189 research outputs found

    Olive oils protected by the EU geographical indications: creation and distribution of the value-adding within supply chains

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    The world olive oil market is characterized by a growing price competition on the supply side. Economy of scales and low production costs from both traditional and more recent producing Countries determine an increasing pressure on European Union (EU) olive farmers that suffer lower revenues. Product differentiation, driven by higher quality and consumer expectations, is one of the most powerful competitive strategies that EU farmers may adopt to face this challenge. Geographical indications established by the EU (PDO and PGI) can be successful marketing levers to ensure olive oil differentiation based on high quality standards and geographical origin of production. These EU quality certification schemes were designed to respond to consumer demand, to ensure intellectual property protection for the most qualifying products, and to provide farmers with a fair share of the added value. There is a wide literature about the PDOs’ economic and social impacts, but only few studies analyze their benefits and costs along the supply chain. By investigating the added value generation process within an Italian PDO olive-oil supply chain (“Terra di Bari” PDO), this work aims to evaluate the effectiveness of PDO certification schemes in improving farm’s profitability. The study was performed directly interviewing a sample of the most representative farmers, manufacturers and stakeholders of the PDO olive oil supply chain localized in the Province of Bari (Puglia, Italy).olive oil, protected designation of origin, supply chain, value-chain., Agricultural and Food Policy,

    THE EFFECTS OF THE CAP REFORM PROCESS ON ITALIAN OLIVE TREE FARMING

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    The decoupling process of direct payments is affecting the Italian olive oil sector’s economic structure and competitiveness. The implementation of the SPS regional model, as proposed by European Commission with the Health check proposals, might further affect this sector and treat the survival of the olive-growing farms in marginal areas. This work aims to analyse the effects of the ongoing CAP reform process on olive growers’ behaviour and economic performance in southern Italy. In particular, the object area is the Apulia region that is one of the most important in Italy. To analyse the economic impact of CAP reform on olive growers, we adopt a simulation scheme of the farm economic balance based on the definition and characterization of Representative Olive-growing Farms (ROFs) that are able to represent regional olive sector. The analysis shows a general income reduction for the olive-growing farms, which is higher in the so-called “complete approximation of entitlements” scenario and for the medium-size holdings.decoupling, CAP reform, olive tree farming, Representative Olive-growing Farms, economic performance., Agricultural and Food Policy, Q18,

    Sviluppo rurale e agricoltura sostenibile nelle aree protette. Il caso del Parco Nazionale dell'Alta Murgia

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    In Italia le aree protette hanno raggiunto un’estensione consistente, pari a circa il 10% del territorio nazionale, e nel corso degli anni sono state sottoposte a tutela anche aree caratterizzate da una significativa presenza di attività antropiche, agricole e non. Si ù assistito ad un’evoluzione del ruolo e delle funzioni assegnate alle aree protette: da una visione di rigida “conservazione e protezione dei valori ambientali” che limitava qualsiasi attività antropica ad una concezione cosiddetta di “tutela attiva” delle aree protette (conservazione e sviluppo sostenibile). La dimensione territoriale e la rilevanza del patrimonio naturale sociale e culturale di queste aree stimolano l’interesse ad occuparsi delle modalità secondo cui questi territori possono essere gestiti per il raggiungimento delle finalità di conservazione e tutela ma anche di valorizzazione di quelle attività produttive compatibili. Dal punto di vista economico-agrario suscitano particolare interesse quelle aree protette caratterizzate da un elevato grado di antropizzazione (presenza diffusa sul territorio dei segni delle attività antropiche, passate e presenti, e in particolare dell’attività agricola) e che possono considerarsi “rurali”. Si tratta di territori in cui le attività antropiche, nel corso degli anni, hanno modellato il territorio e le comunità locali che vi abitano rappresentano una componente inalienabile del territorio stesso. In questi ambiti territoriali le problematiche di protezione dell’ambiente e del paesaggio, si intersecano in modo molto stretto con i temi dello sviluppo rurale, della qualità della vita e dello sviluppo socio-economico delle collettività locali (Chiodo E., Solustri A., 2003). Dal punto di vista empirico con questa ricerca si ù cercato di definire un approccio teorico e metodologico per l’analisi e la caratterizzazione delle cosiddette aree protette antropizzate, e per valutare la performance, in termini di sostenibilità, dell’agricoltura presente al suo interno. Sul piano empirico la metodologia individuata ù stata applicata ad una specifica area protetta antropizzata di recente istituzione: il Parco Nazionale dell’Alta Murgia. L’obiettivo ù stato quello di testare la metodologia individuata e di fornire una serie di elementi conoscitivi per il policy-maker, utili per definire degli strumenti di politica capaci di migliorare la sostenibilità del settore agricolo in questa specifica area protetta

    Consumers' attitude towards the new element of evolution of the agro-food system: the introduction of Genetically Modified food

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    L’atteggiamento dei consumatori nei confronti di alimenti che contengono OGM o sono ottenuti da OGM e gli alimenti che contengono ingredienti ottenuti da OGM (di seguito designati complessivamente con l’espressione "alimenti geneticamente modificati" o “alimenti GM”) rappresenta un tema di grande attualità per il sistema agro-alimentare europeo. Le esigenze dei consumatori, caratterizzate da una crescente importanza assegnata alle caratteristiche sia dei processi produttivi sia degli alimenti finali, impongono un’ampia ed attenta analisi dei possibili effetti sui comportamenti di acquisto che l’introduzione di alimenti GM nel sistema agro-alimentare potrebbe generare. La diffusione della coltivazione di varietà di piante GM, principalmente in Paesi extraeuropei (USA, Canada ed Argentina), e l’immissione sul mercato mondiale di prodotti OGM destinati anche all’alimentazione umana, ha generato accesi dibattiti in Europa pro e contro l’adozione di questa nuova tecnologia, per i possibili effetti negativi per i consumatori e sull’ambiente. L’UE sin dai primi anni 90 ha cercato di definire una normativa sugli OGM capace di garantire la protezione della salute dei cittadini e dell'ambiente e al tempo stesso creare un mercato unificato della biotecnologia. L’obiettivo di questo lavoro ù di valutare, alla luce del quadro normativo vigente in materia di alimenti GM, l’atteggiamento dei consumatori nei confronti di alcune caratteristiche del sistema agro-alimentare (di seguito designati come “attributi”) e in particolare dell’introduzione nei mercati finali di alimenti geneticamente modificati. Per valutare l’atteggiamento dei consumatori, in termini quantitativi oltre che qualitativi, si intende misurare la loro disponibilità a pagare (DAP) pro o contro delle variazioni (presenza/assenza o aumento/diminuzione) degli attributi considerati rispetto allo status quo, utilizzando la metodologia del choice modelling. Si tratta, in altri termini, del tentativo di fornire delle risposte alle seguenti domande: l’avversione dei consumatori nei confronti degli alimenti OGM ù indipendente dal livello di sconto di cui i consumatori potrebbero beneficiare per i prodotti alimentari contenenti OGM? Ovvero, le problematiche ambientali ed etiche che muovono i cittadini ad essere contro le biotecnologie applicate alla produzione di alimenti sono negoziabili? Qual ù l’importanza relativa, per i consumatori, della tecnologia GM rispetto ad alcune altre variabili del sistema agro-alimentare? La normativa vigente che disciplina l'immissione in commercio di prodotti GM e stabilisce norme per l’etichettatura dei prodotti destinati al consumatore finale ù sufficiente a garantire i consumatori oppure esistono spazi per prodotti, quali gli OGM-free, che si ispirano al principio della tolleranza zero? La possibilità di immettere sul mercato prodotti GM-free dipende dalla DAP dei consumatori per questo tipo di prodotti. Pertanto, valutare la DAP per gli alimenti OGM-free fornirebbe indicazioni utili circa l’esistenza di opportunità di mercato per le imprese che intendono perseguire questa strategia di differenziazione di prodotto. L’analisi potrebbe fornire, inoltre, indicazioni utili anche per quanto concerne nuove azioni di politica per il comparto agroalimentare orientate al soddisfacimento delle attese dei consumatori.OGM, choice modeling, agro-food system

    How does the land market capitalize environmental, historical and cultural components in rural areas? Evidences from Italy

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    Farmland can supply a wide variety of ecosystem services, i.e. provision of food and fibre, as well as regulating, supporting, recreational, aesthetic and cultural services. In addition, farmland can be characterized by the presence of anthropic elements, i.e. archaeological sites and historical rural buildings, from which the community can obtain further non-material benefits, namely cultural heritage values, recreation and tourism, etc. However, all these services and land components can be strongly influenced by different levels of farming intensity, a condition that can damage their capacity to supply the related functions (public goods). Such land-market failures could be adjusted by acquiring information on how the above non-farming characteristics, i.e. environmental, historical and cultural determinants, are capitalized in farmland value when farming intensity varies. To this aim, a real estate survey was carried out in Italy in order to investigate the land market of traded farms cultivated under specific crops and located in two areas with different levels of farming intensity. The analysis considered farming and non-farming determinants of selling price and used a hedonic model method based on the ordinary least squares regression corrected for spatial autocorrelation. The results highlighted that the farming determinants were capitalized in selling price as expected in both areas, while the impacts of the non-farming characteristics were extremely diversified between the areas. In the extensively farmed area, the environmental, historical and cultural determinants tended to be positively capitalized, thus favouring their preservation. However, in the intensively farmed area, these were positively or negatively capitalized according to whether or not their overexploitation could allow increased yields, respectively. In yet other cases, some non-farming determinants were not capitalized at all in either area. These trends provided useful insights for the design of ad hoc market-based schemes able to enhance land market functioning and the maintenance of these components in agricultural areas with different levels of farming intensity

    Il commercio internazionale degli oli di oliva italiani e pugliesi: un'analisi comparata

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    Il settore olivicolo-oleario italiano deve confrontarsi con una crescente intensificazione della pressione competitiva, esercitata principalmente dei nostri competitor europei, ma anche dai Paesi extra-europei della sponda sud del bacino del Mediterraneo. Questi, nel 2010, a seguito degli accordi previsti dal partenariato euro-mediterraneo con l’Unione Europea (UE) godranno della completa attivazione dell’area di libero scambio, un processo che verosimilmente accrescerĂ  ulteriormente la pressione competitiva sul nostro sistema produttivo. Recentemente sono state proposte alcune analisi tese a valutare le dinamiche recenti del commercio mondiale dell’olio di oliva e la competitivitĂ  dei principali Paesi produttori sui mercati mondiali (Pupo D’Andrea, 2007) e la valutazione dei possibili effetti dell’avvio dell’area di libero scambio euromediterranea sul commercio dell’olio di olivo (Bernini Carrri e Sassi, 2007). Questa ricerca intende concentrare l’attenzione sull’analisi degli scambi sui mercati esteri di olio di oliva su scala regionale. L’obiettivo della ricerca, infatti, Ăš valutare l’andamento dei flussi commerciali e l’evoluzione della capacitĂ  competitiva nell’ultimo decennio della principale regione italiana per produzione di olio di oliva, la Puglia, in rapporto alle altre regioni italiane. La finalitĂ  del lavoro Ăš comprendere il contributo di questa regione alle performance commerciali nazionali sui mercati esteri. Materiali e metodi Le informazioni utilizzate nella ricerca sono i dati raccolti ed elaborati dall’ISTAT sul commercio estero di olio di oliva. Si tratta di dati annuali, nazionali e regionali, di import e export disaggregati per categorie merceologiche (codici CP-ATECO e NC8), per Paese di destinazione o di provenienza, per gli anni dal 1994 al 2006. I dati sui flussi commerciali dell'Italia con il resto del mondo sono accessibili direttamente dal sito internet dell’ISTAT (www.coeweb.istat.it) mentre i dati regionali sono stati ottenuti mediante richiesta di elaborazione personalizzata. Questi dati saranno elaborati con la finalitĂ  di analizzare l’andamento degli scambi sui mercati esteri di olio di oliva della Puglia nel corso del periodo considerato in rapporto all’andamento dei flussi commerciali internazionali dell’Italia e degli altri Paesi produttori piĂč importanti. A tal fine saranno definiti ed eventualmente adattati diversi indici disponibili nell’ampia letteratura sul commercio internazionale. L’analisi prevede anche l’individuazione e il calcolo di indici di competitivitĂ  del sistema produttivo olivicolo-oleario pugliese sui principali mercati di sbocco esteri. Risultati attesi Con questa indagine si perverrĂ  a un descrizione dell’evoluzione nell’ultimo decennio della struttura dei flussi di import e di export regionale e nazionale, per categoria merceologia commercializzata. Si prevede di ottenere un quadro dei principali mercati di approvvigionamento e di sbocco per le principali tipologie olio di oliva. Si perverrĂ  a una valutazione della competitivitĂ  delle produzioni di olio di oliva pugliese sui principali mercati di sbocco esteri. L’interpretazione dei risultati ottenuti consentirĂ  di fornire alcune indicazioni circa i possibili percorsi evolutivi del ruolo della Puglia sul mercato mondiale dell’olio di oliva.

    What Is the Value of Extrinsic Olive Oil Cues in Emerging Markets? Empirical Evidence from the U.S. E-Commerce Retail Market

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    Olive oil consumption in the United States has more than tripled over the past two decades and imports have grown considerably, in particular from Mediterranean countries. This is due to the spread of the Mediterranean diet and increasing consumer awareness about the health benefits of olive oil. We investigated the role of the main extrinsic quality cues (size of container, product category, organic certification, geographical indications, country of origin, and brand) in affecting the price of olive oil sold in the U.S. e-commerce retail market. Using data from amazon.com, the leading e-retailer in the United States, a hedonic price model was estimated. Results show that all the considered extrinsic quality cues have a significant impact on the price of olive oil, with interesting implications for both practitioners and policy makers. [EconLit citations: Q110; Q130; Q170]

    The Effects of Extrinsic Cues on Olive Oil Price in Brazil

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    Over the past two decades, world olive oil consumption registered an impressive growth. Although olive oil consumption remains concentrated in the main producer countries surrounding the Mediterranean Sea (“traditional” markets), it is also growing rapidly in many other countries all over the world, where olive oil is still largely perceived as a novelty food (“nontraditional” markets). This study focuses on the Brazilian market of olive oil, which is one of the most important nontraditional markets in terms of both its dimension and growth rates. A hedonic price model has been used to evaluate whether, and to what extent, extrinsic cues impact on the retail price of olive oil. Data were collected via direct observation of several e-shops where Brazilian consumers could purchase olive oil. Results show that the retail price of olive oil is highly influenced by extrinsic cues such as branding, labeling, and packaging

    Available Pathways for Operationalizing Circular Economy into the Olive Oil Supply Chain: Mapping Evidence from a Scoping Literature Review

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    Circular economy (CE) is increasingly seen as a promising paradigm for transitioning agri-food systems towards more sustainable models of production and consumption, enabling virtuous and regenerative biological metabolisms based on strategies of eco-efficiency and eco-effectiveness. This contribution seeks to provide a theoretical and empirical framework for operationalizing the CE principles into the olive oil supply chain, that plays a central role in the agroecological systems of the Mediterranean region. A scoping literature review has been conducted in order to identify the available pathways so far explored by scholars for reshaping the olive oil supply chain from a circular perspective. The analyzed literature has been charted on the base of the circular pathway examined, and according to the supply chain subsystem(s) to which it refers. Results are discussed highlighting the main issues, the technology readiness level of the available pathways, the prevailing approaches and knowledge gaps. A synthetic evidence map is provided, framing visually the scrutinized pathways into the Ellen MacArthur Foundation’s CE ‘butterfly’ graph. The work is intended to be a valuable baseline for inquiring how circularity can be advanced in the specific supply chain of olive oil, and which are the strategic opportunities, as well as the barriers to overcome, in order to foster the transition

    Agri-food markets towards agroecology : tensions and compromises faced by small-scale farmers in Brazil and Chile

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    One of the main dilemmas faced by small-scale farmers’ movements advocating for agroecology in Latin America lies in the trade-offs between the economic opportunities arising from the organic food market expansion, and the political principles at the core of their action. To provide insights on this issue, a survey was performed in Brazil and Chile. Between March 2016 and December 2018, data were collected through direct and participant observation, documentary analysis, and interviews conducted to peasant organizations’ leaders, technicians and policymakers. In Brazil, the research focused on the Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra (The Landless Movement); while in Chile, due to the absence of such a national social movement, it considered a wider set of actors, including the Instituto Nacional de Desarrollo Agropecuario (National Institute for Agricultural Development). The results show how social movements are navigating between the mainstreaming pressures of the conventional markets, dominated by the leading agri-food corporations, and the political efforts they have been doing to build civic food markets as alternatives to conventionalization patterns. Finally, we argue that social scientists should better explain the tensions and compromises the social movements go through in order to coordinate different and complementary marketing strategies
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