47 research outputs found

    Eclissi parziale di Sole del 25 ottobre 2022: Attività di comunicazione, didattica e divulgazione INAF

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    Il 25 ottobre 2022, un’eclissi parziale di Sole è stata visibile da tutto il territorio italiano, con percentuali di oscuramento del Sole variabili tra meno del 10% (Sardegna) fino a oltre il 20% (regioni adriatiche e nord-est). L’eclissi in Italia ha avuto inizio intorno alle ore 11:18 ed è terminata intorno alle 13:30. Questo rapporto descrive le attività di comunicazione, didattica e divulgazione, sia online che in presenza, realizzate dalla Struttura per la Comunicazione INAF approfittando del raro evento celeste (questa è stata la prima eclissi parziale con un oscuramento significativo del Sole visibile in Italia dal 2015; le prossime sono previste solo tra il 2025 e il 2027) per portare avanti iniziative di diffusione della cultura scientifica, con una importante ricaduta sulla visibilità dell’Ente a livello nazionale e anche internazionale. Il rapporto include una stima del pubblico e delle scuole raggiunte attraverso queste attività

    Un questionario strutturato per gestire le richieste ricevute dall’Ufficio Stampa dell’Istituto Nazionale di Astrofisica

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    A partire dal 2021, per ottimizzare il flusso di informazioni in entrata relativo alle richieste di comunicati stampa l’Ufficio stampa dell’Istituto Nazionale di Astrofisica si è dotato di una nuova procedura: un questionario standard, amministrato mediante la piattaforma Google Formulari. Attraverso questo formulario, ricercatori e ricercatrici possono segnalare all’Ufficio stampa nuovi risultati scientifici, progetti tecnologici, eventi e altre attività di possibile interesse per i media e il grande pubblico: le domande del questionario, simile a quelli in uso presso istituzioni internazionali come ESA ed ESO, sono strutturate per valutare la rilevanza e notiziabilità della richiesta in oggetto – elementi essenziali per decidere se procedere o meno con un comunicato – offrendo all’Ufficio stampa uno strumento di facile e rapido uso per gestire queste richieste in maniera uniforme. Il questionario, in uso a pieno regime dal 2022, è stato utilizzato ad oggi per oltre 50 richieste di comunicati stampa

    LA BRAND IDENTITY INAF Linee guida per un corretto utilizzo dell’identità visiva e verbale

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    La Struttura per la Comunicazione dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) è il filtro tra il lavoro di ricercatori e ricercatrici e dell’Ente con il “mondo”. Nonostante ciò, numerosi sono i casi in cui un dipendente INAF si trova a dover parlare in pubblico, con un Ministro o con la stampa senza la nostra intermediazione. Per questo è necessaria la definizione di alcune semplici norme o indicazioni relative al nostro Brand. Perché parlare di brand nel caso di un Ente pubblico di Ricerca? La nostra è l’epoca in cui “comunicare è tutto”, in cui essere presenti sui canali dei social network è essenziale, in cui essere riconoscibili al pubblico (che nel nostro caso coincide con i contribuenti) e agli stakeholder è uno degli elementi chiave anche per ottenere finanziamenti pubblici vitali per la ricerca scientifica. Per essere riconoscibili, però, occorre essere coerenti e uniti: insomma, dobbiamo presentarci ai giornalisti, ai cittadini e al mondo con il nostro abito migliore. È il nostro Brand che ci definisce e ci rende unici. Coerenza è la parola che scegliamo come leitmotiv per questo processo: diventeremo maggiormente riconoscibili solo riunendo sotto un unico ombrello le diverse anime di INAF. La coerenza consente alle persone, al nostro pubblico, di ricordare chi siamo e al personale INAF di rafforzare quella che in gergo viene chiamata “cultura aziendale”. Gli elementi chiave in questo caso sono: identità verbale e identità visiva. Questo rapporto tecnico intende fornire un quadro di alto livello della mission, della vision, dei valori e dell'identità visiva e verbale di INAF, descrivendo chi siamo, quali sono i nostri obiettivi, cosa rappresentiamo e cosa ci rende unici nel panorama nazionale e internazionale dell’astrofisica. Nelle pagine che seguono, forniamo quindi alcune semplici ma importanti linee guida che indichino i binari da seguire: aspetti grafici (colori ufficiali e logo) e voce del brand, oltre ad alcuni suggerimenti su come interagire con colleghi, giornalisti, stakeholder e con il pubblico. L'identità visiva è flessibile ed espandibile in base alla progettazione futura e alle richieste provenienti dal Presidente. Comprendiamo che la natura stessa del nostro Ente, nato dall’insieme di molte diverse esperienze radicate da tempo su tutto il territorio, la sua storia e la sua forte territorialità locale, sono fattori da tenere in considerazione quando parliamo di un brand unico per tutti. Sin dalla sua costituzione nel 1999, le azioni volte al raggiungimento di un’immagine coordinata e unificata di INAF hanno sempre incontrato una qualche resistenza, dovuta in primis alla mancanza di un reale senso di identità. Proprio per questo crediamo fermamente che sia fondamentale portare avanti il concetto di un’identità coesa come chiave per emergere e rendere INAF ancor più popolare e identificabile in maniera convincente

    PIANO DI PROGRAMMAZIONE 2023 - 2025 Attività di Comunicazione istituzionale e Public engagement

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    Le attività di comunicazione che l'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) intende realizzare nel corso del 2023 e nel prossimo futuro sono state progettate con la volontà di proseguire con decisione sulla strada intrapresa nell’ultimo decennio: riuscire a creare un forte coinvolgimento del pubblico con una materia spesso percepita come difficile e distante (da cui il termine di uso corrente a livello internazionale Public Engagement). La programmazione delle attività è stata ideata tenendo conto delle ricorrenze astronomiche, di anniversari rilevanti nella storia dell’Ente e dell’astronomia, degli appuntamenti nazionali e internazionali di settore e dei grandi progetti scientifici e missioni spaziali che saranno protagonisti dei prossimi anni. In ragione di queste considerazioni, si è deciso di procedere alla stesura di un piano di comunicazione che abbracci un arco temporale di tre anni, da quello in corso fino al 2025, includendo il primo giubileo dell’INAF, che precede di un anno quello cattolico, celebrato a Roma

    PIANO DI PROGRAMMAZIONE 2022 Attività annuale di Comunicazione istituzionale e Public engagement della Struttura per la comunicazione

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    Questo documento sintetizza la programmazione 2022 della Struttura per la Comunicazione di Presidenza. l'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) vuole proseguire anche nel 2022 con decisione sulla strada di un forte engagement del pubblico, intrapresa negli ultimi anni e realizzata attraverso una variegata offerta di prodotti di comunicazione. Focalizzare la programmazione su alcuni argomenti di punta, ricorrenze ed eventi astronomici permetterà di sfruttare con maggiore efficienza la sinergia dei vari canali di comunicazione diretta dell'Ente, che si arricchiranno quest'anno della rivista 'Universi', un vero e proprio house organ di cui sarà cruciale anche definire una puntuale lista di indirizzi istituzionali cui farlo avere, da concertare con la segreteria di presidenza. L’Ufficio Stampa, Media Inaf e il Coordinamento nazionale della comunità di Didattica e Divulgazione – le tre anime della Struttura di Comunicazione di Presidenza – lavoreranno di concerto con Edu Inaf e Play Inaf, ulteriori risorse che ampliano l’impatto della grande ‘potenza di fuoco’ della comunicazione dell’Istituto. Tutto nell'ottica di dare un'immagine quanto mai univoca e identificabile di un Ente che negli anni ha guadagnato una notevole visibilità, grazie alla vasta rete di contatti intrattenuta a tutti i livelli. Un Ente che oggi può, e deve, fare un salto di qualità e rendere la sua azione di comunicazione quanto mai incisiva. L’argomento della nostra ricerca rende il compito più lieve e più oneroso al tempo stesso: mostrare la bellezza dell'Universo in tutta la sua meraviglia e complessità, rendendola intellegibile e vicina a tutti. La strategia in atto vuole essere di breve periodo, tenuto anche conto che la realizzazione di una grande mostra in uno spazio espositivo di prestigio della Capitale non potrà ragionevolmente avvenire prima della fine dell'anno, stante il benestare sul titolo e sul progetto proposto: Macchine del Tempo. L'Inaf ha in programma anche per quest'anno la partecipazione a una fitta serie di eventi e festival. La partecipazione dell'Ente dovrà tener conto dei temi proposti dai vari organizzatori, cercando di declinare i temi di nostro interesse su quelli dei festival, non il contrario. Le attività proposte nella presente programmazione potranno essere modificate su richiesta del Presidente

    Brain-targeted enzyme loaded nanoparticles: a breach through the blood brain barrier for enzyme replacement therapy in Krabbe disease

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    Lysosomal storage disorders (LSDs) result from an enzyme deficiency within lysosomes. The systemic administration of the missing enzyme, however, is not effective in the case of LSDs with central nervous system (CNS)-involvement. Here, an enzyme delivery system based on the encapsulation of cross-linked enzyme aggregates (CLEAs) into poly-(lactide-co-glycolide) (PLGA) nanoparticles (NPs) functionalized with brain targeting peptides (Ang2, g7 or Tf2) is demonstrated for Krabbe disease, a neurodegenerative LSD caused by galactosylceramidase (GALC) deficiency. We first synthesize and characterize Ang2-, g7- and Tf2-targeted GALC CLEA NPs. We study NP cell trafficking and capability to reinstate enzymatic activity in vitro. Then, we successfully test our formulations in the Twitcher mouse. We report enzymatic activity measurements in the nervous system and in accumulation districts upon intraperitoneal injections, demonstrating activity recovery in the brain up to the unaffected mice level. Together, these results open new therapeutic perspectives for all LSDs with major CNS-involvement

    Cinque anni di Media Inaf: report 2015-2019

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    In questo report, inizialmente realizzato in occasione della presentazione dei prodotti di Terza missione per la VQR 2015-2019, sono illustrate la linea editoriale della testata Media Inaf, le principali attività redazionali e i risultati conseguiti nel quinquennio di riferimento. Per i risultati quantitativi, in particolare, sono esplicitati e descritti gli indicatori utilizzati

    Macchine del Tempo/Time Machines Concept per la realizzazione di una grande mostra INAF nella città di Roma

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    La Mostra “Macchine del Tempo/Time Machines” sarà inaugurata a fine 2023, si chiuderà a Primavera del 2024 e verrà ospitata nel secondo piano del Palazzo delle Esposizioni di Roma, in Via Nazionale, gestito dall’Azienda Speciale Palaexpo, una partecipata del Comune di Roma, con cui sarà siglata una specifica convenzione. Il progetto ha un duplice obiettivo, da un lato realizzare una mostra pop che parli a tutti e che metta al centro l’Istituto Nazionale di Astrofisica, le sue persone e le sue ricerche, dall’altro dar vita a qualcosa di unico, che faccia parlare di sé e che incentivi il pubblico a informarsi sulle tematiche affrontate per ampliare il proprio sapere e conoscere INAF e i suoi osservatori distribuiti sul territorio italiano. Un percorso che vuole giocare tra il vecchio e il nuovo, con uno stile anni ’80, ma con contenuti che parlano dell’oggi e del domani e che usa il gioco come meccanismo per suscitare interesse ed emozione positiva. Le “Macchine del Tempo” sono strumenti dell’ingegno italiano, frutto della ricerca condotta negli osservatori dell’Istituto Nazionale di Astrofisica dalle donne e dagli uomini che ogni giorno mettono impegno e passione per portare le conoscenze umane sempre più distanti. Questa mostra vuole diffondere la conoscenza attuale facendo però vedere chi c’è “dietro l’oculare”. Un’esperienza immersiva che comincia da noi stessi e subito passa a Galileo, l’italiano che - inventando il cannocchiale - posò l’occhio sulla nostra prima “macchina del tempo”. Sarà importante realizzare un catalogo della mostra e sono stati avviati contatti per rendere l’esposizione fruibile al pubblico in modo quanto più possibile inclusivo. Nel corso del periodo in cui sarà visitabile la mostra saranno organizzati incontri scientifici di alto livello, con nomi di primo piano della Ricerca astrofisica e spaziale mondiale, ma anche aperitivi scientifici più informali, durante i quali i cittadini potranno conversare direttamente con i ricercatori. Verranno proposti dei progetti di public engagement che utilizzano format nuovi come il Poetry Slam abbinato a uno stage scientifico o rassegne cinematografiche che propongono film nei quali sono presenti strutturei INAF. Si intende inoltre realizzare uno show per planetario, in collaborazione con il Planetario di Roma, sul tema “Macchine del Tempo”, da programmare in un periodo vicino a quello della della mostra e da diffondere in seguito, anche sotto forma di film per planetario, sia in italiano che in altre lingue, per la fruizione da parte di un pubblico internazionale. La mostra “Macchine del Tempo” ha per INAF molteplici aspetti di ritorno in campo sociale, comunicativo e relazionale. La mostra vuole stimolare le giovani generazioni allo studio di materie STEM, ma con “contaminazioni” anche di altre discipline non solo scientifiche. Questo determinerà in futuro per INAF anche la possibilità di avere giovani risorse da inserire nell’organico di ricerca. L’astrofisica italiana è un'eccellenza internazionalmente riconosciuta e deve essere maggiormente valorizzata anche in Italia, per potenziare l’immagine che INAF trasmette ai cittadini, alle istituzioni e agli stakeholders, attraverso i finanziamenti pubblici rivolti alla ricerca, incentivando ad esempio le collaborazioni, o anche le donazioni, con altre realtà pubbliche o private. Questa mostra vuole essere un mezzo per offrire alle scuole del territorio, e non solo, la possibilità di accedere a un patrimonio culturale che unisce scienza, tecnologia e storia. Un patrimonio davvero unico nel suo genere. L’ambizione è di riuscire a realizzare un contenitore di eventi e di dibattiti che ruotino attorno ai temi più attuali dell’astrofisica, ma che non temono e che anzi cercano forti legami con l’arte tutta, dal teatro alla pittura, dalla musica alla letteratura

    The genetic architecture of membranous nephropathy and its potential to improve non-invasive diagnosis

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    Membranous Nephropathy (MN) is a rare autoimmune cause of kidney failure. Here we report a genome-wide association study (GWAS) for primary MN in 3,782 cases and 9,038 controls of East Asian and European ancestries. We discover two previously unreported loci, NFKB1 (rs230540, OR = 1.25, P = 3.4 × 10−12) and IRF4 (rs9405192, OR = 1.29, P = 1.4 × 10−14), fine-map the PLA2R1 locus (rs17831251, OR = 2.25, P = 4.7 × 10−103) and report ancestry-specific effects of three classical HLA alleles: DRB1*1501 in East Asians (OR = 3.81, P = 2.0 × 10−49), DQA1*0501 in Europeans (OR = 2.88, P = 5.7 × 10−93), and DRB1*0301 in both ethnicities (OR = 3.50, P = 9.2 × 10−23 and OR = 3.39, P = 5.2 × 10−82, respectively). GWAS loci explain 32% of disease risk in East Asians and 25% in Europeans, and correctly re-classify 20–37% of the cases in validation cohorts that are antibody-negative by the serum anti-PLA2R ELISA diagnostic test. Our findings highlight an unusual genetic architecture of MN, with four loci and their interactions accounting for nearly one-third of the disease risk

    The genetic architecture of membranous nephropathy and its potential to improve non-invasive diagnosis

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    Membranous Nephropathy (MN) is a rare autoimmune cause of kidney failure. Here we report a genome-wide association study (GWAS) for primary MN in 3,782 cases and 9,038 controls of East Asian and European ancestries. We discover two previously unreported loci, NFKB1 (rs230540, OR = 1.25, P = 3.4 × 10-12) and IRF4 (rs9405192, OR = 1.29, P = 1.4 × 10-14), fine-map the PLA2R1 locus (rs17831251, OR = 2.25, P = 4.7 × 10-103) and report ancestry-specific effects of three classical HLA alleles: DRB1*1501 in East Asians (OR = 3.81, P = 2.0 × 10-49), DQA1*0501 in Europeans (OR = 2.88, P = 5.7 × 10-93), and DRB1*0301 in both ethnicities (OR = 3.50, P = 9.2 × 10-23 and OR = 3.39, P = 5.2 × 10-82, respectively). GWAS loci explain 32% of disease risk in East Asians and 25% in Europeans, and correctly re-classify 20-37% of the cases in validation cohorts that are antibody-negative by the serum anti-PLA2R ELISA diagnostic test. Our findings highlight an unusual genetic architecture of MN, with four loci and their interactions accounting for nearly one-third of the disease risk
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