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    OLD OR NEW WAVES IN CAPO GRAZIANO DECORATIVE STYLES?

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    Six main decorative styles have been tentatively distinguished in the Early-Middle Bronze age Capo Graziano incised pottery of the Aeolian Islands. This experimental study focuses on the analysis of 68 bowls from the islands of Lipari, Filicudi, Salina and Stromboli and from Milazzo in Sicily. The clas-sification is based on motifs and styles, and integrates typology, technology, composition and decoration in their identification. The styles are linked to production centres showing different spatial and temporal va-riations and appear to reflect different dynamics: the expert “individual” craftsman, the design in fashion, the symbolic code or the fulfilment of specific functions. The evaluation of skill in application and varia-bility in the concept are measured in order to assess the social implications in the production of the pottery. This interim investigation will continue to refine the chronology and to establish the decorative styles in other Aeolian Islands. It is possible that schematic elements in the decorative styles, such as undulating lines and metopes, reflect the maritime and insular environment of the Aeolian Islands

    Through the theatrical mask. The Archaeological Museum of Lipari

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    The Aeolian Archaeological Museum "Luigi Bernabò Brea" is located on the Rock of Lipari, surrounded by inaccessible high vertical crags. This place (fig. 1) represented a natural fortress and offered a safe place for the inhabitants since prehistoric times. The fortress was inhabited in villages of huts, from the Neolithic to the Bronze Age (fig. 2); with the arrival of the Greeks in 580 BC, it became an Acropolis in the Greek and Roman ages and later a fortified citadel, today called Castello (Castle)

    Classificazione della ceramica e analisi dei contesti all’inizio dell’età del Bronzo: la capanna F del villaggio di Filo Braccio (Filicudi, Isole Eolie)

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    L'insediamento di Filo Braccio a Filicudi (Isole Eolie) è stato oggetto di indagini archeologiche nel 1959 (Bernabò Brea, Cavalier 1991a) riprese nel 2009 (Martinelli et alii 2010) e nel 2013. Sono state scoperte le strutture A,B,C,D,E,F,G,H,I,L che si presentano come gruppi di capanne a pianta ovale con annessi spazi open air destinati ad attività di lavoro agricolo. Si riconoscono tre gruppi di strutture: A-B-C; F-H; D-G-I-L. L’analisi della capanna F rappresenta uno studio analitico del nucleo di una household di un insediamento complesso, abitato per circa cinquecento anni, durante i quali è supponibile l'avvicendarsi di almeno dieci generazioni. Si è deciso di pubblicare la parte dello scavo archeologico relativa alla capanna F in connessione con le forme della ceramica per l’esigenza di approfondire lo studio della facies di Capo Graziano. I quattro orizzonti che Bernabò Brea individuò (Bernabò Brea 1982, pp. 12-13) esprimevano l’esigenza di una maggiore scansione all’interno della facies e fornivano spunti utili per la sua elaborazione che oggi è possibile con i documenti emersi dagli scavi recenti. La sequenza della facies di Capo Graziano nelle Isole Eolie presentata da Luigi Bernabò Brea è basata su due principali elementi tipologici: decorazione e profilo delle ciotole. L’assenza di decorazione negli schemi più complessi è un dato di fatto nel contesto di Filo Braccio dove però si manifestano disegni collegati al mare, zigzag e barche, quest’ultimo in modo quasi esclusivo rappresentato da una tazza con scena marina. Nei siti delle altre isole Eolie, i motivi decorativi sono confrontabili tra loro e rientrano nello stile che diverrà dominante nella fase finale con l’arroccamento dei villaggi. La prima considerazione che è emersa fin dalla ripresa delle indagini nel villaggio è che sia stata l'isola di Filicudi il primo luogo dove sono approdate le genti di Capo Graziano. Anche se consideriamo gli altri insediamenti ad oggi noti sull’arcipelago e i caratteri distintivi che questa facies assumerà nel tempo in ogni isola, non si conosce un insediamento simile a quello di Filo Braccio. La posizione sulla costa, la lunga durata temporale (Martinelli et alii 2010; Martinelli 2016) dal 2300 al 1700, l'assenza di decorazione nello stile tipico della ceramica, l'organizzazione del villaggio, ne fanno un insediamento a se stante. La capanna F, la cui scansione cronologica interna copre probabilmente un arco di circa 150 anni, rappresenta un caso studio significativo: le tre fasi di vita della struttura e le forme ceramiche in esse presenti sono state messe a confronto sia in senso verticale nella stratigrafia interna, sia in senso orizzontale internamente (distribuzione per aree) e con i materiali delle strutture A, B, C, D, E indagate nel 1959. Dal punto di vista della cronologia relativa, i confronti permettono di inquadrare l’impianto della capanna F e le prime fasi d’uso in un momento iniziale della cultura di Capo Graziano, sicuramente parallelizzabile con le fasi d’uso delle capanne D ed E, in parte con le strutture A, B e C e con le grotticelle funerarie della Montagnola. Per ciò che attiene i contesti al di fuori di Filicudi, alcuni confronti sono possibili con la necropoli di Diana di Lipari, con San Vincenzo di Stromboli e con il villaggio di Viale dei Cipressi di Milazzo. La capanna F è stata abitata durante due fasi principali: la più antica (fase 1) e la più recente (fase 2). Successivamente al crollo, l'area della struttura fu ancora usata ma non più come abitazione (fase 3). Fra la fase 1 e 2 vi sono differenze negli elementi strutturali e nell'uso degli spazi. Per la tipologia vascolare, sono stati considerati come principali indicatori ceramici due forme: la ciotola e l'olla. Le olle sono diffuse in tutte le fasi della capanna e in tutti i siti eoliani di Capo Graziano. Nel corredo vascolare della capanna alcune caratteristiche indicano delle differenze tra le fasi: - le ciotole a corpo arrotondato (tipo 4) sono presenti in tutte le fasi, ma sia 4A che 4B prevalgono nelle fasi 1-2; - le ciotole carenate (tipo 5) cono presenti in tutte le fasi ma è possibile ricostruire una evoluzione che conduce alla prevalenza del tipo 5A nella fase 1 del tipo 5B (carena accentuata e gola) nelle fasi 2-3; - il vaso su piede (tipo 12), sebbene rappresentato in tutte le fasi, è presente in misura minore nella fase 1; - i motivi decorativi incisi sono rari e composti da linee a zigzag alquanto irregolari, ma fin dalla fase 1 compare la raffigurazione della barca. Si possono infine evidenziare alcuni elementi di correlazione fra ambiti culturali diversi: - presenza del vaso su piede finestrato di fabbrica locale, una forma diffusa nella cultura siciliana di Malpasso-Chiusazza alla fine dell’età del Rame. - presenza nella fase 3, in cui vi è solo la frequentazione dell'area, di un'ansa a nastro insellato che richiama la facies Messina-Ricadi diffusa nell’area dello Stretto di Messina. - fabbricazione di pithoi di cui è attestata l'esportazione a Milazzo e a Tindari. Parte fondamentale del lavoro è stata l’analisi della distribuzione del materiale ceramico per fasi, integrato quanto più possibile con l’analisi funzionale legata alle forme. I risultati andranno in futuro incrociati sia con i dati ottenuti dall’analisi delle altre classi di materiali e sia con gli altri contesti del villaggio ancora in corso di studio, per una lettura funzionale globale. E’ importante sottolineare che in tutto l’insediamento, come nel caso della capanna F, non sono presenti tracce di distruzione violenta o di abbandono repentino o di incendi. Inoltre, la grande quantità di materiali presenti, soprattutto nella US 21, fa escludere un abbandono della struttura con rimozione dei contenitori ceramici. Al suo interno, è stato possibile individuare una distribuzione delle classi ceramiche che presuppone una parziale suddivisione degli spazi, riservando alla conservazione, la zona del vano Sud e l’area a ridosso della parete Nord. L’area centrale doveva invece essere utilizzata per consumo e preparazione delle sostanze. Sul lato Ovest vicino l'ingresso era uno spazio delimitato da una lastra in verticale che viene utilizzato nella fase 1 a come focolare e poi come spazio per la conservazione con diversi vasi fra cui un pithos. Durante questo lungo periodo la facies di Capo Graziano si estende alle altre isole determinando un aumento del popolamento. Filicudi probabilmente, pur essendo stata propulsore culturale, rimarrà più isolata e legata alla locale tradizione artigianale che non acquisisce pienamente gli elaborati motivi decorativi di Lipari e Milazzo. La frantumazione della tazza incisa (Martinelli et alii 2010; Martinelli 2015) con scena marina avvenuta a conclusione della vita della capanna F, conclude simbolicamente un periodo presumibilmente più pacifico che precede l'arroccamento dell'insediamento sulla Montagnola

    Emerg Infect Dis

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    The present work is devoted to the study of stone beads and pendants from Bronze Age sites in Sicily and the Aeolian Islands. Macroscopic geological examination made it possible to identify the rock types and in some cases their probable provenance. A chronological and typological analysis of the objects as well as graphic and photographic documentation completes the study of the stone artifacts. Comparative research throughout the Mediterranean allows the distinction between local groups of beads and pendants (i.e. of local production and distribution) and groups of Near Eastern objects (mainly in carnelian) that arrived in Italy through Aegean contacts. This work enables a chronological classification of these objects, some of which arrived in Sicily via Mediterranean sea routes. As a result, it is possible to discuss in depth some issues regarding Aegean imports in Italy and the changing socio-economic role that ornaments played in the indigenous communities during the Bronze Age

    San Vincenzo, Isola di Stromboli (Lipari, Prov. Di Messina) - Campagna 2014

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    Presentazione sintetica dei risultati della campagne di scavo effettuate nel 2014 nel sito archeologico di San Vincenzo a Strombol

    Morphocultural characterization of Alternaria species-groups asociated to wheat diseases in Argentina

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    Se caracterizaron 40 aislamientos de Alternaria procedentes de trigo, en grupos de morfo-especies en base a sus modelos de esporulación, morfología del conidio/conidióforo, color de la colonia sobre medios específicos (agar DRYES), patogenicidad y producción de toxinas. Se determinaron cuatro grupos-especie de Alternaria involucrados en patologías del trigo: A. alternata, A. arborescens, A. infectoria y A. tenuissima. La caracterización morfológica fue corroborada por comparación con cepas patrones standard de colecciones internacionales (Biopure Referenz Substeranzen GmbH, Tulln, Austria y HebIMI, Inglaterra). El análisis molecular de los aislamientos (extracción de DNA y secuenciación de la región ITS) corroboró la determinación morfocultural. La patogenicidad de los aislamientos se demostró por la producción de síntomas necróticos tales como manchas y atizonamiento foliar, manchado de granos, necrosis radicular y debilitamiento de las plántulas emergidas de granos inoculados. Cada grupo-especie se asoció a la producción de un síntoma o grupo de síntomas determinado siendo el grupo infectoria el más virulento respecto al resto de los grupos analizados. Las toxinas determinadas indican el riesgo micotoxicológico de estas cepas para la salud humana y animal ante el consumo de productos o subproductos que contengan dichos metabolitos. Su falta de regulación en alimentos en Argentina y en otras regiones del mundo es llamativa. A. arborescens se registra por primera vez en asociación a trigo para Argentina.Forty isolates of Alternaria from wheat plants were characterized into species-group considering the sporulation pattern, morphology of conidia, patogenicity and toxins production. For identification PCA media was used and the isolates were classified according the sporulation pattern, morphology of conidia/conidiophores and according the colony colour on DRYES medium. Four species-groups of Alternaria were determined, A. alternata, A. arborescens, A. infectoria, and A. tenuissima groups. This is the first report of A. arborescens on wheat in Argentina. Morphocultural identification was corroborated by molecular analysis PCR- ITS and comparison of isolates with standard strains belonging to international culture collections. Inoculations on wheat grains showed the patogenicity of isolates and symptoms of discoloration, blight and spots on leaves, radicular necrosis and weakness of emerged plants. Wheat cultivars showed different response to the infection according each particular isolate inoculated. In general a correlation between each species-group and each kind of symptom could been shown. The infectoria group has the most virulent strains that induce the highest severity on all tested cultivars. Toxins production highlight the micotoxicologic risk associated to this fungi considering they play a rol in pathogenesis and no current regulations exists in Argentina or in the rest of the world. A. arborescens is registered by first time associated to wheat plants in Argentina.Fil: Perello, Analia Edith. Universidad Nacional de la Plata. Facultad de Ciencias Agrarias y Forestales. Departamento de Ciencias Biológicas. Centro de Investigaciones de Fitopatología. Provincia de Buenos Aires. Gobernación. Comision de Investigaciones Científicas. Centro de Investigaciones de Fitopatología; ArgentinaFil: Aulicino, Mónica Beatriz. Universidad Nacional de La Plata. Facultad de Ciencias Agrarias y Forestales. Instituto Fitotécnico de "Santa Catalina"; ArgentinaFil: Martinelli, Clara. Universidad Nacional de la Plata. Facultad de Ciencias Agrarias y Forestales. Departamento de Ciencias Biológicas. Centro de Investigaciones de Fitopatología. Provincia de Buenos Aires. Gobernación. Comision de Investigaciones Científicas. Centro de Investigaciones de Fitopatología; ArgentinaFil: Regueira, Melina. Universidad Nacional de la Plata. Facultad de Ciencias Agrarias y Forestales. Departamento de Ciencias Biológicas. Centro de Investigaciones de Fitopatología. Provincia de Buenos Aires. Gobernación. Comision de Investigaciones Científicas. Centro de Investigaciones de Fitopatología; ArgentinaFil: Moreno, Maria Virginia. Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Técnicas. Centro Cientifico Tecnolológico Mar del Plata. Instituto de Investigaciones en Biodiversidad y Biotecnología. Laboratorio de Biología Funcional y Biotecnología; ArgentinaFil: Stenglein, Sebastian Alberto. Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Técnicas. Centro Cientifico Tecnolológico Mar del Plata. Instituto de Investigaciones en Biodiversidad y Biotecnología. Laboratorio de Biologia Funcional y Biotecnología; Argentin

    Variation in cognitive investment: making time fly… or drag!

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    Social media is increasingly prevalent in the daily lives of young people as a source of entertainment and social interaction. However, the time spent on such stimuli reduces availability for other activities that used to be more prevalent, such as reading, development of motor skills, and face-to-face social interaction. Little is known about the effects of this habit changes on the cognitive development of young individuals. One possible way to assess cognitive investment in a particular task is through the perception of time passage. In the present study, we investigated the cognitive investment in different activities and its relationship with the perception of time passage in young individuals aged 14 to 15 years old. Four groups of volunteers were formed. Each group performed a different activity for 23 minutes. Group 1 spent the 23 minutes browsing a social network (TikTok); Group 2 read classics of Brazilian literature; Group 3 played the board game “Pictionary”; and Group 4 was instructed to practice a complex pen spinning around the fingers. The duration of the activity was not disclosed, and at the end of the 23 minutes, volunteers were individually asked how much time they thought had passed during the activity. The group that engaged in TikTok had an average perception of 20 minutes, a value almost identical to the pen spinning, which was 19 minutes, with no statistically significant difference between them (p > 0.05). On the other hand, activities requiring greater cognitive effort and social interaction, such as reading and the board game, had average time perceptions of 25 and 28 minutes, respectively. The latter two even reached time perception values of 40 and 44 minutes, which were the highest in the entire experiment. According to analysis of variance, groups with the lowest mean time perception (TikTok and pen spinning) were significantly different from the board game group (p < 0.05). Based on our results, we can conclude that the nature of the activity undertaken affects time perception on the brain. This may be related to the amount of new information presented and absorbed during novelty and learning activities. Engaging in new and cognitive demanding experiences give the impression that time lasted longer. Conversely, repetitive activities without new stimuli give the sensation that the same time interval seems shorter. Further studies investigating the consequences of overexposure to repetitive and unstimulating activities are necessary to understand their potential effects on the brain development of adolescents

    Abordagem do lactente com queixa de nausea e vomito

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    Náuseas e vômitos podem ser causados por uma ampla gama de condições que afetam vários sistemas de órgãos diferentes, com implicações de saúde muito diferentes. Os objetivos da avaliação são identificar rapidamente condições graves para as quais é necessária uma intervenção imediata e, em seguida, identificar uma causa específica dos sintomas para orientar o manejo. As causas do vômito variam de acordo com a idade na apresentação.  Em muitos casos, a causa das náuseas e vômitos pode ser determinada a partir da história e do exame físico. O diagnóstico diferencial é informado pela idade da criança e se as náuseas e vômitos são agudos, crônicos ou episódicos
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