Sequence Analysis of the UCP1 Gene in a Severe Obese Population from Southern Italy

Brown adipose tissue, where Uncoupling Protein 1 (UCP1) activity uncouples mitochondrial respiration, is an important site of facultative energy expenditure. This tissue may normally function to prevent obesity. Our aim was to investigate by sequence analysis the presence of UCP1 gene variations that may be associated with obesity. We studied 100 severe obese adults (BMI > 40 kg/m2) and 100 normal-weight control subjects (BMI range = 19–24.9 kg/m2). We identified 7 variations in the promoter region, 4 in the intronic region and 4 in the exonic region. Globally, 72% of obese patients bore UCP1 polymorphisms. Among UCP1 variants, g.IVS4−208T>G SNP was associated with obesity (OR: 1.77; 95% CI = 1.26–2.50; P = .001). Further, obese patients bearing the g.−451C>T (CT+TT) or the g.940G>A (GA+AA) genotypes showed a higher BMI than not polymorphic obese patients (P = .008 and P = .043, resp.). In conclusion, UCP1 SNPs could represent “thrifty” factors that promote energy storage in prone subjects

Типологія синтаксичних конструкцій в німецькій та українській мовах

Німецька та українська мови є односистемними мовами: обидві належать до індоєвропейської мовної сім’ї. Спільні корені та тривалий період ізольованого розвитку, вказують на те, що вказані мови мають характеристики подібності та відмінності в своій внутрішній будові. Німецька та українська належать до синтетичного типу флективних мов. Це означає, що граматичне значення слів у них виражається, здебільшого, за допомогою системи флексій і реалізується в межах одного графічного слова. Але флективна система німецької мови бідніша, ніж у слов’янських мовах.Немецкий и украинский языки являются односистемными языками: оба принадлежат к индоевропейской языковой семье. Общие корни и длительный период изолированного развития, указывают на то, что указанные языки имеют характеристики сходства и различия в своем внутреннем строении. Немецкий и украинский принадлежат к синтетическому типу флективных языков. Это означает, что грамматическое значение слов в них выражается, в основном, с помощью системы флексий и реализуется в пределах одного графического слова. Но флективная система немецкого языка беднее, чем в славянских языках.German and Ukrainian are single-system languages: both belong to the Indo-European language family. Common roots and a long period of isolated development, indicate that these languages ​​have characteristics of similarity and differences in their internal structure. German and Ukrainian belong to the synthetic type of inflectional languages. This means that the grammatical meaning of words in them is expressed, mainly, with the help of a system of inflexions and is realized within a single graphic word. But the inflectional system of the German language is poorer than in the Slavic languages

Caratterizzazione biochimico-genetica di soggetti severamente obesi dell'area campana

L'obesità è una malattia complessa determinata dall'alterazione del bilancio energetico con conseguente accumulo di tessuto adiposo e alla cui eziologia concorrono fattori ambientali, comportamentali e genetici. L’obesità rappresenta il più comune disordine nutrizionale nel mondo occidentale e la sua prevalenza è in progressivo aumento (in America: 35% adulti sovrappeso, 26% obesi; in Italia: 33,9% adulti sovrappeso, 9% obesi) anche nei paesi in via di sviluppo. Il bilancio energetico è controllato a livello ipotalamico dove è localizzato l'importante circuito della melanocortina, che comprende una serie di neuropeptidi che regolano l'introito calorico e la spesa energetica in risposta a segnali provenienti dalla periferia. Tra questi ultimi il più importante è sicuramente la leptina, citochina prodotta dagli adipociti che nel nucleo arcuato induce la sintesi di POMC, un preproormone che viene processato a livello ipotalamico producendo diversi peptidi ([alfa]-, [beta]-, [gamma]-MSH, ACTH, [beta]-LPH, [beta]-endorfina) che interagendo con vari tipi di recettori (recettori della melanocortina (MCR) e quelli degli oppioidi) svolgono svariate funzioni. L'interazione di [alfa]- e [beta]-MSH con il recettore MC4R determina diminuzione del food intake e sembra essere determinante ai fini del mantenimento dell'omeostasi energetica e quindi cruciale nell'insorgenza dell'obesità; la -endorfina media gli aspetti edonistici dell'introito calorico. Diversi lavori presenti in letteratura hanno mostrato la presenza di polimorfismi e/o mutazioni in POMC che possono alterarne la funzione. Nella nostra popolazione costituita da pazienti severamente obesi (BMI>40) provenienti dal Sud Italia abbiamo ricercato polimorfismi e/o mutazioni nel gene POMC per valutarne il ruolo nell'eziopatogenesi dell'obesità. Finora sono stati reclutati più di 600 pazienti e di questi 200 sono stati analizzati geneticamente mediante sequenziamento. I risultati ottenuti dall'analisi effettuata sui tre esoni di POMC mostrano la presenza di alcuni polimorfismi (8246 C>T, ins 9 bp tra i codoni 93 e 99) e mutazioni (8086 C>G) a livello dell'esone 3 e di un polimorfismo (4512 C>T) a livello dell'esone 2, tutti già descritti precedentemente. Inoltre abbiamo trovato 2 nuove mutazioni che attualmente sono ancora oggetto di studio. I dati della letteratura mostrano, inoltre, una correlazione tra i polimorfismi sopra citati e i livelli di leptina; ciò ha quindi spinto anche noi a dosare questa proteina con un metodo immunoenzimatico e i livelli trovati nelle donne e negli uomini obesi sono rispettivamente 141.5±54.4 e 67.6±48.1 ng/mL. I risultati sono stati confrontati con quelli ottenuti in una popolazione di controllo costituita da soggetti normopeso (BMI<25), che non assumevano farmaci, non affetti da dislipidemie, diabete, ipertensione. Il confronto delle due casistiche ha messo in evidenza che la percentuale dei polimorfismi genici nei soggetti obesi e nei controlli è molto simile, 50% e 52% rispettivamente; mentre le mutazioni trovate nella popolazione severamente obesa sono assenti nei soggetti normopeso. Elevate concentrazioni di leptina sono state misurate in quasi tutti i soggetti obesi, con livelli doppi nelle donne rispetto agli uomini. Livelli normali di leptina sono stati, invece, trovati nei controlli normopeso (i dati ottenuti sono stati analizzati statisticamente mediante il programma di analisi statistica SPSS v12.0). Abbiamo inoltre valutato i livelli sierici di altre proteine prodotte dal tessuto adiposo, quali adiponectina e resistina, negli stessi pazienti obesi affetti e non da sindrome metabolica. L'obesità, come noto in letteratura, è stata classificata tra i fattori che determinano la sindrome metabolica. Questa è un cluster di comuni disordini clinici, quali obesità, insulino-resistenza, ipertensione e dislipidemia (ipertrigliceridemia e bassi livelli di colesterolo HDL). Più che l’obesità, per la diagnosi di sindrome metabolica, è più appropriato considerare il grasso viscerale intraddominale (circonferenza vita), che aumenta con l’età e contribuisce all'insulino-resistenza alterando i livelli di alcune proteine circolanti prodotte dagli adipociti, tra cui, in particolare, adiponectina e resistina. L’adiponectina, prodotta dagli adipociti, gioca un ruolo importante nell’omeostasi del glucosio e dei lipidi. Una correlazione negativa è stata infatti trovata tra l’obesità e i livelli di adiponectina circolanti che aumentano con il diminuire del peso corporeo. I livelli di adiponectina si abbassano invece in presenza di insulino-resistenza e di iperinsulinemia: pazienti con diabete di tipo II presentano infatti basse concentrazioni della proteina. La resistina è prodotta nel tessuto adiposo e sembra antagonizzare l’azione dell’insulina. Essa è aumentata nel diabete di tipo II suggerendo un legame tra l’obesità e l’insulino-resistenza, anche se il suo ruolo è ancora controverso e poco chiaro. Sono state trovate più alte concentrazioni di resistina negli obesi piuttosto che nei soggetti normali. Un aumento dell’adiposità è inoltre associato con il rilascio di “adipochine” infiammatorie o “adipocitochine”, che contribuiscono ad incrementare i livelli di proteina C-reattiva, un marker di infiammazione, recentemente riconosciuto anche come fattore di rischio cardiovascolare. I nostri pazienti sono stati pertanto studiati anche per la PCR, la ferritina, le LDL ossidate e gli anticorpi contro le LDL ossidate per valutare lo stato infiammatorio, ossidativo e il rischio di aterosclerosi associati alla sindrome metabolica

The performance of multi-gene panels for breast/ovarian cancer predisposition

: BRCA1 and BRCA2 are the most mutated genes in breast cancer. We analyzed 48 breast cancer subjects using two methods that differ in terms of number of genes investigated and strategy used (primers: Panel A - 12 genes - vs probes: Panel B - 48 genes). Both the panels and procedures identified "pathogenic" or "likely pathogenic" variants in TP53, ATM, CHEK2 and BARD1 besides BRCA1 and BRCA2. Panel B identified two other putatively pathogenic variants in RNASEL and in RAD50. Identification of variants other than the BRCA genes can be useful in patient management. A total of 121 variants were distributed within the 12 genes and were correctly detected by both panels. However, the number of calls without divergence, namely ± 0.10 difference of allelic frequency, was 78.3%, while calls with a divergence below 0.10 was 16.7%, thus indicating that only 5% (n = 275) of 5,412 calls had a divergence above 0.10. Although these panels differ from each other, both are useful in different situations, particularly when patients should be tested for genes other than BRCA1/2 (as occurs in patients affected by a so called hereditary syndrome) or for therapeutic purposes

miRNA and Protein Expression Profiles of Visceral Adipose Tissue Reveal miR-141/YWHAG and miR-520e/RAB11A as Two Potential miRNA/Protein Target Pairs Associated with Severe Obesity

Adipose tissues show selective gene expression patterns, to whom microRNAs (miRNAs) may contribute. We evaluated in visceral adipose tissue (VAT) from obese and nonobese females, both miRNA and protein expression profiles, to identify miRNA/protein target pairs associated with obesity (metabolic pathways miRNA-deregulated during obesity). Obese and nonobese females [BMI 42.2 ± 1.6 and 23.7 ± 1.2 kg/m2 (mean ± SEM), respectively] were enrolled in this study. Notably, most miRNAs were downexpressed in obese tissues, whereas most of the proteins from the investigated spots were up-expressed. Bioinformatics integration of miRNA expression and proteomic data highlighted two potential miRNA/protein target pairs: miR- 141/YWHAG (tyrosine 3-monooxygenase/tryptophan 5-monooxygenase activation protein, gamma polypeptide) and miR-520e/RAB11A (Ras-related protein RAB-11A); the functional interaction between these miRNAs and their target sequences on the corresponding mRNAs was confirmed by luciferase assays. Both RAB11A and YWHAG proteins are involved in glucose homeostasis; YWHAG is also involved in lipid metabolism. Hence, the identified miRNA/protein target pairs are potential players in the obese phenotype

Nasopharyngeal Microbiome Signature in COVID-19 Positive Patients: Can We Definitively Get a Role to Fusobacterium periodonticum?

Severe acute respiratory syndrome coronavirus 2 (SARS-CoV-2) caused the pandemic Coronavirus Disease 2019 (COVID-19). This virus is highly transmissible among individuals through both droplets and aerosol leading to determine severe pneumonia. Among the various factors that can influence both the onset of disease and the severity of its complications, the microbiome composition has also been investigated. Recent evidence showed the possible relationship between gut, lung, nasopharyngeal, or oral microbiome and COVID-19, but very little is known about it. Therefore, we aimed to verify the relationships between nasopharyngeal microbiome and the development of either COVID-19 or the severity of symptoms. To this purpose, we analyzed, by next generation sequencing, the hypervariable V1-V2-V3 regions of the bacterial 16S rRNA in nasopharyngeal swabs from SARS-CoV-2 infected patients (n=18) and control (CO) individuals (n=12) using Microbiota solution A (Arrow Diagnostics). We found a significant lower abundance of Proteobacteria and Fusobacteria in COVID-19 patients in respect to CO (p=0.003 and p<0.0001, respectively) from the phylum up to the genus (p<0.001). The Fusobacterium periodonticum (FP) resulted as the most significantly reduced species in COVID-19 patients respect to CO. FP is reported as being able to perform the surface sialylation. Noteworthy, some sialic acids residues on the cell surface could work as additional S protein of SARS-CoV-2 receptors. Consequently, SARS-CoV-2 could use sialic acids as receptors to bind to the epithelium of the respiratory tract, promoting its clustering and the disease development. We can therefore speculate that the significant reduction of FP in COVID-19 patients could be directly or indirectly linked to the modulation of sialic acid metabolism. Finally, viral or environmental factors capable of interfering with sialic metabolism could determine a fall in the individual protection from SARS-CoV-2. Further studies are necessary to clarify the precise role of FP in COVID-19