18 research outputs found

    HSPH1 inhibition downregulates Bcl-6 and c-Myc and hampers the growth of human aggressive B-cell non-Hodgkin lymphoma

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    We have shown that human B-cell non-Hodgkin lymphomas (B-NHLs) express heat shock protein (HSP)H1/105 in function of their aggressiveness. Here, we now clarify its role as a functional B-NHL target by testing the hypothesis that it promotes the stabilization of key lymphoma oncoproteins. HSPH1 silencing in 4 models of aggressive B-NHLs was paralleled by Bcl-6 and c-Myc downregulation. In vitro and in vivo analysis of HSPH1-silenced Namalwa cells showed that this effect was associated with a significant growth delay and the loss of tumorigenicity when 104 cells were injected into mice. Interestingly, we found that HSPH1 physically interacts with c-Myc and Bcl-6 in both Namalwa cells and primary aggressive B-NHLs. Accordingly, expression of HSPH1 and either c-Myc or Bcl-6 positively correlated in these diseases. Our study indicates that HSPH1 concurrently favors the expression of 2 key lymphoma oncoproteins, thus confirming its candidacy as a valuable therapeutic target of aggressive B-NHLs

    metabolic approach to the enhancement of antitumor effect of chemotherapy a key role of acetyl l carnitine

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    Purpose: Acetyl-l-carnitine (ALC) plays a relevant role in energy metabolism and stress response because of its function in the complex metabolic system regulating the acetyl-CoA levels that provide a source of acetyl groups for metabolic and acetylation-regulated processes. Because acetylation may influence p53 activity/stability and, therefore, the response to platinum compounds, this study was designed to investigate the effect of ALC in combination with platinum compounds. Experimental Design: The antiproliferative and antitumor activity studies were done in a panel of human tumor cell lines with functional or defective p53. The antimetastatic drug efficacy was investigated in the s.c. growing H460/M tumor subline, which is able to generate lung metastases. Results: ALC enhanced the sensitivity to cisplatin of tumor cells with functional p53. The sensitization by ALC was reflected in an improved in vivo antitumor efficacy of the combination over cisplatin alone in wild-type p53 lung tumors. ALC did not increase the cisplatin efficacy in the p53-mutant SW620 tumor. ALC exhibited a significant antimetastatic activity, and this effect was better exploited in combination with the histone deacetylase inhibitor, ST3595. The in vivo ALC/cisplatin combination caused the activation of p53, associated with protein acetylation and induction of target genes. Conclusions: ALC was effective in enhancing the antitumor potential of platinum compounds in wild-type p53 tumors. ALC, alone and in combination with a histone deacetylase inhibitor, exhibited an outstanding antimetastatic activity. Both effects, likely mediated by protein acetylation, may have implications for platinum-based therapy and combinations with histone deacetylase inhibitors. Clin Cancer Res; 16(15); 3944–53. ©2010 AACR

    Analisi quali-quantitativa dei determinanti sociali di salute nella popolazione migrante residente nel Comune di Molinella

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    Obiettivi: Obiettivo della ricerca \ue8 stato analizzare i determinanti di salute che agiscono sulla popolazione migrante residente nel Comune di Molinella. Metodi: La ricerca si \ue8 basata su un approccio teorico di epidemiologia sociale e antropologia medica, e ha utilizzato metodologie di raccolta dati quali-quantitative. In una prima fase, allo scopo di individuare macro-aree di interesse, sono state analizzate fonti di informazione secondarie, dati socio-demografici e di accesso ai servizi socio-sanitari relativi al Comune di Molinella; utilizzando la metodologia etnografica, sono stati realizzati incontri con informatori chiave tra gli operatori socio-sanitari, i decisori politici e gli utenti immigrati dei servizi. Sono cos\uec emerse quattro macro-aree (integrazione, accesso ai servizi, lavoro e casa), a partire dalle quali sono state sviluppate due tracce di interviste semi-strutturate, rispettivamente rivolte a operatori dei servizi e utenti. Sono state realizzate 20 interviste. Le informazioni quali-quantitative ottenute sono state triangolate con quelle tratte dalle osservazioni di campo e con i risultati di studi presenti in letteratura e analizzate attraverso due principali modelli teorici: quello dell'antropologia medica e quello sanitario dell'epidemiologia eco-sociale. Risultati: Dalle informazioni raccolte sono emersi alcuni determinanti di salute rilevanti nel territorio di Molinella: Determinanti distali: crisi economica e tagli al welfare \u201cschizofrenica\u201d rappresentazione dell\u2019immigrato in tempo di crisi: paura e diffidenza sul piano sociale e necessit\ue0 di presenza immigrata su quello economico discriminazioni in ambito lavorativo, nell\u2019esperienza di acquisto della casa, nel contesto del Comune e a livello politico. Determinanti prossimali: \u201cmondi morali locali\u201d: la scarsit\ue0 di risorse che spinge i servizi a privilegiare gli interventi nei confronti dei soggetti che possono pi\uf9 velocemente essere reinseriti nel tessuto produttivo, o l'utilizzo di pratiche mediche non usuali nei paesi di origine (come, per esempio, il parto cesareo) interpretato come una sperimentazione di tecniche sul proprio corpo, rappresentano imprevisti fattori \u201cmorali\u201d che influenzano l'accesso ai servizi socio-sanitari lavoro: crisi, contrazione del mercato del lavoro e legame lavoro-regolarit\ue0 sono da considerarsi co-fattori che espongono i migranti a: accettazione di impieghi usuranti o pericolosi, con aumento di malattia e infortuni sul lavoro scarsit\ue0 di reddito e impoverimento delle famiglie femminilizzazione del mercato del lavoro e diminuita capacit\ue0 di accudimento familiare precarizzazione dei nuclei familiari e peggioramento della dimensione del benessere. abitazione: aumentano gli sfratti per morosit\ue0; gli alloggi di emergenza abitativa risultano largamente insufficienti rispetto alla domanda. Conclusioni: Nella ricerca condotta la malattia emerge come effetto della combinazione tra condizioni di vita precarie e il legame tra politiche migratorie e mercato del lavoro, che rende il \u201ccorpo migrato\u201d ricattabile, lo espone a lavori usuranti e pericolosi, incardinandolo in una bassa gerarchia sociale a cui consegue una ridotta capacit\ue0 agentiva. Il \u201ccorpo migrato\u201d, in alcuni casi, viene socialmente e politicamente ridotto a mero strumento produttivo, auto-percepito come materiale di sperimentazione medica, a cui i servizi, sempre pi\uf9 privi di risorse, rispondono privilegiando proprio chi pu\uf2 essere reinserito nel pi\uf9 breve tempo possibile negli stessi processi produttivi che lo hanno ammalato

    Servizi Sociali e migrazione in tempo di crisi. Il caso di Molinella.

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    La crisi economica \ue8 stata indagata come un fattore di amplificazione dei determinanti sociali di salute che si inscrivono maggiormente nell\u2019esistenza di alcuni gruppi sociali, i migranti in particolare, aumentandone il ricorso ai servizi socio-sanitari. Da quanto emerso attraverso una ricerca etnografica sul territorio in provincia di Bologna, sia individui che servizi stanno vivendo situazioni di difficolt\ue0, prodotte da una scarsit\ue0 di fondi, di personale e di tempo, che aumenta il \u201cvalore\u201d delle risorse disponibili: accrescendo nell\u2019utenza la competizione per i sussidi e producendo nei servizi attitudini diffidenti, pratiche di controllo e vaglio dei casi sui quali intervenire. Ne conseguono contraddizioni e conflitti nelle reciproche rappresentazioni tra utenti e servizi che finiscono con il riuprodurre dinamiche di esclusione che inaspriscono la tensione sociale e le difficolt\ue0 di un gruppo particolarmente vulnerabile

    Salute

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    L'analisi della salute dei migranti rappresenta una sfida teorica estremamente stimolante e un'occasione di innovazione per le discipline che se ne occupano. In primo luogo salute e migrazione rappresentano due sfere del sapere che non possono essere analizzate attraverso un approccio monodisciplinare. D'altra parte rappresentano due campi di produzione di pratiche, norme e simboli in continua evoluzione. Questo contributo utilizza l'approccio trans-disciplinare privilegiando l'indagine dei fattori strutturali coinvolti nella salute dei migranti

    HSP105 inhibition counteracts key oncogenic pathways and hampers the growth of human aggressive B-cell non-Hodgkin lymphoma

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    In this issue of Blood, Bergamaschi and colleagues demonstrate that effectively all circulating IL-15 found in the serum of humans and mice is associated with the soluble IL-15R\u3b1

    O ensino como ferramenta de transforma\ue7\ue3o social e promo\ue7\ue3o da sa\ufade: a experiencia do Centros de Estudos e Pesquisa em Sa\ufade Internacional e Intercultural (CSI) da Universidade de Bologna

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    O Centro de Estudos e Pesquisa em Sa\ufade Internacional e Intercultural (CSI) da Universidade de Bolonha \ue9 um centro acad\ueamico criado em 2006 por um pequeno grupo de ativistas da \ue1rea de sa\ufade, insatisfeitos com a falta de compromisso social na pr\ue1tica e no ensino da medicina. O objetivo era reafirmar a sa\ufade como direito humano fundamental e ben\ue9fico da comunidade, abordar as rela\ue7\uf5es de poder entre a profiss\ue3o m\ue9dica e a comunidade como fator de risco para a sa\ufade e adotar pr\ue1ticas de trabalho para enfrent\ue1-las. De forma auto-reflexiva, o CSI come\ue7ou a desenvolver pr\ue1ticas que fossem abertamente contra-hegem\uf4nicas abrindo um espa\ue7o de trabalho acad\ueamico participativo, horizontal, sem hierarquias, gerenciado com a m\ue9todo da unanimidade, aberto a professores, estudantes, profissionais da sa\ufade e a todos que compartilham as finalidades. Como centro universit\ue1rio, o CSI pretende utilizar a pesquisa e o ensino como ferramenta de transforma\ue7\ue3o social e de promo\ue7\ue3o da sa\ufade atrav\ue9s de diferentes a\ue7\uf5es: desenvolver pesquisas e atividades did\ue1ticas auto-reflexivas quanto \ue0s rela\ue7\uf5es de poder, com abordagem de sa\ufade global, tentando conectar os problemas locais com o contexto global, enfatizando a necessidade de uma abordagem transdisciplinar e participativa; promover a transforma\ue7\ue3o dos curriculuns promovendo perspectivas multi-profissionais, participativas, capazes de modificar o saber, saber fazer e saber ser dos estudantes; facilitar o contato de estudantes e profissionais com o trabalho participativo e com metodologias quali-quantitativas, com a complexidade cotidiana na vida das pessoas, enquadrando os processos sa\ufade-doen\ue7a na estrutura das determinantes sociais e das desigualdades em sa\ufade; fortalecer a conex\ue3o entre academia e sociedade construindo parcerias em particular com a por\ue7\ue3o mais fr\ue1gil da comunidade a partir dos problemas percebidos; Hoje o centro conta mais de 30 volunt\ue1rios e bolsistas de diferentes \ue1reas, prop\uf5e mais de 150hs de did\ue1tica participativa e multiprofissional, pesquisas desenvolvidas com a comunidade e colabora\ue7\uf5es com redes de promo\ue7\ue3o da sa\ufade nacionais e internacionais. Os principais problemas encontrados s\ue3o relativos \ue0 atitude conservadora da academia frente as mudan\ue7as; a dificuldade dos profissionais em abordar o tema das rela\ue7\uf5es de poder e de se identificar como fator de risco potencial para a sa\ufade; a dificuldade dos m\ue9dicos em aceitar abordagens multi-metodol\uf3gicas e trabalhar em equipes multidisciplinares

    HSP105 inhibition hampers the growth of human aggressive B-cell non-Hodgkin lymphoma by counteracting key oncogenic pathways

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    We have shown that human B-cell non-Hodgkin lymphomas (B-NHLs) express heat shock protein (HSP)H1/105 in function of their aggressiveness. Here, we now clarify its role as a functional B-NHL target by testing the hypothesis that it promotes the stabilization of key lymphoma oncoproteins. HSPH1 silencing in 4 models of aggressive B-NHLs was paralleled by Bcl-6 and c-Myc downregulation. In vitro and in vivo analysis of HSPH1-silenced Namalwa cells showed that this effect was associated with a significant growth delay and the loss of tumorigenicity when 10(4) cells were injected into mice. Interestingly, we found that HSPH1 physically interacts with c-Myc and Bcl-6 in both Namalwa cells and primary aggressive B-NHLs. Accordingly, expression of HSPH1 and either c-Myc or Bcl-6 positively correlated in these diseases. Our study indicates that HSPH1 concurrently favors the expression of 2 key lymphoma oncoproteins, thus confirming its candidacy as a valuable therapeutic target of aggressive B-NHLs
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