali: conoscere le caratteristiche idrogeologiche e idrodinamiche dell’acquifero; attraversare tutto il serbatoio acquifero del calcare cavernoso fino al substrato per valutare il suo spessore. Entrambi gli obiettivi sono stati sostanzialmente raggiunti; il primo ha consentito di stimare, attraverso una prova emungimento a portata costante in regime transitorio, la Trasmissività T dell’acquifero sia in fase di discesa che di risalita con un valore medio di circa T = 3 x 10-3 m2/s. Riguardo il secondo obiettivo, gli ultimi 30 metri di perforazione testimoniano, attraverso l’analisi del cuttings, la presenza di metacalcare (metemorfico). La previsione era quella di raggiungere un substrato particolarmente compatto così da poter rappresentare il substrato (la base) dell’acquifero, in realtà la compattezza della formazione metamorfica è poco diversa dal calcare cavernoso e non consente di poter affermare con sicurezza che è stata raggiunta la base dell’acquifero della montagnola; di sicuro però si può dire che oltre i 235 m si ha un graduale cambio litologico e un aumento importante del gradiente termico. L’aumento di temperatura dell’acqua sia esso dovuto al solo flusso di calore oppure derivante dall’arrivo nella falda suddetta di fluidi geotermici a bassa entalpia provenienti dall’acquifero geotermico regionale, porta comunque a concludere che a tale profondità la falda di acqua dolce attualmente sfruttata trova il suo naturale substrato. Tale aspetto presenta comunque dei margini di incertezza che dovranno essere tenuti in considerazione per i progetti futuri di studio di questo importante acquifero

    Water resources and main groundwater bodies in the Province of Siena in the framework of the land management plan [Le risorse idriche della Provincia di Siena e dei suoi principali acquiferi nell’ambito del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP)]

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    Riassunto: La gestione delle risorse idriche, soprattutto a fini idropotabili, non è più demandata ai singoli Comuni o a consorzi tra essi dato che la legislazione comunitaria europea, nazionale e regionale ha individuato Autorità ed Enti che, a vario titolo, perseguono lo stesso obbiettivo di gestione delle risorse idriche. Davanti ad un problema così strategico come è quello della gestione delle risorse idriche le amministrazioni locali della Toscana devono necessariamente contribuire a definire le strategie pianificatorie così come è nello spirito della Legge Regionale 65/2014. Questo studio trova quindi collocazione in ricerche che, nell’ambito della Pianificazione Territoriale, sono finalizzate a disciplinare la gestione delle risorse idriche alla scala provinciale. L’area oggetto di indagine comprende il territorio dell’intera Provincia di Siena all’interno della quale, in occasione della redazione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), abbiamo valutato le risorse idriche superficiali e sotterranee dell’intero territorio, con particolare riferimento a quelle relative agli acquiferi che, per la Regione Toscana, sono da ritenersi quelli più significativi (Corpi Idrici Significativi Sotterranei, CISS) e conseguentemente strategici, per la Provincia stessa. Si è proceduto, quindi, da una parte a confrontare tale risorsa sotterranea con la domanda d’acqua complessiva del territorio provinciale al fine di valutare la sostenibilità delle attività connesse a tale domanda, dall’altra a individuare la pericolosità ed il rischio di inquinamento definendo le relative vulnerabilità per tutto il territorio provinciale; tali vulnerabilità sono state poi corredate da una serie di norme finalizzate ad indirizzare l’uso del territorio in maniera tale da minimizzare il rischio di inquinamento degli acquiferi ivi presenti.Abstract: The management of water resources, especially drinking water, is no longer the responsibility of single municipal councils or groups of councils because European Union, national and regional legislation created and appointed authorities and bodies for this purpose. Faced with a strategic problem such as the management of water resources, local government in Tuscany has the task of defining planning strategies in line with Regional law no. 65/2014. This study is part of research aimed at defining water management at province level in the framework of regional planning. The study area includes the whole Province of Siena, where we evaluated surface- and ground- water resources, during preparation of the land management plan (territorial coordination plan) of the province, with special attention to aquifers that the Regional government considers significant (Relevant Groundwater Bodies and therefore strategic for the Province. We compared the groundwater resources with the overall demand for water in the Province in order to assess the sustainability of activities determining that demand; we also evaluated the danger level and risk of contamination, defining the corresponding vulnerabilities for the whole Province. The vulnerabilities were matched with a series of rules aimed at regulating land use so as to minimise the risk of polluting groundwate
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