27 research outputs found

    Operai, fabbriche e cibo: storie di gastronomie precarie

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    Prima del diffondersi della mensa aziendale, il momento della pausa pranzo durante il turno di lavoro in fabbrica era consumato nel barachin, la gavetta. Il contenitore del pasto era un elemento costitutivo dell\u2019identit\ue0 operaia: \u201clavora da barachin\u201d, \u201c\ue8 un barachin di Agnelli\u201d furono espressioni abituali che negli anni del boom economico designavano l\u2019operaio stesso, soprattutto chi lavorava negli stabilimenti Fiat. Il barachin \ue8 quindi stato emblema del mondo operaio e della vita di fabbrica: l\u2019intervento vuole mettere in evidenza queste storie di \u201cgastronomia operaia\u201d, parallelamente alle pratiche di consumo del vino durante la pausa per il pasto, anch\u2019esso parte costitutiva e irrinunciabile della vita quotidiana in fabbrica. L\u2019indagine \ue8 stata condotta a partire da una approfondita ricerca etnografica condotta dall\u2019autore fra operai ed ex operai delle imprese metalmeccaniche torinesi. Le testimonianze sono confluite in una apposita sezione dei \u201cGranai della memoria\u201d, dove sono visibile e consultabili integralmente, rappresentando dunque una preziosa e originale integrazione del saggio in cui si d\ue0 conto della ricerca svolta

    Saperi delle montagne. Le guide storiche e il patrimonio del territorio

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    As part of a wider research project on the cultural heritage of Italian mountain territories, the essay is focused on a set of guidebooks published between the beginnings of alpine tourism in the mid-nineteenth century and the great transformations of the mid-twentieth century. The study of such corpus has produced a rich amount of information, which in the past encouraged forms of sustainable and virtuous tourism. In the present, that knowledge can support tour operators in developing new itineraries and proposals as well as already existing ones, integrating natural dimension with historical and cultural heritage in new forms of experience-based tourism. Critically examined, the information extracted from the guidebooks' systematic examination has been integrated into a georeferenced database, a useful tool addressing a multiplicity of users, from scholars to various subjects involved in the valorization of the territory, from local agencies and tourism promoters to the larger public of tourists

    Villastellone. Percorsi di storia e memoria della comunità

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    Gli 11 saggi in cui si articola il volume «Villastellone. Percorsi di storia e memoria della comunità» offrono una serie di ricostruzioni puntuali su alcuni specifici aspetti, personaggi e luoghi di Villastellone, quali ad esempio la nascita della villanova sorta su iniziativa del Comune di Chieri (1229-1236), quelle della nobile famiglia Villa di Villastellone, la storia dello stemma comunale. Una considerevole parte del libro è volta a indagare la storia di Borgo Cornalese e il ruolo che vi ebbero nel corso dell’Ottocento Eugène-Alexandre Laval-Montmorency e sua moglie Constance de Maistre. Il volume è completato dalla ristampa anastatica del testo «Brevi cenni storici su Villastellone scritti nell’occasione del VII centenario della sua fondazione 1203-1903» pubblicato nel 1903 su iniziativa del parroco teologo Giovanni Aghemo. Il libro è corredato da un centinaio di immagini, in gran parte inedite, relative a luoghi storici di Villastellone, ma anche riproduzione di documenti e opere d’arte provenienti, fra gli altri, dalla Biblioteca Reale di Torino, Palazzo Madama, l’Archivio di Stato di Torino, la Georgetown University di Washington, l’Istituto Geografico Militare di Firenze

    Fame di lavoro. Storie di gastronomie operaie

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    Prima del diffondersi della mensa aziendale, il momento della pausa pranzo durante il turno di lavoro in fabbrica era consumato nel barachin, la gavetta. Il contenitore del pasto era un elemento costitutivo dell’identità operaia: “lavora da barachin”, “è un barachin di Agnelli” furono espressioni abituali che negli anni del boom economico designavano l’operaio stesso, soprattutto chi lavorava negli stabilimenti Fiat. Il barachin è stato emblema del mondo operaio e della vita di fabbrica: la mostra e il catalogo “Fame di lavoro. Storie di gastronomie operaie”, riportando l’attenzione verso le forme e le pratiche di questo sapere gastronomico vogliono documentare un tornante importante della recente storia italiana troppo rapidamente dimenticato

    Da «Gardenia» a «Florario». Il contributo di Alfredo Cattabiani allo studio del simbolismo vegetale

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    Il saggio ricostruisce il contesto culturale e la genesi editoriale del libro di Alfredo Cattabiani «Florario. Miti, leggende e simboli di fiori e piante», edito nel 1996 e diventato un long seller della casa editrice Mondadori nella collana degli “Oscar”. L’opera di Cattabiani è parte di un più complessivo progetto editoriale denominato «Storia dell’immaginario», articolato in più volumi, in cui sono confluiti, in forma parzialmente rielaborata, gli articoli che l’autore ha via via pubblicato fra il 1986 e il 2000 sulla rivista di giardinaggio «Gardenia». Il saggio mira a mettere in evidenza il fecondo contributo di conoscenza e divulgazione che Cattabiani ha dato, in prospettiva antropologica, al simbolismo vegetale

    Il caffè espresso: un tratto costitutivo della vita degli italiani

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    The paper intends to give an account of an ethno-anthropological research on traditional Italian espresso coffee, conducted in 2018, aimed at documenting the intimate, profound and irreplaceable value that the culture of espresso takes on within Italian society. The research was carried out in partnership with the Consortium for the Safeguard of Traditional Italian Espresso Coffee, as part of the candidacy of the espresso coffee to the intangible cultural heritage of humanity

    «Dio aiuti il primo barone cristiano». Il duca di Laval-Montmorency e Borgo Cornalese

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    Il saggio «Dio aiuti il primo barone cristiano». Il duca di Laval-Montmorency e Borgo Cornalese approfondisce la figura del duca Eugène-Alexandre Laval-Montmorency – «fondatore» di Borgo Cornalese nelle forme ideali e paesaggistiche con cui tutt’oggi si presenta – analizzata per mezzo di molteplici testimonianze coeve che ci restituiscono la complessità umana, intellettuale, religiosa e politica di una forte personalità che visse intensamente il proprio tempo. Tra le varie fonti biografiche che riguardano il duca Eugène si è ritenuto utile presentare in appendice il testo di una rara nota biografica, opera del gesuita Stephen Larigaudelle Dubuisson, pubblicata a Parigi all’indomani della morte del duca e ritrovata alla Bibliothèque nationale de France. Il saggio guarda al microcosmo locale analizzando la costruzione della comunità attraverso le scelte attuate dal duca Eugène: in particolare l’edificazione della chiesa e la sua erezione in parrocchia, reiterando a Borgo quanto già attuato vent’anni prima in Normandia, a Beaumesnil. La vita di Borgo Cornalese, luogo apparentemente caratterizzato da una dimensione defilata e periferica, è inserita in una serie di strette relazioni che lo legano ad altri borghi e paesi del territorio chierese. Il saggio vuole anche essere, almeno in parte, un tentativo di applicare alla biografia le prospettive dell’antropologia storica: le numerose voci riportate di quanti hanno conosciuto il duca Eugène sono etnograficamente utilizzate come quelle di altrettanti ‘informatori’ che ci parlano di un uomo e di come questi ha inteso la vita e la morte

    Francesco Garetto, uomo «all’antica»

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    Profilo biografico di Francesco Garetto (1934-2023), dirigente del Gruppo Ferrero, animatore culturale dell'Alto Astigiano, presidente della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Moncucco Torinese
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