53 research outputs found

    Per Bocca d'altri. Indios, gesuiti e spagnoli in due documenti segreti sul Perů del XVII secolo

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    Il volume contiene una serie di testi concernenti lo studio dei Documenti Miccinelli, una serie di manoscritti relativi alla storia del Perù coloniale e alla figura del gesuita Blas Valera

    Biological and chemo-diverse characterization of Amazonian (Ecuador) Citrus petitgrains

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    Six Amazonian petitgrains samples from C. nobilis Lour., C. aurantium L., C. limon L. and mixture of Citrus spp.(Rutaceae), named CN, CA, CL1, CL2, C1 and C2, were chemically characterized by GC-MS and 13C NMR and evaluated for antioxidant acitivity (DPPH and b-carotene bleaching tests), for antimicrobial properties (disk diffusion method) and for antifungal capacity (agar vapour assay). CN, C1, C2 samples evidenced the most interesting results: CN (g-terpinene/linalool chemotype: 14.3%/41.6%, with a considerable amount of thymol: 9.0%), and C1 (linalool, 18.3%; sabinene, 11.6%; thymol, 5.5%), showed relevant antioxidant activity with both DPPH (IC50=3.52 and 5.48 mg/ml, respectively) and b-carotene (IC50=0.387and 0.491 mg/ml, respectively). Antibacterial properties of CN and C1 against P. mirabilis (MIC=0.61 mg/ml for both)and B. subtilis (MIC=0.61 and 0.44 mg/ml, respectively) were most probably due to thymol.C2 (geranial: 34.7%, neral: 33.1%) evidenced a valuable bioactivity against Candida albicans (MIC=0.44 mg/ml).The 50% growth inhibition (IC50) of the dermatophytes T. mentagrophytes and N. cajetani was reached with amounts ofC1, C2 and CN less than 4 ml/plate. Bioactivity of Amazonian Citrus spp. CN, C1 and C2 essential oils suggests their potential use as food preservatives or additives in cosmeceuticals as preventive against dermatophytic fungal infections

    Proteomic profile of BxPC-3 cells after treatment with BRC4

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    BRCA2 and RAD51 are two proteins that play a central role in homologous recombination (HR) and DNA double strand break (DSB) repair. BRCA2 assists RAD51 fibrillation and defibrillation through binding with its eight BRC repeats, with BRC4 being one of the most efficient and best characterized. RAD51 inactivation by small molecules has been proposed as a strategy to impair BRCA2/RAD51 binding and, ultimately, the HR pathway, with the aim of making cancer cells more sensitive to PARP inhibitors (PARPi). This strategy, which mimics a synthetic lethality (SL) approach, has been successfully performed in vitro by using the myristoylated derivative of BRC4 (myr-BRC4), designed for a more efficient cell entry. The present study applies a method to obtain a proteomic fingerprint after cellular treatment with the myr-BRC4 peptide using a mass spectroscopy (MS) proteomic approach. (Data are available via ProteomeXchange with identifier PXD042696.) We performed a comparative proteomic profiling of the myr-BRC4 treated vs. untreated BxPC-3 pancreatic cancer cells and evaluated the differential expression of proteins. Among the identified proteins, we focused our attention on proteins shared by both the RAD51 and the BRCA2 interactomes, and on those whose reduction showed high statistical significance. Three downregulated proteins were identified (FANCI, FANCD2, and RPA3), and protein downregulation was confirmed through immunoblotting analysis, validating the MS approach. Our results suggest that, being a direct consequence of myr-BRC4 treatment, the detection of FANCD2, FANCI, and RPA3 downregulation could be used as an indicator for monitoring HR impairment

    HIPPO AND NECROPTOSIS PATHWAYS AS POSSIBLE PLAYERS IN THE NEURONOPATHIC GAUCHER

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    Gaucher disease (GD) is an autosomic recessive genetic disorder, known as the most common lysosomal storage disease. The causative genetic alteration involves mutation of the GBA gene, encoding for the \u3b2-glucocerebrosidase enzyme, whose loss-of-function causes the accumulation of glucosylceramide and glucosylsphingosine especially in cells primarily of the reticulo-endothelial system. More than 90% of patients show a systemic disorder and only fewer has an impairment of the central nervous system. The aggressiveness of the disorder is not tightly correlated with the genotype indeed there are many cases reported in literature of patients carrying the same mutation but different pathological symptoms. Typical features of the disease are the unrestrained activation of inflammatory mechanisms and neuronal cell death in neuronopathic conditions, whose molecular pathways are still not fully understood. Recent evidences show that upregulation of the Hippo pathway is associated with neuroinflammation and neuronal cell death, while the necroptosis pathway was found involved in a murine model of Gaucher Disease

    DANZARE L'AFRICA OGGI. Eredità culturali, trasformazioni, nuovi immaginari

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    I saggi pubblicati in questo volume possono esser suddivisi idealmente in tre gruppi: etnografie e etnologie di antropologi e studiosi africanisti, esperienze di messe in scena come registi o performer, saggi di antropologia visuale. Nel primo gruppo di saggi, Stefano Allovio (Un assolo lungo ottant’anni. Riflessioni antropologiche a partire dalle danze di corte mangbetu) rileva come nelle corti dei capi mangbetu (Congo nord-orientale) la danza fosse considerata una espressione di potere e di abilità (nakira). A partire dai resoconti dei viaggiatori di fine Ottocento le testimonianze, anche visive, raccontano di capi che si esibiscono in assoli di danza, che esprimono i mutamenti coloniali e le nuove logiche di disciplinamento dei corpi in un contesto di propaganda e di patrimonializzazione delle forme folkloriche a uso della colonia. Cristiana Natali (Dal primitivismo all’autenticità. Le danze africane tra vecchi e nuovi stereotipi) mette in luce come l’attribuzione alle danze africane di un carattere di primitività rappresenti da un lato l’eredità di una concezione evoluzionista mai del tutto tramontata, dall’altro il risultato dell’applicazione di nuovi stereotipi che hanno tradotto in termini positivi qualificazioni precedentemente negative. Cesare Poppi (Fra Kpaana e Janz: dinamiche coreografiche nel Nord-Ovest del Ghana) esamina le ragioni dei profondi cambiamenti negli stili e nelle occasioni di danza che si sono registrati fra le etnie di lingua Gur-Grushi del Nord-Ovest del Ghana negli ultimi trent’anni, con particolare interesse sulla considerazione della nozione di danza sacra e di danza profana. Laura Budriesi (Il wukabi Seifu allo specchio di padre Abba Gebre Medhn. Una testimonianza su danza e musica azmari) racconta la sua esperienza di campo in Etiopia – Gondar (regione Amhara) per studiare i riti di possessione, ai quali ha partecipato assieme al bale-wukabi Abba (Padre) Gebre Medhn. Il suo corpo-voce, la sua gestualità rituale, i suoi oggetti di culto, i suoi «costumi» sono strettamente connessi agli spiriti che controlla: Demses, fuoco distruttore, e Chengher, spirito guerriero e mussulmano, che raccoglie l’eredità degli antichi wukabi di Gondar e rinvia alle ricerche sui posseduti studiati, nella stessa città, da Michel Leiris nei primi anni Trenta del secolo scorso. Linda Pasina (La platea e il cerchio) narra come in Senegal la danza rappresenti ancora oggi un aspetto fondante della vita sociale della comunità: ogni cerimonia ha come culmine il cerchio, in cui i balli sono animati dai griots, antichi padroni del ritmo e della parola. Il cerchio delle danze rappresenta un non-luogo dove ogni tabù cade, dove può emergere ogni emozione che nella vita reale non è concessa: non è un caso che le vere padrone del cerchio siano le donne. Nel secondo gruppo di saggi, Katina Genero (Danza africana: l’arte di presentificare), partendo dalla sua esperienza di danzatrice, evidenzia come i vocaboli Parola-Ritmo-Danza in tutta l’area africana siano in stretta relazione, per non dire inscindibili, e quasi sempre vengano designati con un solo vocabolo, che li intreccia inesorabilmente: in occasione di una festa, di un rito di iniziazione o di una cerimonia liturgica, l’insieme agisce come una forza unica che vivifica, rivitalizza, celebra e agisce, portando nel presente le componenti del pluralismo filosofico africano. Andrea Paolucci (L’Escale 32. Diario di bordo italo-tunisino tra rap e Händel. Un viaggio iniziato nei centri sociali della periferia di Tunisi e terminato con uno spettacolo ai piedi del Sahara. Passando da Lampedusa e San Lazzaro di Savena - Bologna): racconto di diciotto mesi di lavoro consumati a realizzare due distinti progetti tra le due sponde del Mediterraneo, due percorsi di ricerca teatrale nati dall’incontro di attori, registi e drammaturghi del Teatro dell’Argine con attori, registi e drammaturghi della compagnia tunisina Kŭn Productions. Marco Martinelli (I sogni di Mandiaye, griot per vocazione): un omaggio a Mandiaye N’Diaye per i 25 anni della «colonia africana» del Teatro delle Albe, accompagnato da una riflessione sui fondamenti della teatralità senegalese, e cioè la narrazione del griot e il cerchio del sabàr. Pietro Floridia (La danza come pratica liminale) riflette sull’incontro tra richiedenti asilo africani e italiani che partecipano ai laboratori organizzati dai Cantieri Meticci nell’ambito di laboratori teatrali organizzati all’interno dei centri di accoglienza. Si evidenziano due situazioni: per gli Africani, il centro di accoglienza rappresenta la loro conoscenza dell’Italia, per gli Italiani è la prima volta che entrano in un centro di accoglienza, che conoscono persone sbarcate sulle coste italiane da poco, ma è anche la prima volta, in molti casi, che fanno teatro, e il primo contatto è danzare insieme. Nel terzo gruppo di saggi, Nico Staiti e Silvia Bruni (Posseduti dal jinn del cinema: filmare le danze di possessione in Marocco) presentano il loro lavoro di campo in Kosovo e in Marocco utilizzando apparecchiature di ripresa sia fotografiche che video, lavoro che ha prodotto libri di fotografie e documentari, nonché è servito principalmente a orientare le relazioni tra i ricercatori e gli attori delle vicende indagate, coltivate nell’arco di anni o di decenni. Davide Turrini (Africa questa [s]conosciuta. Ritualità del «continente nero» secondo i «mondo-movie») nel suo saggio tratta della rappresentazione realistica e sensazionalistica dell’esotismo retrogrado e ancestrale, continuamente confrontato con i cascami e le estremizzazioni dell’Occidente, nel filone cinematografico che è iniziato con i mockumentary di Gualtiero Jacopetti (Mondo cane, Mondo cane 2, Africa Addio) e nel documentario Ultime grida dalla savana. Enrico Masi (On Visual Anthropology. Sull’antropologia visuale) propone il conflitto spirituale tra la Chiesa Pentecostale Ghanese di Hackney e la Chiesa Profetica Congolese di Edmonton, documentato in un film girato nel tessuto urbano londinese. Il film illustra il modo in cui le chiese africane della diaspora stiano riconfigurando la dialettica fra la marginalità/centralità, invisibilità/visibilità in una «città globale» come Londra. Giovanni Azzaroni (Jean Rouch ovvero Un antropologo racconta con la cinepresa) affronta i problemi relativi alla memoria cinematografica, che può rappresentare un formidabile strumento di conservazione della memoria etnica

    Academic discourse, genre and small corpora

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    Academic discourse studies have recently shown increasing interest for features of writer/reader interaction, metadiscourse and evaluation. The volume explores the potential contribution of corpus linguistics to the study of academic spoken and written genres, with a view to both their lexico-grammar and their typical textual structures

    The Mechanistic Understanding of RAD51 Defibrillation: A Critical Step in BRCA2-Mediated DNA Repair by Homologous Recombination

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    The cytotoxic action of anticancer drugs can be potentiated by inhibiting DNA repair mechanisms. RAD51 is a crucial protein for genomic stability due to its critical role in the homologous recombination (HR) pathway. BRCA2 assists RAD51 fibrillation and defibrillation in the cytoplasm and nucleus and assists its nuclear transport. BRC4 is a peptide derived from the fourth BRC repeat of BRCA2, and it lacks the nuclear localization sequence. Here, we used BRC4 to (i) reverse RAD51 fibrillation; (ii) avoid the nuclear transport of RAD51; and (iii) inhibit HR and enhance the efficacy of chemotherapeutic treatments. Specifically, using static and dynamic light scattering, transmission electron microscopy, and microscale thermophoresis, we show that BRC4 eroded RAD51 fibrils from their termini through a “domino” mechanism and yielded monomeric RAD51 with a cumulative nanomolar affinity. Using cellular assays (BxPC-3, pancreatic cancer), we show that a myristoylated BRC4 (designed for a more efficient cell entry) abolished the formation of nuclear RAD51 foci. The present study provides a molecular description of RAD51 defibrillation, an essential step in BRCA2-mediated homologous recombination and DNA repair

    Identification and subsequent development of RAD51-BRCA2 disruptors through a fragment-based approach

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    Protein–protein interactions (PPIs) play a vital role in nature, and are involved in various disease areas including infectious disease, neurodegenerative disease, and notably cancer. The PPI between RAD51 and BRCA2 plays a key role in homologous recombination (HR), and aids the repair of double stranded DNA breaks. Impairment of the HR repair mechanism through BRCA2 mutations can lead to the sensitization of cancer cells to therapeutic DNA-damaging agents. It has been suggested that disruption of the RAD51-BRCA2 PPI could induce an artificial ‘BRCAness’ in tumors, opening the door for treatment with PARP inhibitors, of which four have received regulatory approval in the past ten years for patients with tumors showing BRCA2 mutations. In the pursuit of RAD51-BRCA2 disruptors, and after an initial 19F NMR ligand binding screening of approximately 900 fluorinated fragments against full-length RAD51, ARN2037 was identified as a RAD51 binder. The activity of this compound was evaluated through biochemical and biophysical techniques (Elisa: EC50 > 350 μM and MST: KD 1.23 ± 0.13 mM), confirming its activity as a RAD51 binder able to inhibit HR at 400μM in BxPC3 cells (fully functional BRCA2 human primary pancreatic adenocarcinoma) (IC50: 369μM). ARN2037 was further able to interfere with the disassembly of RAD51 fibrils by BRC4, in a time-dependent manner. However, given the weak binding of ARN2037, a medicinal chemistry program was undertaken that culminated in the discovery of the hit compound ARN24922 which outperformed ARN2037 across biochemical and biophysical assays (Elisa: EC50 100 ± 20 μM and MST: KD 10.48 ± 3.92 μM). A similar improvement was seen in HR inhibition (IC50: 9.06 ± 3 μM). We hope to further study ARN24922 as a potential tool in better understanding the mechanisms and effects that occur as a result of the PPI disruption between RAD51-BRCA2

    Heat And Phosphate Starvation Effects On The Proteome, Morphology And Chemical Composition Of The Biomining Bacteria Acidithiobacillus Ferrooxidans.

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    Acidithiobacillus ferrooxidans is a Gram negative, acidophilic, chemolithoautotrophic bacterium that plays an important role in metal bioleaching. During bioleaching, the cells are subjected to changes in the growth temperature and nutrients starvation. The aim of this study was to gather information about the response of the A.ferrooxidans Brazilian strain LR to K2HPO4 starvation and heat stress through investigation of cellular morphology, chemical composition and differential proteome. The scanning electron microscopic results showed that under the tested stress conditions, A. ferrooxidans cells became elongated while the Fourier transform infrared spectroscopy (FT-IR) analysis showed alterations in the wavenumbers between 850 and 1,275 cm(-1), which are related to carbohydrates, phospholipids and phosphoproteins. These findings indicate that the bacterial cell surface is affected by the tested stress conditions. A proteomic analysis, using 2-DE and tandem mass spectrometry, enabled the identification of 44 differentially expressed protein spots, being 30 due to heat stress (40°C) and 14 due to K2HPO4 starvation. The identified proteins belonged to 11 different functional categories, including protein fate, energy metabolism and cellular processes. The upregulated proteins were mainly from protein fate and energy metabolism categories. The obtained results provide evidences that A. ferrooxidans LR responds to heat stress and K2HPO4 starvation by inducing alterations in cellular morphology and chemical composition of the cell surface. Also, the identification of several proteins involved in protein fate suggests that the bacteria cellular homesostasis was affected. In addition, the identification of proteins from different functional categories indicates that the A. ferrooxidans response to higher than optimal temperatures and phosphate starvation involves global changes in its physiology.271469-7
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