2,005 research outputs found

    Applicazione di un metodo spettroscopico innovativo per la determinazione di pigmenti in oli di oliva extravergine e confronto con un metodo cromatografico

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    L’attività svolta in questo lavoro di tesi è stata finalizzata alla convalida di una metodologia analitica per la determinazione e quantificazione diretta mediante spettroscopia UV/Vis dei pigmenti in oli di oliva extravergine e non. La prima parte del lavoro di tesi è stata svolta presso il Laboratorio dell’Azienda Salov SPA (sede a Massarosa), dove è stato validato un metodo di quantificazione degli analiti investigati tramite l’ausilio di HPLC/DAD, già messo appunto in precedenza dal Dottor Serani e Dottor Piacenti [1]. La seconda parte invece è stata svolta presso il Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale. Sono stati presi in esame differenti casi studio in modo da avere una panoramica generica delle possibili applicazioni di questo nuovo metodo spettroscopico [2]. Per fare ciò è stata anche effettuata una valutazione dei risultati ottenuti confrontandola con una metodologia cromatografica, HPLC/DAD. In definitiva si è anche cercato di integrare il metodo, introducendo, nel set di pigmenti in precedenza selezionati, un nuovo carotenoide, riscontrando un effettivo miglioramento del metodo. Tale lavoro di tesi è dunque esplicativo delle potenzialità del metodo spettroscopico per la determinazione di pigmenti in oli di oliva extravergine ed una buona base di partenza per la ricerca nel campo olistico

    ACCIDENT ANALYSIS FOR ATUCHA II NUCLEAR POWER PLANT

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    The intent of this part is to describe the NPP Atucha II with an net electrical power of 692 MW. The plant is equipped with a heavy water pressure vessel reactor of the same type as used in the Atucha I NPP with a net electrical output of 340 MW. The NPP Atucha II has been designed by the KRAFTWERK UNION AG Erlangen, West Germany, with engineering participation of Empresa Nuclear Argentina de Centrales Electricas S.A., Buenos Aires., and it is located adjacent to the Atucha I approx. 110 Km north-west of Buenos Aires at the southern banks of the Rio Parana’ de las Palmas

    Romulus’ adytum or asylum? A New Exegetical proposal for De lingua Latina 5, 8

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    A long-standing debate surrounds Varro’s structure of etymology in four progressive levels in ling. 5, 8, whereby each level is connected to a different kind of analysis and applies to a different class of words. A cryptic and elliptic expression, in an almost certainly corrupted passage in the manuscript of the text, covers the fourth level in uncertainty and ambiguity. While some scholars have retained the transmitted Quartus, ubi est aditus et initia regis (“The fourth level is where lies the entrance and the origins of the king”), the majority of modern interpretation rather advocates the emendation of aditus in adytum (“sanctuary”) and reads the passage as a reference to diverse kinds of mysteric cults, embedding the fourth level of etymology in an esoteric frame. This paper brings forward the proposal that the passage at issue contains no allusion to the mysteries, but a reference to the partly historical, partly legendary episode of Romulus’ foundation of a “sanctuary” on the Capitoline Hill, open to all beseechers coming from all peoples and social statuses. This institution led to the formation of the first core of the Roman inhabitants and, subsequently, of the vernacular substrate at the basis of the Latin language; as such, this episode agrees with Varro’s interest and ideas. The hypothesis that the quartus gradus etymologiae is to be connected to Romulus’ asylum may be defended either by reading the word adytum with a brand-new meaning, or by proposing to emend the text (aditus > asylum), thus obtaining: Quartus, ubi est asylum et initia regis. Molto si è discusso sui quattro livelli progressivi secondo i quali Varrone struttura l’etimologia in ling. 5, 8; a ogni livello è associato un diverso tipo di analisi e si applica a una diversa categoria di parole. Una formulazione criptica ed ellittica, in un passo che nel manoscritto del testo è quasi certamente corrotto, avvolgono il quarto livello in una nube di incertezza e ambiguità. Se alcuni filologi hanno difeso il mantenimento del tradito Quartus, ubi est aditus et initia regis (“Il quarto livello è dove è l’ingresso e le origini del re”), la maggior parte delle interpretazioni moderne opta piuttosto per l’emendazione di aditus in adytum (“santuario”) e legge il passo come un riferimento a vari tipi di culti misterici, collocando il quarto livello etimologico in un quadro di esoterismo. Nel presente contributo, si avanza la proposta che nel passo in questione non vi sia alcuna allusione ai misteri, ma un riferimento all’episodio storico-leggendario della fondazione, da parte di Romolo, di un “santuario” sul Campidoglio, destinato all’accoglienza di supplici provenienti da ogni popolo ed estrazione sociale. Questa istituzione portò alla formazione del primo nucleo abitativo di Roma e anche, di conseguenza, del sostrato vernacolare alle origini della lingua latina; come tale, tale episodio converge con gli interessi e le idee di Varrone. L’ipotesi che il quartus gradus etymologiae alluda al santuario di Romolo può essere difesa o dando una nuova interpretazione al termine adytum, o proponendo un’emendazione testuale (aditus > asylum), che produca il testo Quartus, ubi est asylum et initia regis. A long-standing debate surrounds Varro’s structure of etymology in four progressive levels in ling. 5, 8, whereby each level is connected to a different kind of analysis and applies to a different class of words. A cryptic and elliptic expression, in an almost certainly corrupted passage in the manuscript of the text, covers the fourth level in uncertainty and ambiguity. While some scholars have retained the transmitted Quartus, ubi est aditus et initia regis (“The fourth level is where lies the entrance and the origins of the king”), the majority of modern interpretation rather advocates the emendation of aditus in adytum (“sanctuary”) and reads the passage as a reference to diverse kinds of mysteric cults, embedding the fourth level of etymology in an esoteric frame. This paper brings forward the proposal that the passage at issue contains no allusion to the mysteries, but a reference to the partly historical, partly legendary episode of Romulus’ foundation of a “sanctuary” on the Capitoline Hill, open to all beseechers coming from all peoples and social statuses. This institution led to the formation of the first core of the Roman inhabitants and, subsequently, of the vernacular substrate at the basis of the Latin language; as such, this episode agrees with Varro’s interest and ideas. The hypothesis that the quartus gradus etymologiae is to be connected to Romulus’ asylum may be defended either by reading the word adytum with a brand-new meaning, or by proposing to emend the text (aditus > asylum), thus obtaining: Quartus, ubi est asylum et initia regis. Molto si è discusso sui quattro livelli progressivi secondo i quali Varrone struttura l’etimologia in ling. 5, 8; a ogni livello è associato un diverso tipo di analisi e si applica a una diversa categoria di parole. Una formulazione criptica ed ellittica, in un passo che nel manoscritto del testo è quasi certamente corrotto, avvolgono il quarto livello in una nube di incertezza e ambiguità. Se alcuni filologi hanno difeso il mantenimento del tradito Quartus, ubi est aditus et initia regis (“Il quarto livello è dove è l’ingresso e le origini del re”), la maggior parte delle interpretazioni moderne opta piuttosto per l’emendazione di aditus in adytum (“santuario”) e legge il passo come un riferimento a vari tipi di culti misterici, collocando il quarto livello etimologico in un quadro di esoterismo. Nel presente contributo, si avanza la proposta che nel passo in questione non vi sia alcuna allusione ai misteri, ma un riferimento all’episodio storico-leggendario della fondazione, da parte di Romolo, di un “santuario” sul Campidoglio, destinato all’accoglienza di supplici provenienti da ogni popolo ed estrazione sociale. Questa istituzione portò alla formazione del primo nucleo abitativo di Roma e anche, di conseguenza, del sostrato vernacolare alle origini della lingua latina; come tale, tale episodio converge con gli interessi e le idee di Varrone. L’ipotesi che il quartus gradus etymologiae alluda al santuario di Romolo può essere difesa o dando una nuova interpretazione al termine adytum, o proponendo un’emendazione testuale (aditus > asylum), che produca il testo Quartus, ubi est asylum et initia regis.

    Evidence Based Treatment of Cholera: A review of Existing Literature

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    Trattamento chirurgico delle fratture di polso con placca volare: revisione clinica e radiografica

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    Data la loro frequenza, le fratture dell’epifisi distale del radio possono essere considerate una “malattia sociale”, rappresentano infatti una su sei fratture che vengono osservate in un pronto soccorso traumatologico. La principale metodica per la diagnosi di tali fratture è l’esame radiografico, eseguito nelle due proiezioni antero-posteriore e laterale. Esso inoltre fornisce informazioni sulla stabilità della lesione ed utili indicazioni per il trattamento. Infine esso è utilizzato frequentemente per la valutazione dei risultati a distanza. Gli indici radiografici più utilizzati nella valutazione anatomica di queste fratture sono: • inclinazione palmare (volar tilt) dell’estremità distale del radio • inclinazione ulnare (ulnar tilt) • variante ulnare (ulnar variance) Esistono numerose classificazioni delle fratture di polso, ma fra quelle maggiormente utilizzate sicuramente c’è la classificazione di Frykman, la quale considera individualmente il coinvolgimento delle articolazioni radio-carpica e radio-ulnare distale e la presenza o meno della frattura del processo stiloideo dell’ulna. Le fratture dell’estremità distale di radio possono essere trattate in vario modo a seconda delle caratteristiche della frattura stessa: - Trattamento conservativo (riduzione e apparecchio gessato) - Trattamento chirurgico, che a sua volta comprende varie metodiche tra cui le più utilizzate sono l’osteosintesi percutanea con fili di K., la riduzione a cielo aperto seguita dalla sintesi con placca e l’utilizzo del fissatore esterno. Per quanto riguarda l’utilizzo delle placche, ne esistono di vari tipi, in particolare la prima distinzione va fatta tra quelle dorsali e quelle volari; quest’ultime presentano numerosi vantaggi rispetto alle altre e per questo vengono maggiormente utilizzate. Delle fratture dell’estremo distale trattate presso la Seconda Clinica Ortopedica dell’Università di Pisa con osteosintesi con placca volare, è stato possibile revisionarne 20. La valutazione degli esiti al follow-up si è basata sui risultati di tipo oggettivo e soggettivo utilizzando il Mayo Wrist Score e il DASH score; sono stati, inoltre, valutati anche i parametri radiografici. I risultati sono stati soddisfacenti-buoni nelle valutazioni oggettive a dispetto di risultati buono-ottimi in quelle soggettive. In conclusione, in generale l’utilizzo della placca volare si dimostra una metodica che dà buoni risultati associati ad una piena soddisfazione del paziente legata anche alla precoce ripresa funzionale dell’articolazione

    Piante micorrizate di carciofo: fenoli totali e attivita antiossidante nei capolini.

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    Uno degli aspetti che determinano la qualità nutrizionale dei capolini di carciofo (Cynara cardunculus var. scolymus L. Fiori) è il contenuto di polifenoli bioattivi, responsabili della maggior parte delle proprietà antiossidanti e farmacologiche di questa composita. I polifenoli contenuti nel carciofo sono metaboliti secondari appartenenti al gruppo degli idrossicinnamati, in particolare acidi caffeilchinici (acido clorogenico, acido caffeico, cinarina ecc.) e flavonoidi (luteolina e forme coniugate). In tempi moderni, gli studi sulle proprietà antiossidanti del carciofo, si sono concentrati soprattutto sugli estratti fogliari, comunemente usati dall’industria farmaceutica. Tuttavvia la letteratura specifica è carente di informazioni sul contenuto di antiossidanti nelle parti eduli del prodotto fresco. Molteplici ricerche hanno dimostrato che il carciofo possiede spiccate proprietà antiossidanti, epatoprotettive, coleretiche ed ipocolesterolemiche; inibisce inoltre l'ossidazione delle lipoproteine a bassa densità (LDL), apportando con la dieta sostanze naturali in grado di ridurre o prevenire l'aterogenesi, le malattie coronariche e i processi di carcinogenesi. Le proprietà antiossidanti dei singoli composti, che costituiscono il complemento polifenolico degli estratti di carciofo, sono assai diverse e quindi differente è il contributo delle singole molecole alla capacità antiossidante totale dell'estratto. Il contenuto di acido clorogenico, che è la sostanza fenolica quantitativamente preponderante nelle parti eduli di carciofo, varia considerevolmente a seconda della varietà e dell’ambiente di coltivazione. Il carciofo, come molte altre specie coltivate, è in grado di formare micorrize arbuscolari (AM), simbiosi mutualistiche tra alcuni funghi del terreno e le radici delle piante ospiti. Allo stato attuale, i dati disponibili in letteratura suggeriscono che l'impiego di biotecnologie ecocompatibili, quali la micorrizazione, possano migliorare la filiera produttiva del carciofo per ottenere piante altamente produttive e dotate di elevate proprietà antiossidanti. A tal fine, sono necessarie informazioni sulla variabilità del contenuto polifenolico nelle parti eduli, sui modelli di accumulo degli antiossidanti durante il ciclo, e sull’influenza delle condizioni ambientali e colturali. Tra queste ultime, l’impiego di funghi micorrizici rappresenta una valida metodologia innovativa. È noto in letteratura l’effetto positivo svolto dalle micorrize sullo sviluppo delle piante, dovuto al miglior assorbimento di elementi nutritivi. Lo scopo della presente tesi è stato quello di indagare l’influenza dell’associazione micorrizica, utilizzando specie fungine diverse, sul complemento di sostanze fenoliche e sull’attività antiossidante degli estratti delle parti eduli dei capolini di carciofo. A tal fine è stata effettuata la quantificazione dei composti fenolici totali (TPC) e la determinazione della capacità antiossidante (ARP) negli estratti di carciofo, ottenuti da piante micorrizate con Glomus mosseae (Nicolson et Gerdemann), Gerdemann et Trappe e Glomus intraradices (Schenck et Smith). Il nostro studio si inserisce nelle tendenze della ricerca degli ultimi anni, che hanno visto accrescere l’interesse del mondo scientifico nei confronti dei prodotti agroalimentari con proprietà nutraceutiche, ossia con effetti benefici sulla salute. I presenti risultati sono stati ottenuti su piante di carciofo micorrizate in campo, e hanno messo in evidenza l’incremento di TPC e ARP nelle piante micorrizate. Sul piano produttivo, sono stati osservati incrementi nel peso medio dei capolini centrali, e incremento nella produzione/pianta di carducci. I risultati ottenuti con la presente sperimentazione aprono quindi prospettive stimolanti all'impiego della micorrizazione come strumento per migliorare la filiera produttiva del carciofo e per ottenere piante maggiormente resistenti, di alto profilo qualitativo e con un elevato contenuto di sostanze nutraceutiche. Le attuali tendenze verso un’agricoltura maggiormente sostenibile, a basso impatto ambientale, lasciano intravedere interessanti possibilità applicative della micorrizazione su piante di interesse agrario e farmacologico; sotto questo punto di vista l’inoculazione con opportune specie di funghi AM, può essere considerata come una potenziale strategia di biofertilizzazione al fine di incrementare la produttività e la qualità delle colture minimizzando gli input chimici

    Human Factors-Based Many-Objective Personnel Recruitment for Safety-Critical Work Environments

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    In spite of many improvements in industrial safety of the last decades, nowadays four people per minute die in the world for occupational illnesses and accidents at work. Besides equipping machines with the most advanced technologies, industrial safety has become more and more interested in human factors in recent years, since many accidents at work are proven to be blamed on dangerous behaviours of workers. Recruiting workers with proper risk perception and caution can increase how safely they will deal with the task assigned, thus reducing devastating events. This paper presents a many-objective optimization framework for personnel recruitment in safety-critical work environments. Four objectives are considered: cost and learning time (which are minimized), and risk perception and caution (which are maximized). A neural network-based module computes each candidate’s risk perception and caution for every single task he/she applies for. Pareto optimal solutions are generated using the Multi-Objective Particle Swarm Optimizer based on hypervolume (MOPSOhv). The best personnel recruitment is selected by the Technique for Order of Preference by Similarity to Ideal Solution (TOPSIS). The effectiveness of the proposed framework was validated on two real-world recruitment processes involving 100 and 300 candidates, respectively

    Efficient energy dispatching in smart microgrids using an integration of fuzzy AHP and TOPSIS assisted by linear programming

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    Energy dispatching in smart (micro)grids must take into account more conflicting objectives (or criteria), such as power reliability and quality, proper handling of the electricity demand, and cost decrease. The choice of the best alternative in energy dispatching decisions can be dealt with as a multi-criteria optimization and decision making problem. To this aim, we propose the use of linear programming to generate the possible alternatives, and the integration of fuzzy AHP and TOPSIS to select the best alternative. In particular, fuzzy AHP and TOPSIS are used, respectively, to prioritize the criteria and to evaluate the alternatives with respect to four conflicting criteria, namely, environmental impact, cost of the energy, distance of supply, and load level of power lines
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