134 research outputs found

    Mangiare a scuola: un'indagine in alcune scuole italiane

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    La ricerca sul campo ha riguardato un\u2019indagine nei contesti delle mense delle scuole primarie, con l\u2019obiettivo di individuare modalit\ue0 e buone pratiche della ristorazione scolastica. Nell\u2019indagine sono state coinvolte 23 scuole della regione Marche, in Italia, 600 alunni, 81 insegnanti e 48 operatori di mensa. La ricerca \ue8 stata progettata e portata avanti da un gruppo di 23 studenti del corso di Psicologia dell\u2019Educazione dell\u2019Universit\ue0 di Macerata, con una metodologia che ha visto una desk research sulle normative italiane dedicate al versante della ristorazione scolastica, l\u2019impiego di una checklist di osservazione per le mense, la somministrazione di interviste semi-strutturate a stakeholder. L\u2019analisi dei dati descrive un quadro frammentato nell\u2019organizzazione delle mense scolastiche, le quali, se dal punto di vista normativo rispettano i parametri e le norme della ristorazione scolastica, sul piano delle modalit\ue0 di approccio educativo al cibo presentano caratteristiche differenziate. La ricerca sembra confermare la mancanza di un approccio comune all\u2019educazione alimentare, rilevando punti di forza e punti di debolezza sui quali poter far leva al fine di perseguire l\u2019obiettivo di un\u2019educazione alimentare programmata, diffusa e di qualit\ue0 all\u2019interno di tutte le scuole in Italia. L\u2019indagine presentata prende avvio da un progetto di educazione alimentare dal titolo Edueat \u2013 promosso dall\u2019azienda di formazione Laboratorio delle Idee Srl e supervisionato scientificamente dall\u2019Universit\ue0 degli Studi di Macerata. Il progetto si pone l\u2019obiettivo di promuovere l\u2019educazione alimentare attraverso il ricorso all\u2019uso dei sensi, del gioco e dello sviluppo delle competenze, nel quadro dei maggiori riferimenti teorici della Psicologia dello Sviluppo e dell\u2019Educazione (Piaget, Bruner, Vygotskij, Gardner)

    Prevalencia de esofagitis eosinofílica: estudio multicéntrico en población pediátrica evaluada en 36 centros de gastroenterología de América Latina

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    Introducción y objetivo: La esofagitis eosinofílica es una enfermedad crónica, mediada inmunológicamente, descrita en series y publicaciones alrededor del mundo. En los últimos 20 años diversos estudios han intentado evaluar la incidencia y prevalencia de la enfermedad. El objetivo del presente trabajo es estimar la prevalencia de esofagitis eosinofílica en un grupo de niños atendidos en 36 centros de gastroenterología pediátrica de 10 países latinoamericanos. Materiales y métodos: A través de un protocolo multicéntrico, observacional y transversal se estimó la prevalencia de período de esofagitis eosinofílica entre los niños atendidos en consulta externa y sometidos a endoscopia superior diagnóstica por cualquier motivo en 36 centros de 10 países latinoamericanos durante un período de 3 meses. Resultados: Entre abril y junio de 2016 108 casos de esofagitis eosinofílica fueron evaluados. Asimismo, un promedio de 29,253 consultas ambulatorias y 4,152 endoscopias superiores de carácter diagnóstico fueron realizadas en los 36 centros participantes. La tasa de prevalencia de esofagitis eosinofílica en la población estudiada (n = 29,253) fue de 3,69 casos × 1,000 (IC 95%: 3.04 a 4.44) y entre los niños sometidos a endoscopia superior de rutina (n = 4,152) fue de 26 x 1,000 (IC 95%: 22.6 a 29.4). Conclusión: La tasa general de prevalencia de período de esofagitis eosinofílica en un grupo de niños evaluados en 36 centros latinoamericanos de gastroenterología pediátrica resultó de 3,69 × 1,000, y entre aquellos sometidos a endoscopia fue de 26 × 1,000. La prevalencia mostró una importante variabilidad entre los países y centros participantes. Este es el primer estudio de prevalencia de esofagitis eosinofílica pediátrica en Latinoamérica. Abstract: Introduction and objective: Eosinophilic esophagitis is a chronic, immune-mediated disease described in case series and publications worldwide. Over the past twenty years, the authors of different studies have attempted to evaluate its incidence and prevalence. The objetive of the present study was to estimate the prevalence of eosinophilic esophagitis in a group of children seen at 36 pediatric gastroenterology centers in ten Latin American countries. Materials and methods: A multicenter, observational, and cross-sectional study was conducted that estimated the period prevalence of eosinophilic esophagitis in children seen at outpatient consultation and that underwent diagnostic upper gastrointestinal endoscopy for any indication at 36 centers in 10 Latin American countries, within a 3-month time frame. Results: Between April and June 2016, 108 cases of eosinophilic esophagitis were evaluated. Likewise, an average of 29,253 outpatient consultations and 4,152 diagnostic upper gastrointestinal endoscopies were carried out at the 36 participating centers. The period prevalence of eosinophilic esophagitis in the population studied (n = 29,253) was 3.69 cases × 1,000 (95% CI: 3.04 to 4.44), and among the children that underwent routine upper gastrointestinal endoscopy (n = 4,152), it was 26 x 1,000 (95% CI: 22.6 to 29.4). Conclusions: The general period prevalence of eosinophilic esophagitis in a group of children evaluated at 36 Latin American pediatric gastroenterology centers was 3.69 × 1,000, and in the children that underwent endoscopy, it was 26 × 1,000. There was important prevalence variability between the participating countries and centers. The present analysis is the first study conducted on the prevalence of pediatric eosinophilic esophagitis in Latin America. Palabras clave: Esofagitis, Eosinofílica, Niños, Prevalencia, Latinoamérica, Keywords: Esophagitis, Eosinophilic, Children, Prevalence, Latin Americ

    Il cibo dalla Costituzione alle pratiche educative nel quadro delle politiche per la sostenibilit\ue0

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    Il cibo, anche a seguito di recenti contenziosi, sta assumendo sempre pi\uf9 una rilevanza costituzionalistica. Oltre a tutelare il diritto al sostentamento, la Costituzione ne presidia la libert\ue0 di scelta, che trova ancoraggio nelle libert\ue0 personali, di coscienza e religiosa. Il cibo \ue8 altres\uec connesso al diritto alla salute: da questo punto di vista, emerge il problema costituzionale del costo del cibo salubre, che non dovrebbe produrre disuguaglianze. Le questioni vanno inquadrate considerando i diritti delle generazioni future, a cui l\u2019attuale comunit\ue0 sociale \ue8 legata dal dovere di solidariet\ue0. In questo contesto, si colloca l\u2019educazione alimentare, riconosciuta nei programmi dell\u2019Agenda 2030 dell\u2019Onu e nelle Linee Guida per l\u2019Educazione Alimentare del Miur, in cui prende forma un\u2019idea di azione globale integrata fra tutti i soggetti chiamati a promuovere corrette abitudini sul cibo. Tuttavia, su questo versante, recenti studi hanno evidenziato alcune debolezze nella cooperazione per programmi comuni e unitari verso un\u2019educazione alimentare promossa sul piano nazionale

    Migrazioni, educazione e intercultura

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    Politiche normative alimentari, sostenibilità, movimenti sociali. Il caso delle nomenclature dei prodotti veg in Europa

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    Il saggio tematizza il ruolo giocato da alcuni movimenti e associazioni legati ai contesti vegani e vegetariani nell’orientamento e nella promozione di modifiche nelle politiche normative dell’Unione Europea in materia di alimentazione che, di fatto, si configuravano in modo disallineato rispetto agli obiettivi di sviluppo sostenibile. Dopo aver ripercorso l’evoluzione della recente normativa europea sulla produzione e sul consumo alimentare, il focus della discussione viene rivolto al caso della controversia giuridica insorta intorno alla questione delle nomenclature dei prodotti vegani con l’analisi di alcune campagne pubbliche, tra cui quella denominata Stop the veggie burger ban. In questo quadro, il ruolo rivestito dai movimenti attivi sul piano alimentare e ambientale si è dimostrato decisivo nel respingimento di due emendamenti che avrebbero potuto arrecare significativi danni di immagine, oltre che in termini di commercializzazione e di marketing, ai prodotti veg

    Current Methods in Synthesis of Cyclic Oligonucleotides and Analogues

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    Cyclic oligonucleotides and analogues (cONs) are highly specific ligands for DNA, RNA and proteins. cONs are described in several diagnostic and therapeutic applications, as well as in elucidating enzyme mechanisms and as lead structures for development of new drugs because of their unusual chemical and biological properties in comparison with linear counterparts. In numerous structural studies it has been shown that conformational constraints imposed by circularity cause unique topologies, which in some cases can result into peculiar ON nanostructures. The wide field of applications of cONs has called for the definition of easy and efficient strategies to produce such compounds. In this review, we will describe the enzymatic and chemical approaches reported for the synthesis of cONs with a particular focus on the chemical ones. We proceed following a chronological order from the earliest to the latest methods and improvements, describing at first the natural cyclic ONs and then modified linkages and cyclic analogues. © 2012 Bentham Science Publishers

    Istituzioni scolastiche e associazioni del terzo settore. Una cooperazione possibile per l\u2019integrazione degli alunni di origine straniera?

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    The paper describes the results of a research conducted in the city of Macerata in 2013 and the follow-up in 2018 to detect the presence of common designs of primary schools and non-profit associations in integration of pupils of foreign origin. The aim is to define possible forms and methods of cooperation between the two actors taken into consideration, highlighting resources, limits, co-planning prospects and the possibility of strengthening the actions implemented to support integration processes. Investigating specific actions such as learning programs, school integration, linguistic support, relationships with families and any shared projects, the research reveals a framework of collaboration that is still weak and suggests a range of action in which the dialogue on common educational programs could strengthen the cooperation between these two important organizational players

    An alternative strategy to synthesize PNA and DNA magnetic conjugates forming nanoparticle assembly based on PNA/DNA duplexes

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    In this paper we report an alternative approach to synthesize PNA and DNA magnetic nanoconjugates. Chemical modifications were introduced on the 130 nm dextran-magnetite particles to obtain poly-functionalized particles containing reversible bonds sensitive to the cellular environment and suitable for the direct introduction of unmodified oligomers. Due to the polyvalent nature of the nanoparticles, when the complementary PNA and DNA nanoconjugates were mixed together, the resulting duplex structures bring to a nanoparticle assembly driven by W-C base pairs. The formation of the nanoparticle assembly was investigated by optical spectroscopy (UV, FTIR), scanning and transmission electron microscopies and by the analysis of the macroscopic behaviour of the nanoparticle-conjugates in aqueous solution with and without magnetic field application. Furthermore, serum stability assays revealed an increased enzymatic resistance in FCS of the PNA/DNA nanoconjugate duplex with respect to the unconjugated duplex. The described nanosystem could be extended to other duplex structures, possibly involving aptameric sequences of biomedical relevance, and could be very useful in order to obtain high local concentration at the target site of both the duplex and the magnetic nanoparticles in biotechnological applications. © 2010 The Royal Society of Chemistry
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