23 research outputs found
Harbour water managment for port structures and sea bottom design, coast proximity navigation managment, water quality control.
Tide is a sea level up-down water motion basically depending on three different phenomena: the Earth-Moon-Sun gravitational relationship, the water surface fluid reaction to atmospheric meteorological dynamic action and the Newtonian vertical adjustment of the sea surface due to
atmospheric pressure variations. The first tide component (astro-tide) is periodic and well known in all points of the Earth surface; the second one is directly related to the meteorological phenomenon and then it is foreseeable; the Newtonian component, on the contrary, is not readily predictable by a
general hydrostatic law, because the factor “J” that represents the Newtonian transfer (from the atmospheric weight to the consequent sea level) is variable in each harbour area. A statistical study and the related numerical data interpretation of the measurements performed in the Ports of Genoa,
La Spezia, Marina di Carrara, Livorno, Piombino, Civitavecchia and Ravenna (belonging to the Italian Newtonian Meteotide Network) show port values of Jph (from 1.4-1.6 cm/hPa to > 2 cm/hPa,
on the contrary of the off-shore areas where Jph is about 1 cm/hPa). This phenomenon
(hydrobarometric tide wave) produces even double values of harbour sea level fluctuations amplitude in comparison to astronomic tide sea level oscillations, and is characterized by a wavelength from 8-12 h to same days and a 10-25 days/year as mean temporal occurrence in the Northern Tyrrhenian Sea. This is the most relevant ordinary risk factor for our ports activity and structures design. The present note shows a quantitative method to define the values of Jph factor for ports and its use in the Harbour WaterSide Management (HWSM) based on the joined use of barometers, hydrometers and clocks, the preliminary results related to the use of the gravimeters as hydrobarometric predictor in La Spezia Port and two examples of use of Jph factor in the port management: refloating of a landing ship and optimisation of a dock performance as pleasure boats mooring
The newtonian approach in the meteorological tide waves forecasting: preliminary observations in the East Ligurian harbours
Sea level oscillations are the superposition of many contributions, among which the main are astronomic and meteorological low-frequency tides. In Ligurian Sea meteo-tide components, being most ample than astronomic fluctuations, drive water exchange in harbours. The present note shows first results about port of Genoa concerning a coherency study between atmospheric variation and corresponding sea level adjustment (meteorological tide). The newtonian forecasting method of meteorological tides is based on measurements of time elapsing between barometric sea level unbalance (Δg) and its meteorological tide compensation (inverse barometer component).
Meteorological tide component is independent on the Earth-Moon-Sun gravitational relationships, moreover parameters related to the shifted water mass are too many to describe the phenomenon analytically (basin topography, barometric strength position and time, chemical water quality, off-shore sea circulation, etc.); then, meteorological tide can’t be accurately foreseen by atmospheric pressure measurements only.
A gravimeter can detect the geodetic unbalance starting time and a tide-gauge can detect the newtonian compensation (tide wave) coming time. The difference between these two times is the meteorological tide delay. An opportune statistic of this delay provides an experimental law typical for each harbour to forecast the meteo-tide compensation wave delay.
This paper describes the methodological procedure adopted and first evidences of the phenomenon in Genoa harbour
Sistema per l'acquisizione e la trasmissione dei dati della stazione mareografica MENFOR
Il presente documento descrive i componenti e le funzionalitĂ del sistema realizzato per
l’acquisizione e la trasmissione dei dati della stazione mareografica MENFOR sviluppata
nell’ambito del progetto “Sviluppo di una stazione portuale per la previsione dei flussi di marea meteorologica, finalizzata a costituire un servizio per la sicurezza della navigazione e per la protezione dei natanti nel Golfo della Spezia” supportato dal programma PRAI-FESR della Regione Liguria.
Il sistema qui descritto è stato realizzato con il contributo di tutti gli Enti coinvolti
Se Terremoti e Vulcani non sono di casa: geoscienze a scuola in tempo di pace
Approfondire la conoscenza sui terremoti e vulcani nelle cosiddette aree grigie, a bassa pericolosità , è di norma ritenuto non indispensabile, quasi un vezzo intellettuale che in clima di tagli di spesa rischia di appesantire le casse delle scuole o degli enti locali. Tuttavia l’esperienza ci pone di fronte a situazioni che colgono impreparati gli insegnanti e la popolazione in generale nel momento in cui gli effetti di un evento ritenuto poco probabile, apparentemente molto lontano, ci ricordano quanto la nostra quotidianità possa essere influenzata dalle dinamiche interne alla Terra. Il sisma che ha colpito l’Emilia il Maggio 2012 è stato sentito in tutto il Nord Italia, scatenando scene di panico con evacuazioni delle scuole dove gli insegnanti hanno lamentato la loro totale impreparazione nella reazione all’emergenza. Similmente, esistono meccanismi di difesa nella nostra mente che ci portano a relegare le paure in angoli reconditi quando il motivo scatenante è lontano nello spazio o nel tempo. Ciò aumenta l’esposizione al rischio delle popolazioni che vivono in aree dove i terremoti e le eruzioni vulcaniche non avvengono di frequente.
L’attività che presentiamo in questo lavoro è finalizzata alla promozione della cultura scientifica per una convivenza sostenibile con i terremoti e vulcani, anche e soprattutto in tempo di pace, ovvero quando questi non sono protagonisti del quotidiano, lontani nello spazio o nel tempo.
L’area di azione da cui parte la nostra esperienza è la provincia di Varese, nell’ambito di una collaborazione tra il Parco Campo dei Fiori e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Qui l’importanza di proporre un ampliamento del piano di offerta formativa scolastica attraverso l’approfondimento di tematiche che non rappresentano ormai più fenomeni attuali di un certo rilievo, è vista nella possibilità di condurre l’interlocutore sulle tracce passate della loro potenza. L’attività si svolge con l’intervento diretto di ricercatori nelle scuole (secondo ciclo della primaria e secondaria di primo grado) e mediante seminari multimediali e visioni di filmati seguiti da attività di laboratorio didattico. I temi proposti riguardano approfondimenti sulla Tettonica a Placche, sui vulcani, sui terremoti e sugli tsunami. Gli incontri, modulati sulla fascia di età degli studenti, sono tipicamente interattivi, basati sull’investigazione (Inquiry - Based Science Education) ed i laboratori didattici ne sottolineano l’aspetto hands-on. A questi si associano eventi di diretto contatto con il pubblico, dove vengono presentate mostre con laboratori didattici correlati e sperimentazioni di teatro scientifico. E’ stata realizzata per le scuole una rappresentazione teatrale, “E il cielo si fece rosso”, che attraverso il racconto di un viaggio immaginario al centro della Terra veicola l’attenzione dei bambini verso la comprensione dei meccanismi alla base dei terremoti e dei vulcani, stimolando oltre alla curiosità rispetto ad un approfondimento della conoscenza, la ricerca di comportamenti adeguati per la riduzione del rischio
Natural hazards revealed to children: the other side of prevention
Risk misperception often ineffectively drives us to choose recovery over prevention;
the latter being usually conceived with actions aimed at mitigation of infrastructure vulnerability.
Although it is fundamental to implant the culture of prevention and therefore have an impact on risk
mitigation and community disaster resilience, long-term programmes encompassing knowledge,
innovation and education are often underestimated. If education involves children, we more efficiently
spread the culture of risk reduction through a chain reaction dissemination mechanism
and prompt behaviours that are better imprinted on the mind, reinforce awareness of hazard
response, and foster citizens who tomorrow might be part of the process of making crucial decisions
on prevention strategies. For the past 10 years, our learn-by-playing, hands-on, emotionaldriven,
curiosity-driven approach activities have involved more than 20 000 students and teachers
living in areas prone to natural hazards. In addition to requests and appreciation from the public,
questionnaires handed out to teachers and students have proved that our approach to prevention
best practice is successful. Questionnaires filled in by children and their families encouraged us
to promote the strong potential for dissemination in the local environment. We are engaged in
on-going research on risk reduction oriented science outreach activities to implement models
focused on geoscience education and to give citizens tools to affect the process of risk reduction
decision-making
L’alluvione vissuta dai bambini: un percorso attivo di scoperta per riflettere
L’alluvione del 25 ottobre 2011 ha violentemente colpito diversi comuni dello Spezzino e della Lunigiana in seguito ad una forte precipitazione che in sei ore ha riversato 542 mm di pioggia causando la piena dei fiumi Vara e Magra e dei torrenti affluenti nelle zone colpite con inondazione di diverse entità in tutta la Val di Vara e la Val di Magra.
“Piovono idee!” è un percorso attivo di scoperta di educazione al rischio idrogeologico e di riflessione sui cambiamenti climatici che parte dai ragazzi allo scopo di educarli al rispetto della natura e del loro territorio.
Cosa si sente durante un’alluvione? Perché avviene? E, soprattutto, cosa possiamo fare noi per evitare che accada di nuovo?
Destinato anzitutto alle scuole del secondo ciclo della scuola primaria ed alle scuole secondarie di primo grado, Piovono idee! coinvolge i ragazzi facendoli collaborare alla costruzione degli exhibit e dei modelli e giochi scientifici di modo che possano proporre alla cittadinanza di condividere un percorso che dà voce all’evento che hanno vissuto per confrontare con gli altri le proprie paure e i propri pensieri sull’alluvione che ha colpito il loro territorio.
I temi di Piovono idee! sono il rischio idrogeologico ed i cambiamenti climatici trattati insieme a 378 ragazzi dagli 8 ai 14 anni di 32 classi delle 15 scuole primarie e secondarie di primo grado di BORGHETTO VARA, BRUGNATO, MONTEROSSO, VERNAZZA, RIOMAGGIORE, PIGNONE, RICCO’ DEL GOLFO, AULLA e RAGNAIA (AULLA), i comuni maggiormente colpiti dall’alluvione del 25 ottobre 2011, e da un campione di 6 classi di scuola media secondaria di primo grado di LA SPEZIA dell’ISA 1, 3 e 6 (rispettivamente S.M. “V. Alfieri”, “U. Mazzini” e “J.Piaget”).
Piovono idee! si articola in piĂą fasi: laboratori di progettazione partecipata con le scuole (raccolta di materiali e costruzione degli exhibit con le classi), allestimento e visite guidate alla mostra.
I ragazzi che hanno avuto modo di rappresentare la loro esperienza costruendo un pezzetto di mostra, sono stati orgogliosi di riconoscere il loro contributo durante la visita.
Piovono idee! è il risultato di una ricerca di modello didattico-comunicativo stimolante che coinvolga emotivamente il fruitore del percorso attivo che dovrebbe tornare a casa divertito ma anche consapevole di aver riflettuto su quanto i suoi comportamenti quotidiani possano influire sul bene comune e abbiano quindi un impatto sulla società . Questo percorso di conoscenza di cos’è il rischio idrogeologico e come si può affrontare e di approfondimento dei temi dell’inquinamento e di quanto possa pesare sui cambiamenti climatici viene proposto alla cittadinanza dando voce a vissuti, riflessioni e soluzioni dei ragazzi e potrà essere nuovamente allestito, aggiornato ed arricchito in futuro. Perché Piovono idee! è il luogo dove provare a cercare risposte a fenomeni che, seppure imprevedibili ed incontrollabili, possono risultare meno devastanti e spaventosi se compresi ed affrontati correttamente
Natural hazards revealed to children: the other side of prevention
Risk misperception often ineffectively drives us to choose recovery over prevention;
the latter being usually conceived with actions aimed at mitigation of infrastructure vulnerability.
Although it is fundamental to implant the culture of prevention and therefore have an impact on risk
mitigation and community disaster resilience, long-term programmes encompassing knowledge,
innovation and education are often underestimated. If education involves children, we more efficiently
spread the culture of risk reduction through a chain reaction dissemination mechanism
and prompt behaviours that are better imprinted on the mind, reinforce awareness of hazard
response, and foster citizens who tomorrow might be part of the process of making crucial decisions
on prevention strategies. For the past 10 years, our learn-by-playing, hands-on, emotionaldriven,
curiosity-driven approach activities have involved more than 20 000 students and teachers
living in areas prone to natural hazards. In addition to requests and appreciation from the public,
questionnaires handed out to teachers and students have proved that our approach to prevention
best practice is successful. Questionnaires filled in by children and their families encouraged us
to promote the strong potential for dissemination in the local environment. We are engaged in
on-going research on risk reduction oriented science outreach activities to implement models
focused on geoscience education and to give citizens tools to affect the process of risk reduction
decision-making.Published3T. PericolositĂ sismica e contributo alla definizione del rischiorestricte
ERiNat Project Educazione ai Rischi Naturali (Training on Natural Risks): from informed children to knowledgeable adults
The ERiNat project Educazione ai Rischi Naturali (Training on Natural Risks) offers training on environmental safety within the context of Life Long Learning through a permanent training process aimed at providing the population with a basic education (knowledge, awareness, how to act, self-protection and prevention) on natural risks and at creating a cultural milieu which ensures a turn-over of citizens that choose to take part in the voluntary world.PublishedFiera district, terza torre - Bologna6A. Monitoraggio ambientale, sicurezza e territoriorestricte
Challenging risk reduction through education and preparedness
It is increasingly acknowledged that disasters are the result of natural and social processes (Okazaki, 2007). Unlike the natural conditions that have a strong unpredictability component, social dimension of the disaster risk relates to the way human being interacts with natures. Hence, human behavior is the crucial factor in the degree of vulnerability and the likelihood of disasters taking place.
Often people seem to know that a natural disaster might hit them, nonetheless the lack of awareness results in a general underestimation for effectiveness of actions towards risk mitigation. In many countries only few households or public buildings have disaster plans and supply kits, or have retrofitted and safe-proofed the inside, in case of earthquakes. Similarly little actions have been taken to safe-proof land in case of hydrogeologic threat. Disaster preparedness and prevention programs often remain in the domain of assumptions instead of evidence (Horton, 2011). Since disasters are infrequent in nature and memories are short (Komac, 2009; Biernacki et al., 2008; Wisner, 2006; Komac et al., 2011), there is an urge to promote culture of prevention and preparedness. The misconception about disasters as nature’s curse has most to do with mindset of people towards safety culture and the chance to live hazard in a sustainable way.
The future emergency response needs to be better aligned with a longer term perspective in terms of development, crucial socioeconomic investments and infrastructure and, above all, preparedness (Horton, 2011). Here, education plays a significant role.
The key to reduce risk is to start from scratch. We need to enhance capacity building for disaster risk reduction and, to do so, we need to educate both decision makers and general public. The Hyogo Framework for Action 2005-2015 Building the Resilience of Nations and Communities to Disasters, adopted at the World Conference on Disaster Reduction, highlights knowledge and education as one of the five main priorities of action.
In this paper we deal with actions based on education to challenge perception and memory of disasters while builing knowledge and skills essential for disaster preparedness. Having children has a chief target one can rely on a chain reaction (domino effect): children transmit the risk-related knowledge to their parents and other people in their social network (e.g.: Cardona, 2007; Stoltman et al., 2007; Wisner, 2006; Kuhlicke et al., 2011).Living in a natural hazard prone land requires a multi-spectrum, coordinated and synergic approach to risk reduction including on one end the improvement scientific knowledge on natural phenomena and vulnerability, on the other end actions on emergency plans. However, all actions are less effective without a culture of prevention and preparedness. This can be achieved only through education, starting from the youngest and through a permanent training process.
Interdisciplinary issue for more effective disaster resilience enabling cooperation at all levels and the high level of motivation and transparency among the team members coming directly from risk management organizations is our strengths and we support the transferability of our project to other Provinces and Regions encouraging a collaborative risk management to knowledge sharing of natural risk
Cloudy with a Chance of ideas! ( Piovono idee!): an interactive learning experience on hydrogeological risk and climate change
On October 25th 2011 a devastating flood hit the Vara and Magra valleys in Italy
and left an unforgettable scratch in the inhabitants’ minds. Cloudy with a
Chance of ideas! (Piovono idee!) is an active journey of discovery and training on
hydrogeological risk and climate change. Land preservation and safety of people
living on it are issues, which we would like to help citizens get perception about,
in order to instill awareness on the actions that can be taken towards risk mitigation.
Cloudy with a Chance of ideas! stemmed from this belief, and it is the result
of a collaborative planning in which primary and secondary school students, living
within cities heavily hit by the flood, took actively part. Children were helped
by experts and scientists to build an exhibition devoted to hydrogeological risk.
Here interactive workspaces, games and educational laboratories, allow visitors
explore concepts, phenomena and their consequences on land and inhabitants. Issues
are addressed from a daily actions perspective, where everybody might make
the difference towards sustainability and trigger good practices on natural hazards
risk reduction