137 research outputs found
Mangiare a scuola: un'indagine in alcune scuole italiane
La ricerca sul campo ha riguardato un\u2019indagine nei contesti delle mense delle scuole primarie,
con l\u2019obiettivo di individuare modalit\ue0 e buone pratiche della ristorazione scolastica. Nell\u2019indagine
sono state coinvolte 23 scuole della regione Marche, in Italia, 600 alunni, 81 insegnanti e 48 operatori
di mensa. La ricerca \ue8 stata progettata e portata avanti da un gruppo di 23 studenti del corso di
Psicologia dell\u2019Educazione dell\u2019Universit\ue0 di Macerata, con una metodologia che ha visto una desk
research sulle normative italiane dedicate al versante della ristorazione scolastica, l\u2019impiego di una
checklist di osservazione per le mense, la somministrazione di interviste semi-strutturate a stakeholder.
L\u2019analisi dei dati descrive un quadro frammentato nell\u2019organizzazione delle mense scolastiche, le
quali, se dal punto di vista normativo rispettano i parametri e le norme della ristorazione scolastica,
sul piano delle modalit\ue0 di approccio educativo al cibo presentano caratteristiche differenziate.
La ricerca sembra confermare la mancanza di un approccio comune all\u2019educazione alimentare,
rilevando punti di forza e punti di debolezza sui quali poter far leva al fine di perseguire l\u2019obiettivo di
un\u2019educazione alimentare programmata, diffusa e di qualit\ue0 all\u2019interno di tutte le scuole in Italia.
L\u2019indagine presentata prende avvio da un progetto di educazione alimentare dal titolo Edueat \u2013
promosso dall\u2019azienda di formazione Laboratorio delle Idee Srl e supervisionato scientificamente
dall\u2019Universit\ue0 degli Studi di Macerata. Il progetto si pone l\u2019obiettivo di promuovere l\u2019educazione alimentare
attraverso il ricorso all\u2019uso dei sensi, del gioco e dello sviluppo delle competenze, nel quadro
dei maggiori riferimenti teorici della Psicologia dello Sviluppo e dell\u2019Educazione (Piaget, Bruner,
Vygotskij, Gardner)
Le migrazioni ambientali e al femminile in prospettiva sociologica. Istanze di sostenibilità, diritti e vulnerabilità delle donne migranti
Le migrazioni ambientali rivestono un grande interesse negli studi sociologici nell’inquadramento delle cause e dei fattori di spinta (push factors) che le determinano, di tipo climatico e ambientale, insieme alle diverse spiegazioni teoriche di tipo macro, micro e mesosociologico che la disciplina applica allo studio delle migrazioni. Allo stesso tempo, negli ultimi anni, le migrazioni al femminile hanno ricevuto un’ampia attenzione a seguito dell’incremento sostanziale della componente femminile, anche primo-migrante, che intraprende un progetto migratorio in prospettiva individuale e/ o familiare. Interessante è, da questo punto di vista, l’articolazione delle questioni di genere e dei diritti di genere a esse legati intorno agli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU, che ben intersecano la condizione femminile alle istanze di sviluppo sostenibile, collegando i diritti fondamentali (istruzione, nutrizione, accesso alle risorse primarie, lavoro) al miglioramento delle condizioni di vita nei paesi svantaggiati e nei percorsi migranti. Il contributo propone una rassegna delle principali teorie che spiegano le migrazioni al femminile, nello specifico, nel novero delle migrazioni ambientali al fine di integrare in prospettiva sociologica lo studio di un fenomeno contemporaneo complesso e di grande rilievo sul piano analitico. A ciò si coniuga una discussione di matrice socio-giuridica introno alle dimensioni normative che possono incidere sulle pratiche dell’inclusione o dell’esclusione di una categoria sociale particolarmente esposta alla vulnerabilità.Environmental migrations are of great interest in sociological studies in the framing of their climatic and environmental causes and push factors, of climatic and environmental kind, along with the various macro, micro, and meso-sociological theoretical explanations that the discipline applies to the study of migrations. At the same time, in recent years female migrations have received wide attention following the significant increase in the female component, even the early migrant who undertakes a migration project from an individual and/or family perspective. Interesting, from this point of view, is the articulation of gender issues and related gender rights around the UN Agenda 2030 goals, which well intersect the status of women with instances of sustainable development, linking fundamental rights (education, nutrition, access to primary resources, employment) to improving living conditions in disadvantaged countries and migrant pathways. The essay proposes a review of the main theories that explain female migrations, specifically environmental migrations, in order to integrate the study of a complex contemporary phenomenon of great analytical importance in a sociological perspective. This is coupled with a socio-legal discussion about the normative dimensions that may affect the practices of inclusion or exclusion of a social category particularly exposed to vulnerability
Prevalencia de esofagitis eosinofÃlica: estudio multicéntrico en población pediátrica evaluada en 36 centros de gastroenterologÃa de América Latina
Introducción y objetivo: La esofagitis eosinofÃlica es una enfermedad crónica, mediada inmunológicamente, descrita en series y publicaciones alrededor del mundo. En los últimos 20 años diversos estudios han intentado evaluar la incidencia y prevalencia de la enfermedad. El objetivo del presente trabajo es estimar la prevalencia de esofagitis eosinofÃlica en un grupo de niños atendidos en 36 centros de gastroenterologÃa pediátrica de 10 paÃses latinoamericanos. Materiales y métodos: A través de un protocolo multicéntrico, observacional y transversal se estimó la prevalencia de perÃodo de esofagitis eosinofÃlica entre los niños atendidos en consulta externa y sometidos a endoscopia superior diagnóstica por cualquier motivo en 36 centros de 10 paÃses latinoamericanos durante un perÃodo de 3 meses. Resultados: Entre abril y junio de 2016 108 casos de esofagitis eosinofÃlica fueron evaluados. Asimismo, un promedio de 29,253 consultas ambulatorias y 4,152 endoscopias superiores de carácter diagnóstico fueron realizadas en los 36 centros participantes. La tasa de prevalencia de esofagitis eosinofÃlica en la población estudiada (n = 29,253) fue de 3,69 casos × 1,000 (IC 95%: 3.04 a 4.44) y entre los niños sometidos a endoscopia superior de rutina (n = 4,152) fue de 26 x 1,000 (IC 95%: 22.6 a 29.4). Conclusión: La tasa general de prevalencia de perÃodo de esofagitis eosinofÃlica en un grupo de niños evaluados en 36 centros latinoamericanos de gastroenterologÃa pediátrica resultó de 3,69 × 1,000, y entre aquellos sometidos a endoscopia fue de 26 × 1,000. La prevalencia mostró una importante variabilidad entre los paÃses y centros participantes. Este es el primer estudio de prevalencia de esofagitis eosinofÃlica pediátrica en Latinoamérica.
Abstract: Introduction and objective: Eosinophilic esophagitis is a chronic, immune-mediated disease described in case series and publications worldwide. Over the past twenty years, the authors of different studies have attempted to evaluate its incidence and prevalence. The objetive of the present study was to estimate the prevalence of eosinophilic esophagitis in a group of children seen at 36 pediatric gastroenterology centers in ten Latin American countries. Materials and methods: A multicenter, observational, and cross-sectional study was conducted that estimated the period prevalence of eosinophilic esophagitis in children seen at outpatient consultation and that underwent diagnostic upper gastrointestinal endoscopy for any indication at 36 centers in 10 Latin American countries, within a 3-month time frame. Results: Between April and June 2016, 108 cases of eosinophilic esophagitis were evaluated. Likewise, an average of 29,253 outpatient consultations and 4,152 diagnostic upper gastrointestinal endoscopies were carried out at the 36 participating centers. The period prevalence of eosinophilic esophagitis in the population studied (n = 29,253) was 3.69 cases × 1,000 (95% CI: 3.04 to 4.44), and among the children that underwent routine upper gastrointestinal endoscopy (n = 4,152), it was 26 x 1,000 (95% CI: 22.6 to 29.4). Conclusions: The general period prevalence of eosinophilic esophagitis in a group of children evaluated at 36 Latin American pediatric gastroenterology centers was 3.69 × 1,000, and in the children that underwent endoscopy, it was 26 × 1,000. There was important prevalence variability between the participating countries and centers. The present analysis is the first study conducted on the prevalence of pediatric eosinophilic esophagitis in Latin America. Palabras clave: Esofagitis, EosinofÃlica, Niños, Prevalencia, Latinoamérica, Keywords: Esophagitis, Eosinophilic, Children, Prevalence, Latin Americ
Il cibo dalla Costituzione alle pratiche educative nel quadro delle politiche per la sostenibilit\ue0
Il cibo, anche a seguito di recenti contenziosi, sta assumendo sempre pi\uf9 una rilevanza costituzionalistica. Oltre a tutelare il diritto al sostentamento, la Costituzione ne presidia la libert\ue0 di scelta, che trova ancoraggio nelle libert\ue0 personali, di coscienza e religiosa. Il cibo \ue8 altres\uec connesso al diritto alla salute: da questo punto di vista, emerge il problema costituzionale del costo del cibo salubre, che non dovrebbe produrre disuguaglianze. Le questioni vanno inquadrate considerando i diritti delle generazioni future, a cui l\u2019attuale comunit\ue0 sociale \ue8 legata dal dovere di solidariet\ue0. In questo contesto, si colloca l\u2019educazione alimentare, riconosciuta nei programmi dell\u2019Agenda 2030 dell\u2019Onu e nelle Linee Guida per l\u2019Educazione Alimentare del Miur, in cui prende forma un\u2019idea di azione globale integrata fra tutti i soggetti chiamati a promuovere corrette abitudini sul cibo. Tuttavia, su questo versante, recenti studi hanno evidenziato alcune debolezze nella cooperazione per programmi comuni e unitari verso un\u2019educazione alimentare promossa sul piano nazionale
Educazione alimentare e obiettivi di sviluppo sostenibile
Il contributo affronta il tema dell’educazione alimentare, unendo la prospettiva costituzionalistica a quella sociologica. Il diritto costituzionale garantisce libertà e diritti fondamentali che, direttamente o indirettamente, coinvolgono anche la dimensione alimentare. Dagli obiettivi di sviluppo sostenibile elaborati in ambito Onu nel 2005 e confluiti nell’Agenda 2030 emerge la necessità di rendere i sistemi alimentari capaci di crescita economica, nel rispetto dell’ambiente, degli interessi sociali coinvolti e dei diritti delle future generazioni. L’approccio olistico al cibo che emerge si traduce, nella sfera educativa, in linee guida per un’educazione alimentare di qualità in chiave sostenibile. Anche alla luce dei cambiamenti emersi a seguito della pandemia da Covid-19, si evidenziano criticità che richiedono una riflessione e prospettano la necessità di pratiche maggiormente integrate, nell’ottica della responsabilità intergenerazionale e delle dimensioni etica e culturale del cibo.The paper focuses on food education both from legal and sociological perspectives. Constitutional law guarantees fundamental rights and freedoms which, directly or indirectly, involve food. Different Sustainable Development Goals in UN 2030 Agenda concern food, considering economic growth, environmental protection, and social interests. This holistic approach to food is translated, in the educational ambit, by IT-Minister guidelines which consider sustainability. Anyway the Covid-19 pandemic caused social and economical changements; critical issues highlight the need of more integrated approach, taking into account the rights of future generation and also the ethical and cultural dimensions of food
Politiche normative alimentari, sostenibilità , movimenti sociali. Il caso delle nomenclature dei prodotti veg in Europa
Il saggio tematizza il ruolo giocato da alcuni movimenti e associazioni legati ai contesti vegani e vegetariani nell’orientamento e nella promozione di modifiche nelle politiche normative dell’Unione Europea in materia di alimentazione che, di fatto, si configuravano in modo disallineato rispetto agli obiettivi di sviluppo sostenibile. Dopo aver ripercorso l’evoluzione della recente normativa europea sulla produzione e sul consumo alimentare, il focus della discussione viene rivolto al caso della controversia giuridica insorta intorno alla questione delle nomenclature dei prodotti vegani con l’analisi di alcune campagne pubbliche, tra cui quella denominata Stop the veggie burger ban. In questo quadro, il ruolo rivestito dai movimenti attivi sul piano alimentare e ambientale si è dimostrato decisivo nel respingimento di due emendamenti che avrebbero potuto arrecare significativi danni di immagine, oltre che in termini di commercializzazione e di marketing, ai prodotti veg
Current Methods in Synthesis of Cyclic Oligonucleotides and Analogues
Cyclic oligonucleotides and analogues (cONs) are highly specific ligands for DNA, RNA and proteins. cONs are described in several diagnostic and therapeutic applications, as well as in elucidating enzyme mechanisms and as lead structures for development of new drugs because of their unusual chemical and biological properties in comparison with linear counterparts. In numerous structural studies it has been shown that conformational constraints imposed by circularity cause unique topologies, which in some cases can result into peculiar ON nanostructures. The wide field of applications of cONs has called for the definition of easy and efficient strategies to produce such compounds. In this review, we will describe the enzymatic and chemical approaches reported for the synthesis of cONs with a particular focus on the chemical ones. We proceed following a chronological order from the earliest to the latest methods and improvements, describing at first the natural cyclic ONs and then modified linkages and cyclic analogues. © 2012 Bentham Science Publishers
Istituzioni scolastiche e associazioni del terzo settore. Una cooperazione possibile per l\u2019integrazione degli alunni di origine straniera?
The paper describes the results of a research conducted in the city of Macerata in 2013 and the follow-up in 2018 to detect the presence of common designs of primary schools and non-profit associations in integration of pupils of foreign origin. The aim is to define possible forms and methods of cooperation between the two actors taken into consideration, highlighting resources, limits, co-planning prospects and the possibility of strengthening the actions implemented to support integration processes. Investigating specific actions such as learning programs, school integration, linguistic support, relationships with families and any shared projects, the research reveals a framework of collaboration that is still weak and suggests a range of action in which the dialogue on common educational programs could strengthen the cooperation between these two important organizational players
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