Oltre lo spazio e il tempo. Regie e pratiche del pianosequenza nel videomusicale contemporaneo

Within the stories and theories of cinema, the long-take represents one of the stylistic and conceptual reasons of maximum ethical and aesthetic reflection. Enhanced by both realistic and formalistic theories, the practice of the long-take symbolizes the paradigmatic expression of an authorial tension that is confronted with the evolution of the forms of staging and its technological dictates. Particularly in contemporary era, the expressive possibilities allowed by the electronic arts first, and then by digital, have reconfigured the logic representative of the long-take: variously denied, rebuilt, altered. That is how that even in the context of music video the long-take represents a habitual and revitalized stylistic mode, which goes beyond the ideological continuity and reproductive conformity of space-time, to introduce the viewer into a kaleidoscopic space universe, prospectively complex and temporally incongruous. Often used as a stunt and stylistic challenge by the director, the long-take in the music video rewrites the consolidated formulas, from the narrative key, preferring a multi-strand story, segmented and non-linear; to the performative one, exaggerating the choreographic forms of the relationship between bodies, sets and dance in a hyperbolic way; and even conceptual, sinking the gaze into a hypnotic hyper-realistic, illusionistic and often disturbing scenario

Isole e confini

The essay looks into the documentary cinema of Gianfranco Rosi interpreting it as an investigation of spaces and frontier communities, that are revealed through the predominance of urban periphery’s places or of the abandoned areas and the fascination towards the look of plurality and eccentric subjectivities. His entire cinema is, in fact, dominated by the reason of the border, which establishes in the overall corpus of films a peculiar and recurrent representative and dramaturgical interest in geographies and existences on the margins: the Ganges River, the Californian community of Slab City, the border between Mexico and the United States of America, Rome’s GRA ring road, the island of Lampedusa.The essay looks into the documentary cinema of Gianfranco Rosi interpreting it as an investigation of spaces and frontier communities, that are revealed through the predominance of urban periphery’s places or of the abandoned areas and the fascination towards the look of plurality and eccentric subjectivities. His entire cinema is, in fact, dominated by the reason of the border, which establishes in the overall corpus of films a peculiar and recurrent representative and dramaturgical interest in geographies and existences on the margins: the Ganges River, the Californian community of Slab City, the border between Mexico and the United States of America, Rome’s GRA ring road, the island of Lampedusa

Certas crianças: a infância em documentários italianos do pós-guerra

O ensaio investiga a representação da infância em documentários de autor realizados na Itália no período pós-Segunda Guerra Mundial. A análise visa conjuntamente o imaginário da infância e o das periferias urbanas. Embora aparentemente distantes, tais motivos figurativos e conceituais estão perfeitamente inter-relacionados no caso italiano, especialmente nas décadas da reconstrução e do boom econômico. Com foco nas formas de não ficção documental, o artigo analisa alguns curtas-metragens produzidos na Itália entre as décadas de 1940 e 1960 – por diretores como Mario Soldati, Luigi Comencini, Francesco Maselli, Raffaele Andreassi, Cecilia Mangini, Michele Gandin, Damiano Damiani e Dino Risi – que atestam a presença e a euforia de um peculiar “olhar sobre a infância”, que combina as tensões éticas e estéticas da experiência neorrealista com os lirismos e as prerrogativas formais do cinema de autor. Unir os temas da infância e da periferia significa confrontar-se com mitologias consolidadas e historicizadas dentro do panorama do cinema italiano, mas que foram pouco analisadas em sua sinergia iconográfica e expressiva. A periferia e a infância são ambas, de fato, emblemas de uma condição humana e social que vive à margem, na despreocupação e na expectativa de um amanhã a ser construído. A análise visa, portanto, lançar uma nova luz sobre essas relações, tanto na perspectiva dos estudos de cinema e audiovisual quanto na das ciências pedagógicas, para tentar reinterpretar, através da forma cinematográfica, a representação da infância e algumas abordagens educativas na Itália nos anos da reconstrução e do boom econômico

La città delle immagini. Cinema, video, architettura e arti visive

Una volta i termini cinema e città evocavano – almeno nel senso comune – un immaginario chiaro e consolidato. Ora non più. Figure emblematiche della modernità e dei suoi processi caratteristici, la città e il cinema si ritrovano oggi in una complessa fase transitoria, che mette in discussione non solo la natura essenziale della loro struttura, ma soprattutto il senso di questa trasformazione. Ponendo in rapporto i cambiamenti dell’habitat urbano con quelli del panorama mediale contemporaneo, questo libro vuole indagare i territori d’ibridazione tra cinema, video, architettura e arti visive, alla luce delle nuove forme percettive e cognitive, estetiche e tecnologiche emerse nel sistema degli audiovisivi attuali. Immettendosi nella linea dei visual studies contemporanei, il testo ricompone teorie e orientamenti estetici tardo-ottocenteschi e novecenteschi con riflessioni attuali, concentrando l’attenzione sulle forme della sperimentazione artistica: dal cinema delle avanguardie all’underground, dalle arti elettroniche e digitali al web, dallo spot pubblicitario al music video a al Vj’ing. Ruotando intorno al cortocircuito tra “immagini di città” e “città delle immagini”, questo lavoro vuole offrire una mappa iconografica della metropoli contemporanea concepita come un repertorio interdisciplinare e intermediale di simboli e immaginari del nostro tempo, utile per riflettere congiuntamente sullo statuto della città, delle arti e dei media e provare ad avvertire le loro evoluzioni future

Elio e i suoi fratelli. Generazioni e attorialità

Il saggio analizza il percorso professionale dell'attore di origini molisane, Elio Germano, confrontandone scelte recitative e d'immagine pubblica rispetto agli attori della propria generazione. Dal giovane insicuro al giornalista impegnato, dal poeta all’operaio, dal criminale al santo, la figura di Elio Germano si amalgama a più livelli con le presenze attoriali della sua generazione, prospettando un fronte comune dove professionalità, immaginari e caratterizzazioni si rincorrono e riproducono in un sistema ristretto di norme e consuetudini

L’impronta e l’immagine animata. L’opera di Leonardo Carrano

The paper aims to propose a consideration on the contemporary practices of abstract animation through the analysis of the artistic career of the experimental animator Leonardo Carrano. Carrano perceives the image as an engraving: a matte body, at the same time hard and malleable, inviolable and metamorphic. Within the panorama of contemporary animation, Carrano's work represents an emblematic example of convergence between artisan and computer animation techniques, reinterpreting the dialectic between tradition and innovation through a contamination aesthetic in which theories and practices of artistic avant-gardes coexist with the languages of computer technology

Jointly Sleeping In Our Own Beds

Analisi del film "Jointly Sleeping in Our Own Beds" (2017) di Saverio Cappiello

Narcisi e vampiri. Frontiere identitarie e fotografia digitale

Il saggio indaga il discrimine fra identità e alterità nelle forme della soggettività fotografica contemporanea concentrandosi sulla rappresentazione del corpo umano. La figura umana subisce, infatti, nella pratica digitale una modificazione iconica e culturale, riconfigurandosi spesso attraverso la relazione corpo-tecnologia, che diviene in molti casi una contaminazione – talvolta estrema – di pratiche espressive, scientifiche e formali. La dicotomia concettuale fra «narcisi e vampiri» avanzata da Joan Fontcuberta diventa così la forma caratteristica per analizzare le frontiere identitarie e le mutazioni figurative prevalenti presenti nei corpi ritratti dalla fotografia degli ultimi decenni

Oltre i canoni. L’animazione d’artista e sperimentale

Il saggio ricostruisce il panorama internazionale dell'animazione d'artista e sperimentale. A partire da una riconsiderazione storica e teorica che contestualizza l'animazione d'artista e sperimentale nel solco delle "tradizioni" interdisciplinari del cinema d'avanguardia e sperimentale e della videoarte, il saggio indaga correnti, autori e autrici che sperimentano forme e tecniche animate alternative alla norma: dalla stop-motion all'astrazione, dalla pittura alla computer grafica, fino alle pratiche dell'animazione espansa