59 research outputs found

    Morte e fama in Sannazaro, Rime, LXXIX

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    Omaggio alla classicità, il sonetto LXXIX delle Rime del Sannazaro ripropone il mito di Icaro. È un testo particolarmente fortunato: oltre che nei codici che contengono la maggior parte delle Rime, compare in quelli che ne attestano solo una scarna selezione, come il Magliabechiano VII.719 e il II.I.60 della Biblioteca Nazionale di Firenze, o il ms. It. IX.137 della Biblioteca Marciana di Venezia, che del Sannazaro propone unicamente questo sonetto; fra le stampe antiche si segnala l’antologia, inclusiva del nr. LXXIX, dei Fiori delle rime de’ poeti illustri, curata da Girolamo Ruscelli, edita a Venezia per Giovan Battista e Melchiorre Sessa, nel 1558. Il testo fa da modello ad un sonetto di Ludovico Paterno, ICARO, quando con spedite some (qui citato nelle note), e a uno di Luigi Tansillo, Amor m’impenna l’ale, e tanto in alto (già segnalato dal Velli). A sua volta il sonetto del Tansillo riecheggia – ma senza l’allusione a Icaro – nell’omaggio «Al signor Luigi Tansillo», Il suon de la famosa e dotta tromba (con parole-rima: tromba, colomba, rimbomba), di Laura Terracina, edito in Rime della Signora Laura Terracina, In Vinegia, Appresso Gabriel Giolito de’ Ferrari, MDLXV, p. 13.Sulle fonti latine e sui prestiti ovidiani in particolare, che intrecciano il racconto di Fetonte, auriga del carro del padre (da Metamorfosi II 47-328) con quello di Dedalo e Icaro, fuggiti dal labirinto con le ali di cera e penne, ingegnosamente fabbricate (da Metamorfosi VIII 203-235), si è a lungo soffermato Giuseppe Velli, che ha evidenziato riprese da Lucano, Properzio, e dall’Ovidio dell’Ars amandi e delle Metamorfosi. Calco ovidiano sono le audaci penne accolte nelle onde da MetamorfosiVIII 233, il troppo ardir da Metamorfosi II 328, e soprattutto il nome, anche se in MetamorfosiVIII 235 è la terra, nella quale Dedalo seppellisce il corpo di Icaro, che prende il nome del ragazzo, mentre in MetamorfosiVIII 229-30 nell’acqua cerulea viene accolta la bocca di Icaro, che invocava il nome del padre, e quell'acqua prese poi il suo nome. Ma il Velli individua anche in una tragedia di Seneca, nell’Hercules Oetaeus, un vero palinsesto per la seconda quartina e la prima terzin

    Appendice documentaria su Ramberto Malatesta

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    Periapical healing after simplified endodontic treatments: A digital subtraction radiography study

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    Abstract Aim To evaluate the 6-month outcome of endodontic treatment of periapical lesions with integrated systems by clinical examination and digital subtraction radiography (DSR). Methodology Eighty-four patients with chronic periapical pathosis were randomly allocated to two groups and received endodontic treatment with Revo-S/One Step Obturator (G1, n = 41) or GTX/GTX Obturator (G2, n = 43). Six months later, clinical examination and DSR analysis were performed. Non-parametric statistical methods were used (p Results Total healing, partial healing and failure occurred in 48.4%, 48.4% and 3.2% of cases in G1, in 50.0%, 43.8% and 6.2% of cases in G2, respectively. No significant difference was detected. Conclusions The integrated endodontic techniques allowed for a high 6-month success rate in both groups in accordance with literature data

    S/confinare : I rapporti culturali italo-svizzeri tra associazionismo, editoria e propaganda (1935-1965)

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    Il presente volume affronta per la prima volta l’ambito dei rapporti italo-svizzeri da una prospettiva metodologica che fa riferimento agli studi culturali, alla storia delle idee e alla storia degli intellettuali. In una serie di saggi – basati su documenti spesso inediti scaturiti dallo scavo archivistico che le autrici e gli autori hanno condotto nell’ambito del progetto ricerca FNS «La gita a Chiasso. Trent’anni di sconfinamenti culturali tra Italia e Svizzera (1935-1965)» – si ricostruisce la complessa mappa delle relazioni che tra gli ultimi anni del regime fascista e l’immediato dopoguerra stava alla base della mediazione culturale tra i due paesi. Emergono così nodi e crocevia di una rete che attraversa i confini, in cui si intrecciano interessi culturali, economici e politici

    Efficacy of three different irrigation techniques in the removal of smear layer and organic debris from root canal wall: A scanning electron microscope study

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    Abstract Aim Aim of this study was to compare the removal of smear layer and organic debris within the tooth canal among conventional needle irrigation, EndoVac and Endoactivator. Methodology Eighty single-rooted extracted human teeth were prepared with rotary NiTi instrumentation and randomly separated into 4 groups. Twenty teeth were used as positive control (Group 1), irrigated with only saline. Teeth assigned to Group 2 ( n = 20) received irrigation with a conventional syringe and a 30-gauge needle (NaviTip, Ultradent, South Jordan, UT); samples in Group 3 ( n = 20) were rinsed with an irrigation device based on apical negative pressure (EndoVac, Discus Dental, Culver City, CA) and teeth in Group 4 ( n = 20) were treated with a sonic irrigation system (EndoActivator, Dentsply Tulsa Dental, Tulsa, OK, USA). The amount of residual smear layer and debris was evaluated under a scanning electron microscope, and a semi-quantitative score was assigned to each root at the coronal, middle and apical thirds; the chi-square test was used to compare the results of the S.E.M. analysis. Results EndoActivator performed the best cleansing for both smear layer and organic debris in all root canal thirds, followed by EndoVac and conventional irrigation ( p > 0.001). EndoVac and conventional irrigation showed better cleaning in the coronal area, whereas EndoActivator performed an homogeneous cleansing at all levels. Conclusions The EndoVac system and the EndoActivator system demonstrated significantly more efficacy in cleansing root canal walls than conventional needle irrigation

    S/confinare

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    Il presente volume affronta per la prima volta l’ambito dei rapporti italo-svizzeri da una prospettiva metodologica che fa riferimento agli studi culturali, alla storia delle idee e alla storia degli intellettuali. In una serie di saggi – basati su documenti spesso inediti scaturiti dallo scavo archivistico che le autrici e gli autori hanno condotto nell’ambito del progetto ricerca FNS «La gita a Chiasso. Trent’anni di sconfinamenti culturali tra Italia e Svizzera (1935-1965)» – si ricostruisce la complessa mappa delle relazioni che tra gli ultimi anni del regime fascista e l’immediato dopoguerra stava alla base della mediazione culturale tra i due paesi. Emergono così nodi e crocevia di una rete che attraversa i confini, in cui si intrecciano interessi culturali, economici e politici

    Trattamenti endodontici semplificati di lesioni periapicali: valutazione del risultato clinico con Digital Subtraction Radiography

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    RiassuntoObiettiviValutare la guarigione di lesioni periapicali dopo sei mesi dal trattamento con sistemi integrati di strumentazione e otturazione canalare.Materiali e metodiSessanta pazienti con lesione periapicale sono stati assegnati a gruppi di trattamento (n=30) con sistema RevoS+One Step Obturator (G1) o con GTX+GTX Obturator (G2). La guarigione è stata valutata a sei mesi clinicamente e con Digital Subtraction Radiography (test non parametrici, p0,05).ConclusioniIl successo a sei mesi è alto e in linea coi dati della letteratura. Le tecniche semplificate considerate sono efficaci nel trattamento di lesioni periapicali.SummaryAimTo assess the healing of periapical lesions six months after the treatment with integrated systems for root canal shaping and filling.MethodologySixty patients with periapical lesion were randomly assigned to two treatment groups (n=30) with RevoS+One Step Obturator (G1) or GTX+GTX Obturator (G2). Healing was assessed by clinical examination and Digital Subtraction Radiography after six months (non-parametric tests, p0.05).ConclusionsThe six-month success was high and consistent with previously reported findings. The considered simplified techniques are effective for the treatment of periapical lesions

    Preventing transmission of infectious agents in the pediatric in-patients hematology-oncology setting: what is the role for non-pharmacological prophylaxis?

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    The most intensive chemotherapy regimens were used in the past for leukemia patients who were the main focus of trials on infections; today there are increasing numbers of children with solid cancer and considerable risk of infection who do receive intensive standard-dose chemotherapy. Despite a continuous will to protect the immune-compromised child from infections, evidence-based indications for intervention by non-pharmacological tools is still lacking in the pediatric hematology-oncology literature. Guidelines on standard precautions as well as precautions to avoid transmission of specific infectious agents are available. As a result of a consensus discussion, the Italian Association for Pediatric Hematology-Oncology (AIEOP) Cooperative Group centers agree that for children treated with chemotherapy both of these approaches should be implemented and vigorously enforced, while additional policies, including strict environmental isolation, should be restricted to patients with selected clinical conditions or complications. We present here a study by the working group on infectious diseases of AIEOP
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