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    Sphingolipid metabolic flow controls phosphoinositide turnover at the trans Golgi network

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    Sphingolipids are membrane lipids, which are globally required for eukaryotic life. Sphingolipid composition varies among endomembranes with pre- and post-Golgi compartments being poor and rich in sphingolipids, respectively. Thanks to this different sphingolipid content, pre- and post-Golgi membranes serve different cellular functions. Nevertheless, how subcellular sphingolipid levels are maintained in spite of trafficking and metabolic fluxes is only partially understood. Here we describe a homeostatic control circuit that controls sphingolipid levels at the trans Golgi network. Specifically, we show that sphingomyelin production at the trans Golgi network triggers a signalling reaction leading to PtdIns(4)P dephosphorylation. Since PtdIns(4)P is required for cholesterol, and sphingolipid transport to the trans Golgi network, PtdIns(4)P consumption leads to the interruption of this transport in response to excessive sphingomyelin production. Based on this evidence we envisage a model where this homeostatic circuit maintains the lipid composition of trans Golgi network and thus of post-Golgi compartments constant, against instant fluctuations in the sphingolipid biosynthetic flow.Peer ReviewedPostprint (author's final draft

    Beyond the faster-is-slower effect

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    DIFFICOLTÀ MOTORIA, EFFICIENZA FISICA E GRAVITÀ DELL OBESITÀ

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    OBIETTIVI La terapia dell’obesità si basa anche sulla prescrizione dell’esercizio fisico, ma la gravità dell’eccesso ponderale può compromettere le capacità motorie ed impedire la piena realizzazione del programma terapeutico. Lo scopo dello studio è quello di valutare la difficoltà motoria e l’efficienza fisica in relazione alla gravità dell’eccesso ponderale in bambini con obesità medio/severa. METODI Sono stati valutati 150 bambini con obesità primaria (71 maschi, 47,3%) di età media di 9,9±2,3 anni, reclutati presso l’ambulatorio Obesità del Dipartimento di Medicina Traslazionale, Università Federico II, ai quali è stato somministrato un questionario mediante intervista sulla frequenza di difficoltà motorie riferite al camminare, correre, saltare, salire le scale, piegarsi e impaccio (domande estrapolate dall’Impact of Weight on Quality-of-Life-Adolescents), sulla partecipazione ad attività sportiva negli ultimi 6 mesi e sulla sedentarietà (ore di televisione). L’efficienza fisica è stata valutata misurando la distanza in metri percorsa nel test del cammino in 6 minuti (6MWT). E’ stato considerato indicativo di obesità severa (OB-Sev) il valore di zBMI > 2.5 (Cacciari et al.). RISULTATI Centosette bambini avevano obesità moderata (OB-Mod) e 43 OB-Sev. Questi ultimi riferivano rispetto ai bambini OB-Mod maggiore frequenza di difficoltà motoria in tutti gli ambiti esplorati, tranne piegarsi (p < 0.02); minore partecipazione ad attività sportive (27.9% vs 55,1% dei bambini OB-Mod, p=0.003); nessuna differenza nelle ore di sedentarietà; una più compromessa efficienza fisica (500,2±4,5 vs 540,3±61,9 metri, p < 0.001). CONCLUSIONI La severità dell’obesità costituisce un importante limite non solo alla pratica sportiva, ma anche allo svolgimento delle comuni attività motorie quotidiane, come il camminare. Ciò implica la necessità di programmi di esercizio fisico adattati alla gravità dell’obesità
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