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    Red Listing plants under full national responsibility: Extinction risk and threats in the vascular flora endemic to Italy

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    Taxa endemic to a country are key elements for setting national conservation priorities and for driving conservation strategies, since their persistence is entirely dependent on national policy. We applied the IUCN Red List categories to all Italian endemic vascular plants (1340 taxa) to assess their current risk of extinction and to highlight their major threats. Our results revealed that six taxa are already extinct and that 22.4% (300 taxa) are threatened with extinction, while 18.4% (247; especially belonging to apomictic groups) have been categorized as Data Deficient. Italian endemic vascular plants are primarily threatened by natural habitat modification due to agriculture, residential and tourism development. Taxa occurring in coastal areas and lowlands, where anthropogenic impacts and habitat destruction are concentrated, display the greatest population decline and extinction. The national network of protected areas could be considered effective in protecting endemic-rich areas (ERAs) and endemic taxa, but ineffective in protecting narrow endemic-rich areas (NERAs), accordingly changes to the existing network may increase the effectiveness of protection. For the first time in the Mediterranean Basin biodiversity hotspot, we present a comprehensive extinction assessment for endemic plants under the full responsibility of a single country. This would provide an important step towards the prioritization and conservation of threatened endemic flora at Italian, European, and Mediterranean level. A successful conservation strategy of the Italian endemic vascular flora should implement the protected area system, solve some taxonomical criticism in poorly known genera, and should rely on monitoring threatened species, and on developing species-specific action plans

    La strategia nazionale per la Biodiversità. Un percorso condiviso e partecipato

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    La proposta di Strategia Nazionale per la Biodiversità è stata elaborata a partire dal dibattito mondiale ed europeo sulla conservazione della biodiversità post-2010 e dagli impegni assunti con la Carta di Siracusa, facendo tesoro dell’esperienza maturata da questo Dicastero, attraverso i momenti di confronto e collaborazione con le amministrazioni centrali, con le amministrazioni regionali e locali, con gli enti di ricerca e le società scientifiche, con le organizzazioni non governative, con le associazioni di categoria e tutti i portatori di interesse. Il processo di condivisione intrapreso è essenziale affinché l’integrazione della biodiversità nelle politiche di settore trasformi in opportunità quelle che oggi sono viste come limitazioni: la coniugazione delle esigenze della conservazione con quelle dello sviluppo è la chiave per un nuovo approccio alla sostenibilità in cui diversità biologica, economica e culturale giocano un ruolo fondamentale e sinergico per lo sviluppo equilibrato del Paese

    National biodiversity strategy in Italy

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    Biodiversity conservation and sustainable use guarantee the correct functioning of ecosystems as well as the provision of their services, which constituite the essential basis for human economy and life. The loss of biodiversity and the reduced efficiency of ecosystem-related services have high social and economic costs as regards not only environmental sustainability, but also attempts made to reduce poverty, hunger and disease throughout the world. Indeed, the direct and indirect benefits of biodiversity are reflected in services regarding supplies (food, pharmaceutical drugs, raw materials, water), regulation (climate control, protection against extreme events), support (oxygen production, soil formation) and cultural interest (increased knowledge, aesthetic value, social relations). Modern society and economy are strongly linked to natural resources and productive ecosystems use. In particular, this dependence is expressed through agriculture and forest activities. It is evident that this dependency is also linked to other human activities related to transports, tourism and urban growth. The achievement of the optimum balance between biodiversity conservation, natural resources valorization and economic development mean the pursuing of sustainable development

    La strategia nazionale per la biodiversità in Italia

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    La conservazione della biodiversità e l’uso sostenibile delle risorse garantiscono il corretto funzionamento degli ecosistemi così come la fornitura dei loro servizi, che sono le basi essenziali della vita e dell’economia umane. La società moderna e l’economia sono, infatti, legate in modo sistemico all'uso delle risorse naturali e dei sistemi produttivi. In particolare, questa stretta dipendenza si manifesta con le attività agricole e forestali, oltre che con le attività collegate ai trasporti, al turismo e alla crescita urbana.I benefici diretti e indiretti della biodiversità si riflettono in servizi riguardanti i prodotti (cibo, principi farmaceutici, materie prime, acqua), la regolazione (controllo climatico, protezione dagli eventi estremi), il supporto (produzione di ossigeno, formazione del suolo) e gli interessi culturali (aumento delle conoscenze, valore estetico, relazioni sociali). Realizzare un bilancio ottimale tra tutela della biodiversità, valorizzazione delle risorse naturali e sviluppo economico significa perseguire l’obiettivo dello sviluppo sostenibile. Inoltre, la perdita di biodiversità e la riduzione dell’efficienza dei servizi ecosistemici hanno costi economici e sociali rilevanti non solo in relazione alla sostenibilità ambientale, ma anche ai tentativi in atto per ridurre la povertà, la fame e la malattia nel mondo. Grazie alle sue caratteristiche ambientali e storiche, l’Italia è un paese che contiene, a tutti i livelli di organizzazione biologica e territoriale, un elevato valore di biodiversità. In questo contesto, studi e attività di ricerca rappresentano il presupposto irrinunciabile per la sostenibilità ambientale di scelte e azioni future

    La carta di Siracusa. Clima, economia, servizi ecosistemici, scienza e politica

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    l'impegno internazionale e nazionale del Governo italiano “post 2010” in materia di Biodiversità è stato sancito nell'aprile del 2009 durante i lavori del G8 Ambiente di Siracusa e successivamente anche nell'ambito del G8 Leader dell'Aquila (luglio 2009) attraverso l'inserimento del tema Biodiversità e il "riconoscimento della Carta di Siracusa come strumento efficace per promuovere una strategia di lungo termine per la conservazione della biodiversità" nella Dichiarazione "Leadership responsabile per un futuro sostenibile" (www.g8italia2009.it). Questo importante appuntamento ha permesso all'Italia di condividere con i Capi di Stato e di Governo di 20 Nazioni una nuova visione per le politiche internazionali e nazionali post 2010. La chiave interpretativa del G8 di Siracusa è stata la diffusione delle tecnologie a basso contenuto di carbonio per consentire ai Paesi emergenti e ai Paesi sottosviluppati uno sviluppo ecosostenibile che possa andare di pari passo all'impegno dell'occidente per la riduzione delle emissioni e per l'efficienza energetica, tramite una alleanza fra nord e sud nel mondo per coniugare ambiente e sviluppo

    Strategia Nazionale per la Biodiversità in Italia.

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    La proposta di Strategia Nazionale per la Biodiversità è stata elaborata a partire dal dibattito mondiale ed europeo sulla conservazione della biodiversità post-2010 e dagli impegni assunti con la Carta di Siracusa, facendo tesoro dell’esperienza maturata da questo Dicastero, attraverso i momenti di confronto e collaborazione con le amministrazioni centrali, con le amministrazioni regionali e locali, con gli enti di ricerca e le società scientifiche, con le organizzazioni non governative, con le associazioni di categoria e tutti i portatori di interesse. Il processo di condivisione intrapreso è essenziale affinché l’integrazione della biodiversità nelle politiche di settore trasformi in opportunità quelle che oggi sono viste come limitazioni: la coniugazione delle esigenze della conservazione con quelle dello sviluppo è la chiave per un nuovo approccio alla sostenibilità in cui diversità biologica, economica e culturale giocano un ruolo fondamentale e sinergico per lo sviluppo equilibrato del Paese

    The Red List of Italian endemic vascular plants

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    The Italian vascular flora is one of the richest in the European Union and the Italian peninsula is located at the centre of the Mediterranean Basin, one of the 25 world biodiversity hotspots with an exceptional loss of habitats and species (1). Preliminary to any conservation initiative concerning plant diversity, a prioritization of the most endangered species is needed. IUCN Red List protocol is widely recognized and used to evaluate the conservation status of a species, according to its estimated extinction risk (2). Assessing the conservation status of plants endemic to an entire nation is a key challenge, because of the huge amount of data, knowledge and information required. Such a result can be achieved only through the collaboration of many specialists and an adequate financial base. \u201cThe Red List of the Italian Flora\u201d project, promoted by the Ministry for Environment and Protection of Land and Sea General, Directorate for Protection of Nature and Sea, in collaboration with the Italian Botanical Society, started in 2013 with the aim to update the conservation status of Italian plants. In 2016 the assessment of all the vascular plants strictly endemics to Italy was completed. Considering all the Italian endemics, with the exclusion of taxonomically critical genera (i.e. Alchemilla, Hieracium, Ophrys, Pilosella, Ranunculus, Rubus and Taraxacum), a total of 1088 taxa was assessed. Three taxa are considered extinct (EX), one extinct in the wild (EW) and six are possibly extinct (CR[PE]). Around 27% of the Italian endemics are included in one of the major threat categories (CR, EN and VU), while c. 20% may become threatened with extinction in the near future (NT). Around half of the Italian endemic taxa (506) are widespread and abundant taxa (LC). Finally, 80 species (7%) were categorized as Data Deficient since the available data did not allow a robust assessment, indicating that further taxonomic and field studies should be undertaken in the next future
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