21 research outputs found

    Impulsivity Markers in Parkinsonian Subthalamic Single-Unit Activity

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    Impulsive-compulsive behaviors are common in Parkinson's disease (PD) patients. However, the basal ganglia dysfunctions associated with high impulsivity have not been fully characterized. The objective of this study was to identify the features associated with impulsive-compulsive behaviors in single neurons of the subthalamic nucleus (STN)

    An Exploratory Study of Field Failures

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    Field failures, that is, failures caused by faults that escape the testing phase leading to failures in the field, are unavoidable. Improving verification and validation activities before deployment can identify and timely remove many but not all faults, and users may still experience a number of annoying problems while using their software systems. This paper investigates the nature of field failures, to understand to what extent further improving in-house verification and validation activities can reduce the number of failures in the field, and frames the need of new approaches that operate in the field. We report the results of the analysis of the bug reports of five applications belonging to three different ecosystems, propose a taxonomy of field failures, and discuss the reasons why failures belonging to the identified classes cannot be detected at design time but shall be addressed at runtime. We observe that many faults (70%) are intrinsically hard to detect at design-time

    Understanding Factors Associated With Psychomotor Subtypes of Delirium in Older Inpatients With Dementia

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    Parco archeologico di Urbs Salvia. Proposte per una nuova gestione e fruizione del Parco.

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    La città romana di Urbs Salvia emerge a fatica dal terreno che la ricopre, consentendo a stento di comprenderne le parti, in pessimo stato di conservazione, annebbiate dalla polvere e dal fitto intreccio della vegetazione, che tenta di riappropriarsi della nuda pietra che ne rimane. La leggibiltà alterata dei resti porta alla mancata comprensione del luogo e alla perdita della sua storia. È necessario, perciò, restituire una linea narrativa a tali frammenti, con l’intento di recuperare un’unità perduta e legare nuovamente insieme le parti. È importante che la città antica accolga la città moderna e si crei uno scambio continuo tra le due, all’interno di un sistema culturale più ampio. Queste cosiderazioni hanno posto le basi per lo sviluppo di un progetto che ha come scopo il potenziamento delle connessioni e delle relazioni con l’intero territorio. Il progetto si è fatto carico di tutti quei temi caratteristici di un Parco Archeologico definendo un nuovo approccio, mirato alla risoluzione di problematiche di fruizione, gestione e valorizzazione del luogo. Il legame, ormai inscindibile, tra rudere e natura e il fascino di questa unione spontanea, ha indirizzato l’azione progettuale verso la conservazione di tale armonia, tramite interventi di salvaguardia della materia archeologica e del sistema ecologico-ambientale. Le risposte alle innumerevoli problematiche del sito hanno trovato una sintesi nell’area templare, fulcro ed origine dell’antico insediamento, oltre che monumento cardine e peculiare del panorama archeologico marchigiano. Il tema principale ha riguardato la valorizzazione dei resti archeologici scavati, prevedendo una musealizzazione diffusa che consentisse una piena comprensione e consapevolezza di tale luogo. I frammenti delle mura e delle strade basolate, divengono le parole mancanti che ricompongono il brano antico, da resti marginali e dimenticati diventano gli interpreti principali dell’azione progettuale, elementi chiave di rilettura della città

    L'agressione dei patrimoni mafiosi e il riutilizzo dei beni confiscati

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    L'aggressione ai patrimoni mafiosi e il loro utilizzo a fini sociali rappresentano un vanto per il nostro ordinamento giuridico. Nel testo il tema viene affrontato in una triplice prospettiva: quella sociologico-giuridica, quella giuridica e quella di progettazione urbanistica

    La Vita dopo la confisca. Il riutilizzo dei beni sottratti alla mafia

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    Nel testo vengono descritte le previsioni normative e le difficoltà applicative del riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati. Purtroppo, l’iter che porta al riutilizzo è estremamente complesso ed irto di ostacoli. Queste difficoltà, comunque, non sono insormontabili. Accanto agli abbandoni delle case e alla chiusura delle aziende, vi sono tante belle esperienze che meritano di essere portate all’attenzione. Sono il risultato di percorsi virtuosi. Di sinergie vincenti mediante le quali le parti sociali e le Istituzioni creano una rete di ausilio e di sostegno. In questo testo vengono presentate tre “buone pratiche” segno tangibile della presenza dello Stato a servizio della Comunità. Là dove c’era la criminalità, ora ci sono centri di assistenza, sedi di polizia municipale. Dove l’azienda alimentava un mercato malato e viziato, ora tanti lavoratori possono beneficiare di un lavoro pulito e tutelante. Due sono casi di riutilizzo di beni immobili (il Progetto Il Ponte di Pieve di Cento e la Villa Berceto in provincia di Parma) che sono stati realizzati grazie al contributo della Regione Emilia-Romagna in applicazione della Legge Regionale n. 3/2001 recante “Misure per l’attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile” . Ad essi abbiamo voluto accostare l’esperienza barese delle Gelaterie Gasperini che sono, ad oggi, uno dei progetti più riusciti di emersione di un’azienda dalla illegalità e che ha prodotto un aumento di fatturato e di posti di lavoro. L’elaborazione di questo testo racchiude alcune esperienze scaturenti dal Master in “Gestione e riutilizzo di beni e aziende confiscati alle mafie. Pio La Torre” giunto alla sua V edizione operante presso l’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna e diretto dalla sotto-scritta. Nella convinzione che l’ente territoriale debba e può essere protagonista di un percorso riscatto e di emancipazione, nel testo abbiamo fornito una, seppur essenziale, cassetta degli attrezzi contenete un Vademecum per il riutilizzo dei beni confiscati destinato proprio agli enti locali

    Self-Ordering Secondary Structure of d- and l-Arginine-Derived Polyamidoamino Acids

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    This paper reports on synthesis, acid\u2013base properties and pH-dependent structuring in water of d-, l- and d,l-ARGO7, bioinspired polymers obtained by polyaddition of the corresponding arginine stereoisomers with N,N\u2032-methylenebis(acrylamide). The circular dichroism spectra of d- and l-ARGO7 showed a peak at 228 nm and quickly and reversibly responded to pH changes, but were nearly unaffected by temperature, ionic strength, and denaturating agents. Theoretical modeling studies of L-ARGO7 showed that it assumed a folded structure. Intramolecular interactions led to transoid arrangements of the main chain reminiscent of the protein hairpin motif. Torsion angles showed a quite similar distribution at pH 6 and 14 consistent with the similarity of the CD spectra from pH 6 upward
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