175 research outputs found
Canine Mesenchymal Stem Cells from visceral and subcutaneuous adipose tissue for cell-based therapy
This study compared some characteristics of canine Adipose tissue-Derived Mesenchymal Stem Cells (cAD-MSCs) from subcutaneous and visceral fat. These findings were directed to obtain high quantity and quality cAD-MSCs for clinical cell-based therapy
An innovative method for the detection of contaminant viral genome in cell cultures
The use of cell cultures involves different fields of biology, from diagnosis to research. Moreover, technologies based on animal cells represent a useful tool to the development of biological products for the prophylaxis and therapy in humans and animals. Therefore, it is necessary to perform quality controls, including virological tests. Several tests performed in research laboratories are able to discriminate one or more viral species, but it is not possible to demonstrate the presence of contaminant viral genome with one non-specific method. The aim of this work consisted on the realization of a biomolecular method able to detect and to identify by sequencing extraneous viral genome in cell cultures of animal and human origin in the absence of any specific information about the virus
Ovine Catarrhal fever (bluetongue): Analysis of Culicoides species in seropositive farms
Bluetongue (BT) is an orbiviral disease of wild and domestic ruminants, mainly sheep. In Sicily, the first Bluetongue outbreak occurred in October 2000; there have been 76 recorded outbreaks so far. The National Surveillance Plan, based on European Union Commission Decision 138/2001/CE, establishes serological and entomological surveys. This plan consists of controls of seronegative cattle, called 'sentry' as indicators for the presence and circulation of virus in defined areas. To check the seroconversions, the regional territory has been subdivided in 400 km2 areas including 58 seronegative cattle, periodically checked by serological tests. All positive sera have been tested to detect the specific serotype by the National Reference Centre for Exotic Diseases (CESME) at the Istituto Zooprofilattico Sperimentale Abruzzo e Molise in Teramo (IZS Teramo). Moreover, entomological surveillance has been implemented in seropositive herds, to investigate the presence of insect vectors belonging to Culicoides genus. The goal of the present communication is to report on the different species of Culicoides found in the farms with Bluetongue virus and to investigate on the probable role of new competent vectors. This paper concerns data analysis of 581 light-trap catches collected in 321 farms from 2003 to 2008. We observed that 82% of checked farms were positive for Culicoides spp., and only 10% of the farms were positive for Culicoides imicola. © 2010 Blackwell Verlag GmbH
Evidenza di un caso di epatite infettiva del cane in Sicilia
L’Adenovirus Canino di tipo 1 (CAV-1), appartenente al genere Mastadenovirus, famiglia Adenoviridae, è l’agente causale dell’epatite infettiva del cane (ICH). Il virus replica negli endoteli vascolari e negli epatociti, causando epatite necrotico emorragica acuta. I sintomi neurologici sono rari e sono causati da una vasculite del SNC. Negli ultimi anni, la diffusa vaccinazione ha ridotto la circolazione di CAV-1 ed i casi clinici segnalati sono diventati rari ed isolati. In questo lavoro, gli Autori descrivono un caso clinico in un cucciolo di 2 mesi, non vaccinato, con febbre, prostrazione, convulsioni, vomito, diarrea ed esito infausto in una settimana. A seguito dell’esame autoptico, sono stati prelevati campioni di vari organi (cuore, milza, polmone, rene, encefalo, fegato, intestino). Questi sono stati analizzati mediante PCR ed isolamento su colture cellulari sensibili, per la ricerca dei principali agenti virali causa di malattia nel cane: parvovirus, cimurro, CAV-1 e CAV-2, coronavirus, rotavirus. Tutti gli organi esaminati sono risultati positivi sia in PCR che all’isolamento su MDCK solo per CAV-1. Il genoma estratto è stato amplificato secondo la metodica descritta da Hu et al. (2001), in grado di discriminare CAV-1 da CAV-2. L’isolamento su MDCK ha prodotto effetto citopatico al secondo passaggio ed il virus isolato è stato identificato mediante immunofluorescenza diretta e PCR. Il presente lavoro costituisce un contributo alla esigua disponibilità bibliografica sulle infezioni da CAV-1. La vaccinazione sistematica condotta nell’ultimo decennio ha sensibilmente ridotto i casi di malattia. Infatti, gli ultimi casi risalgono al 2001 in Basilicata e Puglia dove sono stati descritti rispettivamente un caso di CAV-1 con sintomatologia classica ed un altro caratterizzato anche da sintomi neurologici. La presente indagine dimostra l’attuale circolazione di CAV-1 e la sporadica comparsa di casi clinici. La vaccinazione sistematica con CAV-2 rimane il mezzo più efficace di protezione della popolazione canina e costituisce l’unico metodo di controllo della malattia
Analisi filogenetica condotta su ceppi di Bovine Diarrhea Virus (BVDV) isolati in Sicilia
La Diarrea Virale del Bovino-Malattia delle Mucose, è una malattia infettiva che colpisce i bovini, ampiamente diffusa a livello mondiale. L’agente infettivo responsabile è un virus provvisto di envelope e con un genoma ad RNA a singolo filamento e a polarità positiva, appartenente al genere Pestivirus, famiglia Flaviviridae. A causa dell’elevata capacità di andare in contro a mutazioni genetiche, esistono numerose varianti di BVDV con diverso assetto antigenico e differente patogenicità. Ad oggi sono noti due genotipi: il BVDV-I e il BVDV-II. Il BVDV-I comprende almeno 13 sottotipi, mentre ne sono stati descritti solo 2 per il BVDV-II. Quest’ultimo, poco diffuso nel nostro territorio, è responsabile di una sindrome emorragica altamente letale. In Italia è stato isolato da bovini che erano stati trattati con vaccini anti-IBR contaminati. Recentemente è stata anche ipotizzata la presenza in Italia di una terza variante, il BVDV-III. L’infezione da BVDV spesso è associata con disordini a livello riproduttivo e nelle bovine gravide può esitare in aborto, malformazioni fetali o nascita di vitelli persistentemente infetti (PI). Scopo del presente lavoro è stato quello di genotipizzare i ceppi di BVDV isolati, al fine di approfondire la conoscenza circa la diffusione delle diverse varianti virali in Sicilia. Sono stati sequenziati ed analizzati filogeneticamente 18 ceppi, isolati su linee cellulari MDBK, da campioni di animali che erano risultati positivi in RT-PCR specifica per una porzione della regione 5’ UTR e in ELISA per la ricerca dell’antigene virale. Per il sequenziamento, i ceppi virali sono stati sottoposti ad estrazione dell’RNA ed amplificazione di una porzione della regione 5’ UTR, secondo quanto descritto da Vilcek et al. (1994). Le sequenze ottenute sono state successivamente allineate e comparate con altre sequenze di riferimento disponibili in GeneBank. L’analisi filogenetica condotta attraverso il metodo Neighbour-Joining, ha permesso di evidenziare la presenza di due sottotipi virali appartenenti al genotipo BVDV-I: BVDV-Ib e BVDV-Ie. Nessun ceppo virale è risultato appartenere al genotipo BVDV-II. Una successiva analisi di restrizione condotta sugli amplificati utilizzando l’enzima di restrizione AvaI, ha confermato infine l’origine bovina di ciascun isolato. L’analisi filogenetica dei ceppi virali isolati in un determinato territorio, rappresenta un valido strumento per il monitoraggio di una malattia infettiva, permettendo l’evidenziazione di nuove eventuali varianti causa di emergenze sanitarie, la realizzazione di test diagnostici specifici e la realizzazione di una profilassi vaccinale mirata
Viral Encephalopathy and Retinopathy (VER) in Mediterranean wild and farmed fish species : the experience of the ‘Istituto Zooprofilattico Sperimentale’ in Sicily
Betanodavirus infection is widespread in a broad spectrum of fish species worldwide. In Italy, it is responsible for outbreaks of Viral Encephalo-Retinopathy (VER) that causes mortality and economic losses in sea fish farming. The infection is also widespread in the wild and not only in managed systems, where there are generally no observed clinical manifestations.peer-reviewe
Quality controls for cell cultures: identification of interspecies cross-contamination by PCR-RFLP analysis of the cytochrome b gene
Cross-contaminations of a cell line with cells of different species represent a potential risk in laboratories handling human and animal cells. Therefore, it is necessary to control such contaminations. Tests based on mitochondrial DNA (mtDNA) are used in forensic analysis, phylogenetic studies and in food authentication. However, the use of mtDNA in quality controls of cell cultures is recent. Mitochondrial sequence differences of closely related animal species are five- to tenfold higher than those of nuclear genes. On the contrary, intraspecies variation in mitochondrial sequences is low in most animal species. Moreover, each cell contains 100–10.000 mitochondrial genomes. The amount of mtDNA is greater than nuclear DNA, so that mtDNA can be analyzed also from small or partially degraded samples. In the present study, a method based on a PCR-Restriction Fragment Length Polymorphism (RFLP) analysis of the mitochondrial cytochrome b gene was used (2). This gene has some stable sequences which are recognized from universal primers and some variable sequences used for animal species identification by PCR-RFLP method
Analisi biomolecolare di ceppi di Canine Distemper Virus (CDV) in furetti domestici (Mustela putorius furo)
L\u2019agente eziologico del cimurro (CDV) appartiene alla famiglia Paramyxoviridae, genere Morbillivirus ed \ue8 causa di una patologia infettiva e contagiosa in canidi, mustelidi e procionidi. Gli Autori, descrivono un caso clinico di cimurro in due furetti domestici vaccinati con un ceppo Onderstepoort avianizzato. e la caratterizzazione biomolecolare del CDV isolato. I furetti presentavano un quadro clinico caratterizzato da dermatite pruriginosa e squamo-purulenta, alla regione del mento, peri-labiale, peri-vulvare ed al condotto uditivo esterno. I soggetti venivano a morte tre settimane dopo l\u2019esordio dei sintomi. I campioni di croste prelevati sono stati sottoposti ad estrazione degli acidi nucleici ed analizzati mediante RT-PCR per CDV. E\u2019 stata effettuata l\u2019analisi con enzimi di restrizione (RFLP-PCR) di conferma, per discriminare i ceppi vaccinali dai ceppi di campo. I prodotti di amplificazione sono stati purificati e sottoposti a sequenziamento. Le sequenze di 1823 nt del gene H del CDV sono state comparate mediante Clustal X con analoghe sequenze di ceppi di campo e ceppi vaccinali disponibili su GeneBank. Sulla base dei dati ottenuti le sequenze sono risultate appartenenti al lineage Europa, ben segregato dal lineage America-1, che raccoglie i principali ceppi vaccinali avianizzati, e differente dal cluster dei ceppi Rockborn-like. Il sequenziamento ha confermato il risultato ottenuto con la RFLP-PCR e la mancanza di relazione con il ceppo vaccinale inoculato. Le due sequenze ottenute, presentando un\u2019omologia nucleotidica elevata per ceppi isolati da cani in Italia, sono risultate differenti dal lineage Wildlife. Nel furetto l\u2019infezione da cimurro ha un esito fatale quasi nel 100% dei casi e viene controllata attraverso l\u2019uso di vaccini. Questo lavoro rappresenta un contributo alla esigua disponibilit\ue0 bibliografica in merito alle infezioni da CDV nei mustelidi ed implementa i dati disponibili sui ceppi virali circolanti. Il metodo diagnostico descritto rappresenta un sistema rapido e sensibile per la diagnosi dell\u2019infezione da cimurro
Novel heterozygous mutation in the steroidogenic acute regulatory protein gene in a 46,XY patient with congenital lipoid adrenal hyperplasia
StAR forma parte del complejo multiproteico transduceosoma, encargado del transporte de colesterol y que facilita su entrada a la mitocondria. Mutaciones recesivas en el gen STAR causan formas clásicas y no clásicas de hiperplasia adrenal congénita lipoidea. Analizamos las consecuencias moleculares de una nueva mutación heterocigota en STAR en un paciente 46,XY con genitales ambiguos e insuficiencia adrenal. Hallamos un cambio heterocigota de novo, IVS1-2A>G, en el gen STAR y el polimorfismo heterocigota, pG146A, en SF1. No se detectaron mutaciones en los genes CYP11A1, FDX1 y FDXR, VDAC1 y TSPO. Por RT-PCR y secuenciación se observó un transcripto-exón2 y el transcripto normal (WT) de StAR, a partir del ARN de tejido gonadal del paciente. Se detectó el precursor (37 kD) y la proteína StAR madura (30 kD) en células COS-7 transfectadas con el plásmido mutante y WT. Por inmunofluorescencia la observación de co-localización de la proteína mutante (p.G22_L59delStAR) en mitocondrias fue casi nula. La actividad de p.G22_L59delStAR fue del 65%± 13 respecto del WT. La co-transfección de los plásmidos p.G22_L59delStAR y WT redujo la actividad de WT en 62.0± 13.9%. La mutación IVS1-2A>G provocó la pérdida de los aminoácidos 22 a 59 en la secuencia mitocondrial N-terminal. Postulamos que ello conduciría a un plegamiento anormal de la proteína que alteraría su procesamiento y translocación. La proteína mutante p.G22_L59delStAR podría interferir con la acción de la proteína StAR WT bloqueando el complejo transduceosoma y causando una forma dominante de deficiencia de StAR, que explicaría el fenotipo clínico en heterocigosis.StAR facilitates cholesterol entry into the mitochondria as part of the transduceosome complex. Recessive mutations in the gen STAR cause classic and nonclassic congenital lipoid adrenal hyperplasia. The aim of the study was to analyze the molecular consequences of a novel heterozygous STAR mutation in a 46,XY patient with ambiguous genitalia and adrenal insufficiency. We found a de novo heterozygous IVS-2A>G STAR mutation and the reported heterozygous p.G146A SF1 polymorphism with normal CYP11A1, FDXR, FDX1, VDAC1 and TSPO genes. RT-PCR and sequencing from patient's testicular RNA showed a -exon2 transcript and the wild-type (WT) transcript. Both 37 kDa precursor and 30 kDa mature protein were detected in COS-7 cell transfected with mutant and WT plasmids. Immunofluorescence showed almost no co-localization of mitochondria and mutant protein (delta22-59StAR). Delta22-59StAR activity was 65±13% of WT. Cotransfection with WT and delta22-59StAR plasmids reduced WT activity by 62.0%± 13.9. Novel splice-junction heterozygous STAR mutation (IVS-2A>G) resulted in the in-frame loss of amino acids 22 to 59 in the N-terminal mitochondrial targeting signal. A misfolded p.G22_L59delStAR might interfere with WT StAR activity by blocking the transduceosome complex, causing an autosomal dominant form of StAR deficiency, explaining the clinical phenotype.Fil: Baquedano, María Sonia. Gobierno de la Ciudad de Buenos Aires. Hospital de Pediatría "Juan P. Garrahan"; Argentina. Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Técnicas; ArgentinaFil: Guercio, Gabriela Viviana. Gobierno de la Ciudad de Buenos Aires. Hospital de Pediatría "Juan P. Garrahan"; Argentina. Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Técnicas; ArgentinaFil: Marino, Roxana Marcela. Gobierno de la Ciudad de Buenos Aires. Hospital de Pediatría "Juan P. Garrahan"; ArgentinaFil: Berensztein, Esperanza Beatriz. Gobierno de la Ciudad de Buenos Aires. Hospital de Pediatría "Juan P. Garrahan"; ArgentinaFil: Costanzo, Mariana. Gobierno de la Ciudad de Buenos Aires. Hospital de Pediatría "Juan P. Garrahan"; ArgentinaFil: Ramirez, Pablo. Gobierno de la Ciudad de Buenos Aires. Hospital de Pediatría "Juan P. Garrahan"; ArgentinaFil: Bailez, Marcela. Gobierno de la Ciudad de Buenos Aires. Hospital de Pediatría "Juan P. Garrahan"; ArgentinaFil: Vaiani, Elisa. Gobierno de la Ciudad de Buenos Aires. Hospital de Pediatría "Juan P. Garrahan"; ArgentinaFil: Maceiras, Mercedes Carmen. Gobierno de la Ciudad de Buenos Aires. Hospital de Pediatría "Juan P. Garrahan"; ArgentinaFil: Rivarola, Marco Aurelio. Gobierno de la Ciudad de Buenos Aires. Hospital de Pediatría "Juan P. Garrahan"; Argentina. Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Técnicas; ArgentinaFil: Belgorosky, Alicia. Gobierno de la Ciudad de Buenos Aires. Hospital de Pediatría "Juan P. Garrahan"; Argentina. Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Técnicas; Argentin
Silk fibroin scaffolds enhance cell commitment of adult rat cardiac progenitor cells.
The use of three-dimensional (3D) cultures may induce cardiac progenitor cells to synthesize their
own extracellular matrix (ECM) and sarcomeric proteins to initiate cardiac differentiation. 3D
cultures grown on synthetic scaffolds may favour the implantation and survival of stem cells for cell
therapy when pharmacological therapies are not efficient in curing cardiovascular diseases and when
organ transplantation remains the only treatment able to rescue the patient’s life. Silk fibroin-based
scaffolds may be used to increase cell affinity to biomaterials and may be chemically modified to
improve cell adhesion. In the present study, porous, partially orientated and electrospun nanometric
nets were used. Cardiac progenitor cells isolated from adult rats were seeded by capillarity in the 3D
structures and cultured inside inserts for 21 days. Under this condition, the cells expressed a high
level of sarcomeric and cardiac proteins and synthesized a great quantity of ECM. In particular,
partially orientated scaffolds induced the synthesis of titin, which is a fundamental protein in
sarcomere assembly
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