20 research outputs found

    Itinerari di ricerca intorno a Vico e a Leopardi: potenza e limitatezza dell’umana conoscenza

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    Research paths around Vico and Leopardi: power and limits of human knowledge. This volume collects the papers presented at a seminar held in Potenza in November 2016 and constitutes the first outcome of a research project promoted by the Istituto per la storia del pensiero filosofico e scientifico moderno of the National Research Council, the Centro nazionale di studi leopardiani in Recanati, together with the National Library Vittorio Emanuele III in Naples and a network of Italian and foreign universities. The aim is to reflect on the relationship between Vico and Leopardi by reading jointly the Scienza nuova and the Zibaldone, without neglecting traces spread in other works, as well as the identification of the sources inside Vico’s and Leopardi’s libraries. The research bears witness to the fortune of the Scienza nuova in the early XIXth century and shows how Vico and Leopardi recapture in their works issues debated throughout Europe. Among them the relationship between philosophy and poetry, the analysis of the forms of knowledge (i.e., “poetical wisdom”, “fairy tale”, “myth”), the semantics of imagination, the relationship between civilization and barbarism, as well as language-related issues such as “origins of languages”, “symbolic language”, “language and thought”

    Il rispetto della persona umana in carcere, fra paradigmi costituzionali ed europei

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    Punto di partenza del lavoro è la constatazione che anche la persona detenuta gode di un diritto incomprimibile, di cui non può essere mai privata: il rispetto della sua persona. Da questo nodo centrale si sviluppa l'analisi di tre problematiche che affliggono i nostri penitenziari e che rischiano di privare il detenuto del rispetto della sua persona: il sovraffollamento carcerario, il diritto alla salute, e il rigido trattamento penitenziario derivante dall'applicazione dell'art. 41 - bis. Ognuno di questi tre aspetti sarà analizzato non solo alla luce dei principi costituzionali dettati dall'art. 273, ma anche in relazione a quanto previsto dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo, e in particolare dal suo art. 3, che sancisce il divieto di trattamenti e pene disumani e degradanti; a quanto previsto dalle norme in materia viene aggiunta la disamina di alcune importanti decisioni prese dalla giurisprudenza nazionale e della Corte europea dei diritti dell'uomo. Dall'analisi combinata di normativa e giurisprudenza italiana ed europea si cercherà di dare una risposta all'interrogativo se vi sia davvero, nel carcere di oggi, rispetto dei principi costituzionali fondanti il nostro ordinamento

    Il costo del lavoro: dal costo contabile al costo effettivo. Il caso Fabio Perini S.p.A.

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    Oggi, negli ambienti professionali ed imprenditoriali, si affrontano sempre più le problematiche riguardanti il costo del lavoro, con l’obiettivo primario di come poterlo gestire e ridurre: tutto ciò è giustificato dal fatto che il costo del personale, nel conto economico delle imprese, specie se piccole, rappresenta una delle voci di spesa maggiormente significativa. L’obiettivo di questa tesi è quello di dimostrare come è composto il costo del lavoro e quali fattori i professionisti ed i manager d’azienda dovrebbero considerare per poterlo monitorare e controllare: esso, da un lato, è formato da tutti gli aspetti contabili che sono determinati per contratto o per legge; dall'altro è caratterizzato da altri elementi meno visibili, fattori di costo “sommersi”, che spesso vengono trascurati e non contabilizzati nel costo del lavoro del personale dipendente. Solo un’adeguata gestione strategica delle risorse umane permette di capire l’impatto di questi elementi. Nell'ultimo capitolo si tratterà nello specifico di un’azienda metalmeccanica lucchese, Fabio Perini S.p.A. In base ai dati aziendali, verrà fatta un’analisi su come questa impresa monitora e controlla il costo del lavoro e quali sono i punti di forza e di debolezza nella gestione strategica di esso

    Lo statuto civilistico delle associazioni e delle fondazioni del Terzo settore

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    La tesi di dottorato elaborata dal dott. Serafini analizza specificamente lo “statuto civilistico” di associazioni e fondazioni del Terzo settore, come risultante a seguito dell’entrata in vigore del d.lgs. 3 luglio 2017, n. 117, recante il «Codice del Terzo settore, a norma dell’art. 1, co. 2º, lett. b), della legge 6 giugno 2016, n. 106». In particolare, l’indagine è stata condotta nella prospettiva – segnata, in primis, dal legislatore delegante – della ridefinizione del ruolo del Terzo settore, nell’ambito dei rapporti tra Stato e cittadini, così come emergente da una lettura costituzionalmente orientata (ex. art. 118, co. 4°, Cost.), delle norme in tema di autonomia privata ed attività dei gruppi intermedi non lucrativi. Il fenomeno del Terzo settore è identificato per differenza rispetto a quelle forme organizzative della società civile che non sono riconducibili né alla struttura dello Stato (Primo settore) né alla dialettica del mercato (Secondo settore). Tale fenomeno individua, appunto, l’insieme dei soggetti che utilizzano strutture giuridiche collettive private, (anche) al fine della produzione di beni o di servizi, con destinazione al soddisfacimento di bisogni “sociali”. In considerazione del carattere relativo e storicamente determinato dell’àmbito di autonomia riconosciuto ai privati nell’auto-organizzazione in strutture metaindividuali, il Capitolo I è stato dedicato alla ricostruzione storica dell’evoluzione dei rapporti tra Stato e corpi intermedi. A tal fine, si è scelto di analizzare due istituti che costituiscono un’efficace “cartina al tornasole” del fenomeno in discorso. Il riferimento agli istituti della personalità giuridica e della soggettività giuridica, intesi quali «procedimenti tecnici elaborati in vista dell’attribuzione di determinati vantaggi pratici a gruppi organizzati di individui» La progressiva autonomizzazione del diritto dei privati dal controllo statale è stata ricostruita dando ampio spazio, non solo al dato normativo, ma anche al formante dottrinale, con particolare attenzione all’impatto della Costituzione repubblicana sulla sistematica del diritto privato delle società intermedie. Primo punto d’assestamento dell’analisi sviluppata nel Capitolo I è costituito dall’illustrazione del nuovo regime di acquisto della personalità giuridica, riservato agli enti che intendano qualificarsi come “ETS” (mediante iscrizione al Registro unico nazionale del Terzo settore). Peraltro, com’è stato rendicontato nell’elaborato, tale regime – che si affianca a quello previgente previgente ex d.P.R. n. 361/2000 – ha suscitato considerevoli reazioni della dottrina, in merito ai (plurimi) problemi di coordinamento tra le due discipline di riferimento. Definito, nel Capitolo I, l’approccio generale del legislatore della riforma al tema dell’attribuzione della personalità agli enti del Terzo settore, nel Capitolo II sono stati analizzati gli elementi qualificanti per la sussunzione nella categoria degli ETS. Tale verifica, oltre ad essere intesa a definire il perimetro soggettivo della riforma, è diretta al fine di individuare dei presupposti causalistici ed organizzativi alla ricorrenza dei quali è consentito ai privati di accedere al trattamento di favore che il Codice riserva gli enti in discorso. A ben vedere, è tra il Capitolo II e il Capitolo III (volto ad indagare la specifica disciplina di associazioni e fondazioni del Terzo settore), che si rivela l’attitudine interdisciplinare del tema de qua, che vede, nel diritto tributario, un “fine” e, nel diritto commerciale, (quantomeno) un “mezzo”. Sul presupposto dogmatico per cui la forma giuridica della personalità non incida sull’essenza della soggettività, limitandosi bensì ad indicarne una disciplina funzionale ad assicurare l’accesso a determinati effetti giuridici, il Capitolo III indaga quali siano questi effetti con riferimento specifico agli enti del Terzo settore. Questi ultimi, nella prospettiva sopra indicata, sono individuabili nell’accesso, da un lato, al regime fiscale agevolato e, dall’altro lato, al c.d. “statuto civilistico” degli ETS. Detto statuto, costituito dal complesso di regole di governance e di controllo, costituirebbe un valore in se’, in vista del quale i privati sarebbero mossi alla iscrizione del Registro unico degli enti del Terzo settore. Difatti, mentre molti Autori hanno individuato il movente principale per (ambire a) qualificarsi quali ETS solo nella possibilità di accedere ad un regime fiscale agevolato, il lavoro qui presentato illustra come concorra con detta causale quella di presentarsi nel mercato con un’organizzazione più strutturata e con una trasparenza maggiore, di talché risulti potenziata la c.d. accountability sociale dell’ente. Ciò convince soprattutto se si accede alle più moderne ricostruzioni della law and economics che spiegano come il favore dell’utenza verso gli enti non profit deriverebbe dalla circostanza che questo settore meglio soddisfa il desiderio dell’utente di beneficenza, cioè, in particolare, di acquistare beni e servizi destinati, in ultima istanza, al soddisfacimento (anche) di un fine altruistico. Il codice del Terzo settore tutela specificamente la verificabilità di tale fine, estendendo agli ETS un’articolata serie di norme di corporate governance, di controllo contabile e di trasparenza, costituenti, appunto, lo “statuto” di cui sopra. In definitiva, l’elaborato mira ad offrire una ricostruzione sistematica della disciplina degli enti del Terzo settore, nella convinzione che questa possa costituire oggetto di particolare rilievo teorico, per gli studiosi della soggettività metaindividuale, e di grande interesse pratico, per i gruppi sociali intermedi attivi nel mercato del “non per profitto”

    I procedimenti amministrativi delle universitĂ  italiane

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    Il libro affronta, in una visione interdisciplinare, il tema dei procedimenti amministrativi delle università italiane, proponendo diversi punti di vista sul diritto amministrativo, sulla diplomatica, sul controllo di gestione, sull’informatica giuridica e sul ciclo delle performance. Dopo un excursus sui profili generali, viene focalizzata l’attenzione, in ambito universitario, sul procedimento amministrativo proponendone una nuova definizione. Inoltre, sono esaminate con grande lucidità le tematiche e i problemi inerenti all’applicazione delle nuove normative sulla trasparenza nel rapporto anche con la privacy, sull’anticorruzione, sulla performance organizzativa e sul controllo di gestione

    Giuseppe Girola (1940-2022). Scritti di Numismatica

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    Giuseppe Girola è stato uno studioso di numismatica, aveva come principali tematiche di ricerca la monetazione aksumita, quella medievale e moderna di zecche minori dell’Italia settentrionale e la circolazione monetaria nei territori delle Colonie italiane. La sua passione per la storia antica e contemporanea del Corno d’Africa è stata influenzata dalla figura di suo zio, un militare che fu di stanza in Etiopia e in Somalia durante l’Amministrazione Fiduciaria Italiana. Giuseppe Girola ha anche sviluppato un interesse per la storia della sua città natale, Como, e per le valli vicine della provincia di Sondrio, come la Valtellina e la Valchiavenna, dove aveva una casa di vacanza. Il suo approccio alla numismatica consisteva nel collegare le monete alla storia e all’economia contemporanee, e si riflette nella sua ampia bibliografia e nella sua attenzione alle fonti storiche.Giuseppe Girola was a numismatic scholar, his main research topics were the Aksumite coinage, the medieval and modern coinage of minor mints in northern Italy and the circulation of coins in the territories of the Italian colonies. His passion for the ancient and contemporary history of the Horn of Africa was influenced by the figure of his uncle, a soldier who was stationed in Ethiopia and Somalia during the Italian Trusteeship. Giuseppe Girola also developed an interest in the history of his hometown, Como, and in the nearby valleys of the province of Sondrio, such as Valtellina and Valchiavenna, where he had a holiday home. His approach to numismatics was to link coins to contemporary history and economics, and this is reflected in his extensive bibliography and attention to historical sources
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