414 research outputs found
An improved lion strategy for the lion and man problem
In this paper, a novel lion strategy for David Gale's lion and man problem is
proposed. The devised approach enhances a popular strategy proposed by Sgall,
which relies on the computation of a suitable "center". The key idea of the new
strategy is to update the center at each move, instead of computing it once and
for all at the beginning of the game. Convergence of the proposed lion strategy
is proven and an upper bound on the game length is derived, which dominates the
existing bounds.Comment: Preprint submitted to IEEE Control Systems Letter
B-CoC: A Blockchain-Based Chain of Custody for Evidences Management in Digital Forensics
One of the main issues in digital forensics is the management of evidences. From the time of evidence collection until the time of their exploitation in a legal court, evidences may be accessed by multiple parties involved in the investigation that take temporary their ownership. This process, called Chain of Custody (CoC), must ensure that evidences are not altered during the investigation, despite multiple entities owned them, in order to be admissible in a legal court. Currently digital evidences CoC is managed entirely manually with entities involved in the chain required to fill in documents accompanying the evidence. In this paper, we propose a Blockchain-based Chain of Custody (B-CoC) to dematerialize the CoC process guaranteeing auditable integrity of the collected evidences and traceability of owners. We developed a prototype of B-CoC based on Ethereum and we evaluated its performance
I LAMPROFIRI ALCALINI CRETACEI DELLA TOSCANA MERIDIONALE: STUDIO PETROGRAFICO E GEOCHIMICO
La presente tesi di laurea ha avuto come oggetto di studio le rocce magmatiche lamprofiriche e d’età cretacea affioranti in Toscana meridionale, nelle località di Fosso Ripiglio (GR), Murci (GR), Area Torrente Senna (GR-SI), Castiglioncello del Trinoro (SI) e Rapolano Terme (SI). L’attività sperimentale svolta per lo studio di queste rocce è caratterizzata dalla campionatura in tutte le località di affioramento (totale 27 campioni), dall’esecuzione di 38 sezioni sottili per indagine petrografica, dalla determinazione del contenuto in elementi maggiori di 14 campioni rappresentativi tramite XRF, dalla determinazione del contenuto in elementi in traccia di 13 campioni tramite ICP-MS, dalla determinazione della composizione delle fasi minerali presenti (129 misurazioni su 7 sezioni lucide) tramite microscopio elettronico a scansione (SEM-EDS), dalla determinazione della CO2 presente in 14 campioni tramite analisi gasometriche. I dati raccolti sono stati eleborati allo scopo di caratterizzare petrograficamente e geochimicamente tali rocce ignee non ancora ben conosciute e di poter confermare la presenza di una fase magmatica cretacea nell’Appennino settentrionale. Le datazioni radiometriche pubblicate inseriscono le rocce ignee in un periodo temporale che occupa essenzialmente il Cretaceo inferiore ad eccezione di Fosso Ripiglio le cui datazioni K/Ar su roccia totale indicano il Paleocene e Rapolano Terme le cui datazioni mancano. Le datazioni biostratigrafiche delle rocce sedimentarie associate, basate per lo più sui nannofossili, indiacano età appartenenti al Cretaceo inferiore, quasi tra il Valanginiano e l’Hauteriviano. Queste rocce si presentano in campagna generalmente come sill/dicchi e talvolta anche come pillow lava. Sono lamprofiri alcalini con abbondante quantità di miche brune, ad eccezione di un campione a Fosso Ripiglio e delle rocce di Rapolano Terme che risultano essere lave alcaline e che mancano di tali fasi idrate. A Rapolano Terme tali prodotti ignei si rinvengono come blocchi in un livello caotico all’interno della Scaglia toscana. Tali rocce presentano un grado di “trasformazione” molto elevato, a tal punto che la maggior parte delle fasi minerali primarie risultano completamente obliterate. La paragenesi primaria è rappresentata soltanto da biotite/flogopite, dal pirosseno diopsidico titanifero nella lava di Fosso Ripiglio, e da accessori come l’apatite e lo spinello. I campioni possiedono una certa omogeneità e mostrano tessiture porfiriche con pseudomorfi di clorite, calcite e silice su olivina e probabilmente su altri femici non riconoscibili, forse pirosseno. Spesso mostrano anche un certo grado di vescicolazione. Le fasi minerali presenti nella pasta di fondo sono prevalentemente l’associazione albite-kfeldspato, oppure come per i campioni del Torrente Senna l’associazione analcime-kfeldspato. Dal punto di vista chimico si rileva un’estrema omogeneità composizionale, dalla quale si discosta, solo di poco, il campione di Rapolano Terme. Attraverso i dati ricavati col metodo ICP-MS e utilizzando le distribuzioni degli elementi immobili durante i processi secondari (es. Zr, Nb, Hf, Ta, Ti, Y), è stata evidenziata l’affinità alcalina intraplacca di tali rocce, la mancanza di un’impronta geochimica di subduzione e la loro estraneità con prodotti del magmatismo oceanico Giurassico legato alle ofioliti, con quelli del magmatismo calcoalcalino d’arco Oligo-Miocenico e con quelli del magmatismo più recente della Provincia Magmatica Toscana e della Provincia Magmatica Romana. Da un punto di vista geodinamico la presenza di questa fase magmatica Mesozoica poco nota e di ridotto volume, testimonia, all’interno del ciclo orogenico Alpino, una fase distensiva intraplacca di poco anteriore l’inizio della fase di convergenza tra la placca Africana e quella Europea
Characterizations of inner product spaces by orthogonal vectors
LetXbe a real normed space with unit closed ballB. We prove thatXis an inner product space if and only if it is true that wheneverx,yare points in?Bsuch that the line throughxandysupports22Bthenx?yin the sense of Birkhoff
MARS: An Educational Environment for Multiagent Robot Simulations
Undergraduate robotics students often find it difficult to design and validate control algorithms for teams of mobile robots. This is mainly due to two reasons. First, very rarely educational laboratories are equipped with large teams of robots, which are usually expensive, bulky and difficult to manage and maintain. Second, robotics simulators often require student to spend much time to learn their use and functionalities.
For this purpose, a simulator of multi-agent mobile robots named MARS has been developed within the Matlab environment, with the aim of facilitating students to simulate a wide variety of control algorithms in an easy way and without spending time for understanding a new language. Through this facility, the user is able to simulate multi-robot teams performing different tasks, from cooperative to competitive ones, by using both centralized and distributed controllers. Virtual sensors are provided to simulate real devices. A graphical user interface allows students to monitor the robots behaviour through an online animation
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