11 research outputs found

    Studio di approfondimento sullo stato di salute nei Comuni dell\u27Alta Val di Cecina

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    not availableUno studio preliminare sull\u27Alta Val di Cecina, AVC, (Pisa) aveva evidenziato che tra le cause di morte, 1970-2004, alcune avevano un impatto pi? elevato o in controtendenza rispetto alla media regionale toscana; l\u27area presenta un sottosuolo geologicamente attivo, industrie chimiche, di produzione di energia, estrattive, documentate contaminazioni di acqua e suolo da metalli pesanti. Si segnalano eccessi di mortalit? e/o di ospedalizzazione per alcune patologie per le quali in letteratura risultano associazioni a: esposizioni ambientali (tumori del sistema linfoemopoietico, mieloma, leucemie, malattia del motoneurone, morbo di Parkinson), scorrette abitudini alimentari (tumori colon ed esofago, m.digerente), esposizioni professionali (MPCO, pneumoconiosi)

    Plant Microbiome and Its Link to Plant Health: Host Species, Organs and Pseudomonas syringae pv. actinidiae Infection Shaping Bacterial Phyllosphere Communities of Kiwifruit Plants

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    Pseudomonas syringae pv. actinidiae (Psa) is the causal agent of the bacterial canker, the most devastating disease of kiwifruit vines. Before entering the host tissues, this pathogen has an epiphytic growth phase on kiwifruit flowers and leaves, thus the ecological interactions within epiphytic bacterial community may greatly influence the onset of the infection process. The bacterial community associated to the two most important cultivated kiwifruit species, Actinidia chinensis and Actinidia deliciosa, was described both on flowers and leaves using Illumina massive parallel sequencing of the V3 and V4 variable regions of the 16S rRNA gene. In addition, the effect of plant infection by Psa on the epiphytic bacterial community structure and biodiversity was investigated. Psa infection affected the phyllosphere microbiome structures in both species, however, its impact was more pronounced on A. deliciosa leaves, where a drastic drop in microbial biodiversity was observed. Furthermore, we also showed that Psa was always present in syndemic association with Pseudomonas syringae pv. syringae and Pseudomonas viridiflava, two other kiwifruit pathogens, suggesting the establishment of a pathogenic consortium leading to a higher pathogenesis capacity. Finally, the analyses of the dynamics of bacterial populations provided useful information for the screening and selection of potential biocontrol agents against Psa

    How future surgery will benefit from SARS-COV-2-related measures: a SPIGC survey conveying the perspective of Italian surgeons

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    COVID-19 negatively affected surgical activity, but the potential benefits resulting from adopted measures remain unclear. The aim of this study was to evaluate the change in surgical activity and potential benefit from COVID-19 measures in perspective of Italian surgeons on behalf of SPIGC. A nationwide online survey on surgical practice before, during, and after COVID-19 pandemic was conducted in March-April 2022 (NCT:05323851). Effects of COVID-19 hospital-related measures on surgical patients' management and personal professional development across surgical specialties were explored. Data on demographics, pre-operative/peri-operative/post-operative management, and professional development were collected. Outcomes were matched with the corresponding volume. Four hundred and seventy-three respondents were included in final analysis across 14 surgical specialties. Since SARS-CoV-2 pandemic, application of telematic consultations (4.1% vs. 21.6%; p < 0.0001) and diagnostic evaluations (16.4% vs. 42.2%; p < 0.0001) increased. Elective surgical activities significantly reduced and surgeons opted more frequently for conservative management with a possible indication for elective (26.3% vs. 35.7%; p < 0.0001) or urgent (20.4% vs. 38.5%; p < 0.0001) surgery. All new COVID-related measures are perceived to be maintained in the future. Surgeons' personal education online increased from 12.6% (pre-COVID) to 86.6% (post-COVID; p < 0.0001). Online educational activities are considered a beneficial effect from COVID pandemic (56.4%). COVID-19 had a great impact on surgical specialties, with significant reduction of operation volume. However, some forced changes turned out to be benefits. Isolation measures pushed the use of telemedicine and telemetric devices for outpatient practice and favored communication for educational purposes and surgeon-patient/family communication. From the Italian surgeons' perspective, COVID-related measures will continue to influence future surgical clinical practice

    Sviluppo di un protocollo per la stima della dinamica inversa mediante il software SmartAnalyzer

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    In questa tesi verranno approfonditi vari aspetti dell’analisi del movimento, con particolare attenzione all’analisi del cammino. Si descriveranno, inoltre, alcuni protocolli presenti in letteratura e gli strumenti più diffusi in questo settore. Lo studio del movimento umano prevede la misura di variabili che descrivono la cinematica e la dinamica dei segmenti anatomici; ha lo scopo di raccogliere informazioni quantitative relative alla meccanica del sistema muscolo-scheletrico durante l’esecuzione dell’atto motorio. L’obiettivo del tirocinio svolto in BTS S.P.A. è lo sviluppo di un software per l’applicazione delle equazioni della dinamica inversa ad un protocollo per l’analisi del cammino di soggetti normali e diabetici, tramite il software SMARTanalyzer, prodotto dall’azienda stessa. I dati utilizzati sono stati forniti dal Laboratorio di Analisi del Movimento dell’Università di Padov

    Sviluppo di un protocollo per la stima della dinamica inversa mediante il software SmartAnalyzer

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    In questa tesi verranno approfonditi vari aspetti dell’analisi del movimento, con particolare attenzione all’analisi del cammino. Si descriveranno, inoltre, alcuni protocolli presenti in letteratura e gli strumenti più diffusi in questo settore. Lo studio del movimento umano prevede la misura di variabili che descrivono la cinematica e la dinamica dei segmenti anatomici; ha lo scopo di raccogliere informazioni quantitative relative alla meccanica del sistema muscolo-scheletrico durante l’esecuzione dell’atto motorio. L’obiettivo del tirocinio svolto in BTS S.P.A. è lo sviluppo di un software per l’applicazione delle equazioni della dinamica inversa ad un protocollo per l’analisi del cammino di soggetti normali e diabetici, tramite il software SMARTanalyzer, prodotto dall’azienda stessa. I dati utilizzati sono stati forniti dal Laboratorio di Analisi del Movimento dell’Università di Padovaope

    Behavioural mechanisms of social cooperation in great apes (Gorilla gorilla gorilla, Pan troglodytes, Pan paniscus)

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    La cooperazione sociale Le teorie sull’evoluzione della specie hanno sempre posto la competizione alla base della selezione naturale e dell’adattamento (Darwin, 1859). Nello studio dell’evoluzione della socialità, la presenza di cooperazione è stata quindi interpretata come una risposta biologica agli elevati livelli di aggressività intra-gruppo, dovuti alla competizione per le risorse fra membri dello stesso gruppo o di gruppi diversi. La cooperazione, cioè quelle interazioni in cui il costo che un individuo paga per aiutare un altro individuo è compensato quando tale comportamento viene contraccambiato (Trivers, 1971; Axelrod & Hamilton, 1981), è stata per lungo tempo vista come un ‘paradosso evolutivo’. Infatti l’individuo che offre comportamenti ‘altruisitici’ non ha la certezza di essere ricambiato. L’evoluzione di comportamenti cooperativi suggerisce però un loro ruolo adattativo, data la loro diffusione in vari taxa, anche filogeneticamente distanti fra loro. Alcuni esempi sono l’egg trading in Ophryotrocha diadema (Connor, 1992), la reciproca pulizia del pelo in Aepyceros melampus (Hart & Hart, 1992), il blood transfer nei pipistrelli (Denault and McFerlane, 1995), il targeted helping nei cetacei (Connor and Norris, 1982) e il supporto a compagni in difficoltà negli elefanti (Payne, 1998). Mentre la teoria delle kin selection, formulata da Hemilton (1964), ha evidenziato come i comportamenti cooperativi siano maggiormente diffusi fra individui che condividono il patrimonio genetico, ancora aperto è il dibattito in merito all’evoluzione di comportamenti cooperativi fra individui non parenti (Trivers, 1971). I primati, per le loro elevate capacità cognitive, presentano svariati esempi di comportamenti cooperativi. Fra i più importanti sono da evidenziare: Grooming: ha una primaria funzione igienica (Henzi and Barrett, 1999), ma ha acquisito anche un importante ruolo nel mantenimento della stabilità sociale, riducendo i livelli di tensione in specifici contesti (Merrick, 1977; Schino et al., 1988; Aureli et al., 2002) e come strumento di accertamento sociale (Dunbar, 1991); Food sharing: consiste solitamente nel trasferimento passivo di cibo fra individui ed è infrequente fra individui non parenti; Agnonistic support: interazioni nelle quali un individuo interviene in aiuto ad un altro coinvolto in un conflitto, affrontando quindi un potenziale rischio. Conflict management: riconciliazione e consolazione sono meccanismi finalizzati a riparare il danno causato da conflitti (de Waal e van Roosmales, 1979; Kappeler and van Schaik, 1992; Aureli et al., 2002; Preuschoft et al., 2002; Wittig and Boesch, 2003; Palagi et al., 2004). In particolare, nella consolazione un terzo individuo, non coinvolto nel conflitto, indirizza contatti affiliativi alla vittima. Finalità del progetto Poiché i livelli di cooperazione fra gli individui di un gruppo possono dipendere dalla specie in esame e dal sistema sociale che la caratterizza (Hemelrijk and Steinhauser, 2007), lo scopo del presente progetto è stato quello di indagare i meccanismi di cooperazione presenti fra individui adulti e sub-adulti in tre gruppi di antropomorfe in cattività (Gorilla, Scimpanzé e Bonobo), per evidenziare eventuali differenze nelle dinamiche di cooperazione in funzione della diversa struttura sociale dei gruppi. Per far questo ho preso in esame i comportamenti di affiliazione (grooming per bonobo e scimpanzè; touching per gorilla), food sharing, agonistic support e consolazione, andando ad indagare le frequenze individuali e la presenza o meno di reciprocità (scambio dello stesso comportamento) e inter-scambio (scambio di comportamenti diversi) per tali comportamenti. Metodi Lo studio è stato condotto su tre gruppi mantenuti in cattività, per avere la possibilità di condurre le osservazioni in condizioni controllate. I gruppi di gorilla e bonobo erano ospitati presso il Parco Primati Apenheul (Apeldoorn, Olanda) ed erano costituiti, nel periodo delle osservazioni, rispettivamente da 16 individui (10 adulti, 3 giovani e 3 immaturi) e 9 individui (7 adulti e 2 immaturi). Il gruppo di scimpanzé era ospitato presso lo ZooParc de Beauval (St. Aignan sur Cher, Francia) ed era costituito da 19 soggetti (14 adulti e 5 immaturi). Le osservazioni sono state condotte con le seguenti metodologie (Altmann, 1974): •Focal animal sampling (sessioni di osservazione focale su un individuo della durata di 30 minuti) •Scan animal sampling (istantanee dell'attività dell'intero gruppo ogni 5 minuti) •Sampling all occurrences of some behaviours (registrazione di comportamenti precedentemente selezionati, in particolare interazioni agonistiche) Tutte le analisi statistiche sono di tipo non parametrico (Siegel and Castellan, 1988; Zar, 1999). Tutti i test utilizzati sono esatti (Mundry and Fischer, 1998). Per l’analisi della reciprocità ho utilizzato il Rowwise Matrix Correlation test e il Partial Rowwise Matrix Correlation test (Hemerlijk 1990a, 1990b; de Vries 1993) Risultati e Discussione I risultati hanno mostrato differenze nelle interazioni cooperative nei tre gruppi, sia nelle frequenze relative dei comportamenti in esame sia nel grado di reciprocità e inetrscambio. L’analisi della frequenza dei comportamenti in esame nei tre gruppi ha evidenziato che il bonobo presenta le frequenze più alte di comportamenti affiliativi e di food sharing rispetto alle altre due specie. Questi risultati sono coerenti con le caratteristiche sociali delle specie: infatti il gorilla è caratterizzato da scarsi livelli di interazione fra gli individui mentre scimpanzé e bonobo presentano maggiori livelli di tolleranza inter-individuale. In particolare, nello scimpanzè questi sono concentrati fra maschi e fra maschi e femmine (solo durante il periodo riproduttivo), mentre nel bonobo il core del gruppo è rappresentato dalle femmine che formano i legami più forti. L’analisi dei livelli di reciprocità dei diversi comportamenti in esame, a livello di gruppo, ha evidenziato in tutte e tre le colonie lo scambio reciproco di comportamenti affiliativi. Non è però emersa reciprocità in nessuno dei gruppi per i comportamenti di food sharing e agonistic support. Al contempo i tre gruppi differiscono nello scambio di comportamenti diversi. In particolare, nel bonobo il grooming viene scambiato sia per l’accesso al cibo che per il supporto agonistico, suggerendo che le relazioni di reciprocità in questo gruppo sono concentrate fra gli individuai caratterizzati da legami sociali più forti. Per gli scimpanzé, non sono emersi risultati significativi nell’interscambio di nessuno dei comportamenti in esame. Tali evidenze, analizzate alla luce della letteratura scientifica disponibile sulla specie, permettono di ipotizzare che nello scimpanzé lo scambio di comportamenti avviene con una maggiore contingenza temporale fra dare e ricevere. Nel gruppo di gorilla, invece, la tolleranza intorno al cibo risulta essere scambiata per il supporto agonistico, suggerendo che in questa specie il cibo è una risorsa monopolizzabile (anche in cattività) e per questo rappresenta una importante moneta di scambio. Tali risultati permettono di ipotizzare che in tutti e tre i gruppi i comportamenti affiliativi vengono scambiati per se stessi, in quanto validi strumenti per il mantenimento della coesione sociale, spesso minacciata da fattori che determinano un aumento della competizione inter-individuale (es. cibo, partner sessuali), tipica delle specie sociali. Le differenze nello scambio di comportamenti diversi possono essere interpretate in funzione di differenze nelle strutture sociali tipiche delle tre specie. In particolare, in specie caratterizzate da maggiore competizione intra-gruppo per le risorse, lo scambio di comportamenti segue contingenza temporale (nel caso degli scimpanzé) oppure ha luogo per comportamenti che hanno un elevato ‘valore’ come moneta di scambio (l’accesso la cibo nei gorilla). Nel bonobo, invece, caratterizzato da elevati livelli di tolleranza, le dinamiche di cooperazione sono basate sulla qualità dei rapporti a medio-lungo termine fra gli individui del gruppo

    Studio di Approfondimento sullo stato della salute dell\u27alta Val di Cecina

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    xxxLo studio ? stato condotto per valutare la salute della popolazione residente in Alta Val di Cecina (AVC) attraverso l\u27analisi della mortalit? e dell\u27ospedalizzazione, con riferimento a 60 cause nosologiche di interesse generale per il profilo di salute della popolazione. Lo stato di salute ? stato valutato per confronto, sia con quello della popolazione dell\u27intera regione sia con un\u27area pi? ampia che include i comuni in studio e i comuni limitrofi entro un raggio di 30 km, con i quali sussistono elementi di uguaglianza economica e sociale, nonch? culturale. I due livelli di confronto consentono di interpretare meglio la tipologia dell\u27eccesso. Cos?, per una data patologia, l\u27esistenza di eccessi sia in riferimento alla regione sia all\u27area locale ampia, pu? fare ipotizzare l\u27esistenza di determinanti del rischio nell\u27area in studio. Quando l\u27eccesso emerge solo rispetto alla regione si possono ipotizzare fattori presenti in tutta l\u27area pi? ampia, a cui l\u27area in studio appartiene. La mortalit? ? stata analizzata con i dati del Registro di Mortalit? Regionale (RMR) della Toscana, l\u27ospedalizzazione con i dati delle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) della regione Toscana, compresi i ricoveri effettuati al di fuori dell\u27ASL di residenza, con riferimento alla diagnosi principale di dimissione. L\u27ospedalizzazione ? stata analizzata in termini di ricoveri ma anche di ricoverati, escludendo, cio?, i ricoveri ripetuti degli stessi soggetti per la stessa causa. L\u27analisi statistica ? stata condotta con i dati aggregati a livello comunale ed i risultati sono stati espressi mediante gli indicatori classici (Tasso Standardizzato per et? con il metodo Diretto, Rapporto Standardizzato per et?), gli stimatori bayesiani (BMR/BHR) e l\u27analisi di clustering per individuare l\u27esistenza di aggregati di comuni con valori in eccesso. Per i soli comuni di Pomarance e Volterra, in cui sono emerse delle criticit?, ? stata effettuata, con i dati individuali, un\u27analisi di clustering di tipo caso-controllo che permette di evidenziare aggregati sub comunali con presenza di eventi in eccesso. Il periodo temporale preso in esame va dal 1980 al 2006 per la mortalit?, e dal 1998 al 2006 per l\u27ospedalizzazione; le analisi sono state effettuate anche per periodi intermedi, e precisamente, la mortalit? per i periodi 1980-1989, 1990-1999, 2000-2006, l\u27ospedalizzazione per i periodi 1998-2000, 2001-2003, 2004-2006. I limiti di questa indagine sono legati al tipo di studio che utilizza i dati degli archivi sanitari raccolti prevalentemente a scopo amministrativo, ed utilizza la residenza nel comune come indicatore di esposizione ambient

    Studio sullo stato di salute in una area con rischi ambientali pr definire interventi di sanit? pubblica

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    not availableUno studio preliminare sull\u27Alta Val di Cecina (AVC) aveva evidenziato tra tutte le cause di morte certificate nel periodo 1970-2004, alcuni eccessi o andamenti in controtendenza rispetto alla mortalit? regionale. L\u27area presenta un sottosuolo geologicamente attivo, industrie chimiche, di produzione di energia, estrattive, documentate contaminazioni di acqua e suolo e metalli pesanti. L\u27analisi dei dati elaborati ha evidenziato eccessi di mortalit? e di ospedalizzazione per alcune patologie per le quali in letteratura risultano associazioni a: - esposizioni ambientali (tumori del sistema linfoemopoietico, mieloma, leucemie, m.del motoneurone, morbo di Parkinson), - scorrette abitudini alimentari (tumori colon e esofago, m.digerente), - esposizioni professionali (MPCO, pneumoconiosi)

    Studio sullo stato di salute in un\u27area con rischi ambientali per definire interventi di sanit? pubblica

    No full text
    not availableL\u27analisi dello stato i salute delle popolazioni dell\u27Alta Val di Cecina ha evidenziato eccessi di mortalit? e di morbosit? per alcune patologie per le quali in letteratura risultano associazioni a esposizioni ambientali, scorrette abitudini alimentari, esposizioni professionali. Sono in corso analisi di correlazione con valutazioni di esposizioni ambientali per decidere interventi di prevenzione e promozione della salute
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