1,034 research outputs found

    Clari Monimenta Philippi. Poesia e politica nei Fasti di Ovidio.

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    The paper studies the possible relationship between Ovid's difficult political situation and the composition of verses 797-812 of the sixth book of the Fasti. Particularly it explains the possible effect of a well-structured praise for Marcia, daughter of Lucius Marcius Filippus (cos. 38 B.C.), in different periods: right before the exile, when Ovid composed the Fasti and his powerful protectors were already dead; between 8 and 14 A.D., when the poet was in exile; after 14 A.D., when Augustus died and Ovid didn't modify these verses. Marcia's personal relationships justify the celebration that Ovid dedicates to her

    Considerazioni introduttive.

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    Il contributo mette in luce le problematiche connesse alla trasformazione della condizione femminile in Roma antica tra etĂ  repubblicana e primo impero, definendo le tematiche su cui porteranno l'attenzione i contributi compresi nel volume

    Matronae nella tarda repubblica: un nuovo profilo al femminile.

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    Il contributo si propone di fornire un quadro generale delle rinnovate condizioni dell’azione pubblica e politica femminile nel I secolo a.C., quando reiterate guerre civili allontanarono molti uomini dalle sedi istituzionali e consentirono alle matrone di interferire nella dialettica politica. Quali sono le occasioni in cui le donne agiscono in politica e quali le tipologie delle loro azioni ? Le iniziative femminili rimangono confinate all’ambito privato, ora assurto anche a sede della politica, oppure si compiono in sede pubblica ? Attraverso quali strumenti, e in particolare mediante quali linguaggi, le matrone attuano le loro strategie ? Quale ruolo svolgono, tra esigenze di omologazione e spinte all’innovazione, i modelli maschili di azione politica e le esperienze pregresse femminili di iniziative pubbliche ? Su questi interrogativi si articola il contributo, mettendo in luce una casistica estremamente articolata di forme di interferenze matronali nella vita politica, che suggerire come il fenomeno in questo specifico contesto cronologico avesse assunto forma pervasiva

    Prestigio "al femminile" tra novitas e mos maiorum.

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    L’età tardo repubblicana si configura come un periodo di profonde trasformazioni. Anche in merito al potere politico si registrano elementi di innovazione: l’apertura a soggetti nuovi, i requisiti di accesso a posizioni di potere, le modalità del suo esercizio e della sua conservazione. In relazione alle ricadute di tale potere in termini di riconoscimento sociale e autorevolezza di un individuio, ovvero di prestigio, si ravvisa, al contrario, un approccio fortemente tradizionalista, per cui anche homines novi e viri militares perseguono l’acquisizione e l’esibizione di quelle cariche e di quegli status symbols che tradizionalmente identificavano il prestigio. Per quanto riguarda la componente maschile della società, gli indicatori del prestigio e gli spazi di azione che esso garantisce risultano, dunque, per buona parte riconoscibili. Nell’ultimo secolo della repubblica, in conseguenza del protrarsi delle guerre civili, nella vita pubblica e politica romana si afferma un nuovo soggetto: il gruppo delle matrone. Esse esercitano funzioni, non formalmente strutturate, di supplenza degli uomini, operando anche in quei contesti che tradizionalmente assicuravano prestigio alla componente maschile (non l’esercizio delle magistrature né di comandi militari formalizzati, ma molteplici e diversificati interventi extra domus di carattere politico che si traducono talvolta anche nell’esperienza estrema di azioni di comando sui campi di battaglia). Tale situazione determina l’affermarsi, accanto a quelli tradizionali (gioielli, matrimoni di rilievo, residenze e mezzi di trasporto cittadino…), anche di nuovi indicatori del prestigio matronale, connessi al ruolo riconosciuto ad alcune matrone sia dalla componente femminile che da quella maschile della società romana. In questa prospettiva, l’attribuzione ad alcune matrone del ruolo, conforme al costume, di portavoce di altre matrone presso uomini della propria famiglia ma anche, in forma innovativa, di mediatrici tra uomini al potere sembra poter chiarire ad un tempo quanto veniva inteso come indicatore di prestigio e quali spazi di azione tale prestigio poteva garantire, tra novitas e mos maiorum

    Premessa

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    Il contributo delinea le ragioni e le conseguenze dell'affermazione dei viri militares, i 'signori della guerra', sulla scena politica romana nel I secolo a.C. e mette in luce come costoro, che ottennero il potere mediante strumenti altri rispetto alla prassi repubblicana, avvertirono l'esigenza di una indiscutibile legittimazione e pertanto attivarono strategie comunicative efficaci, volte a garantirne l'omologazione a coloro che, accreditati da antenati autorevoli, tradizionalmente vantavano il diritto al governo di Roma. Il contributo individua quindi le tematiche oggetto degli studi confluiti nel volume

    Dux femina: Fulvia in armi nella polemica politica di etĂ  triumvirale

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    Costruire la memoria: uso e abuso della storia fra tarda repubblica e primo principato.

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    Il volume, che raccoglie gli atti del Convegno Interazionale "Costruire la memoria: uso e abuso della storia fra tarda repubblica e primo principato" svoltosi a Venezia il 14 e il 15 gennaio 2016, indaga, attraverso casi individuati dai contributori, come la ricostruzione della storia tardo repubblicana e della prima etĂ  imperiale nelle fonti sia oggetto di manipolazioni diverse per tipologia, finalitĂ , esiti; origini tradizioni contrastanti su molti momenti del passato e si traduca in un importante strumento della politica. Il Convegno, di cui il volume pubblica i contributi, ha rappresentato il terzo appuntamento congressuale (dopo le esperienze del 2010 e del 2013) organizzato dal gruppo di ricerca "Fra repubblica e principato", diretto da R. Cristofoli, A. Galimberti e F. Rohr Vio, che si propone di indagare l storia del I secolo a.C.-I secolo d.C. mediante il coinvolgimento di specialisti che consentano l'impostazione di studi interdisciplinari di respiro internazionale

    Premessa

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    Il contributo delinea le ragioni e le conseguenze dell'affermazione dei viri militares, i 'signori della guerra', sulla scena politica romana nel I secolo a.C. e mette in luce come costoro, che ottennero il potere mediante strumenti altri rispetto alla prassi repubblicana, avvertirono l'esigenza di una indiscutibile legittimazione e pertanto attivarono strategie comunicative efficaci, volte a garantirne l'omologazione a coloro che, accreditati da antenati autorevoli, tradizionalmente vantavano il diritto al governo di Roma. Il contributo individua quindi le tematiche oggetto degli studi confluiti nel volume

    Introduzione

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    Il contributo, premessa metodologica e giustificazione scientifica del volume, riflette sulle peculiarità della memoria storiografica che, nel ripercorrere eventi e descrivere personaggi, non restituisce mai i fatti, bensì riporta sempre un punto di vista. Laddove tale prospettiva soggettiva sia l'esito di una precisa volontà narrativa dello storico, fare storia può rivelarsi preziosa strategia di comunicazione e propaganda
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